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Cosacco

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Commenti

Cosacco
Silver
16/10/2013 | 02:31

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Ho faticato un pò ad arrivare alla fine di questa discussione, ma ne è valsa la pena. In alcuni momenti ho sorriso. La discussione ha preso una piega interessante, che non sto nemmeno a riassumere. Complimenti a @Pawel. E ora, via con le considerazioni.

Rispetto chi va a pay, non commento e non do nessun tipo di giudizio. Io non l'ho mai fatto, non l'ho mai trovato "stimolante". Ma parlo per me, e - ripeto - ognuno è libero di fare ciò che vuole nel rispetto della legge dell'uomo e di quella dello Stato.

@Damien, non me ne volere ma non sono riuscito a leggere tutto quello che hai scritto, ad eccezione del primo post, sebbene lo ritenessi interessante. Personalmente ragiono come un imprenditore piccolo e col braccino corto: ogni start up ha bisogno di un piccolo finanziamento. Ma questo deve rientrare nei costi di impresa. E' la stessa cifra che metti per affittare un ufficio, i mezzi di produzione... quindi non posso mettermi con la calcolatrice in mano quando sto avviando un'impresa... in quella fase ho un piccolo badget che devo gestire con parsimonia, ma sono nella fase dell'investimento... e comunque si tratta di qualche decina di euro, non di più. ;) Il buon @Pawel insegna...

Il free o il pay... costi e controindicazioni... dunque, qui nessuno mi pare che sia un cacciatore, eppure la metafora della caccia è quella che meglio rappresenta il rapporto uomo-donna. Per tutti i cacciatori ovviamente ci sono costi fissi: di manutenzione dell'attrezzatura, costo di licenze, posto d'armi e compagnia bella. Contatti con chi vive nei luoghi di caccia etc.

Diciamo che ci sono due grandi categorie di cacciatori (i bracconieri non li considero).

1)C'è chi va a caccia nelle riserve, e spara bei fagiani - che fino alla settimana prima erano nel pollaio. Per carità, ne sparano anche 30 in un giorno. Li pagano a fine giornata e tornano a casa. Bei tiri, ok. Tutto organizzato, risultato garantito e pancia piena. Alla fine quei 30 fagiani stanno lì, loro hanno pagato per avere quella selvaggina. E non si sono dovuti nemmeno addestrare il cane, con tutte le rotture di scatole che ciò comporta... però

2)Poi ci sono i cacciatori che non vanno in riserva (o che ci vanno qualche volta, e quindi rientrano nel caso 1). Che si dividono sostanzialmente in due categorie.

I cacciatori della domenica, che vanno solo per esibirsi con il fucile nuovo di zecca, che sparano a qualsiasi cosa voli, che cercano invano la selvaggina pregiata (e se fanno un bel colpo è davvero fortuna). Tornano a casa col carniere vuoto, ma sostanzialmente il loro è solo un passatempo senza tante pretese. Poi magari raccontano di avere abbattuto 20 beccacce, ma si sa che l'Italia è piena di cazzari (se sei bravo ne prendi al massimo 3... ma davvero bravo, con un cane da ferma imbattibile e non invece al passo - peraltro vietato).

Poi ci sono i cacciatori puristi, quelli che hanno il loro codice e il loro rituale, che rispettano le regole della natura, che sono furbi ma cercano un'armonia in quel rapporto con la natura e con il proprio cane. E la selvaggina è solo parte di quel processo. Magari sono quelli che mettono solo un colpo in canna ("un colpo solo, il cervo non ha il fucile"). Il sottoscritto ne mette sempre tre di colpi, non per altro perché non si sa mai... Ma se il primo lo sbaglio, spesso mi fermo: ha vinto la preda. Ecco, questo tipo di cacciatori hanno sempre il fucile a portata di mano e il pensiero della caccia... per loro la caccia è una grande passione, è la sublimazione dell'aggressività, della competizione con il mondo animale... e quale preda più ambita di una donna bella e intelligente?

Se a un cacciatore purista togli l'adrenalina di andare a caccia di quella particolare beccaccia, e di impallinarla quando meno se l'aspetta, gli hai fatto perdere tutto il gusto. Ecco, per lui quella o un'altra beccaccia non avranno importanza: ciò che conta è il processo, il rituale. Certo, poi ha molto rispetto della preda, sebbene sappia che è una beccaccia e basta. Ma per lui quel processo che lo porta ad alzare il fucile e a sparare a quella beccaccia non ha prezzo. E' la sublimazione del suo controllo sulla natura, del suo essere responsabile del gioco. Perché, che ci piaccia o meno, la caccia (come la guerra o il calcio che ne è metafora) e come anche la conquista di una donna sono tutte facce della stessa medaglia e appagano nostri profondi bisogni interiori di Maschi.

Cosacco
Silver
15/10/2013 | 16:31

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Un libro di Francesco Cossiga si chiamava "Gli italiani sono sempre gli altri". Ed è vero il vizio nazionale di vedere negli altri i nostri vizi. Detto questo, sono abbastanza autocritico (e chi di voi mi conosce nella vita reale lo può confermare) da potermi permettere di tacciare del termine "italioti" la grande maggioranza dei maschi nati in Italia. Ne faccio uso di questo termine con cognizione di causa. Con un pizzico di orgoglio, ma senza nessuna arroganza.

Quando hai fatto magari pochi viaggi, ma intensi nel senso che ti sei immerso profondamente nella cultura locale (e non solo nell'intimità della tua/e donna/e); quando hai conosciuto abbastanza ragazze nate oltre le Alpi, hai imparato a decriptarle, a entrare dentro di loro non solo a livello fisico (e allo stesso tempo hai lasciato che anche loro entrassero dentro di te); quando hai visto i "tronisti" italioti (non vi faccio i nomi ma è realmente accaduto) venire rimbalzati e poi essere tu quello che viene scelto; quando parli quattro lingue e vedi ancora gli italioti esprimersi a mugugni o a gesti o a colpi di ululati; quando li vedi che si fanno lunghi viaggi per stare in gruppo e guardarti con la bava alla bocca quando tu passi davanti a loro con la bella gnocca per mano, ecco... quando si verificano tutte queste circostanze mi sento pienamente in diritto di chiamarli italioti.

Ps: qualcuno si può salvare, almeno prima che entri nella fase dell'italiota decerebrato avanzato... ecco a cosa serve sensibilizzare, perché qualcuno ci legge e potrebbe accorgersi di stare sbagliando tutto nella vita.... per il resto, non ho velleità rieducative.

Cosacco
Silver
15/10/2013 | 15:55

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Mappa che chiaramente, come tutte le rappresentazioni, lascia il tempo che trova. Forse sarebbe stato il caso di aumentare i livelli. Mettere in un unico calderone tutto l'Est è un errore, come anche equiparare Italia e Spagna.

Rimane la certezza, poi, che per molte donne di specifiche nazioni vale sempre la regola: all'estero sono più "facili" (nei luoghi di vacanza), a casa se la prendono comoda. Chi non lo sa rischia di fare lunghi viaggi senza concludere nulla... con il free, beninteso.

