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Engineer2013
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21/09/2021 | 05:52

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(Forse) il Golden Time ha il suo erede: cronaca dell’ultima giornata della pazza estate dell’Ingegnere

FKK Babylon - venerdì 3 settembre 2021 - Recensione di Engineer2013
COSTO INGRESSO: 75 euro tutta la giornata (bevande alcoliche comprese). Previsto un sistema di tariffazione progressiva in caso di permanenza per un numero ridotto di ore: 10 minuti gratis, fino a due ore 55 €, fino a quattro ore 65 €, giorno del compleanno 40 €
COSTO CAMERA ed EXTRA: 60 euro la prima mezz’ora. Un’ora 110 euro, due ore 210 euro. CIM 35 euro. Lesbo show 25 euro cadauna. Anal a discrezione delle operatrici (prezzo non richiesto).
COSTO e LUOGO PERNOTTAMENTO: struttura in Colonia a circa 30 euro la notte (solo dormire, niente colazione). Viaggio in aereo a/r con Ryanair.
RAGAZZE PRESENTI: Contate una trentina, livello medio-alto, un paio di top, almeno tre intrombabili. Presente una buona varietà di etnie (Germania, Polonia, Ungheria) ma con la consueta prevalenza di “made in Romania”
SITO INTERNET DEL LOCALE: https://www.saunaclub-babylon.com/

3/9/2021: BABYLON ATTO II°
Con colpevole ritardo, dovuto a una serie di impegni che si sono accavallati al rientro dalle ferie, scrivo questa recensione la quale chiude quella che ricorderò come la mia estate più pazza di sempre: tre fine settimana tra la Germania e il Globe (v. recensioni) e due in Ticino al Maxim (dove volutamente non ho pubblicato alcunché). Il mio conto corrente ringrazia commosso! Il titolo del mio scritto può sembrare d’effetto per chi come me ha letteralmente adorato il GT in quel di Brüggen: tuttavia, come avrò modo di illustrare più avanti, con un paio di modifiche al concept il Babylon ha tutte le carte in regola per prendere il posto di quello che è un (rectius, IL) locale rimasto nel cuore di molti di noi puttanieri della Vieille Garde. Personalmente, lieto di sbagliarmi, credo che quando riaprirà il GT sarà molto diverso da come lo abbiamo conosciuto: per natura sono poco incline ai sentimentalismi nostalgici ma nel caso di specie credo proprio che dovremo farcene una ragione e guardare oltre.
Avendo già descritto il locale, mi soffermerò sull’argomento più caro a tutti noi: la figa, in tutte le sue sfaccettature. Nelle conclusioni darò spazio, per chi avrà voglia di leggerle, ad alcune mie riflessioni su come ho visto cambiare questo mondo da quando lo frequento (2009) e su quali potrebbero essere gli scenari futuri alla luce del Coviddi. Let’s go!

LOCALE
Rispetto alla scorsa volta ho trovato la stessa pulizia impeccabile, quasi ai livelli del GT. Qui non sono previsti accappatoi: magari questa cosa in inverno può essere un limite per via delle temperature più inclementi. Oltre alla varie birre comprese nel prezzo e al buffet ricco e vario, segnalo che quel giorno avevano previsto per cena, su prenotazione gratuita, un filetto al pepe verde servito su pietra ollare con tanto di patatine fritte davvero squisito (l’ho letteralmente divorato!). Un piatto del genere, almeno in Italia, non sarebbe costato meno di 25/30 euro in un ristorante: davvero complimenti alla gestione del Babylon, questo sì che si chiama fornire un valore aggiunto al cliente. Per il resto vi rimando alla scorsa recensione.

