Non sono certo al primo viaggio in Russia, nemmeno al primo viaggio in treno, ma la Transiberiana è un’altra cosa. La Transiberiana non è solo una ferrovia, è una sorta di anima, di scheletro, di essenza della Russia profonda, zarista e staliniana, così come il Volga è l’anima della Russia europea e ortodossa. Un intero pezzo di mondo non esisterebbe senza questi 9.298 chilometri di binari.
Si viaggia sulla Transiberiana sì per fare i “turisti”, ma in realtà è il viaggio che è fine a se stesso: volete vedere Vladivostok o Khabarovsk, la più bella città dell’Oriente russo? O la splendida Novosibirsk, gioia per gli occhi di un architetto a cui piaccia il costruttivismo? Andateci in aereo, se non siete dei viaggiatori. La Transiberiana è fine a se stessa; proprio come l’Orient Express non serve certo per andare a Istanbul. Il viaggio per il gusto di viaggiare.
Guarda l'infografica
nella sezione Multimedia
Il nostro, di viaggio, si è svolto quasi in contemporanea con quello di un gruppo di giornalisti “embedded”, come si direbbe oggi, con il personale delle ferrovie: consisteva nell’attraversare due continenti, da soli, usando il mezzo pubblico. Una volta, per pigrizia e stanchezza, lo confesso, abbiamo ceduto al fascino del taxi. Per certi aspetti il nostro “viaggio in seconda classe”, non certo nella prima o nella lusso del mitico Rossia (gli Espressi n° 1 e 2 che collegano Mosca a Vladivostok, ndr), sembra un po’ il “Viaggio in Seconda Classe” di Nanni Loy. Il fatto è che le nostre situazioni erano vere, reali, non provocate.
Comunque, tanto per prenderne nota, il Rossia, ovvero il treno con i colori nazionali che attraversa tutto il Paese, parte alle 23.45, ora di Mosca: in genere tutti i giorni dispari (salvo a fine mese quando i dispari, 31 e 1°, possono essere due di seguito), arriva a Vladivostok dopo 147 ore, attraversando due continenti, ma è come stare su una nave da crociera che non fa tappe, meglio scegliere i più lenti, e meno costosi, treni locali.
La prima cosa che l’italiano nota nel vagone letto di seconda classe di un treno russo è che non vi è separazione tra i sessi. Ci è capitato di dormire in tre uomini con una ragazza russa; una follia da noi, ma qui, dove il biglietto del treno è rigorosamente nominativo (riporta anche il numero del passaporto), è normale.
Sul treno c’è, poi, una sorta di centro della vita sociale, quotidiana e notturna: è il vagone ristorante. Non tutti i russi che viaggiano se lo possono permettere, ma si socializza facilmente. E si finisce per condividere le rispettive razioni di birra e vodka, accompagnate da pesce secco e, se siete sul Bajkal, dall’Omul, il tipico pesce del lago.
Calcio, letteratura, scacchi, difficilmente politica, sono gli argomenti di discussione. Quasi sempre trovate qualcuno che parla inglese o francese e volentieri si presta a fare da interprete. Non prendete la curiosità dei russi per maleducazione o, peggio, per altro; a volte sono schivi, altre incredibilmente diretti: una ferroviera diciannovenne e universitaria, squadrandomi dall’alto in basso, mi ha chiesto direttamente come mai non fossi sposato. Una cosa impensabile da noi.
Quel giorno si celebrava la festa dei ferrovieri (ogni categoria sociale ha un suo giorno festivo in Russia, retaggio dei tempi sovietici), abbiamo cenato, chiacchierato e, naturalmente, bevuto. Lei è rimasta la ferroviera diciannovenne e io il giornalista cinquantenne, nulla di più, nulla di meno. E questa è una cosa che destabilizza il maschio italiano.
Naturalmente, lungo il percorso, non sono mancati i riferimenti culturali; per me il più forte, dato che sono un occidentale, è certamente stato a Perm, ancora in Europa. A Perm, solitamente città ignorata da qualunque viaggio turistico, c’è casa Gribushin. Sarebbe servita da modello per la casa con le figure del dottor Zhivago, non a caso a pochi passi c’è il “Cafè Pasternak”. Tutti e due sulla ulitsa Lenin, certi nomi sono immutabili, e non lontani dal modernissimo edificio della Bank Rossii.
Pasternak visse nella zona di Vsevolodo-Vilva, dove lavorò come impiegato in un’azienda chimica (la sua casa dopo anni di abbandono è tornata ad essere un museo). Spesso Pasternak veniva a Perm, fermandosi alcuni giorni, e iniziò a conoscere la città e le zone limitrofe molto bene, sembra infatti che Vsevolodo-Vilva sia il prototipo del villaggio di Varykino dell’opera del Nobel per la Letteratura.