Cosacco
Silver
15/10/2013 | 15:49

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Non ho avuto il tempo di seguirvi a dovere, ma vorrei buttare giù piccole brevi osservazioni, non necessariamente in ordine logico.

Quoto nella sua analisi @Ati-Leong; giusto anche quanto dice @danubio.

Sul discorso dei numeri: sappiamo bene che sui numeri e sulle statistiche che vanno a rappresentarli le manipolazioni possono esserci (sulle rappresentazioni, ma non i crudi numeri). Quindi - lungi da me alcun discorso cerchiobottista - devo dare ragione nella crudezza dei fatti a @Erikvum e @Pawel.

@gnoccafun Ti va dato atto che hai decisamente cercato di dare un taglio diverso alle statistiche, e credo tu ti sia troppo concentrato su altri dati, mentre magari alcuni tuoi discorsi potevano essere corretti sulle percezioni.

Purtroppo, le comunità di immigrati diventano serbatoi per la manovalanza criminale di bassa lega. Oppure si organizzano per delinquere, per tutta una serie di ragioni (chi ha portato la mafia in America?). Che ci piaccia o meno, in queste comunità il tasso delinquenziale è più alto di quello dei nativi.

Un episodio per tutti: una volta un ex detenuto di origine italiana in Germania mi raccontò che in cella nel carcere tedesco erano in otto: 4 turchi, due italiani, un croato e un tedesco. Ecco, la geopolitica dell'immigrazione coniugata in salsa criminale.

Di tutto questo a noi amanti della gnocca cosa importa? Importa perché la percezione di insicurezza rema contro di noi. Ci costringe ad aumentare le attenzioni, e allo stesso tempo alza le difese nelle donne verso lo sconosciuto "straniero" (il problema qui in Italia come anche all'estero è quando si spacciano per italiani i rumeni, i turchi o i bengalesi).

Cosacco
Silver
11/10/2013 | 17:17

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Che sia un decreto inutile e controproducente, lo abbiamo già detto... anche se c'è chi non è d'accordo su questo punto...

@Solstice Grazie per gli aggiornamenti, facciamo anche risalire il topic. Il clima da caccia all'uomo sta producendo tanti danni, compreso il fatto che un uomo con le spalle al muro non ha niente da perdere... e la disperazione spinge ad atti irrazionali.

I conflitti famigliari non si risolvono punendo l'uomo, a prescindere dai fatti. Se passa questa linea, in futuro sarà pericoloso anche discutere con la propria donna. E preparatevi a conseguenze serie se lei per caso vi provoca per strada prendendovi a schiaffi e voi non avete il sangue freddo di non reagire con un altro ceffone... i testimoni vedranno il vostro ceffone, e non lo schiaffetto di lei. Ecco l'intelligenza della donna: colpisce in modo efficace, ci fa male dentro, e non fuori.

Cosacco
Silver
11/10/2013 | 17:10

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D'accordo con @Pawel. E con @AldoGrasso.

Abbiamo mille difetti, la nazione è piena di italioti, "spaventiamo" le donne a suon di ululati, in alcune situazioni siamo al limite del molesto ma non siamo (tendenzialmente) degli stupratori. Cioè non vediamo la donna come un animale, o poco meno. Per chi era giovanotto dopo la metà degli anni '90 ricorderà come aumentarono in alcune città - con pesante immigrazione albanese - i reati di molestia e ci furono molti casi di violenza sessuale.

Cosa che non mi risulta successe negli anni '60-'70 durante la nostra immigrazione nella civile Germania. Anzi, lì i gastarbeiter italiani si crearono le doppie famiglie, andarono in massa nei bordelli, si sposarono con belle tedesche, diversi ebbero davvero successo con le freundinen ma non mi risulta che ci fu un'impennata di stupri.

In effetti, questa è una delle ragioni che ancora ci "salvano" in vari posti (compresa la Germania), dove i turchi si fingono italiani, gli albanesi anche (ne ho la certezza in un paese scandinavo) e persino i bengalesi (anche lì testimone indiretto) dicono di essere italiani alle americane in Italia... per la Russia non ne parliamo, lì hanno già i caucasici... ;-) e i russofili sanno a cosa faccio riferimento.

Cosacco
Silver
11/10/2013 | 17:08

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@Twisterforever Concordo in buona parte, argomentazioni legittime e giuste. Il cattolicesimo in Italia ha creato la doppia morale, e in questo senso potrebbe essere responsabile. Ma parliamo di un 10 per cento, a occhio, di responsabilità... chi sopravvaluta questa influenza, a mio avviso non conteggia bene.

C'è poi il problema della fame atavica degli italioti che finisce con alterare drammaticamente la percezione della donna. Quando ho portato per la prima o seconda volta in Italia una donna nata e vissuta in paesi del Patto di Varsavia, dopo un pò tutte mi hanno detto: "Ma in Italia la donna è molto importante...". Invece se la considerassimo davvero alla pari, non ci sarebbe questa situazione. L'ho detto e lo ripeto fino allo sfinimento: le donne si prendono quello che noi lasciamo. Uno dei tanti problemi italici è che abbiamo donne che non sono più Femmine. E chi prova le Femmine non torna indietro...

@scopellotto Di sesso "ludico" ne abbiamo pochissimo in Italia. Ma se da altre parti il sesso è uno strumento per legare a sé un Uomo, per una melanzana non c'è questo "problema" dato il numero di zerbini pronti a sacrificarsi per lei... lei si nutre della propria autostima, può non mangiare per mesi... e i pappagalli/zerbini non fanno altro che alimentare questo circolo vizioso.

Ecco perché senti donne qui confessarti: "Non ho mai sofferto per amore". E grazie! La cosa che mi ha colpito è avere sentito questa frase recentemente anche da una russa vissuta a lungo in Italia... lei mi ha spiegato che nel Belpaese ha avuto tutti gli uomini che ha voluto, cadevano come pere mature.... con i russi, invece, avrebbe dovuto un minimo sforzarsi. Quanto abbiamo da imparare...

Cosacco
Silver
09/10/2013 | 16:51

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Grande @Pawel, mi hai fatto morire con il discorso delle tagliatelle.... :-)) :-))

Un plauso particolare perché in pochi, a volte anche ironici (la descrizione delle ricette modello "La prova del cuoco" è insuperabile), tratti hai delineato la bellezza di un long weekend in cui si può essere felici per le cose semplici ma allo stesso tempo vere (e senza spendere un patrimonio, anzi in stile sobrio e low cost). Certo, è difficile che una melanzana viziata e pretenziosa si possa accontentare (sbaglio?), in genere sono abituate alle vacanze pagate dal pollo di turno e a weekend in cui fanno le principesse a sbafo nei ristoranti e nei centri benessere (tanto paga tutto il pollo...).