GIRLS
Arrivo che sono le 11,05: praticamente all’apertura! In realtà sarei dovuto arrivare a destinazione circa dieci minuti prima ma complice un errore sullo svincolo da prendere (le autostrade che ho percorso nei tre giorni passati in Germania erano piene zeppe di lavori in corso con annesse deviazioni e percorsi temporanei) parcheggio che il locale ha già aperto i battenti. Nonostante l’orario, noto che le auto già presenti sono davvero tante: fatico non poco a trovare un pertugio per il mio bolide preso a noleggio. Suono il campanello e una volta varcata la soglia d’ingresso ecco la prima sensazione positiva, foriera della giornata che trascorrerò lì dentro: mi sembra quasi di essere tornato “a casa”, in un posto cioè dove non ci si sente a disagio o spaesati. Non posso non notare un folto gruppo di avventori già in tenuta da combattimento e una discreta fila alla cassa per pagare il biglietto di ingresso al “luna park per adulti”. Nel mentre ho una vera e propria visione: trattasi di Dolly, già testata con ampia soddisfazione la volta scorsa. Ci sorridiamo e salutiamo a vicenda con la mano: lei, sono appena le 11,10, è già impegnata con un collega straniero… ça va sans dire! Poco male, attenderò paziente e nel frattempo mi lancio alla scoperta di nuovi obiettivi “sensibili”: tra i culi…ehm… i volti nuovi faccio la conoscenza, seduto sul divano all’esterno di fronte alla piscina, di Tinea. Quel giorno è una delle top lì dentro per bellezza estetica: tette naturali e generose (una terza abbondante, ndr), rumena di Cluj Napoca, assenza di tatuaggi, alta non meno di 1,75 mt. senza tacchi, capelli lunghi castano chiari, bel fisico da universitaria non svaccata, trucco appena accennato, nuova -almeno così mi riferisce- del mestiere. Ha tutte le carte in regola per essere portata in stanza ma…si perde nell’intervista sparandomi 25 € per il bbj. Sic! L’atteggiamento scarsamente empatico nei miei confronti durante il social time completa il quadretto tutt’altro che idilliaco, tanto da farmi desistere: peccato perché la materia prima c’era tutta ed era di ottima qualità. Per la cronaca durante tutta la giornata farà sempre tappezzeria, eccezion fatta per un tipo abbastanza in là con gli anni che la porterà in camera. Altra conoscenza, praticamente “al volo” mentre sta per entrare nello spogliatoio delle fanciulle che si trova vicino alle slot machine è con Bella: bionda, alta almeno 1,70 senza tacchi, capelli biondi corti e ricci (modello Betty Boop per intenderci), fisico piacevolmente armonioso anche se non tonico. Mi saluta con un sorriso e con passo felpato si dilegua varcando la porta della stanza off-limits per noi maschietti e nella quale ho sempre fantasticato di poter entrare. Ma di Bella parlerò più avanti…
Dopo aver messo sotto i denti qualcosa e aver effettuato le abluzioni di rito, sono pronto per la mia camera con Dolly: parliamo qualche minuto sui divanetti nella sala principale dove c’è il maxischermo e alle 13 in punto prendiamo la chiave per andare nella stanza numero 1 (in tutti i sensi) della giornata: alla fine saranno ben 120 i giri di lancetta durante i quali ho vissuto emozioni e sensazioni che pensavo erroneamente di aver perso nei meandri del cassetto dei ricordi sbiaditi dal tempo. Si è trattato di una sessione totalizzante: vi basti sapere che abbiamo fatto quasi un’ora di petting come ai bei tempi delle superiori. Nella seconda metà, lo dico senza remora, la fanciulla non si è risparmiata e abbiamo concluso con un cim accompagnato da un mio urlo liberatorio di piacere che credo abbiano udito sino in paese. Che dire: una delle migliori scopate della mia vita, senza “se” e senza “ma”!