La casa del re del tè Gribushin: per capire cosa sia il tè per i russi basta viaggiare in treno, si beve sempre e a qualunque ora; del resto se no, perché avrebbero inventato il samovar? Realizzata nel 1907 in stile eclettico, viene presa a modello da Pasternak per ambientare parte della sua storia che prosegue ininterrotta dal 1905 al 1930, dai primi moti al consolidamento della rivoluzione. David Lean ne fece un film, che, probabilmente, ha influenzato la visione della Russia e in particolare della Siberia. La poesia, la bellezza del grido di Zhivago che chiama Lara Antipova: "Lara, Lara”. E, poi, l'incantevole Julie Christie, che sembra assai più siberiana di tanti russi. Tutto ciò ci ha trasmesso un'idea di nevi eterne, che è profondamente sepolta nel nostro Io.
Le vere emozioni le trovate in terza classe. Già… qui esiste ancora. La terza classe è una sorta di vagone dormitorio con 54 persone stipate in uno spazio che sa di umanità. Donne, vecchi, bambini. Tutti coesistono, ognuno inganna il tempo a modo suo. Evitate di giocare a scacchi con il caucasico che vi sembra un povero analfabeta, se non siete un Grande Maestro perderete, inevitabilmente. Accettate le offerte di cibo, di samogon (il superalcolico fatto in casa), di kvas (bibita di pane raffermo e frutta) d’estate, di vodka d’inverno. Anche i sapori sono forti come le emozioni. Ricordo ancora la reazione dell’amico Nicola al mio sorseggiare il kvas fresco nella torrida estate siberiana (spesso oltre 35°, con il 90 o il 100 per cento di umidità relativa): "Bevilo tu", esclamò.
Il momento più emozionante del mio viaggio è stato, al di là di ogni dubbio, quando a Novosibirsk ho visto due persone vicino al monumento ai caduti in Afghanistan spezzare il pane, versare la vodka sulla lastra di granito che riportava il nome, evidentemente, di un commilitone. Non sono stato capace di ritrarli da vicino.
La Russia e la Transiberiana sono questo: emozioni forti. Emozioni per viaggiatori che non sono abituati a frequentare villaggi e resort e amano, pur tra mille difficoltà, viaggiare, viaggiare da soli.
Il reportage è stato pubblicato nell'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 25 aprile 2013
cavolo è sempre stato il mio sogno prendere la transiberiana e magari un giorno ci riuscirò
mi ha sempre affascinato questo tipo di viaggio e vedere posti bellissimi, che con un normale viaggio in aereo o in macchina non riusciresti mai a vedere
molto interessante questo 3d, ho sempre avuto il pallino di fare un esperienza del genere, ma sarebbe bello farlo con una persona affiatata, visto che il viaggio e molto lungo, e' andare da soli si rischia di non godersi appieno questa avventura pazzesca :-)
Ciò che lo rende difficile ai più è la tempistica e, per alcuni, i costi.
Se si seguono le rotte della ferrovia non è così difficile.
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
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Viaggiatore2126
14/05/2013 | 00:25
Gold
Fonte: RussiaOggi
Non sono certo al primo viaggio in Russia, nemmeno al primo viaggio in treno, ma la Transiberiana è un’altra cosa. La Transiberiana non è solo una ferrovia, è una sorta di anima, di scheletro, di essenza della Russia profonda, zarista e staliniana, così come il Volga è l’anima della Russia europea e ortodossa. Un intero pezzo di mondo non esisterebbe senza questi 9.298 chilometri di binari.
Si viaggia sulla Transiberiana sì per fare i “turisti”, ma in realtà è il viaggio che è fine a se stesso: volete vedere Vladivostok o Khabarovsk, la più bella città dell’Oriente russo? O la splendida Novosibirsk, gioia per gli occhi di un architetto a cui piaccia il costruttivismo? Andateci in aereo, se non siete dei viaggiatori. La Transiberiana è fine a se stessa; proprio come l’Orient Express non serve certo per andare a Istanbul. Il viaggio per il gusto di viaggiare.
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nella sezione Multimedia
Il nostro, di viaggio, si è svolto quasi in contemporanea con quello di un gruppo di giornalisti “embedded”, come si direbbe oggi, con il personale delle ferrovie: consisteva nell’attraversare due continenti, da soli, usando il mezzo pubblico. Una volta, per pigrizia e stanchezza, lo confesso, abbiamo ceduto al fascino del taxi. Per certi aspetti il nostro “viaggio in seconda classe”, non certo nella prima o nella lusso del mitico Rossia (gli Espressi n° 1 e 2 che collegano Mosca a Vladivostok, ndr), sembra un po’ il “Viaggio in Seconda Classe” di Nanni Loy. Il fatto è che le nostre situazioni erano vere, reali, non provocate.
