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Corona virus — son azz..

@buongustaio

può darsi
un amico che ha un agenzia immobiliare mi diceva che nella zona dell'appennino tosco-emiliano (zona abetone e comuni limitrofi) c'era stata un boom di richieste di appartamenti in affitto in quel periodo, tutti da cinesi..
considerato che è una zona vicino a prato può darsi che gli abbiano "parcheggiati" lì...

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@buongustaio

sarai felice di sapere che in zona gialla le loft cinesi sono sparite da 2 settimane,con il salire dei contagi e primi annunci di lockdown,restano attive quelle dei centri massaggi....se vuoi indagare

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@fabryMM said:
@buongustaio

sarai felice di sapere che in zona gialla le loft cinesi sono sparite da 2 settimane,con il salire dei contagi e primi annunci di lockdown,restano attive quelle dei centri massaggi....se vuoi indagare

Qui in Liguria, parecchie cinesi sono ancora attive (anche in appartamento, non solo nei centri massaggi)... Alcune però hanno smesso di pubblicizzarsi, nel senso che non mettono più annunci (forse per non attirare troppo l'attenzione delle FdO) ma continuano a lavorare coi clienti abituali...

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@torero_loveBkk said:
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Beh finalmente qualcuno che dice le cose come stanno... e non come vorremmo che fossero.

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@buongustaio said:

@torero_loveBkk said:
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Beh finalmente qualcuno che dice le cose come stanno... e non come vorremmo che fossero.

ma se questi super esperti ogni giorno dicono il contrario di quello che avevano detto il giorno prima....

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scusate ma a me pare una caxxata quella detta dall'ex attore Ricciardi

le pandemie finiscono quando un virus smette di essere appunto pandemico e diventa endemico

che è quello che accadrà quando arriveranno i vaccini ad inizio 2021

quando sarà distribuito ovunque resterà sicuramente qualche caso isolato di contagi Covid ma se è per questo esistono ancora di malaria morbillo tubercolosi ecc

ma quando saranno casi isolati potremo già tornare alla normalità

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forse nel '22 in europa riusciremo a portare il contagio a zero:

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In Italia sono arrivate, al momento, le prime 9.750 dosi. Il ministero della Salute ha però chiarito che le dosi consegnate a tutti i Paesi europei per il 27 dicembre sono in numero «simbolico»: la distribuzione vera e propria inizierà dalla settimana che inizia il 28 dicembre, e all’Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana. Secondo contratto, Pfizer-BionTech e Moderna dovrebbero consegnare all’Italia, nel primo trimestre 2021 rispettivamente 8,749 milioni di dosi e 1,346 dosi.

Alla domanda sulla differenza sul numero iniziale di dosi tra l’Italia e la Germania, il Commissario Domenico Arcuri ha risposto al Corriere che «il numero di dosi simboliche per partire tutti assieme il 27 dicembre è proporzionale alla popolazione, la Germania dalla Ue ha avuto le stesse dosi o poco più».

Di fronte ai dati forniti dalle autorità tedesche, che sembravano contrastare con questa affermazione, nel pomeriggio di domenica 27 dicembre l’ufficio del Commissario ha scritto in una nota che, per il vax day, la Germania avrebbe avuto nono 150 mila ma 11mila dosi: «Le 150mila che sono state consegnate», si legge, «fanno parte delle forniture successive che nel nostro Paese arriveranno a partire dal 28 dicembre. L’assegnazione è stata fatta a livello Ue sulla percentuale di popolazione, sia per il vax day sia per le forniture successive a regime. Il nostro piano di distribuzione prevede di avere 450mila dosi a settimana a partire da domani, che arriveranno direttamente nei luoghi di somministrazione».

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A questo ritmo altro che 1 anno ci vorra' x chi vuole vaccinarsi

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Parlo per esperienza personale dato che oggi sono stato tra gli "eletti" a fare la prima dose.nella struttura ospedaliera si facevano 5-6vaccini all'ora data la carenza di personale addetta..mi ha permesso di capire che il problema dei no vax non esiste..prima che tutti i "volontari " lo farranno ci vorrà almeno un anno😪

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Se ci vuole un anno in Italia se va tutto bene figuriamoci nel resto del mondo .

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Siamo gia' nella M....

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bisognerebbe farne almeno 1,5mln alla settimana:
https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2021/01/04/news/vaccini_dove_sta_l_errore-281152827/

Vaccini anti-Covid, la catena degli errori
DI TITO BOERI, ROBERTO PEROTTI

La scienza non ha mai impiegato meno di dodici anni per trovare un vaccino contro patogeni virali. Per alcuni virus, come l'Hiv, non c'è ancora un vaccino a più di trent'anni dalla loro apparizione. Con il vaccino del Covid la scienza ha stupito tutti, ma c'è una percezione diffusa che vi siano errori e ritardi nella fornitura e nella somministrazione delle dosi. Quanto è fondata questa percezione? Per capirlo è importante distinguere tra approvvigionamento, distribuzione e somministrazione dei vaccini. Vediamoli uno per uno.

