Sono lo stesso numero degli abitanti della Svezia. I recenti casi violenza e sfruttamento riaprono il dibattito sul mercato del sesso a pagamento. Che viene regolamentato in Germania, Olanda e in parte anche in Spagna. E proibito a Stoccolma. L'Italia sceglie l’ipocrita via di mezzo: chiudere un occhio.
Donne obbligate a prostituirsi, schiave contro la propria volontà, oggetti di proprietà da vendere o mettere in palio. Ragazze minorenni gettate nel mondo del sesso a pagamento e costrette ad abortire quando capita “l’incidente”. Due casi di cronaca riportano l’attenzione sul tema della violenza nel mondo della prostituzione.
A Roma sono stati arrestati dai carabinieri otto rumeni, tre donne e cinque uomini, accusati di aver creato un’associazione criminale per la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione. La banda convinceva giovani connazionali a venire in Italia con la promessa di un lavoro, salvo poi privarle dei documenti e obbligarle a prostituirsi. Alcune donne sono state marchiate a fuoco, come il bestiame, con le iniziali del “proprietario”. Venivano anche usate come “posta” nel gioco d’azzardo. A Licata, in provincia di Agrigento, i militari dell’Arma hanno chiuso un night club dove, questa è l’accusa, veniva gestito un giro di prostitute rumene, anche minorenni. Una di loro sarebbe stata costretta ad abortire.
Il mercato del sesso in Italia si trova in un limbo tra legalità e proibizione. La legge non punisce penalmente la prostituzione, ma condanna il favoreggiamento, l’induzione, lo sfruttamento, la prostituzione minorile. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Delle 50-70 mila prostitute presenti in Italia (dati del 2010 forniti dalla commissione affari sociali della Camera), il 65% esercita in strada, una percentuale che oscilla tra il 5 e il 10% è vittima dello sfruttamento e le minorenni sarebbero addirittura tra il 10 e il 20% (dati del Gruppo Abele di don Ciotti). Il numero dei reati subiti dalle prostitute, al netto di sfruttamento e violenze da parte dei “papponi”, è impressionante: furti, rapine, pestaggi, stupri, omicidi. Non esiste un dato aggregato, ma anche solo guardando le notizie di cronaca nera – e molti reati non vengono denunciati e quindi scoperti - emerge una situazione preoccupante. Anche da un punto di vista sanitario la mancanza di controlli crea numerosi problemi: su nove milioni di clienti, un’ampia maggioranza chiede di non usare il preservativo (addirittura l’80% secondo i dati del Gruppo Abele). E tra le prostitute, specie a seguito dell’ingresso nel mercato di moltissime stranieri irregolari, aumentano i casi di Hiv, senza contare le malattie sessualmente trasmissibili meno gravi ma più diffuse.
Per far fronte ai problemi di sfruttamento, criminalità, degrado urbano e allarme sanitario, altri Stati europei hanno adottato un modello “regolamentari sta” della prostituzione. Il caso più noto è quello dell’Olanda. Qui la prostituzione non è mai stata penalmente perseguibile, ma dal 2000 è divenuta un’attività perfettamente legalizzata ed è diventato legale anche aprire “case di tolleranza”. Le prostitute devono aver compiuto i 18 anni di età e devono essere residenti regolarmente in Olanda. L’attività viene controllata dalla polizia, dal fisco e dai servizi sanitari. I comuni decidono quali zone adibire all’esercizio della prostituzione e la polizia le presidia per evitare episodi di microcriminalità. Ad esercitare in strada è una esigua minoranza (meno del 5%). Non tutto funziona perfettamente, l’attività per sua natura è difficile da regolamentare, specie ai fini fiscali. Sacche di sfruttamento permangono, ma potendosi concentrare su queste l’attività di polizia è più efficace.
Anche la Spagna, paese di tradizione cattolica come l’Italia, ha regolamentato il mercato del sesso, anche se con qualche ripensamento. Nel 1995 il governo socialista di Felipe Gonzalez Marquez decise la depenalizzazione delle attività collaterali alla prostituzione, creando di fatto una situazione di tolleranza anche per i bordelli. Nel 2003 il governo popolare di Felipe Aznar cancellò la depenalizzazione, ma molte autonomie locali decisero di proseguire il percorso iniziato nel 1995 provvedendo a regolamentare lo svolgimento dell’attività al chiuso. Oggi in Spagna da un lato si cerca di contrastare la prostituzione su strada (una recente legge catalana in materia ha sollevato un aspro dibattito), dall’altro si vanno diffondendo locali a luci rosse, noti come “casas de alterne” o “club”. A Valencia, notizia recente, una scuola per prostitute (l’Academia del placer) ha lanciato lo slogan “Se sei giovane e non trovi lavoro, diventa prostituta”, facendo nascere una polemica. In ogni caso, nei “club” l’uso del preservativo è obbligatorio e sono garantiti controlli di ordine pubblico e di carattere sanitario. Rimangono però dei problemi di evasione fiscale e sporadici fenomeni di “tratta” di esseri umani.