Cosacco
Silver
09/10/2013 | 16:44

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La sintesi più efficace per rispondere alla domanda di apertura è quella di @Twisterforever, che quoto in pieno: "GRAZIE ITALIANE, PERCHE' CON IL VOSTRO COMPORTAMENTO INDIRETTO, MI AVETE APERTO LA MENTE. " Aggiungo: grazie a voi, abbiamo migliorato l'evoluzione della specie.

Ma il discorso ha anche preso altre pieghe, decisamente più interessanti. Quoto innanzitutto @Master nelle sue argomentazioni e @Danubio per la sua analisi (non sono d'accordo con la religione: alle italiane della Chiesa non frega nulla...la nazione più profondamente cattolica mai vista in vita mia è stata la Polonia, e il sesso non era affatto un tabù).

Ma i miei personali complimenti vanno a @Scopellotto che ha analizzato e ha offerto molti spunti interessanti di discussione (alcuni già sviscerati, altri meno). In sostanza, hai descritto plasticamente la schizofrenia di un sistema che ha perso le proprie coordinate di riferimento. E chi stabiliva un certo ordine era il tanto vituperato maschilismo (che in noi era finto, ma almeno c'era), l'argine che tiene ancora in binari ben precisi i rapporti in paesi tanto nominati quanto spesso misconosciuti. Esempio sovrano è la Russia.

@Gorgi Mi sento di condividere una parte del tuo ragionamento, ma quando descrivi i pregi delle melanzane le hai un tantino idealizzate... giusto un tantino ;-) .... oppure semplicemente ho visto io poche melanzane davvero innamorate (troppo calcolatrici per lasciarsi andare a sentimenti senza controllo).

Io faccio parte della categoria che non si è ancora potuta trasferire all'estero perché lavoro in Italia e il mio lavoro è legato a questa nazione. Ma non mi sono mai adeguato alle leggi italiche (leggi: non ho mai zerbinato). E ne sono orgoglioso.

Le donne straniere ci sono anche in Italia e per esperienza diretta posso assicurarti che, passata la "sbornia" del ricevere così tante attenzioni e inviti e offerte di matrimonio, in alcuni casi hanno una sorta di rigetto e preferiscono cercare un Uomo, sicuramente non zerbino. A volte lo fanno solo per una notte, e poi tornano dal loro pollo zerbino da spennare (parlo per esperienza diretta). Basta essere veramente consapevoli del proprio valore e sapere cosa si vuole.

Cosacco
Silver
09/10/2013 | 01:35

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@Gorgi Ok, chiaro, discussione esaurita. :-)

Ps: :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-)) :-))

Io il GM? Questa è buona.... ;-) No, se è così sei un uomo... e comunque io non ci guadagno nulla nella mia "battaglia", anzi ci rimetto tempo e energie.... ma se nasci guerriero, non puoi certo non seguire la tua indole.... ;-)

Cosacco
Silver
09/10/2013 | 01:06

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@Lucio Sì, la devi fare la registrazione presso il tuo commissariato di zona, o presso la stazione dei carabinieri se vivi in un centro piccolo dove non c'è la polizia di Stato. E soprattutto devi farla perché nella lettera di invito ti sei impegnato a farlo (rileggila e vedi...) ;-)

Per la precisione, va detto che tale legge (che è nata a fine anni '70 in funzione anti-terroristica e poi è rimasta...) vale per tutti gli ospiti che si ricevono e che pernottano. Chiaramente nessuno ti fa la multa se non registri tua madre che è venuta a trovarti... ;-) Ma le cose cambiano se in casa l'ospite è qualcosa di più che un ospite.

Cosacco
Silver
09/10/2013 | 01:00

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@Pawel D'accordissimo. La conoscenza è potere, da sempre.

Il pappagallo e lo zerbino semplicemente non conoscono e credono al contrario di aver capito tutto.

Cosacco
Silver
09/10/2013 | 00:58

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@Gorgi Fermo restando che è un complimento sentirsi dire che preferiresti rinascere donna, piuttosto che rinascere come me ;-) rimango dell'opinione che tu sia una donna qui abilmente infiltrata.

Ma, nelle more degli accertamenti da parte dello staff, devo civilmente e sinteticamente chiarire un punto.

Sono d'accordissimo sulle enormi differenze dei cervelli uomo-donna. Le dinamiche che dici sono giuste dal punto di vista naturale, ma dimentichi il peso della variabile culturale - ed è quello che ci distingue dagli altri animali. L'uomo forse vorrà sempre inseminare la ventenne, ma finisce per cercare una relazione stabile. O meglio, è la femmina che è brava a farlo "fermare". In cambio di un buon piatto di pasta, un letto spesso caldo, un paio di marmocchi che lo chiamano papà (anche se lui non è necessariamente il padre biologico, ma si illude di esserlo) e vanno a caccia con lui la domenica, e la probabile assistenza in età avanzata, il maschio della specie umana scommette sulla famiglia. Certo, sono stato un pizzico cinico, ma il concetto di fondo è questo. E a me è ben chiaro.

Ma tutto questo, giusto e corretto, come si concilia con gli zerbini italioti? Fuori dall'Italia non esiste in modo così vergognoso questo fenomeno. E all'estero ci sono uomini e donne come qui da noi. Allora, dove sta il problema? Nella variabile culturale. Nell'interruzione di una conoscenza che si tramandava di padre in figlio. Nella fine del finto-maschilismo all'italiana. E nell'impossibilità di trovare un nuovo modello, che sia pure il nazifemminismo scandinavo. Ma alle nostre melanzane non interessa una regola ben precisa che le limiti, vogliono essere donne con tutti i vantaggi ma non assumersi nessuna responsabilità.

Ecco perchè non è utopico strappare futuri zerbini o futuri sfigati pappagalli alla massa degli italioti. E' un processo duro, ma è fattibile. Almeno rimane la consolazione di averne salvato qualcuno dal naufragio del Titalic. Siamo stati noi a creare la melanzana, con il nostro comportamento deleterio. Le italiane, appena vanno fuori dall'Italia, sono finite... salvo qualche eccezione.

@Ati-Leong Come sempre sottoscrivo il tuo commento. La componente "vendicativa" non è solo legata al discorso del maschio fallocrate, ma è anche una toppa - peggiore del buco - alle disumane leggi sul divorzio all'italiana.

Quanto ai fidanzamenti che hanno strascichi violenti, a parte i casi patologici, rimango dell'opinione che va valutato caso per caso. Ciononostante rimane il fatto che molti uomini impazziscono anche per mancanza di opportunità: leggo così l'accecante gelosia degli italiani in genere. E molti casi di cronaca, se li leggete in controluce, hanno questo punto che ritorna continuamente... ma vado off topic.

