Arrivo in circa mezz’ora al Samya. Attenti al numero civico, il Tom Tom non lo riconosce, ma la strada di destinazione è piccola ed il Samya è facilmente identificabile dallas critta che campeggia in alto all’edificio, bianco, su tre piani. L’ingresso del parcheggio è sul lato, e l’entrata del locale è sul retro dell’edificio, direttamente dal parcheggio. In pratica la massima riservatezza per i clienti, che non devono entrare dalla strada. Sono circa le 13 quando entro. Ci saranno una decine di ragazze e 5-6 clienti. Il locale non è grande, lo classificherei nei medi, ma è piuttosto confortevole, con finiture di medio livello e un bel centro wellness al piano inferiore. Ma partiamo per ordine. Busso e mi apre immediatamente una signora bionda, che purtroppo non parla inglese ed accenna ad una smorfia quando gli chiedo se lo parlava.
Ma ci capiamo ugualmente. Pago i 50 dell’ingresso e ritiro un ottimo accappatoio di ottimo cotone, bianco con i bordi rossi. Il migliore mai trovato finora. Soffice e confortevole. Al piano di sotto gli spogliatoi, i bagni (ma ci sono anche al piano terra), le docce ed il reparto wellness più completo finora visto: sauna finlandese, bio-sauna, bagno turco, docce con il getto d’acqua gigantesco, lettini per riposarsi, delle vasche per l’idromassaggio dei piedi (credo, non ho visto nessuno che le usava), una stanza per i massaggi. Manca solo la whirpool. Mi viene poi spiegato (ma lo avevo già letto) che 6-7 anni fa il locale era un centro benessere, meta preferita di personaggi famosi e calciatori. Al primo piano, dove ora sono le camere, all’epoca c’erano le stanze per i massaggi. Ma veniamo al piano terra. La porta immediatamente di fronte a voi quando entrate porta nell’unico salone del locale, con il bar, un piccolo banco buffet, qualche divanetto e l’accesso ad una veranda con tavoli e sedie. La veranda è coperta dal tendone giallo visibile nella foto, oggi si stava bene, ma d’inverno credo che sia inagibile per il freddo. Al piano primo, come già detto, le stanze, tutte molto belle, arredate bene e spaziose. Il livello del complesso è quindi medio, medio-alto. Non arriviamo agli ambienti di classe del Palace o del Villa Vertigo, né del Traum Paradise, ma comunque è molto gradevole. Il grosso vantaggio è che al piano interrato, nel wellness center, si ha tutto il modo di riposarsi indisturbati. Le ragazze sono tutte in topless, deve essere una regola della casa. Non ci sono bikini o top, tutte uguali. La media è buona, solo un paio di sufficienze, poi tutte belle ragazze, sette-otto con un nove, una biondona polacca di cui vi racconterò dopo. Tempo di aprire le danze. In questo locale è fatto espresso divieto alle ragazze di abbordare i clienti. E la regola è veramente ferrea. Qui, per la prima volta, non ho mai visto nessuna ragazza ammiccare, salutare, sfiorare o fare qualsiasi forma di gesto ai clienti. Sono tutte sedute sui divanetti o sugli sgabelli al bar, in attesa della vostra prima mossa. Talvolta parlano tra di loro, ma quando non sono “in caccia”, si tratta solo di aspettare. Abbordo SETIENNE (o qualcosa di simile, il nome non era facilissimo), detesca scura, 1,70 circa, capelli lunghi neri, magrolina, seconda di seno. Mi ispirava perché aveva l’aria di una ragazza distinta. Iniziamo a parlare e ci tratteniamo per oltre un quarto d’ora, creando un po’ di feeling. Poi saliamo in stanza. Inizio ad accarezzarla, a baciarla, ma molto delicatamente perché non capisco se gradisce o meno. Faccio tutto molto lentamente, lei lascia fare. Mi concede il dating, molto prolungato, lei è partecipe ma fa fatica a scaldarsi. Per concludere mi aiuto anche conl’indice, che gradisce e non rifiuta. Quindi passa lei al contrattacco.