Comunque, tanto per prenderne nota, il Rossia, ovvero il treno con i colori nazionali che attraversa tutto il Paese, parte alle 23.45, ora di Mosca: in genere tutti i giorni dispari (salvo a fine mese quando i dispari, 31 e 1°, possono essere due di seguito), arriva a Vladivostok dopo 147 ore, attraversando due continenti, ma è come stare su una nave da crociera che non fa tappe, meglio scegliere i più lenti, e meno costosi, treni locali.
La prima cosa che l’italiano nota nel vagone letto di seconda classe di un treno russo è che non vi è separazione tra i sessi. Ci è capitato di dormire in tre uomini con una ragazza russa; una follia da noi, ma qui, dove il biglietto del treno è rigorosamente nominativo (riporta anche il numero del passaporto), è normale.
Sul treno c’è, poi, una sorta di centro della vita sociale, quotidiana e notturna: è il vagone ristorante. Non tutti i russi che viaggiano se lo possono permettere, ma si socializza facilmente. E si finisce per condividere le rispettive razioni di birra e vodka, accompagnate da pesce secco e, se siete sul Bajkal, dall’Omul, il tipico pesce del lago.
Calcio, letteratura, scacchi, difficilmente politica, sono gli argomenti di discussione. Quasi sempre trovate qualcuno che parla inglese o francese e volentieri si presta a fare da interprete. Non prendete la curiosità dei russi per maleducazione o, peggio, per altro; a volte sono schivi, altre incredibilmente diretti: una ferroviera diciannovenne e universitaria, squadrandomi dall’alto in basso, mi ha chiesto direttamente come mai non fossi sposato. Una cosa impensabile da noi.
Quel giorno si celebrava la festa dei ferrovieri (ogni categoria sociale ha un suo giorno festivo in Russia, retaggio dei tempi sovietici), abbiamo cenato, chiacchierato e, naturalmente, bevuto. Lei è rimasta la ferroviera diciannovenne e io il giornalista cinquantenne, nulla di più, nulla di meno. E questa è una cosa che destabilizza il maschio italiano.
Naturalmente, lungo il percorso, non sono mancati i riferimenti culturali; per me il più forte, dato che sono un occidentale, è certamente stato a Perm, ancora in Europa. A Perm, solitamente città ignorata da qualunque viaggio turistico, c’è casa Gribushin. Sarebbe servita da modello per la casa con le figure del dottor Zhivago, non a caso a pochi passi c’è il “Cafè Pasternak”. Tutti e due sulla ulitsa Lenin, certi nomi sono immutabili, e non lontani dal modernissimo edificio della Bank Rossii.
Pasternak visse nella zona di Vsevolodo-Vilva, dove lavorò come impiegato in un’azienda chimica (la sua casa dopo anni di abbandono è tornata ad essere un museo). Spesso Pasternak veniva a Perm, fermandosi alcuni giorni, e iniziò a conoscere la città e le zone limitrofe molto bene, sembra infatti che Vsevolodo-Vilva sia il prototipo del villaggio di Varykino dell’opera del Nobel per la Letteratura.
La casa del re del tè Gribushin: per capire cosa sia il tè per i russi basta viaggiare in treno, si beve sempre e a qualunque ora; del resto se no, perché avrebbero inventato il samovar? Realizzata nel 1907 in stile eclettico, viene presa a modello da Pasternak per ambientare parte della sua storia che prosegue ininterrotta dal 1905 al 1930, dai primi moti al consolidamento della rivoluzione. David Lean ne fece un film, che, probabilmente, ha influenzato la visione della Russia e in particolare della Siberia. La poesia, la bellezza del grido di Zhivago che chiama Lara Antipova: "Lara, Lara”. E, poi, l'incantevole Julie Christie, che sembra assai più siberiana di tanti russi. Tutto ciò ci ha trasmesso un'idea di nevi eterne, che è profondamente sepolta nel nostro Io.
Le vere emozioni le trovate in terza classe. Già… qui esiste ancora. La terza classe è una sorta di vagone dormitorio con 54 persone stipate in uno spazio che sa di umanità. Donne, vecchi, bambini. Tutti coesistono, ognuno inganna il tempo a modo suo. Evitate di giocare a scacchi con il caucasico che vi sembra un povero analfabeta, se non siete un Grande Maestro perderete, inevitabilmente. Accettate le offerte di cibo, di samogon (il superalcolico fatto in casa), di kvas (bibita di pane raffermo e frutta) d’estate, di vodka d’inverno. Anche i sapori sono forti come le emozioni. Ricordo ancora la reazione dell’amico Nicola al mio sorseggiare il kvas fresco nella torrida estate siberiana (spesso oltre 35°, con il 90 o il 100 per cento di umidità relativa): "Bevilo tu", esclamò.