Cosacco
Silver
08/10/2013 | 16:26

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@baluba, complimenti, ottimo suggerimento. Per la cronaca, e per aggiungere qualche altra informazione, mi è stato appena comunicato che il visto alla mia fatina (mi piace questo termine, si addice molto alle russe) è stato concesso. I suggerimenti sono stati validi, anche se ho provato con la strada dell'invito... lo so, è "rischioso" ma questa volta me la sono sentita di provare, non lo avevo mai fatto. Le mie ex russe, in precedenza, erano quasi tutte dotate di passaporto diplomatico e visti annessi e connessi. Ahimè, l'ambiente diplomatico non lo bazzico più. ma il vizio delle russe mi è rimasto ;-)

Per concludere: confermo che non c'è bisogno di NESSUNA fideiussione o assicurazione (risparmiate soldi) se la fatina in questione ha abbondanti mezzi e un ottimo lavoro nella Federazione Russa. Nel mio caso è stato così: solo lettera d'invito, e buona la prima!

Cosacco
Silver
08/10/2013 | 16:21

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Caro @Pawel, bentornato... sono davvero contento tu sia tornato a far parte della squadra... almeno si potrà tentare di salvare qualche altro pappagallo e zerbino dalle tenaglie del sistema delle melanzane.... ;-)

Cosacco
Silver
05/10/2013 | 19:34

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Amico @Epicuro, mi è parso quasi di riconoscermi.... troppo onore!!! ;-)

Ad ogni modo, grande idea quella di raccontare così gli utenti del forum, mi ricordi in alcuni passaggi una sorta di "Divina Commedia" della gnocca, in cui tu, novello Dante, ti avventuri in questo "inferno" di diavoli perduti inesorabilmente dietro alle gonne e alle minigonne....

Cosacco
Silver
05/10/2013 | 19:26

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Amico @ulyss, hai ragione, a volte mi faccio scappare la mano nei post ;) Ne terrò conto, in fondo sono sempre abbastanza sintetico nella mia vita normale. Ma ammetto che qui mi lascio davvero scappare la mano :)

Non so dove vivi, ma esiste una grande differenza fra il nord e l'est Europa in primis, con una serie di macroaree dove il nazifemminismo è più forte (tipo i paesi scandinavi). Detto questo, non ho una concezione idilliaca... un rapporto sentimentale con una donna è sempre un compromesso, ma con un'italiana è quasi sempre una perdita. Ecco cosa intendevo. ;)

Un tempo avevo storie con tedesche, le vedevo decise e comunque sapevano volerti bene, ma non avevano quella femminilità che mi offrivano le polacche, le ceche e in misura forse maggiore ucraine e russe. Ho avuto una lunga e tormentata storia con una scandinava, ma entrambi sapevamo che le differenze erano troppo abissali: il nazifemminismo è troppo pesante, e non io sarò mai un uomo scandinavo ;)

Quindi in questa fase della mia vita, non ho dubbi: russe, ucraine e polacche sono in cima alla mia lista. Tanto da avere una bella storia con una di loro....

Per il resto, d'accordo con te: la donna italiota si comporta così per colpa dell'uomo che non è più tale.

Cosacco
Silver
05/10/2013 | 18:25

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@Gorgi L'altra discussione nella quale mi hai citato, quella sugli italioti in Moldavia, non c'è più e quindi ti rispondo qui. Sarò breve, non meriti davvero una perdita di tempo. Anche perché puzzi di melanzana femminista da 2 km, e anche se dici di essere un uomo, non ti credo affatto. Quindi, per me, come donna, andresti immediatamente bannata da questo forum.


Nel malaugurato caso tu fossi veramente un uomo (il miscuglio di italiota femminista-zerbino finto chiavatore è il peggio che questa nazione abbia mai espresso), ti ricordo che esiste sempre modo civile di discutere, ma a te da fastidio chi espone le proprie idee con convinzione e con fermezza, e tenti di provocarlo per portarlo sul tuo piano. Cioè quello dell'insulto strisciante, della delegittimazione. Il tutto in nome della giustizia... come ci riempiamo la bocca di queste parole, vero?

Sono molto concreto, mai letto minchiate fantasy, e non sono affatto utopico. Lo zerbino è una figura emersa negli ultimi 40 anni circa in Italia, e se esiste anche in altre nazioni, è marginale. A noi invece la fragilità del maschio italiano perennemente allupato, siccome non ha trovato altri sfoghi oltre al calcio e alla rissa politica, ha finito per trasformarsi in una melassa concentrata di zerbinismo e pappagallismo. E molti pappagalli che fanno i machi sono in realtà dei poveracci, meno zerbini degli altri. Le eccezioni sono davvero poche.

Quindi far prendere coscienza alla piccola percentuale di uomini, che non merita una vita da zerbino o da pappagallo allupato o da represso sessuale. che esiste un altro mondo è tutt'altro che utopica. Ognuno costruisce la propria vita come vuole, ma deve capire che una parte del destino è nelle proprie mani e non adagiarsi senza crescere mai (sperando con i viaggi da pappagallo di recuperare quello che non ha mai avuto: a quel punto lo aspetta solo un destino da pappagallo, e basta).

Il femminicidio come categoria non esiste. In questo, uomo e donna sono uguali: non servono leggi speciali. I dati te li ho già dati, rileggiteli e, se ne hai la possibilità, vai a parlare con chi si misura tutti i giorni con il diritto e poi scoprirai che il femminicidio non esiste e che le leggi sullo stalking sono un'arma a doppio taglio e che a trovarti una denuncia per stalking non ci vuole niente: basta una telefonata di troppo. Ma nel tuo mondo femminista queste voci non arrivano, perché tu sei impegnato nel far rispettare la giustizia....

Io mi sono guardato alla specchio, e so bene quanto valgo. Non ti sto a elencare qui la mia vita professionale o sentimentale, (se ne trovano accenni in varie discussioni). So che al tuo stomaco di femminista queste informazioni danno noia, ma sappi che non ho mai pagato più di una cena o un taxi a una donna, e che molte mi sono venute a trovare sobbarcandosi tutte le spese. Parlo di ragazze a volte ricche, a volte anche famose, più spesso ottime lavoratrici che mettevano soldi da parte per vedere me, perché come me credevano nella nostra relazione. Nessuna era italiana. Le mie donne, nella maggior parte dei casi, vivevano in Italia, o erano in Italia per lavoro/turismo. I miei viaggi sono stati pochi, sempre ben organizzati e fuori dai circuiti turistici. Non a caso parlo 4 lingue, e questo già spaventa le italiote - sinonimo di intelligenza e indipendenza troppo grande ai loro occhi provinciali.

Quello che non sopporto nelle melanzane amiche tue è quel credersi al di sopra di tutto, quel pretendere sempre e comunque (senza dare mai), quel materialismo tanto fastidioso quanto ben celato, quel valutare gli uomini in modo razionale, con la calcolatrice in mano. Io non ci sto. Ecco perché ho detto che consiglio di non sposarsi o convivere con le italiane, non per evitare il "femminicidio". Mai dato uno schiaffo a una donna, per la cronaca. E non sono affatto un gandhiano.

La mia battaglia culturale contro le italiote e i gli zerbini mi ha dato qualche risultato. In piccole realtà ho orientato i migliori polli sulla piazza verso altre destinazioni, con grande scorno delle promesse spose. Ti pare poco? Io non sono rassegnato, come te, e la storia dell'evoluzione dice ben altro, non che gli uomini vogliono sempre e solo scopare e le donne no. Quindi o racconti e argomenti bene le cose, oppure non parlare affatto.