Ci sa veramente fare con la bocca, è brava, lavora di lingua e poi sa utilizzare tecniche diverse. Mi incappuccia e iniziamo con lei sopra. Dopo una bella cavalcata lei si stanca (mi dice di essere andata a cavallo e di avere i muscoli stanchi). Allora la distendo e vado sopra di lei, con la classica posizione missionaria che mi offre l’occasione di baciarla. Mentra prima baciava dolcemente ma senza concedere il bacio alla francese, ora è lei che prende l’iniziativa. Continuiamo per parecchio tempo, anche perché la mia maratona mi rende ormai difficile raggiungere presto l’orgasmo, così le danze durano in varie posizione con lei sdraiata, poi di lato ed infine sempre alla missionaria. Concludo tutto sudato. Lei molto partecipe e carina. Ma è necessario saperla prendere all’inizio e scaldarla con calma. Chiaccheriamo un po’. Chiedo quanto siamo stati. Più di un’ora mi dice. Un’ora e dieci minuti. Pago un0ora, bacetto e grazie e arrivederci (75 euro, ma ormai in queste zone i prezzi sono standard). Tempo di avvicinarsi al buffet. Poca roba, trattasi del buffet del pranzo, non posso quindi dirvi cosa ci sarà sera. Io ho trovato i soliti salumi, qualche formaggio (in realtà una decente scelta), della bella frutta fresca. Simpatici i frigoriferi con le bottigliette di bevande a disposizione dei clienti. C’è anche il cavatappi attaccato alla maniglia. Non c’entra nulla ma mi viene in mente ora: i bagni hanno un particolare fenomenale, che vedo per la prima volta. Una volta scaricata l’acqua si attiva un mezzacanismo che fa ruotare la seduta del wc, lo pulisce e lo disinfetta. Veramente una gran bella idea ! Tempo per una sauna e una quindicina di minuti di relax sul divanetto, quindi di nuovo a caccia. I clienti sono aumentati, saranno una decina, le ragazze circa 15.
Una curiosità: all’ingresso troverete l’elenco delle ragazze che lavorano nel locale, sono circa 40 (non tutte in contemporanea) e per ciascuna di esse è indicato quali extra fanno e per che prezzo. Dopo essermi guardato in giro sono indeciso se andare con un’altra ragazze nella media, accendendo il radar del GFE, oppure puntare sul top della belleza del locale: una bionda alta 1,80, occhi e viso da favola, un corpo da sballo. Non posso lasciarmi sfuggire questa occasione, rischio il missile, chi se ne frega. Lei si chiama KARINA, è polacca, biondissima, capelli a caschetto. Non parla inglese, solo qualche parolina, ma ci si intende. Sciogliamo il ghiaccio ed è simpatica. In camera fa tutto con calma, ma prende lei l’iniziativa. Mi bacia un po’ dovunque (ma non in bocca), quindi passa alle parti basse dove inizia un ottimo lavoretto, con calma e maestria. Gli chiedo di contraccambiare e mi concede il dating. Si lascia andare, si inizia a scaldare, ma poi mi blocca. Mannaggia ! “Dangerous” mi dice. Che significa “dangerous” ? Capisco che non vuol concludere, tenta di non farlo mai, si stancherebbe troppo. V
a beh, pazienza, proseguiamo con l’azione. Ripone nuovamente a sua attenzione al fratellino, poi mi incappuccia. Lei sopra è un vero spettacolo. Partecipa attivamente al gioco, sembra gradire. Anche lei si stanca e allora passo all’ormai consueta girandola di posizione con me sopra e di lato. Ma ho difficoltà a venire, e, per dirla tutta, anche a mantenere in erezione il compagno di avventure. Lei capisce che per concludere è necessaria una mossa astuta, e allora mi propone la pecorina. Signori, che spettacolo. Un sedere da favola. Con foga e colpi ben assestati riesco a chiudere l’esperienza in cinque minuti. Che dire, non un GFE ma un’ottima esperienza. Concludendo, il locale è carino, le ragazze pure, si ha l’impressione che la qualità dei servizi sia mediamente buona. Qualche missile esisterà pure, ma nel complesso credo che valga la pena ritornare.