Il paese con il maggior numero di prostitute in Europa, secondo le stime, è la Germania dove sono circa 400mila. Nel 2002 è stato depenalizzato il favoreggiamento, e la prostituzione è stata equiparata a un qualsiasi altro lavoro. Chi si prostituisce può scegliere un inquadramento da lavoratore autonomo o dipendente, deve pagare le imposte sul reddito e l’Iva, e le case di appuntamenti sono imprese registrate. Sono obbligatori i controlli sanitari e l’uso del preservativo. Visto il numero elevato di soggetti coinvolti nel mondo della prostituzione rimangono problemi di attuazione della legge, e i pagamenti in contanti favoriscono l’evasione. Per questo alcune amministrazioni locali chiedono come tassa una somma forfettaria. I comuni hanno inoltre la facoltà di vietare la prostituzione in specifiche aree.
Oltre a questi, altri Stati in Europa (Ungheria, Austria, Grecia, Lettonia, Svizzera e – in parte – l’Inghilterra) hanno adottato diverse forme di regolamentazione. Diametralmente opposto l’approccio alla prostituzione nei paesi scandinavi, noto anche come modello “neo-proibizionista”. Nato in Svezia nel 1999, e successivamente adottato da Islanda prima e Norvegia poi (2009), si fonda sull’idea che la prostituzione è sempre una violenza dell’uomo sulla donna, anche quando questa afferma di essere consenziente. La conseguenza è la criminalizzazione del cliente e non della prostituta (come invece accade in molti Stati dell’est Europa), anche attraverso un forte stigma sociale: chi viene sorpreso a ricercare sesso a pagamento viene pedinato e fotografato, gli viene spedita una lettera a casa e al processo viene fatto sedere al fianco degli eventuali sfruttatori, per fargli capire da che parte ha deciso di stare. Questa politica repressiva sembra funzionare, anche perché gode dell’appoggio di quasi l’80% dei cittadini (che a proposito si sono espressi in ben 5 referendum): il fenomeno della prostituzione è praticamente scomparso, spostandosi negli Stati vicini.
Quale che sia il modello che si decide di scegliere, regolamentarista o neo-proibizionista, di sicuro va accantonato quello attualmente in vigore in Italia (chiamato “abolizionista”). Il prezzo che viene pagato alla criminalità, alla violenza, al degrado e alla diffusione delle malattie è molto più alto che non dove si è deciso di operare una scelta netta. Certo, da un lato il modello regolamentarista trova un ostacolo quasi insormontabile nell’opposizione della Chiesa e nella “morale pubblica” italiana. Dall’altro il modello neo-proibizionista si scontra col fatto che i paesi scandinavi hanno una cultura e un tessuto sociale non comparabili all’Italia. Senza contare che il numero di italiani che hanno rapporti sessuali regolari con prostitute (per passare alla “morale privata”) è uguale al numero degli svedesi. Di tutti gli svedesi: 9 milioni.
io non la vedo come "fortuna" in senso stretto, tutt'altro... significa che vi sono potenzialmente altrettante 9 milioni di italiane che non fanno quel che dovrebbero.
Ah no, ti sbagli. Perché le ragazze in età "fertile" sono in numero inferiore rispetto ai coetanei maschi, inoltre, gli italiani maschi che chiavano sono generalmente sempre gli stessi, tendenzialmente facoltosi, il resto o va a puttane o si masturba o emigra...oppure è sposato con uno scaldabagno.
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
cit: Gli sfigati sono quelli che pagano per ficcare,non prendiamoci in giro
certo che detto da te dopo che pochi giorni prima apri un 3d su dove organizzare un viaggio in Thai con soli 1000 euro ed un altro per fare un escursione al globe a zurigo, suona un po' strano.
E come se io dicessi che non mangio la cioccolata con la bocca sporca di nutella :-))
@ortica sui mali inerenti la fica in Italia se ne parlato tanto, in ogni caso mi sembra evidente che se 9 milioni devono andare a troie qualcosa non torni o in ogni caso il fenomeno è ben "peggiore" che altrove.
Sul fatto che la grana aiuti MOLTO a trovare qualcuna disponibile mi sembra che siamo d'accordo
andare a puttane in italia è il secondo passatempo nazionale, dopo quello di lamentarsi sempre. Quindi non è quella una ragione. Solo che prima c'erano i bordelli ed ora c'è la malavita. i clienti sono sempre gli stessi.
I problemi sono molteplici e, ripeto, da parte femminile il sesso non manca, altrimenti ce ne accorgeremmo ;)
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
se l'andare a puttane è un hobby, un divertimento, uno sfogo credo rientri in quella categoria di "vizi" (casinò, fumo, bianchetto al bar...etc) che aiutano le persone a liberarsi delle tensioni quotidiane..
se invece l'andarea puttane diventa una malattia giornaliera e/o settimanale irrinunciabile o se peggio ancora è l'unico modo concreto (senza chiacchiere del tipo...volendo avrei le modelle gratis ma non ho tempo/voglia) per scopare allora c'è sicuramente qualcosa di patologico o di "sfigato" se vogliamo.
bisogna anche dire che forse il 5/10% della popolazione maschile ha la reale possibilità di portarsi a letto una donna che supera il 7,5/8 come le ragazze che ci sono negli fkk, quindi è una "dipendenza" comprensibile.