DOLLY: bellezza 8,5 (bonus di 0,5 per la mancanza di silicone) / partecipazione 10 (puro GFE) / fucking expertise 9 (bbj davvero particolare)

Mai come questa volta uscire dalla camera mi pesa tanto ma…è giusto così: alla fine lì dentro è tutta finzione e questo un gioco tanto bello quanto eccitante a patto di non lasciarsi sopraffare da pensieri pseudo-romantici et similia. Saldo il dovuto e ognuno per la sua strada: “The show must go on”, cantava l’immenso Freddie Mercury.
Doccia, sauna e altra doccia per rilassarmi e recuperare un po’ di energie: mi tracanno due birre Radler con gusto e nel mentre cerco di studiare la situazione. Nessun ricambio sostanziale di fanciulle (male) ma solo un paio di innesti niente male: tra queste una milf bionda non molto alta che mi prende in simpatia e mi tampinerà (in modo discreto e stuzzicante, comunque non fastidioso) per il resto della giornata. Avrei volentieri approfondito la sua conoscenza ma a un certo punto è sparita salvo poi ricomparire quando stavo per andar via: peccato!
Piccolo (ma utilissimo) trucco per neofiti del Babylon: vicino al buffet c’è una specie di scrittoio dove sopra c’è un foglio attaccato a una carpetta e dove le fanciulle segnano la stanza che stanno prendendo e l’orario. Se siete in grado di associare i nomi ai volti (ma soprattutto ai culi) delle operatrici sessuali questa cosa potrà tornarvi utile per conoscere se la vostra preferita al momento è occupata oppure quante camere ha fatto quel giorno. Ma soprattutto, lode alla trasparenza e alla correttezza teutonica, avrete la possibilità di controllare se l’orario scritto è corretto (di fronte c’è un grande orologio a lancette) e, nel caso, contestare al momento quanto scritto. Deutschland über alles!
Quando mancano pochi minuti alle 17 ritrovo Bella libera: mi siedo su uno dei divanetti vicino alla poltrona singolo rossa a forma di scarpa con il tacco. Intervista di rito, a differenza della sua connazionale Tinea non chiede extra particolari. Lei è della Transilvania, sui 23/24 anni, leggerissimamente strabica, indossa calze nere a rete (che non ha tolto in camera), seno una terza naturale, diversi tatuaggi sul braccio: mi convinco a portarla in stanza. BINGO!!! La scelta di rivela azzeccata perché la peripatetica de qua ha un asso nella manica non da poco: mentre sta eseguendo un eccellente bbj mi chiede se può usare l’olio per i massaggi. L’olio??? Acconsento perché la situazione sta diventando per me molto eccitante e sono curioso di vedere dove vuole arrivare la draculina. Detto, fatto: in pratica mi cosparge un po’ di olio su tutta la zona scrotale, alternando con la bocca leccate e succhiate alle palle al bbj sull’asta. La sua lingua è letteralmente impazzita, fuori controllo: nonostante non sia la mia prima sessione, fatico non poco a non venire e così passiamo a varie posizioni sul primo canale RAI. Qui noto che a lei non piace essere scopata con forza ma gradisce un approccio più soft: l’accontento anche perché ho ancora la mente annebbiata dalla sua tecnica particolare. Il naturale epilogo di questa camera non può che essere con un cim dove lei, dopo la mia fragorosa venuta, continua a eseguire con grande spirito di commitment il lavoro per il quale -previo accordi- sarà retribuita. Se devo trovarle un difetto, direi che è leggermente ossessionata dal tempo nel senso che è attenta a non sforare la mezz’ora. Ma dopo un lavoro di bocca del genere, ci passo sopra volentieri. La sconsiglio per sessioni lunghe anche perché resistere molto tempo al suo bbj è davvero un’impresa difficile.

BELLA: bellezza 8 (bonus di 0,5 per la mancanza di silicone) / partecipazione 8 (malus di 0,5 poiché soffre le scopate energiche) / fucking expertise 9,5 (il suo bbj con olio è un’autentica chicca)