Infine, ho conosciuto decine e decine, se non oltre un centinaio, di uomini che avevano viaggiato e avevano avuto donne straniere. Mai ho visto uno tornare indietro da questa strada, e se mai si sono accasati con italiane, è stato solo perché quelle italiane rappresentavano in quel momento un giusto compromesso. Ma ogni rapporto è in se stesso un compromesso.

Se tu stai tanto bene con le tue amiche melanzane, se le donne straniere non ti interessano, che cosa ci fai qui? Questo è un forum maschilista di amanti della gnocca. Vai su alfemminile, lì troverai tutti pronti ad ascoltarti.

Cosacco
Silver
05/10/2013 | 17:32

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Ciao @Loui, piacere di conoscerti e bentornato!

Cosacco
Silver
05/10/2013 | 17:29

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@gnoccatravels Chiunque voi siate, buon lavoro! Mi sembra che abbiate dato subito segnali di disponibilità, e la riammissione dell'eccellente @Pawel come anche di altri (tipo @Loui) ne sia una dimostrazione.

Da parte mia, l'unico suggerimento che sento di darvi è quello di dividere tra free e pay. Nell'area free, si potrebbe di fatto creare una sorta di forum di controinformazione, come già molte volte avvenuto, e potrebbe comunque rappresentare la voce online di quanti sono stufi di un certo tipo di sistema italiota, e lo vogliono denunciare senza ritrosie. A volte, insieme ad altri utenti validi, abbiamo scritto pagine interessanti per quanti hanno avuto bisogno di far venire in Italia la propria donna, e altre informazioni ed esperienze assolutamente utili e impossibili da trovare in altre circostanze.

Cosacco
Silver
03/10/2013 | 11:45

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@Gorgi Prima di tutto modera i toni con il sottoscritto ("Tu invece, guardi solo il tuo uccello" lo vai a dire a un altro). Ti ho scritto civilmente, rispondi civilmente e non come una donna mestruata. Ok? Siamo qui per uno scambio di idee, e ho sempre mantenuto un tono di correttezza: tutti coloro con i quali mi sono confrontato possono confermartelo.

Detto questo, ti rispondo nel merito. Ognuno poi potrà farsi una propria idea. La questione meriterebbe l'approfondimento di un libro, ma cercherò di essere sintetico.

Ti invito a rileggerti questa analisi molto oggettiva, non è lunga http://emilianorizzo.com/2013/05/08/basta-menzogne-sul-femminicidio-atteniamoci-ai-dati-ufficiali/ Soprattutto dimostra che l'allarme, nel senso di variazione statistica a due cifre, non c'è.

Con questo non nego che alcuni dati possano essere inquietanti (compreso l'aumento della violenza femminile). Come non nego che ci siano uomini violenti. Ma da questo alla creazione di leggi speciali ce ne passa. Alcune correzioni, come già detto, vanno bene (punti che anche tu avevi giustamente segnalato) ma non esiste il fatto di sbilanciare ancor di più un regime legislativo filo-femminista. L'allarme è solo mediatico, e serve per sviare l'attenzione da altri problemi.

Non giustifico la violenza di genere, però analizzo il contesto in cui spesso si crea. Lasciando da parte i casi di uomini violenti di natura (e in questo le donne dovrebbero avere un pò di naso nello scegliersi i propri uomini), molte violenze sono esacerbate da contesti di sfascio famigliare (leggi: separazioni e divorzi) e di difficoltà economiche: un mix micidiale per un uomo qualsiasi. Ciò significa togliergli la serenità economica, se mai l'ha avuta, e quella affettiva.

Molti non reggono a questa pressione, si sentono soli, vedono la ex moglie che si prende la casa tanto faticosamente pagata dall'uomo con un mutuo oneroso e lì, in quello che era stato il loro nido, la donna va a vivere con il nuovo boyfriend. E ancora, molti di questi uomini non accettano che i propri figli possano chiamare "papà" il nuovo toyboy della ex moglie, non capiscono come mai quella che era una remissiva melanzana che lo mandava puntualmente in bianco si possa essere "trasformata" improvvisamente in donna pantera sensuale (non è così: semplicemente l'Italia è un paese di morti di fica) e... perdono la testa. Possiamo dire che tutto questo sia il combinato disposto di leggi sul divorzio fatte contro l'uomo e una situazione sociale che è altrettanto drammatica per l'italiota medio? Possiamo dire che la sua frustrazione raggiunge i livelli massimi quando gli crollano tutte le certezze (zerbinismo=avere una donna italiota; pagamento di tutto e garanzia di vita comoda=avere una donna italiota) e si trova ridotto in mutande, con nessuna che lo guardi?

Alla tragedia personale del divorzio, a tutti i costi economici e emotivi (figli contro, magari visti con il contagocce) va infatti aggiunto il fatto che quest'uomo - e qui sta una grande, sostanziale differenza con la melanzana - non riuscirà a ricrearsi quel nido di affetti tanto sognato con una nuova donna. Mancanza di opportunità, di denaro (deve già pagare la ex) e soprattutto di attitudine all'adattamento e di spirito guerriero lo fanno scivolare nella depressione (chi si è suicidato per colpa della crisi? E perché? Ne parlai qui, ma ora non trovo il link), nella disperazione, nella follia. E un uomo che sente di aver perso tutto, a volte non ha remore a fare il Sansone della situazione.

Lavorare a monte non significa "ELIMINARE LA POVERTA', L'ALCOOL, LE DROGHE, IL MALESSERE SOCIALE, LA DEPRESSIONE, I LICENZIAMENTI, LA CASSA INTEGRAZIONE". Sarebbe pretendere troppo e non sono un ingenuo utopista. Iniziamo da cose difficili, ma più a portata di mano. Cambiamo le leggi sul divorzio, responsabilizziamo maggiormente le donne senza far cadere tutto sulle spalle dell'uomo. Sensibilizziamo chi ci sta intorno a queste tematiche e NON SPOSIAMO le italiote. Nemmeno ci dobbiamo andare a convivere: la trappola scatterebbe comunque. Questa è resistenza passiva, se fatta con massa critica raggiunge risultati anche collettivi (su quelli individuali non ho dubbi).

"Le donne, quando non ce la fanno più, chiedono la separazione o se ne vanno di casa, ma l'uomo NON lo accetta per via dell'orgoglio!!!". Hai ragione, ma in realtà chi è lasciato va spesso fuori di testa, e quasi sempre è l'uomo (e non parlo dei casi in cui la ragione è la violenza).

"La donna rompe i coglioni DURANTE il rapporto, ma se la mandi a fanculo si rifà una vita e NON ti viene a sparare sotto casa!!". Se la mandi tu a quel paese, la donna non è così remissiva... non viene a spararti sotto casa, ma ti rende la vita difficile in altri modi, aizzandoti contro gli eventuali figli e il nuovo uomo con il quale in 3 giorni ti rimpiazza. Ho molti esempi concreti.