La cosa patologica in melanzonia è che tra chi va a pay c'è un buon 50% di uomini giovani e attraenti,cosa inesistente all'estero.comunque o si accetta questa situazione o si emigra.un cambiamento è impossibile nel nostro arco di vita...facciamocene una ragione!
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
sfigate sono le donne italiane che si tengono la figa piena di ragnatele...w la gnocca pay,obiettivo che il numero di puttanieri salga a 10 milioni
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
Sfigato,secondo me, e' quello che non ottiene ciò che vuole. Se uno si innamora di un cesso ma vuole stare con lei perché la trova simpatica, una ragazza con cui è' piacevole passare del tempo,lo fa stare felice,ha interessi comuni,allora non è' uno sfigato perché ha ottenuto ciò che vuole.Perche' magari esce con una velina,ma oltre alla bellezza, ha in testa solo stronzate,ed e' una con cui non ha nulla da condividere a parte il letto,alla lunga si stufa. Se invece ci sta perché almeno tromba un cesso, ma tromba, vorrebbe stare con un altra persona ma nessuna lo caga,quindi piuttosto che stare da solo sta con un cesso,allora e' uno sfigato......Sfigato e' chi vorrebbe ma non può....come restare single può essere una scelta di vita, ma non una costrizione perché nessuno ti caga. Un "Figo" e' chi può scegliere, uno sfigato e' uno che invece subisce gli eventi e non ha alternative,ed è' costretto a non poter scegliere. Come andare a pay,non deve essere l'unico modo per scopare perche nessuna ti caga di striscio,se no diventa squallido e da sfigati , ma un diversivo che ogni tanto ci sta.....
il punto non è sfigato o non, la questione è tutta italiota, perché io sono sicuro, e altri confermano con i vari report, che in vari paesi diversi l'italiano medio non avrebbe tutte queste difficoltà e rotture nel concludere senza aver difficoltà notevoli come nel belpaese. Ovviamente mi riferisco al free.
C'è una discussione lunghissima che conferma
quanto sopra sul tizio australiano che scrive italia come paese antifiga.
Come scrive @pay4play o si accetta la situazione, o si ha la fortuna di trovare una femmina che sia diversa (aggiungo io) o si scappa all'estero, cosa che non sarebbe male anche per altri motivi.
Il cambiamento è davvero impossibile nell'arco di una vita del più giovane qua dentro... quindi è semplicemente inutile.
Se sfigato viaggia a braccetto con frustrato allora io ne sono capostipite: vorrei trascorrere la vita viaggiando ( e trombando in viaggio):
tra Venezuela, Brasile, Colombia, Argentina, Ucraina, Russia, Paesi Baltici, Thai, Madagascar (qui non ci sono ancora andato), paesi del vicino est solo per il fine settimana più qualche piccolo break ai caraibi, tipo all'havana. Tutti posti dove peraltro sono stato
ma nell'attesa del prossimo consumo la mia sfiga in completo silenzio.
In effetti non saprei quale sia il giusto compromesso: ricordo la storia di quel ragazzo che viveva in Bielorussia e si era stancato di scopare per quanta disponibilità avesse...d'altra parte vivendo in italy dove tutto fa schifo, quando vai all'estero hai una carica tripla, e ti godi meglio il viaggio.
L'ideale credo sia appunto vivere e lavorare all'estero magari in una metropoli ben collegata, dove quando vuoi ti svaghi, ma hai cmq la possibilità di poter viaggiare...
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
Interessante e l'uso delle % che fa il giornalista:
cit.
"una percentuale che oscilla tra il 5 e il 10% è vittima dello sfruttamento e le minorenni sarebbero addirittura tra il 10 e il 20%"
Secondo questi dati le vittime di sfruttamento sarebbero appena il 10% al massimo ( che rappresenterebbe allora una minoranza, 5-7000 soggetti ) essendo il 90% "libere professioniste" quindi lo sfruttamento della prostituzione un fenomeno assolutamente "minoritario" nel complesso del fenomeno "prostituzione".
Ma poi nel contesto del articolo mistura i due fenomeni come se di fatto prostituzione fosse quasi sinonimo di "sfruttamento della".
Non chiaro e pure l'esposizione del dato relativo alla prostituzione minorile: e il 10-20% del sottogruppo "sfruttamento" (per um massimo stimato di 1.400 individui)
o il 10-20% del totale (14.000 individui al max.)? Interessante sarebbe questa seconda interpretazione, che sembra avvalorata pero dalla struttura semantica della frase, che verrebbe a dirci che esiste pure una significativa % minori non sfruttate/i....
Voto all' articolo : 3.
Fintamente lucido, espositivo e propositivo ma in realta denso di preconcetti cattolicoidi /femministoidi
in reazione al fenomeno e palesemente goffo nell' elaborazione dei dati presentati.
Ma si sa i giornalisti sono "diVulgatori" e al "vulgus" come dice la parola stessa si dirigono.
Partendo dal fatto che stimo entrambe le professioni,
mediamente ho piu stima di una puttana che di un giornalista.
"mediamente ho piu stima di una puttana che di un giornalista."
Ma non sono sinonimi?