Saldo il dovuto, senza mancia perché è scivolata sull’ossessione dell’orario, e ci salutiamo con un bacio stile liceali sotto gli occhi increduli/divertiti/arrapati di diversi clienti.
Faccio la conoscenza del proprietario, un tipo a metà strada tra Enrico Ruggeri e l’ex inviato de “Le Iene” Marco Berry, e il cui nome -vado a memoria- è Andy: mi si avvicina e mi chiede (prima in tedesco e poi in inglese) come sta andando e se mi sto trovando bene nel club. Gli rispondo, dicendogli realmente ciò che penso, che il posto mi piace davvero tanto e che non mancheranno altre visite. Mi sorride, mi dà una pacca sulla spalla e si congeda: questa cosa fa aumentare nella mia mente la valutazione complessiva del Babylon perché, eccezion fatta per il Globe a Zurigo, mai nessun proprietario mi aveva chiesto un parere sul locale. Continuo il giro delle conoscenze: Carla, bionda ROM di Bucarest. Ha una coda di cavallo importante, bel sorriso. No tatuaggi e mani curate ma senza unghie lunghe. Successivamente è il turno di Dany, bulgara di Plovdiv. Capelli tra il rame e il nero, piercing colorato sulla lingua. Bel fisico, sorriso un po' meno.
Ma…la mia mente ritorna spesso (e pericolosamente) al lavoro di bocca sopraffino di Bella. sono circa le 18,15 e mi riavvicino a lei per farle la mia “proposta indecente”: mezz’ora di solo bbj con cim. Lei accetta con un sorriso malizioso e viclean (furbo in rumeno, ndr) così fissiamo un appuntamento per le 18,50. Entriamo in stanza con precisione elvetica: prima un po’ di petting, daty e 69 per fare entrare in temperatura i motori, poi si passa alla specialità della casa. Nonostante sia già alla terza sessione della giornata, riesco a resistere non più di quindici minuti al suo lavoro di bocca sublime e magistralmente cadenzato: touché!
Stavolta l’ho vista più rilassata e certamente il feeling tra noi due è stato maggiore: resto tuttavia dell’avviso che la peripatetica in questione non sia portata per le maratone sessuali. Mezz’ora può comunque bastare per apprezzare in pieno le sue incommensurabili doti canore: per quanto mi consta, entra di diritto nell’Olimpo dei migliori bbj (con cim) da me ricevuti in oltre dieci anni di frequentazione di fkk e postriboli vari.

BELLA: v. sopra

Alle 19,35, dopo essermi docciato, è la volta del famoso filetto al pepe verde di cui vi ho parlato all’inizio della recensione: se ci ripenso adesso, me ne mangerei uno uguale all’istante!
Guadagno l’uscita quando mancano circa cinque minuti alle 20: un aeromobile Meg Ryan(air) mi attende per riportarmi nel Belpaese. Là fuori ancora tanta luce, un sole meraviglioso domina il cielo di Elsdorf: l’estate non vuole saperne di farsi da parte per lasciar posto all’autunno che pian piano si avvicina. Senza ulteriori indugi, imposto il navigatore alla volta di Kennedy Strasse (la via dell’aeroporto di Colonia/Bonn, ndr). Nel tragitto percorso in un traffico autostradale abnorme, il solito melting pot di stati d’animo si muovono vorticosi nella mia mente: oramai ci sono abituato, ma ogni volta è diverso. Neanche a farlo apposta, mi trovo a costeggiare il fiume Reno proprio mentre il sole sta tramontando: probabilmente il finale più bello nonché che la giusta chiosa alla pazza estate del vostro Ingegnere.