Poi cerchiamo di cambiare almeno una piccola parte di italiani, insegnamo loro a essere dei guerrieri, a opporsi a un regime femminista, a trattare alla pari le proprie donne, a imparare a gestire i rapporti con loro ricordando sempre che è la donna a scegliere, e che l'uomo non deve vivere con ansie inutili (perché l'ansia ti uccide, e vedo troppi bravi ragazzi italiani morire di ansia per la propria melanzana). Ansie che lo portano anche a fare UN INVESTIMENTO ECONOMICO ED EMOTIVO immenso verso una donna (altro punto molto dolente nell'equilibrio di un uomo, anche italiota).

Diamo la giusta importanza a una donna (e l'esperienza di un vero amante della gnocca aiuta tanto): troppi italiani si sentono penalizzati a livello sociale se non hanno uno straccio di donna. E ciò succede sin dall'adolescenza. Un'età in cui dovrebbero imparare ad essere autonomi, altro che avere una palla al piede...

Trasformiamo questi pochi italiani - non ancora italioti - in Uomini, e affronteranno la vita a testa alta, senza orgogli inutili (ripeto il concetto, "quando arriverà il momento giusto, mi troverò dalla vostra parte": scegliamoci le cause per le quali batterci...). Ricordiamoci: tutti possono maneggiare un'arma, ma ciò che fa la differenza è l'addestramento. Non è incitazione alla violenza, ma una sottilissima metafora. Perché, credimi, è molto più facile maneggiare un'arma che una donna.

Cosacco
Silver
02/10/2013 | 12:43

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@Gorgi Conosco molti casi in cui la donna ha deliberatamente provocato l'uomo proprio per denunciarlo e fargli passare i guai. E questo la dice tutta.

I casi patologici possono essere curati migliorando alcuni aspetti, ma non con le "leggi speciali". Questa è l'ennesima legge fatta contro gli uomini. Se vivi in Italia, se vai in giro per tribunali, se raccogli le confidenze degli uomini delle forze dell'ordine, ti accorgi che il femminicidio è una bufala. I casi di donne martorizzate ci sono, e non lo nego, ma ognuno ha una storia a se stante, non esiste questo allarme sociale.

In molti casi, se c'è un punto in comune, è che molte coppie avevano problemi e chi era rimasto al palo, in tutti i sensi, era l'uomo. Come mai? Continuiamo a guardare il dito che indica la luna, e non la luna stessa.

Allora, quando ci decidiamo a tirar fuori gli attributi e lavorare a monte del problema? Quando diventeremo Uomini? Un Uomo non è quello che un giorno sbrocca e si accorge delle ingiustizie. Quello è un pazzo. La battaglia si fa giorno per giorno, ed è culturale. Inutile cacciarsi nei guai con atti avventati e disperati inutili.

Come diceva il tenente Ottolenghi nel film "Uomini contro", "quando arriverà il momento giusto, mi troverò dalla vostra parte". Insomma, o le cose si fanno bene oppure non si fanno.

Ripropongo questo spezzone brevissimo, solo 1 minuto e 40 secondi. Va lasciata da parte la politica: qui la metafora è di un livello superiore. Peccato che gli italiani non siano educati in genere a essere dei guerrieri. La maggior parte di loro non sarebbe diventata "italiota".

Cosacco
Silver
02/10/2013 | 12:23

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Non ho nessuna esperienza diretta di pay, ma vivo in Italia e osservo la società in modo molto approfondito. L'allarme è fuori luogo, e ne abbiamo già parlato altre volte. Le melanzane hanno ancora molto da spolpare, e questo per colpa dell'idiozia dell'italiota medio. Inoltre, esiste sì un mondo di prostitute italiane clandestine, di ragazze della borghesia che si vendono per l'Iphone o il nuovo Mac ma non per fame. Fortunatamente, anche se ci stiamo impoverendo e la crisi morde, i soldi per mangiare ci sono.

Non c'entra il bigottismo: l'italiana è cortigiana, la dà al potente di turno, e ogni realtà socio-economica e territoriale ha i suoi potentati. E non ha bisogno in genere di prostituirsi anche perché gli uomini le accontentano più del dovuto. Quindi, ripeto, quando si vendono è solo per avidità e materialismo. E comunque, se uno va a vedere bene, in un rapporto con una melanzana, l'italiota ci rimette quasi sempre economicamente (e questo anche prima di un eventuale divorzio). Un danno che aumenta all'aumentare della bellezza. Ecco perché le poche belle in Italia possono davvero permettersi l'inverosimile, quando si sanno proporre bene. E poi hanno anche il coraggio di venirmi a dire che le donne dell'Est sono materialiste...

@Tusco Ottima la citazione del grande romanzo di Malaparte, ma occorre dire che Napoli è sempre stata realtà a parte. Le doppie famiglie (un classico dei nobili), le relazioni clandestine, gli "esposti" sono tutti retaggi di epoca spagnola che in diversi strati sociali sono rimasti ben radicati. Tra l'altro, a differenza della più dura provincia e dei paesini di montagna, Napoli è sempre stata un porto franco, una città sostanzialmente tollerante - come tutti i posti di mare. Quindi non si prenda il caso partenopeo come esempio: la prostituzione minorile lì presente ci è già stata raccontata dai viaggiatori inglesi e tedeschi dell'Ottocento. La stessa Roma era una capitale di eterna decadenza morale e non solo archeologica, con un sistema e una legislazione sulla prostituzione molto più avanzati di quella del resto d'Europa. E tutto ciò quando c'era il Papa Re.

Cosacco
Silver
02/10/2013 | 12:00

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@ItaloRussian Sei troppo ottimista. La legge non è uguale per tutti, e una donna è ancora vista come parte "debole", sebbene sia il contrario. Le italiote non mirano alla dittatura nazi-femminista alla scandinava, per capirci. Loro vogliono uno stato di femminismo-mammista fortemente ambiguo nel quale possano continuare il loro eterno "chiagne e fotte". Dove ci sono regole stabilite (e ciò vale sia nel nazi-femminismo scandinavo che nel regime maschilista russo, per citare casi "estremi" da me testati), la melanzana è spacciata. Meglio la rilassatezza e il caos mediterraneo.

Così il vizio nazionale della mancanza di regole gioca anche in questo campo a loro vantaggio.... e l'italiota abbocca anche perché è stato educato male, ad una cavalleria che è degli anni '50, al fatto di ascoltare le loro lamentele, al fatto che la donna lo guida come si guidano i somari e non si prende responsabilità nemmeno per questo (meglio le scandinave o le tedesche, che perlomeno si assumono le proprie responsabilità).

Quindi, la legge in Italia si interpreta per le donne e per gli amici, si applica per i poveracci. Te lo dice uno che conosce bene i meccanismi del diritto italiano e che ha avuto gli attributi per denunciare, quando è stato necessario...