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
forse bisognerebbe considerare anche l'età media di questi 9 milioni di italiani.
un 45/50 enne sposato o divorziato che va in un fkk a scopare con una 20 enne dopo una vita fatta di fidanzate, mogli, figli, divorzi e matrimoni è sicuramente diverso dal 20 enne con poca o nessuna esperienza di gnocca che vede come unica possibilità per scopare quella di pagare...
le circostanze fanno necessariamente la differenza.
Oggi sono ancora giovane e punto al free di livello, ma non escludo certo di dover ricorrere al vil denaro in futuro nel caso volessi scoparmi una principessa 20enne che tra 20 anni mi vedrebbe più come suo padre che come possibile avventura/fidanzato..
@everlook ....scusa ma mi sa che hai sbagliato forum....l'oggetto e' nove milioni di puttanieri....in forte aumento...credo...se adesso punti al free ci sentiamo tra 20 anni??
un consiglio ....ogni lasciata e' persa...se ogni tanto bisogna far pay....lasciaci divertire!!!
poi il free di livello.....e' cosi'? aperitivo, cena al ristorante, cinema, e "forse" ciulatina....totale € 120 euro
Io ho 21 anni e vi POSSO ASSICURARE che almeno nella mia zona ( vivo nel nord est) LA MAGGIOR PARTE DELLE MIE COETANEE
( sto parlando dalle 20 enni in sù..perchè le 17-18 enni sono ancora molto immature ) SE LA TIRA COME SE FOSSERO TUTTE "VELINE" . Senza dubbio ci sono anche quelle serie , maliziose e che se gli interessi ,al 2°-3° appuntamento te la danno ....( MA SONO SOLO UNA MINORANZA !!)
Ma ci sono anche quelle che se la tirano tantissimo, ti vengono a stuzzicare e che la danno 1 volta ogni 12 mesi ....perchè credono di essere tutte Playmate . Come è anche vero che per la maggior parte delle 20enni, i 35-40 enni attraenti "casualmente" sono solo quelli col Porsche o la Ferrari ....
In Italia purtroppo , lo dico io che son ogiovane e solo agli "inizi" , l'apparenza conta più di qualsiasi altra cosa. Inoltre si vestono tutte da troie e poi a letto ti fanno un pompino a fatica . Mentre sentendo alcuni miei amici che vivono all'estero la mentalità delle ragazze tedesche, spagnole, romene, russe,ecc.. è completamente diversa !!!
Basta guardare le mie ex compagne di classe o quelle dell'università ! Vi dico solo che 3/4 degli universitari si "ammassa" sulle ragzze che vengono da fuori e fanno l'Erasmus in Italia......
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iljeff
20/05/2013 | 15:01
Newbie
http://www.linkiesta.it/escort-italia
paese di sfigati
Nove milioni di italiani vanno a prostitute
Tommaso Canetta
Sono lo stesso numero degli abitanti della Svezia. I recenti casi violenza e sfruttamento riaprono il dibattito sul mercato del sesso a pagamento. Che viene regolamentato in Germania, Olanda e in parte anche in Spagna. E proibito a Stoccolma. L'Italia sceglie l’ipocrita via di mezzo: chiudere un occhio.
Donne obbligate a prostituirsi, schiave contro la propria volontà, oggetti di proprietà da vendere o mettere in palio. Ragazze minorenni gettate nel mondo del sesso a pagamento e costrette ad abortire quando capita “l’incidente”. Due casi di cronaca riportano l’attenzione sul tema della violenza nel mondo della prostituzione.
A Roma sono stati arrestati dai carabinieri otto rumeni, tre donne e cinque uomini, accusati di aver creato un’associazione criminale per la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione. La banda convinceva giovani connazionali a venire in Italia con la promessa di un lavoro, salvo poi privarle dei documenti e obbligarle a prostituirsi. Alcune donne sono state marchiate a fuoco, come il bestiame, con le iniziali del “proprietario”. Venivano anche usate come “posta” nel gioco d’azzardo. A Licata, in provincia di Agrigento, i militari dell’Arma hanno chiuso un night club dove, questa è l’accusa, veniva gestito un giro di prostitute rumene, anche minorenni. Una di loro sarebbe stata costretta ad abortire.
Il mercato del sesso in Italia si trova in un limbo tra legalità e proibizione. La legge non punisce penalmente la prostituzione, ma condanna il favoreggiamento, l’induzione, lo sfruttamento, la prostituzione minorile. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Delle 50-70 mila prostitute presenti in Italia (dati del 2010 forniti dalla commissione affari sociali della Camera), il 65% esercita in strada, una percentuale che oscilla tra il 5 e il 10% è vittima dello sfruttamento e le minorenni sarebbero addirittura tra il 10 e il 20% (dati del Gruppo Abele di don Ciotti). Il numero dei reati subiti dalle prostitute, al netto di sfruttamento e violenze da parte dei “papponi”, è impressionante: furti, rapine, pestaggi, stupri, omicidi. Non esiste un dato aggregato, ma anche solo guardando le notizie di cronaca nera – e molti reati non vengono denunciati e quindi scoperti - emerge una situazione preoccupante. Anche da un punto di vista sanitario la mancanza di controlli crea numerosi problemi: su nove milioni di clienti, un’ampia maggioranza chiede di non usare il preservativo (addirittura l’80% secondo i dati del Gruppo Abele). E tra le prostitute, specie a seguito dell’ingresso nel mercato di moltissime stranieri irregolari, aumentano i casi di Hiv, senza contare le malattie sessualmente trasmissibili meno gravi ma più diffuse.