Partiamo dall'approvvigionamento. Tutti i vaccini destinati ai paesi dell'Unione Europea sono stati acquistati dalla Ue (al netto di quanto forse avvenuto in Germania), che li ripartisce tra i vari paesi in base alla popolazione. Gli ordini attuali valgono 1,6 miliardi di dosi, circa 3,5 dosi per abitante, quindi quasi il doppio del necessario (ci vogliono due dosi per una vaccinazione completa), divisi su sei produttori diversi. A questi vanno aggiunte opzioni per altri 600 milioni di dosi. Dividere gli ordinativi su sei diversi fornitori è corretto per diversificare il rischio: la scelta fu effettuata quando non si sapeva quale vaccino sarebbe stato approvato, quando, e quale efficacia avrebbe avuto. Al momento attuale, meno del 30 per cento delle dosi è stata commissionata ai due produttori i cui vaccini nel frattempo sono stati approvati, Pfizer e Moderna; AstraZeneca, il cui vaccino ha avuto problemi con la fase 3 di sperimentazione, potrebbe avere una efficacia minore degli altri due, e non è ancora stato approvato dall'Ue, ha ricevuto da sola un quarto degli ordini. Il resto degli ordini sono per vaccini che non hanno ancora completato la fase 3: Johnson & Johnson, Sanofi e Curevax.

Si è detto che l'Ue si è concentrata sui cavalli finora perdenti per favorire l'industria europea. Ma in termini percentuali sul totale, Stati Uniti e Giappone hanno puntato sulla britannica AstraZeneca, e la Gran Bretagna sulla francese Sanofi in misura ben maggiore della Ue. È vero però che poco prima di Natale, una volta che i problemi di AstraZeneca si sono rivelati più seri del previsto, gli Stati Uniti si sono assicurati un altro mezzo miliardo di dosi da Pfizer, spiazzando così gli altri paesi. La produzione di vaccini comporta costi fissi iniziali molto alti (il che spiega la concentrazione fra pochi produttori) ma costi bassi nell'aumentare i volumi di produzione. Il vero ostacolo incontrato da Pfizer sembra legato al reperimento di personale qualificato, ma si spera possa essere risolto abbastanza rapidamente.

I colli di bottiglia più seri saranno probabilmente altrove, nella distribuzione e somministrazione del vaccino. L'impressione è che qui alcuni problemi siano stati sottovalutati. Il famoso Dr. Fauci stima che per raggiungere l'immunità di gregge sia necessario vaccinare tra il 75 e il 95 per cento (se prendesse piede la variante inglese) della popolazione sopra i 15 anni. Prendiamo l'ipotesi più favorevole: 75 per cento. Nessuno sa quanto durino gli effetti del vaccino: la stima ricorrente è nove mesi. Anche qui vogliamo essere ottimisti e assumiamo un anno. Per somministrare due dosi al 75 per cento della popolazione sopra i 15 anni entro un anno (cioè prima che si esauriscano gli effetti dei primi vaccinati) bisognerebbe somministrare 1,5 milioni di dosi la settimana. Secondo i piani di Arcuri l'obiettivo sembra essere di 450 mila vaccini la settimana, meno di un terzo di quelli richiesti nella migliore delle ipotesi. Qualcosa non quadra. Per essere chiari, questa cifra non significa che ci vorranno tre anni invece che uno per arrivare alla immunità di gregge (il che sarebbe già grave), ma che non vi si arriverà mai: in ogni dato momento solo il 25 per cento della popolazione (un terzo del 75 per cento) avrebbe in atto una vaccinazione efficace.

Perché non si fanno allora più vaccinazioni? In primis mancano i vaccinatori. Il 28 dicembre è scaduto un bando per la selezione di cinque agenzie del lavoro, che a loro volta dovranno assumere a tempo determinato 12 mila infermieri e 3 mila medici. Quindi il reclutamento non è ancora iniziato.

Ma i problemi più seri sono nella capacità gestionale delle amministrazioni locali. Questa non è la vaccinazione antinfluenzale. Il vaccino Pfizer richiede di essere conservato a temperature di -70 gradi centigradi; bisogna poi contattare 39 milioni di persone (il 75 per cento della popolazione sopra i 15 anni), e inizialmente le categorie prioritarie, di cui bisogna avere un elenco; dare appuntamenti a ogni individuo; ricontattarli entro un numero specifico di settimane per la seconda dose, etc. Ora si parla addirittura dell'immancabile nuova app, come se bastassero pochi mesi per concepirla, testarla e diffonderla tra l'intera popolazione (ricordate Immuni?).