Cosacco
Silver
02/10/2013 | 02:57

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@Blockman La legge italiota ricalca una simile austriaca, ma la differenza è che gli austriaci sono decisamente più freddi (e la legge è fatta, da quanto ho capito, per evitare che nei fumi dell'alcol l'austriaco metta mano alla Mauser), gli italioti si scaldano subito per le cavolate e finiscono dritti dritti nei guai...

@uomomagro Non so se non ci sarebbe da guadagnarci. Lo gnoccofilo è costretto a stare in un branco di pecore (allupate solo di sesso); lui invece è un lupo, e basta. Non sarebbe meglio vivere tutti fra i propri simili? Il femminismo è una piaga sociale, ha avvelenato i rapporti uomo-donna, e in Italia ha sfasciato l'unica istituzione che bene o male funzionava: la famiglia.

@gorgi L'Italia ha delle buone leggi contro la violenza, il problema sta nell'applicazione e nella lentezza della giustizia. Non c'è bisogno di inventarsi la bufala del femminicidio. I casi di violenza sono patologici, e come tali rientrano in una casistica ben precisa, non superano percentuali di allarme e vanno gestiti caso per caso. Tra l'altro, abbiamo tanti difetti, ma non siamo ancora un popolo di alcolizzati.

Quindi è inutile istituire il Tribunale speciale per gli uomini. Questa bufala del femminicidio, se non viene fermata, arriverà a creare ancora più problemi. Nessuno si è mai chiesto se questa non sia una legge per rendere ancora più docile il pecorone italiota medio (recalcitrante a sposarsi, magari stanco di zerbinismi e di angherie...)?

@ItaloRussian Hai mai denunciato una donna per stalking? Provaci, e vedi cosa succede..... in quale ginepraio ti vai a cacciare....

Cosacco
Silver
02/10/2013 | 02:43

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@Lumi Purtroppo devo darti ragione. E, se sui sessantenni posso anche "comprendere" questa vita in poltrona (nella speranza che siano appagati da una bella famiglia e da passioni e hobby, altrimenti non si giustifica), non la capisco nel ventenne che vive di sogni erotici con modelle finendo poi per inseguire melanzane indigeribili.

Cosacco
Silver
02/10/2013 | 02:37

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Interessante la digressione filologica, non avevo mai così approfondito. Ma me la rivenderò, se necessario.... ;-)

@IlDrago Grazie, purtroppo nel poco tempo che ho a disposizione cerco di dare il mio modesto contributo. Il tuo intento nel post è nobile, a dispetto della nota ironica... ;-)

@Linus Sei mai stato in Russia per un tempo pari o superiore ad almeno un mese di seguito, rigorosamente da solo? Parli russo in modo fluente? In questo campo, non conviene parlare per sentito dire. Cosa intendi per avere i soldi?

Le russe sono abituate all'uomo che paga, e in genere non ringraziano nemmeno: questo è il problema. Ma, per la mia esperienza, il pagamento si limita al cocktail, al massimo a una cena (ma dopo che ho concluso, MAI prima). E in questo caso l'impresa vale la spesa. Te lo dice uno che non è ricco, non è sborone, lavora duramente e non ha affatto soldi da buttare.

Cosacco
Silver
01/10/2013 | 17:20

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Ciao @IlDrago, thread simpatico...otlichno!!! ;-)

Concordo sulle tue valutazioni di fondo (e anche con @Kukushonok), la Russia può sicuramente riservare grandi sorprese, a patto di avere tutta una serie di requisiti. Qui parliamo solo e assolutamente di free. A volte, in passato, con il fatto che sono molto attento alle mie spese, mi chiedevo se, comunque, il "pagare sempre" che le russe si aspettano da parte di un uomo, fosse una vaga forma di "indipay" o comunque un costo non accettabile.

La mia risposta, alla lunga, è no. Le russe sono così: all'inizio devi un pò essere "brillante". Per me si tratta di cifre tutto sommato accettabili (lo start up iniziale dell'imprenditore), anche se mi rendo conto che spende MOLTO di più un italiota normale per una serata in bianco con una melanzana di quanto non spenda io in 3-4 aperitivi con altrettante russe.... e con risultati diversi. ;-)

Insomma, non ho mai speso soldi dietro alle donne, ma ho capito che è nella cultura russa che l'uomo paghi nelle prime uscite. Comunque l'impresa vale la spesa. Successivamente ti organizzi un pò meglio....e semplicemente non esci più di casa ;-)

Cosacco
Silver
01/10/2013 | 17:09

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Ho l'impressione, ma al momento è solo tale, che le rumene sguazzino bene nei paesi latini, dove le vicinanze culturali sono per loro un punto di vantaggio (conobbi in un paio di occasioni delle rumene in Germania: erano fuori dal loro contesto ed erano ricercate dai gastarbeiter turchi e italioti). Qualche eccezione fra le rumene esiste, io ne ho incontrata una. Ma questo per quanto riguarda il fatto che ti spennano.

Quanto alla loro affidabilità, eccezioni non ne ho ancora viste. A differenza delle melanzane, che sono anche sostanzialmente delle passive e bambine viziate, le rumene sono decisamente più sessuate. Per non parlare della loro femminilità: sono le uniche, a mio avviso, che se la possono giocare con le russe e con le ucraine (le baltiche non le conosco, non posso parlarne).

Cosacco
Silver
30/09/2013 | 15:50

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@gil2002 Grazie per lo spaccato interessante. Rimane il fatto che, per colpa di alcuni, pagano tutti....

Cosacco
Silver
30/09/2013 | 15:47

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Non siamo bravi, purtroppo, come uomini italiani, a creare un efficace partito maschilista. E infatti facciamo "morire" anche iniziative lodevoli, come il sito italiano di Antifeminist... o altri del genere. Troppi italioti, troppi zerbini, troppa zavorra.

Quando poi l'italiota incappa nei guai, allora piange come una fontana. Oppure fa le cavolate, gli atti di pazzia. Perché è fondamentalmente un cucciolo che si ricorda di abbaiare quando è tardi. Io invece ritengo che se fosse stato addestrato a mordere, le cose non starebbero affatto così.

Vi lascio con una riflessione fatta in questo sito (del cui movimento non condivido l'approccio "perdente", pur concordando sulla maggior parte delle loro ragioni): http://www.uominibeta.org/articoli/sciopero-degli-uomini-che-non-odiano-le-donne/

Uno sciopero che sicuramente non sarà passato alla storia, e che non mi sembra abbia prodotto risultati. Ma credo ci siano altre forme di sciopero... molto più interessanti e lodevoli....

Se solo per una volta riuscissimo a ragionare come genere e non da individualisti (e italioti).... allora sì che ci sarebbe da ridere....

