Nei postriboli e i locali a luci rosse la prostituzione era controllata da buttafuori, gerenti e colleghe. Nonché dalla polizia. Ora viene esercitata in spazi isolati e non sempre controllati
Luci rosse, è il tempo dei finti clienti
Due le tentate rapine ai danni di prostitute - I casi segnalati alla Polizia
BELLINZONESE - Dopo i finti nipoti e i falsi venditori, ci mancavano i finti clienti delle prostitute. Se nei primi casi si può parlare di fenomeno, tanto che venerdì scorso la Polizia cantonale ha pensato bene di rinnovare l’allarme indirizzato principalmente alle persone anziane prese di mira da fantomatici familiari e discendenti, nel terzo si tratta piuttosto di casi isolati.
La scorsa settimana sono stati due gli episodi che ci sono stati segnalati. Uno ha avuto luogo nel Mendrisiotto, l’altro nel Bellinzonese. La dinamica è identica. Il cellulare di una professionista del sesso squilla e sul suo display compare un numero nascosto. La ragazza risponde e, dopo aver esposto tariffario e prestazioni con il nuovo cliente, fissa un appuntamento in un’abitazione privata.
All’ora del giorno stabilito il campanello della lucciola squilla. Lei scende le scale, apre la porta e si presenta sul punto di incontro. Peccato che ad attenderla non vi sia un cliente, ma piuttosto un gruppo di brutti ceffi. Solo grazie alla sua prontezza, la ragazza riesce ad evitare il peggio e a rientrare in casa, rifugiandosi. Così la lucciola non viene alleggerita dei suoi averi e dei suoi guadagni. I casi di tentata rapina e tentato furto sono stati segnalati alla Polizia. Gli autori, stando a quanto raccontatoci, sarebbero persone sconosciute, ma dall’aspetto, dai tratti somatici e dalla zoppicante padronanza linguistica parrebbero persone provenienti dall’est Europa
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marcy74
15/10/2012 | 15:16
Silver
Cosa succede in ticino!!
1/1
Nei postriboli e i locali a luci rosse la prostituzione era controllata da buttafuori, gerenti e colleghe. Nonché dalla polizia. Ora viene esercitata in spazi isolati e non sempre controllati
Luci rosse, è il tempo dei finti clienti
Due le tentate rapine ai danni di prostitute - I casi segnalati alla Polizia
BELLINZONESE - Dopo i finti nipoti e i falsi venditori, ci mancavano i finti clienti delle prostitute. Se nei primi casi si può parlare di fenomeno, tanto che venerdì scorso la Polizia cantonale ha pensato bene di rinnovare l’allarme indirizzato principalmente alle persone anziane prese di mira da fantomatici familiari e discendenti, nel terzo si tratta piuttosto di casi isolati.
La scorsa settimana sono stati due gli episodi che ci sono stati segnalati. Uno ha avuto luogo nel Mendrisiotto, l’altro nel Bellinzonese. La dinamica è identica. Il cellulare di una professionista del sesso squilla e sul suo display compare un numero nascosto. La ragazza risponde e, dopo aver esposto tariffario e prestazioni con il nuovo cliente, fissa un appuntamento in un’abitazione privata.
All’ora del giorno stabilito il campanello della lucciola squilla. Lei scende le scale, apre la porta e si presenta sul punto di incontro. Peccato che ad attenderla non vi sia un cliente, ma piuttosto un gruppo di brutti ceffi. Solo grazie alla sua prontezza, la ragazza riesce ad evitare il peggio e a rientrare in casa, rifugiandosi. Così la lucciola non viene alleggerita dei suoi averi e dei suoi guadagni. I casi di tentata rapina e tentato furto sono stati segnalati alla Polizia. Gli autori, stando a quanto raccontatoci, sarebbero persone sconosciute, ma dall’aspetto, dai tratti somatici e dalla zoppicante padronanza linguistica parrebbero persone provenienti dall’est Europa
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