THE END, titoli di coda

CONCLUSIONI
Riguardo al club, questa seconda visita ha confermato in pieno le già ottime impressioni della prima volta.
L’unica area di miglioramento, a mio sommesso parere, resta il livello della line-up: attualmente si attesta su un voto medio di 7,5-8, con alcune punte di eccellenza ma anche parimenti delle insufficienze. Tramite qualche innesto mirato, magari variando l’etnia delle signorine, si potrebbe portare questo locale a svettare nell’attuale panorama degli fkk. Tutti gli altri aspetti quali pulizia, cibo, ecc. vanno bene così come sono. Rispetto a quello che resta il mio benchmark (il Golden Time dei bei tempi, ndr) il Babylon può aspirare senza “se” e senza “ma” a raccoglierne il testimone, a patto di agire sull’aspetto di cui sopra.
Archiviato il resoconto della giornata trascorsa in quel di Elsdorf, come scritto in premessa, approfitto di questo spazio per alcune riflessioni personali sul mondo degli fkk a distanza di oltre dieci anni dal mio “debutto” in questo variegato mondo. Correva l’anno 2010 quando per la prima volta varcai la soglia di un fkk: mi sentivo quasi a disagio davanti a tutta quell’abbondanza femminile (sensazione che poi si è persa poco dopo). Le mie esperienze nel campo del pay erano limitate al mondo dei massaggi emozionali e a quello delle loft: mi ero avvicinato all’universo degli fkk per via della curiosità indotta da alcuni contributi scritti dai colleghi su vari forum. Cercavo -e per certi versi cerco ancora oggi- quel quid pluris in termini di soddisfazione sessuale che solo una professionista del meretricio può (o dovrebbe, a seconda dei punti di vista) offrire. Questa ricerca mi ha portato, nella fase successiva, a spingere sempre più in alto l’asticella: ad esempio, ho imparato a classificare un pompino prendendo in considerazione una serie di fattori sui quali nel mondo del free non mi ero mai soffermato. Devo parimenti riconoscere che questa cosa ha avuto un impatto positivo anche nella mia vita di tutti i giorni visto che poi le nuove frequentazioni, al di fuori di questo mondo, hanno beneficiato della mia maggiore consapevolezza sulle varie sfumature che il mondo del sesso (e della sessualità) poteva assumere. Nel corso del tempo ho potuto osservare che ogni locale aveva una sua identità e in base a quella, di fatto, determinava la tipologia di clientela. Anche grazie ai tanti amici con cui ho condiviso questi viaggi mi sono divertito tantissimo: eh già, perché per quanto mi riguarda alla base di tutto c’è sempre stata (e c’è tuttora) la voglia di divertirmi estraniandomi per qualche giorno dalla quotidianità incolore. Sia chiaro, non tutto è andato alla grande e qualche missile l’ho preso anche io: ma alla fine la bilancia pende decisamente dalla parte delle cose positive. Con il Covid-19 ho dovuto prendere atto che questo “giocattolino” ha subito una serie di contraccolpi: tanti locali da me frequentati in passato come il PSR (purtroppo una sola volta) o il Golden Time hanno alzato bandiera bianca. La pandemia ha segnato una sorta di linea di demarcazione per quanto attiene gli fkk, con un prima e un dopo: alcuni dei locali che hanno riaperto hanno cambiato pelle (v. il Samya), peggiorando la qualità delle prestazioni e facendo venire meno quella magia che li aveva contraddistinti (v. Sixsens). La colpa, come sempre in questi casi, è di tutti e di nessuno: il fatto di restare fermi per più di un anno ha spinto tanti colleghi a ridurre le pretese nella smania di recuperare il tempo perso. Le ragazze dal canto loro non se lo sono fatte ripetere due volte e hanno abbassato il livello delle prestazioni e/o aumentato le tariffe anche incattivite dal non aver lavorato con regolarità durante il lockdown. Ma allora, e concludo, vale ancora la pena fare più di mille chilometri prendendo aerei, auto a noleggio e hotel per una decina di trombate ¬-in media- durante l’arco di un fine settimana? La mia risposta è: dipende! Se, come chi scrive, prendete queste occasioni al pari di un city-break attribuendo un valore che non ecceda quello per cui realmente sono pensate (“lussuriose evasioni”, parafrasando Battisti) allora vi sollazzerete non poco. Viceversa caricando eccessivamente di significato queste trasferte, cercando magari di emulare pedissequamente quanto fatto da chi vi ha preceduto nell’effimera convinzione di poterne ripetere le gesta, vi esporrà a delusioni cocenti nonché a uno stato di non piena soddisfazione latente. Carpe diem è il filo rosso che tiene legate -e continuerà a farlo- tutte le mie esperienze maturate negli fkk.

Mi auguro di non avervi annoiato nemmeno stavolta.

Augen zu und durch
Auf wiedersehen!

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