Per far fronte ai problemi di sfruttamento, criminalità, degrado urbano e allarme sanitario, altri Stati europei hanno adottato un modello “regolamentari sta” della prostituzione. Il caso più noto è quello dell’Olanda. Qui la prostituzione non è mai stata penalmente perseguibile, ma dal 2000 è divenuta un’attività perfettamente legalizzata ed è diventato legale anche aprire “case di tolleranza”. Le prostitute devono aver compiuto i 18 anni di età e devono essere residenti regolarmente in Olanda. L’attività viene controllata dalla polizia, dal fisco e dai servizi sanitari. I comuni decidono quali zone adibire all’esercizio della prostituzione e la polizia le presidia per evitare episodi di microcriminalità. Ad esercitare in strada è una esigua minoranza (meno del 5%). Non tutto funziona perfettamente, l’attività per sua natura è difficile da regolamentare, specie ai fini fiscali. Sacche di sfruttamento permangono, ma potendosi concentrare su queste l’attività di polizia è più efficace.
Anche la Spagna, paese di tradizione cattolica come l’Italia, ha regolamentato il mercato del sesso, anche se con qualche ripensamento. Nel 1995 il governo socialista di Felipe Gonzalez Marquez decise la depenalizzazione delle attività collaterali alla prostituzione, creando di fatto una situazione di tolleranza anche per i bordelli. Nel 2003 il governo popolare di Felipe Aznar cancellò la depenalizzazione, ma molte autonomie locali decisero di proseguire il percorso iniziato nel 1995 provvedendo a regolamentare lo svolgimento dell’attività al chiuso. Oggi in Spagna da un lato si cerca di contrastare la prostituzione su strada (una recente legge catalana in materia ha sollevato un aspro dibattito), dall’altro si vanno diffondendo locali a luci rosse, noti come “casas de alterne” o “club”. A Valencia, notizia recente, una scuola per prostitute (l’Academia del placer) ha lanciato lo slogan “Se sei giovane e non trovi lavoro, diventa prostituta”, facendo nascere una polemica. In ogni caso, nei “club” l’uso del preservativo è obbligatorio e sono garantiti controlli di ordine pubblico e di carattere sanitario. Rimangono però dei problemi di evasione fiscale e sporadici fenomeni di “tratta” di esseri umani.
Il paese con il maggior numero di prostitute in Europa, secondo le stime, è la Germania dove sono circa 400mila. Nel 2002 è stato depenalizzato il favoreggiamento, e la prostituzione è stata equiparata a un qualsiasi altro lavoro. Chi si prostituisce può scegliere un inquadramento da lavoratore autonomo o dipendente, deve pagare le imposte sul reddito e l’Iva, e le case di appuntamenti sono imprese registrate. Sono obbligatori i controlli sanitari e l’uso del preservativo. Visto il numero elevato di soggetti coinvolti nel mondo della prostituzione rimangono problemi di attuazione della legge, e i pagamenti in contanti favoriscono l’evasione. Per questo alcune amministrazioni locali chiedono come tassa una somma forfettaria. I comuni hanno inoltre la facoltà di vietare la prostituzione in specifiche aree.
Oltre a questi, altri Stati in Europa (Ungheria, Austria, Grecia, Lettonia, Svizzera e – in parte – l’Inghilterra) hanno adottato diverse forme di regolamentazione. Diametralmente opposto l’approccio alla prostituzione nei paesi scandinavi, noto anche come modello “neo-proibizionista”. Nato in Svezia nel 1999, e successivamente adottato da Islanda prima e Norvegia poi (2009), si fonda sull’idea che la prostituzione è sempre una violenza dell’uomo sulla donna, anche quando questa afferma di essere consenziente. La conseguenza è la criminalizzazione del cliente e non della prostituta (come invece accade in molti Stati dell’est Europa), anche attraverso un forte stigma sociale: chi viene sorpreso a ricercare sesso a pagamento viene pedinato e fotografato, gli viene spedita una lettera a casa e al processo viene fatto sedere al fianco degli eventuali sfruttatori, per fargli capire da che parte ha deciso di stare. Questa politica repressiva sembra funzionare, anche perché gode dell’appoggio di quasi l’80% dei cittadini (che a proposito si sono espressi in ben 5 referendum): il fenomeno della prostituzione è praticamente scomparso, spostandosi negli Stati vicini.
Quale che sia il modello che si decide di scegliere, regolamentarista o neo-proibizionista, di sicuro va accantonato quello attualmente in vigore in Italia (chiamato “abolizionista”). Il prezzo che viene pagato alla criminalità, alla violenza, al degrado e alla diffusione delle malattie è molto più alto che non dove si è deciso di operare una scelta netta. Certo, da un lato il modello regolamentarista trova un ostacolo quasi insormontabile nell’opposizione della Chiesa e nella “morale pubblica” italiana. Dall’altro il modello neo-proibizionista si scontra col fatto che i paesi scandinavi hanno una cultura e un tessuto sociale non comparabili all’Italia. Senza contare che il numero di italiani che hanno rapporti sessuali regolari con prostitute (per passare alla “morale privata”) è uguale al numero degli svedesi. Di tutti gli svedesi: 9 milioni.