Cosacco
Silver
28/09/2013 | 12:25

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L'allarme sulle nefandezze di questo decreto lo lanciai il 13 agosto quando scrissi (scusate l'autoreferenzialità) http://gnoccatravels.com/discussion/comment/214990#Comment_214990:

"non parliamo anche dell'obbrobrio giuridico e sociale di cui si fa interprete il decreto contro il "femminicidio" (l'idea che sta passando è che la vita della donna sia più preziosa), fenomeno mediatico amplificato per portare un pò di guerra fra i sessi e rendere ancor più mansueto il già striminzito maschietto italico che non vuole sposarsi per non pagare gli alimenti alla donna (i casi di cronaca violenta vanno visti uno per uno e rimangono eccezioni, non regole; e comunque i dati sono in calo. Per chi voglia approfondire suggerisco http://emilianorizzo.com/2013/05/08/basta-menzogne-sul-femminicidio-atteniamoci-ai-dati-ufficiali/ ). Con la nuova legge ci sarà una equiparazione more uxorio anche per i compagni non conviventi. In pratica c'è il rischio della sua parola contro quella dell'uomo. Detto questo, sono chiaramente contrario alla violenza sulle donne (mai dato uno schiaffo)".

@solstice Grazie per la spiegazione, il decreto non me lo sono potuto leggere. Però la mia preoccupazione nasce dal clima di anti-maschilismo così imperante. A tutto ciò contribuisce anche la presenza, sullo scranno di Montecitorio, di un presidente così dichiaratamente femminista, tanto da arrivare a fare dichiarazioni al limite del surreale http://www.ilgiornale.it/news/interni/ora-boldrini-vuol-sfasciare-famiglia-basta-spot-mamme-che-953151.html E dato che so per certo che la Boldrini ha sguinzagliato una squadra della Polizia postale alla ricerca di persone che la diffamino online, ricordo agli eventuali agenti che stanno leggendo questo post che il sottoscritto sta semplicemente esercitando il proprio diritto di critica che deriva dalla libertà di espressione e di parola sancita dalla Costituzione.

In questo clima, arriveremo a leggi per cui chi parla o scrive contro il nazifemminismo finisce dritto dietro le sbarre... perché ormail il tentativo di castrare gli uomini e di trasformarli in polli da batteria per il benessere delle api regine è sfacciato e senza remore.

Quindi, in attesa che Putin ci conceda asilo politico, vi invito tutti a battervi contro questo stato dei fatti. Ricordiamoci: anche se partecipiamo alla farsa delle votazioni ogni 4 anni, abbiamo altri strumenti per farci rispettare. In primis il portafogli: spendiamo tutti i giorni, orientiamo saggiamente i nostri consumi. E su questa riga impariamo anche a non finanziare il sistema imperniato sulle melanzane, e ricordiamoci: se ognuno di noi riesce a salvare qualche zerbino sacrificale, con il tempo si formerà una massa critica minima e consapevole che saprà reagire virilmente (sì, dobbiamo essere fieri di essere Uomini) e con decisione a questo clima culturale...

Cosacco
Silver
27/09/2013 | 15:50

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@Ati-leong Complimenti per il tuo spunto storico-antropologico, che sottoscrivo. A volte è terribile come la storia si "ripeta" in un eterno circolo vizioso.

Ai pappagalli va fatta terra bruciata intorno, sic et sempliciter. Tra i metodi più efficaci, c'è quello di salvare tra loro quelli che meritano. Perché il pappagallo con il suo comportamento da italiota cerca di diventare un modello, e molti finiscono per imitarli proprio a pappagallo.

Quando sarà chiaro che costoro sono il peggio che la nostra società esprime, e che il solco tracciato dagli altri (e difeso con la spada) è visibile a tutti, a quel punto il pappagallo italiota realizzerà in pieno la propria pochezza intellettuale e sociale. E quei soldi che ha da bruciare, li potrà usare per le melanzane italiane, loro degne complementari. Fino ad allora toccherà sempre a noi dover dimostrare il contrario... e i danni che dovremo subire saranno sempre un fastidio, un fardello che saremo costretti a doverci portare sulle spalle.

Cosacco
Silver
27/09/2013 | 15:42

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@magic_mirror Credo che tu abbia centrato in pieno la questione, e mi sento di sottoscrivere quanto tu hai scritto. Di mio posso aggiungere un paio di considerazioni.

Lucci sarebbe stato un ottimo giornalista (infatti ha rifiutato l'assunzione al Tg1, dove ha lavorato come precario per un periodo, un pò di anni fa), ma per carattere/caratura ha preferito fare la iena (come dice @Jeff, è bravissimo), così da continuare a spernacchiare il mondo, senza essere troppo legato alla deontologia stabilita dall'Ordine (ma anche gli altri ipocritamente non la rispettano, e passano per "giornalisti seri"). Bene, giusto, anzi giustissimo. Però Enrico potrebbe leggersi alcune interessantissime discussioni su GT o altri blog nella rete, potrebbe spulciarsi un pò di dati e scoprire come esista un abisso tra quello che può desiderare in Italia un maschio italiano piacente e affascinante, spesso con un alto livello culturale, ma SENZA nessuna propensione allo zerbinismo, alla mano veloce al portafogli (per non parlare poi di pagare vacanze e regali) e magari anche con l'orecchio sordo al lamento continuo dell'italica di turno; e ancora, magari stanco di giochini stupidi in cui lei ti deve dimostrare che ha la fila immensa (nessun dubbio, ma guardate anche la qualità) e che lei è la numero uno e che vive in un paese che opprime le donne e in cui ci sono ogni giorno assalti armati a donne indifese (questa minchiata del femminicidio sta toccando livelli di guardia per chi ha un pò di cervello); ebbene, dicevo, Lucci indaghi sull'abisso che c'è tra quello che può desiderare questo tipo di uomo e quello che la realtà offre.

Faccia un controservizio, da vera iena: veda quante sono le donne italiane non viziate, disposte a seguire sempre il proprio uomo, a rinunciare davvero a tutto per lui, ad amarlo anche quando non ci sono i soldi (o anche se lui non la riempie di regali o le assicura una vita da "signora"). Io di donne così in Italia, nella mia generazione, non ne ho mai trovate. C'erano forse ai tempi dei nostri nonni, anche perché le donne non erano pretenziose e viziate come oggi.

Sarò io quello anormale o fortunato, ma io qualcuna di queste donne nel corso della mia vita, l'ho trovata. Avevano un minimo comun denominatore: nessuna era italiana, e - scandalo!!! - nessuna era di basso livello sociale. Un altro mondo è possibile... anche in fatto di donne.

Cosacco
Silver
25/09/2013 | 15:28

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@epicuro Ottimo far vedere ai tuoi studenti "Il Sorpasso", ma va anche detto che quel tipo di italiano è stato scientemente eliminato dalla scena mediatica e non è stato più considerato un modello valido. Al suo posto hanno preso piede altri modelli, più "femminilizzati" e soprattutto più zerbinanti o pappagalleggianti. Insomma, al posto dell'uomo sicuro di sé, si è preferito il mammone allupato che spiava l'amica della madre sotto la doccia oppure il timidone (nulla contro i timidi, anzi...) impacciato che aspettava tutto il film prima di impalmare la sua bella che nel frattempo tutti avevano allegramente timbrato.... e sapete anche a queli film mi riferisco.

Questo argomento meriterebbe un apposito thread... tipo "la deriva culturale e sociologica dell'italiota"...

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