Ancora una volta il vero cortocircuito è nel rapporto tra Stato e Regioni. È impensabile che tutte le Regioni siano in grado di fare tutto il necessario da sole: eppure, stando alle notizie di stampa, il commissario Arcuri sembra aver scoperto in questi giorni per telefono che alcune regioni erano impreparate. L'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, per giustificare il fatto che la sua regione è rimasta praticamente al palo, ha dichiarato di trovare "agghiacciante la conta di coloro cui sono stati somministrati i vaccini". Noi troviamo agghiacciante come ha gestito la pandemia a Milano e in Lombardia.

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@asceta_pentito

Beh.. non c’é dubbio che Tito Boeri, cacciato via dell’INPS, sia la persona piú autorevole per parlare di vaccini. Adesso si sta riciclando anche lui come virologo... Il virus ? In pensione ! 😁

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Mi chiedo dai datti ufficiali che sono poi quello che trasmettono i Paesi Laos 40 casi ,0 morti ,abitanti 7'ooo'000 Cambogia 383 casi 0 morti 17'000'000 abitanti Vietnam 1534 casi , 35 decessi 97'000'000 abitanti.

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se quello di Astrazeneca (che non richiede temperature siderali) verrà autorizzato a fine mese solo per gli under 55 potrà partire davvero una vaccinazione di massa prima di quello che si pensava:
https://www.ilmessaggero.it/salute/prevenzione/vaccino_covid_prenotazione_come_funziona_anziani_categorie_calendario_ultime_notizie-5692878.html

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Dipende da quante dosi ti mandano se stiamo a quello che scrivono i giornali buonanotte , poi solo x under 55 non mi risulta che sia nel piano vaccinale stabilito a livello nazionale.

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questa era la road map prima che l'europa comprasse altre 300mln di dosi di Pfizer-Biontech (quindi per l'italia 40 mln in più):

road.jpg

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https://www.ilmessaggero.it/salute/ricerca/vaccino_israele_perche_scendono_i_casi_covid_calo_positivi_ultime_notizie_news-5702711.html

Vaccino, in Israele casi Covid scesi 2 settimane dopo prima dose: «Calo dei positivi del 33%».

Buone notizie dal mondo dei vaccini: i primi dati provenienti da Israele suggeriscono che i tassi di infezione da Covid-19 hanno iniziato a diminuire tra un gruppo di destinatari del vaccino due settimane dopo aver ricevuto la prima iniezione di Pfizer Inc. e il vaccino di BioNTech SE, offrendo importanti spunti ad altri Paesi, che stanno lanciando le proprie campagne di vaccinazione. Tanto che Roberto Burioni, riprendendo la notizia, scrive: «Brutte notizie per i pessimisti». Israele sta andando spedito nelle somministrazioni, in tutto il mondo è tra Paesi in testa per numero di somministrazioni.

Il Paese - i cui circa nove milioni di abitanti hanno più o meno le dimensioni di New York - ha vaccinato quasi un quarto della sua popolazione in poco meno di un mese, il primo paese a raggiungere questo traguardo mentre combatte un'ondata di nuove infezioni. Il più grande fornitore di assistenza sanitaria di Israele, Clalit Health Services, ha confrontato i tassi di positività ai test tra 200.000 persone over 60 che hanno ricevuto il vaccino con 200.000 che non l'hanno ricevuto. Fino al giorno 14, c'era poca differenza tra i due gruppi. Ma dopo di che, i dati hanno mostrato un calo del 33% dei tassi di infezione tra coloro che erano già stati vaccinati rispetto a quelli che non lo avevano fatto.

Secondo i dati del ministero della Sanità, nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono stati oltre 9mila (9.388) a fronte di circa 127.000 tamponi, con un tasso di positività del 7,9%. I malati gravi restano oltre la soglia del mille (1.042). Il ministro della sanità Yuli Edelstein ha annunciato che dalla prossima settimana avrà inizio la vaccinazione dei detenuti nelle carceri israeliane. «La prossima settimana - ha detto in una manifestazione pubblica a Ramle nel centro di Israele - i vaccini saranno trasferiti al Servizio delle prigioni. Rispetteremo tutte le linee guida del Comitato nel determinare le priorità dell'immunizzazione che ci piaccia o no». Intanto, diversi ospedali denunciano sovraffollamenti. Le aeree dove la pandemia è più avvertita sono quelle arabe e quelle popolate da ebrei ortodossi.

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