INCONTRA DONNE VOGLIOSEbellocarico
20/05/2013 | 15:03
Gold
paese di trombor
;-)
voglia di primavera
PINOPRAGA
20/05/2013 | 16:53
Silver
Gli sfigati sono gli zerbini e gli yesman, non i puttanieri!
è meglio pagare il latte caro che mantenere la vacca!
sugarleonard
20/05/2013 | 17:07
Silver
NON siamo un
partito......NON siamo una casta.......siamo puttanieri punto e basta !!!!!!
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàDott.Pussy&Cats
20/05/2013 | 17:36
Newbie
io non la vedo come "fortuna" in senso stretto, tutt'altro... significa che vi sono potenzialmente altrettante 9 milioni di italiane che non fanno quel che dovrebbero.
Non riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno.
INCONTRA DONNE VOGLIOSESpelaPatate
20/05/2013 | 17:47
Gold
Gli sfigati sono quelli che si fidanzano e si sposano con delle ciofeche inguardabili!
iljeff
20/05/2013 | 17:54
Newbie
Gli sfigati sono quelli che pagano per ficcare,non prendiamoci in giro
INCONTRA DONNE VOGLIOSEsugarleonard
20/05/2013 | 17:59
Silver
L'ideale e' avere una moglie o fidanzata gnocca e poi andare anche a escort
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàortica
20/05/2013 | 18:00
Newbie
@Dott.Pussy&Cats
Ah no, ti sbagli. Perché le ragazze in età "fertile" sono in numero inferiore rispetto ai coetanei maschi, inoltre, gli italiani maschi che chiavano sono generalmente sempre gli stessi, tendenzialmente facoltosi, il resto o va a puttane o si masturba o emigra...oppure è sposato con uno scaldabagno.
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
SpelaPatate
20/05/2013 | 18:03
Gold
Non ti sto prendendo in giro!
La penso semplicemente così.
Se vedo in giro uno con un cesso, per me quello è uno sfigato.
E io che posso farmi una pay stragnocca mi sento privilegiato.
E avendo i gusti molto difficili, se ti vedo in giro probabilmente avrei la stessa opinione di te.
Non ti offendere, ma visto che mi dai dello sfigato, allora mi prendo anche io qualche libertà! ;-)
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàbirichen
20/05/2013 | 18:04
Silver
Io legalizzerei i casini, e ovviamente farei anche pagare le tasse.
INCONTRA DONNE VOGLIOSEpacciani
20/05/2013 | 18:15
Newbie
appunto,,,,sfigati sì,,,,,che se avessereo il registratore di cassa,,,,ste bischere,,,,
in 5 anni il debito l'è saldato,,,,forse,,,,,se non si mangiano anche quelli,,,,
:-<
Trova Camere
Viaggiatore3004
20/05/2013 | 18:16
Gold
@iljeff
cit: Gli sfigati sono quelli che pagano per ficcare,non prendiamoci in giro
certo che detto da te dopo che pochi giorni prima apri un 3d su dove organizzare un viaggio in Thai con soli 1000 euro ed un altro per fare un escursione al globe a zurigo, suona un po' strano.
E come se io dicessi che non mangio la cioccolata con la bocca sporca di nutella :-))
Dott.Pussy&Cats
20/05/2013 | 18:21
Newbie
@ortica sui mali inerenti la fica in Italia se ne parlato tanto, in ogni caso mi sembra evidente che se 9 milioni devono andare a troie qualcosa non torni o in ogni caso il fenomeno è ben "peggiore" che altrove.
Sul fatto che la grana aiuti MOLTO a trovare qualcuna disponibile mi sembra che siamo d'accordo
:-D
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàortica
20/05/2013 | 18:26
Newbie
andare a puttane in italia è il secondo passatempo nazionale, dopo quello di lamentarsi sempre. Quindi non è quella una ragione. Solo che prima c'erano i bordelli ed ora c'è la malavita. i clienti sono sempre gli stessi.
I problemi sono molteplici e, ripeto, da parte femminile il sesso non manca, altrimenti ce ne accorgeremmo ;)
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
SpelaPatate
20/05/2013 | 18:30
Gold
Grazie per il chiarimento @Zest.
@iljeff ritiro tutto, visto che anche tu fai parte di noi sfigati! :-))
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàsugarleonard
20/05/2013 | 18:47
Silver
Il calcio fa schifo....moto gp e formula 1 ...contano solo le gomme....non ci resta che andare a puttane !!!
INCONTRA DONNE VOGLIOSEfresco
20/05/2013 | 19:47
Newbie
...Grassa riflessione da fare sulle melanzane! E comunque io non mi sento uno sfigato per qualche sopatella pay!