Il momento più emozionante del mio viaggio è stato, al di là di ogni dubbio, quando a Novosibirsk ho visto due persone vicino al monumento ai caduti in Afghanistan spezzare il pane, versare la vodka sulla lastra di granito che riportava il nome, evidentemente, di un commilitone. Non sono stato capace di ritrarli da vicino.
La Russia e la Transiberiana sono questo: emozioni forti. Emozioni per viaggiatori che non sono abituati a frequentare villaggi e resort e amano, pur tra mille difficoltà, viaggiare, viaggiare da soli.
Il reportage è stato pubblicato nell'edizione cartacea di "Russia Oggi" del 25 aprile 2013
Link utili:
http://transiberiana.com/
http://www.zingarate.com/russia/mosca/transiberiana-info-utili-come-prenotare-quali-tappe-fare-durata-e-costi.html
Viaggio virtuale con la Transiberiana
http://www.google.ru/intl/ru/landing/transsib/en.html
Mosca
Yaroslavl
Vladimir
Nizhniy Novgorod
Kirov
Perm
Ekaterinburg
Tjumen
Omsk
Chelyabinsk
Novosibirsk
Krasnoyarsk
Tayshet
Irkutsk
Ulan Ude
Chita
Birobidzhan
Skovorodino
Belogorsk
Khabarovsk
Ussurijsk
Vladivostok
Capo Moderatore
La Seduzione Del Drago
Viaggiatore2126
14/05/2013 | 00:28
Gold
Un vecchio documentario sulla Transiberiana
Capo Moderatore
La Seduzione Del Drago
Viaggiatore2126
14/05/2013 | 00:31
Gold
Capo Moderatore
La Seduzione Del Drago
Viaggiatore2126
14/05/2013 | 00:36
Gold
Capo Moderatore
La Seduzione Del Drago
conquer
14/05/2013 | 02:35
Newbie
grandissimo!!!!!!!
cavolo è sempre stato il mio sogno prendere la transiberiana e magari un giorno ci riuscirò
mi ha sempre affascinato questo tipo di viaggio e vedere posti bellissimi, che con un normale viaggio in aereo o in macchina non riusciresti mai a vedere
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVmaesta
14/05/2013 | 03:55
Newbie
Io l'ho presa con tre miei amici nel 2003 fino a Irkutsk... è stata une delle esperienze èià belle della mia vita
Viaggiatore2126
14/05/2013 | 12:12
Gold
Sono stato molte volte in Russia, ma la Transiberiana è rimasta nei miei sogni:)
Capo Moderatore
La Seduzione Del Drago
Viaggiatore3004
14/05/2013 | 14:08
Gold
@IlDrago
molto interessante questo 3d, ho sempre avuto il pallino di fare un esperienza del genere, ma sarebbe bello farlo con una persona affiatata, visto che il viaggio e molto lungo, e' andare da soli si rischia di non godersi appieno questa avventura pazzesca :-)
j2020
14/05/2013 | 14:38
Silver
ma non c'è il rischio di sentirsi un pesce fuor d'acqua se non si parla la lingua ?
io non saprei nemmeno capire dove sta il cesso... anche se lo scrivono sulla porta...
INCONTRA DONNE VICINO A TEJeff
14/05/2013 | 16:07
Silver
Anche la transmongolica è da considerare....anzi potrebbe essere ancora più affascinante.
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàViaggiatore2126
14/05/2013 | 18:22
Gold
@Zest
hai ragione, con la giusta compagnia diventa davvero una bella esperienza, compare.:)
@j2020
ci sono le ferroviere che ti aiutano anche se non parli russo
Capo Moderatore
La Seduzione Del Drago
ortica
14/05/2013 | 18:31
Newbie
E' un viaggio tra i più "comuni" in realtà.
Ciò che lo rende difficile ai più è la tempistica e, per alcuni, i costi.
Se si seguono le rotte della ferrovia non è così difficile.
Si associa sempre Cavour all'unità d'italia, personalmente preferirei venisse ricordato per esser stato colui che per primo nel regno aprì le case di tolleranza controllate dallo stato.
Viaggiatore2126
15/05/2013 | 15:39
Gold
Altre informazioni sulla Transiberiana:)
http://russiaoggi.it/turismo/2013/04/02/la_cintura_di_ferro_della_russia_23333.html
http://russiaoggi.it/articles/2012/11/02/sognando_la_transiberiana_18627.html
http://russiaoggi.it/articles/2012/12/13/sul_treno_che_attraversa_il_continente_19415.html
http://russiaoggi.it/articles/2011/11/25/sulla_transiberiana_nasce_una_grande_famiglia_12916.html
http://russiaoggi.it/articles/2011/07/21/a_perm_capitale_della_cultura_12483.html
http://russiaoggi.it/articles/2012/11/05/vladivostok_fuori_da_spazio_e_tempo_18509.html
Capo Moderatore
La Seduzione Del Drago