Nell'incertezza... Scopala!
everlook
21/05/2013 | 12:34
Silver
punti di vista...
se l'andare a puttane è un hobby, un divertimento, uno sfogo credo rientri in quella categoria di "vizi" (casinò, fumo, bianchetto al bar...etc) che aiutano le persone a liberarsi delle tensioni quotidiane..
se invece l'andarea puttane diventa una malattia giornaliera e/o settimanale irrinunciabile o se peggio ancora è l'unico modo concreto (senza chiacchiere del tipo...volendo avrei le modelle gratis ma non ho tempo/voglia) per scopare allora c'è sicuramente qualcosa di patologico o di "sfigato" se vogliamo.
bisogna anche dire che forse il 5/10% della popolazione maschile ha la reale possibilità di portarsi a letto una donna che supera il 7,5/8 come le ragazze che ci sono negli fkk, quindi è una "dipendenza" comprensibile.
INCONTRA DONNE VOGLIOSEbellocarico
21/05/2013 | 12:38
Gold
sfigato e' chi non scopa
basta con i moralismi
voglia di primavera
pay4play
21/05/2013 | 12:49
Silver
La cosa patologica in melanzonia è che tra chi va a pay c'è un buon 50% di uomini giovani e attraenti,cosa inesistente all'estero.comunque o si accetta questa situazione o si emigra.un cambiamento è impossibile nel nostro arco di vita...facciamocene una ragione!
INCONTRA DONNE VOGLIOSEortica
21/05/2013 | 12:53
Newbie
...E l'altro 50% si fa le seghe ;)
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
everlook
21/05/2013 | 13:33
Silver
ahah si va bè o ti fai le seghe o vai a mignotte ahaha ma per favore
@pay4play
mi riferivo infatti a quel 50% di uomini che lo fa per svago e non per disperazione
INCONTRA DONNE VOGLIOSEbagascia
21/05/2013 | 14:14
monza | 36-50
Gold
sfigate sono le donne italiane che si tengono la figa piena di ragnatele...w la gnocca pay,obiettivo che il numero di puttanieri salga a 10 milioni
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
Vasco_Rossi
21/05/2013 | 14:28
Silver
Sfigato,secondo me, e' quello che non ottiene ciò che vuole. Se uno si innamora di un cesso ma vuole stare con lei perché la trova simpatica, una ragazza con cui è' piacevole passare del tempo,lo fa stare felice,ha interessi comuni,allora non è' uno sfigato perché ha ottenuto ciò che vuole.Perche' magari esce con una velina,ma oltre alla bellezza, ha in testa solo stronzate,ed e' una con cui non ha nulla da condividere a parte il letto,alla lunga si stufa. Se invece ci sta perché almeno tromba un cesso, ma tromba, vorrebbe stare con un altra persona ma nessuna lo caga,quindi piuttosto che stare da solo sta con un cesso,allora e' uno sfigato......Sfigato e' chi vorrebbe ma non può....come restare single può essere una scelta di vita, ma non una costrizione perché nessuno ti caga. Un "Figo" e' chi può scegliere, uno sfigato e' uno che invece subisce gli eventi e non ha alternative,ed è' costretto a non poter scegliere. Come andare a pay,non deve essere l'unico modo per scopare perche nessuna ti caga di striscio,se no diventa squallido e da sfigati , ma un diversivo che ogni tanto ci sta.....
INCONTRA DONNE VOGLIOSEDott.Pussy&Cats
21/05/2013 | 15:18
Newbie
il punto non è sfigato o non, la questione è tutta italiota, perché io sono sicuro, e altri confermano con i vari report, che in vari paesi diversi l'italiano medio non avrebbe tutte queste difficoltà e rotture nel concludere senza aver difficoltà notevoli come nel belpaese. Ovviamente mi riferisco al free.
C'è una discussione lunghissima che conferma
quanto sopra sul tizio australiano che scrive italia come paese antifiga.
Come scrive @pay4play o si accetta la situazione, o si ha la fortuna di trovare una femmina che sia diversa (aggiungo io) o si scappa all'estero, cosa che non sarebbe male anche per altri motivi.
Il cambiamento è davvero impossibile nell'arco di una vita del più giovane qua dentro... quindi è semplicemente inutile.
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàlumi
21/05/2013 | 16:27
Silver
Se non si vuole andare a puttane o di indirect-pay con un'italiana magari bruttina...bisogna andare all'estero, ragazzi, non c'è altra via d'uscita ;)
INCONTRA DONNE VOGLIOSEDomCasmurro
21/05/2013 | 17:24
Newbie
Se sfigato viaggia a braccetto con frustrato allora io ne sono capostipite: vorrei trascorrere la vita viaggiando ( e trombando in viaggio):
tra Venezuela, Brasile, Colombia, Argentina, Ucraina, Russia, Paesi Baltici, Thai, Madagascar (qui non ci sono ancora andato), paesi del vicino est solo per il fine settimana più qualche piccolo break ai caraibi, tipo all'havana. Tutti posti dove peraltro sono stato
ma nell'attesa del prossimo consumo la mia sfiga in completo silenzio.
Beati coloro che invece lo fanno full time:
è davvero bello come penso?
@Tirofijo
lumi
21/05/2013 | 17:50
Silver
In effetti non saprei quale sia il giusto compromesso: ricordo la storia di quel ragazzo che viveva in Bielorussia e si era stancato di scopare per quanta disponibilità avesse...d'altra parte vivendo in italy dove tutto fa schifo, quando vai all'estero hai una carica tripla, e ti godi meglio il viaggio.
L'ideale credo sia appunto vivere e lavorare all'estero magari in una metropoli ben collegata, dove quando vuoi ti svaghi, ma hai cmq la possibilità di poter viaggiare...
INCONTRA DONNE VOGLIOSEortica
21/05/2013 | 18:13
Newbie
"Beati coloro che invece lo fanno full time:
è davvero bello come penso?"
Finché non lo provi non lo saprai mai
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
AtiLeong
21/05/2013 | 18:16
Silver
Interessante e l'uso delle % che fa il giornalista:
cit.
"una percentuale che oscilla tra il 5 e il 10% è vittima dello sfruttamento e le minorenni sarebbero addirittura tra il 10 e il 20%"
Secondo questi dati le vittime di sfruttamento sarebbero appena il 10% al massimo ( che rappresenterebbe allora una minoranza, 5-7000 soggetti ) essendo il 90% "libere professioniste" quindi lo sfruttamento della prostituzione un fenomeno assolutamente "minoritario" nel complesso del fenomeno "prostituzione".
Ma poi nel contesto del articolo mistura i due fenomeni come se di fatto prostituzione fosse quasi sinonimo di "sfruttamento della".
Non chiaro e pure l'esposizione del dato relativo alla prostituzione minorile: e il 10-20% del sottogruppo "sfruttamento" (per um massimo stimato di 1.400 individui)
o il 10-20% del totale (14.000 individui al max.)? Interessante sarebbe questa seconda interpretazione, che sembra avvalorata pero dalla struttura semantica della frase, che verrebbe a dirci che esiste pure una significativa % minori non sfruttate/i....
Voto all' articolo : 3.
Fintamente lucido, espositivo e propositivo ma in realta denso di preconcetti cattolicoidi /femministoidi
in reazione al fenomeno e palesemente goffo nell' elaborazione dei dati presentati.
Ma si sa i giornalisti sono "diVulgatori" e al "vulgus" come dice la parola stessa si dirigono.
Partendo dal fatto che stimo entrambe le professioni,
mediamente ho piu stima di una puttana che di un giornalista.
INCONTRA DONNE VOGLIOSEortica
21/05/2013 | 18:27
Newbie
"mediamente ho piu stima di una puttana che di un giornalista."
Ma non sono sinonimi?
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
everlook
21/05/2013 | 19:14
Silver
forse bisognerebbe considerare anche l'età media di questi 9 milioni di italiani.
un 45/50 enne sposato o divorziato che va in un fkk a scopare con una 20 enne dopo una vita fatta di fidanzate, mogli, figli, divorzi e matrimoni è sicuramente diverso dal 20 enne con poca o nessuna esperienza di gnocca che vede come unica possibilità per scopare quella di pagare...
le circostanze fanno necessariamente la differenza.
Oggi sono ancora giovane e punto al free di livello, ma non escludo certo di dover ricorrere al vil denaro in futuro nel caso volessi scoparmi una principessa 20enne che tra 20 anni mi vedrebbe più come suo padre che come possibile avventura/fidanzato..
INCONTRA DONNE VOGLIOSEpeterin_
21/05/2013 | 19:44
Newbie
@everlook ....scusa ma mi sa che hai sbagliato forum....l'oggetto e' nove milioni di puttanieri....in forte aumento...credo...se adesso punti al free ci sentiamo tra 20 anni??
un consiglio ....ogni lasciata e' persa...se ogni tanto bisogna far pay....lasciaci divertire!!!
poi il free di livello.....e' cosi'? aperitivo, cena al ristorante, cinema, e "forse" ciulatina....totale € 120 euro
viva i puttanieri!!!!
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàsbeggi
21/05/2013 | 19:47
Newbie
Io ho 21 anni e vi POSSO ASSICURARE che almeno nella mia zona ( vivo nel nord est) LA MAGGIOR PARTE DELLE MIE COETANEE
( sto parlando dalle 20 enni in sù..perchè le 17-18 enni sono ancora molto immature ) SE LA TIRA COME SE FOSSERO TUTTE "VELINE" . Senza dubbio ci sono anche quelle serie , maliziose e che se gli interessi ,al 2°-3° appuntamento te la danno ....( MA SONO SOLO UNA MINORANZA !!)
Ma ci sono anche quelle che se la tirano tantissimo, ti vengono a stuzzicare e che la danno 1 volta ogni 12 mesi ....perchè credono di essere tutte Playmate . Come è anche vero che per la maggior parte delle 20enni, i 35-40 enni attraenti "casualmente" sono solo quelli col Porsche o la Ferrari ....
In Italia purtroppo , lo dico io che son ogiovane e solo agli "inizi" , l'apparenza conta più di qualsiasi altra cosa. Inoltre si vestono tutte da troie e poi a letto ti fanno un pompino a fatica . Mentre sentendo alcuni miei amici che vivono all'estero la mentalità delle ragazze tedesche, spagnole, romene, russe,ecc.. è completamente diversa !!!
Basta guardare le mie ex compagne di classe o quelle dell'università ! Vi dico solo che 3/4 degli universitari si "ammassa" sulle ragzze che vengono da fuori e fanno l'Erasmus in Italia......
INCONTRA DONNE VOGLIOSE