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Trapanatore
08/10/2012 | 22:54
Gold
Arrivo in circa mezz’ora al Samya. Attenti al numero civico, il Tom Tom non lo riconosce, ma la strada di destinazione è piccola ed il Samya è facilmente identificabile dallas critta che campeggia in alto all’edificio, bianco, su tre piani. L’ingresso del parcheggio è sul lato, e l’entrata del locale è sul retro dell’edificio, direttamente dal parcheggio. In pratica la massima riservatezza per i clienti, che non devono entrare dalla strada. Sono circa le 13 quando entro. Ci saranno una decine di ragazze e 5-6 clienti. Il locale non è grande, lo classificherei nei medi, ma è piuttosto confortevole, con finiture di medio livello e un bel centro wellness al piano inferiore. Ma partiamo per ordine. Busso e mi apre immediatamente una signora bionda, che purtroppo non parla inglese ed accenna ad una smorfia quando gli chiedo se lo parlava.
Ma ci capiamo ugualmente. Pago i 50 dell’ingresso e ritiro un ottimo accappatoio di ottimo cotone, bianco con i bordi rossi. Il migliore mai trovato finora. Soffice e confortevole. Al piano di sotto gli spogliatoi, i bagni (ma ci sono anche al piano terra), le docce ed il reparto wellness più completo finora visto: sauna finlandese, bio-sauna, bagno turco, docce con il getto d’acqua gigantesco, lettini per riposarsi, delle vasche per l’idromassaggio dei piedi (credo, non ho visto nessuno che le usava), una stanza per i massaggi. Manca solo la whirpool. Mi viene poi spiegato (ma lo avevo già letto) che 6-7 anni fa il locale era un centro benessere, meta preferita di personaggi famosi e calciatori. Al primo piano, dove ora sono le camere, all’epoca c’erano le stanze per i massaggi. Ma veniamo al piano terra. La porta immediatamente di fronte a voi quando entrate porta nell’unico salone del locale, con il bar, un piccolo banco buffet, qualche divanetto e l’accesso ad una veranda con tavoli e sedie. La veranda è coperta dal tendone giallo visibile nella foto, oggi si stava bene, ma d’inverno credo che sia inagibile per il freddo. Al piano primo, come già detto, le stanze, tutte molto belle, arredate bene e spaziose. Il livello del complesso è quindi medio, medio-alto. Non arriviamo agli ambienti di classe del Palace o del Villa Vertigo, né del Traum Paradise, ma comunque è molto gradevole. Il grosso vantaggio è che al piano interrato, nel wellness center, si ha tutto il modo di riposarsi indisturbati. Le ragazze sono tutte in topless, deve essere una regola della casa. Non ci sono bikini o top, tutte uguali. La media è buona, solo un paio di sufficienze, poi tutte belle ragazze, sette-otto con un nove, una biondona polacca di cui vi racconterò dopo. Tempo di aprire le danze. In questo locale è fatto espresso divieto alle ragazze di abbordare i clienti. E la regola è veramente ferrea. Qui, per la prima volta, non ho mai visto nessuna ragazza ammiccare, salutare, sfiorare o fare qualsiasi forma di gesto ai clienti. Sono tutte sedute sui divanetti o sugli sgabelli al bar, in attesa della vostra prima mossa. Talvolta parlano tra di loro, ma quando non sono “in caccia”, si tratta solo di aspettare. Abbordo SETIENNE (o qualcosa di simile, il nome non era facilissimo), detesca scura, 1,70 circa, capelli lunghi neri, magrolina, seconda di seno. Mi ispirava perché aveva l’aria di una ragazza distinta. Iniziamo a parlare e ci tratteniamo per oltre un quarto d’ora, creando un po’ di feeling. Poi saliamo in stanza. Inizio ad accarezzarla, a baciarla, ma molto delicatamente perché non capisco se gradisce o meno. Faccio tutto molto lentamente, lei lascia fare. Mi concede il dating, molto prolungato, lei è partecipe ma fa fatica a scaldarsi. Per concludere mi aiuto anche conl’indice, che gradisce e non rifiuta. Quindi passa lei al contrattacco.
Ci sa veramente fare con la bocca, è brava, lavora di lingua e poi sa utilizzare tecniche diverse. Mi incappuccia e iniziamo con lei sopra. Dopo una bella cavalcata lei si stanca (mi dice di essere andata a cavallo e di avere i muscoli stanchi). Allora la distendo e vado sopra di lei, con la classica posizione missionaria che mi offre l’occasione di baciarla. Mentra prima baciava dolcemente ma senza concedere il bacio alla francese, ora è lei che prende l’iniziativa. Continuiamo per parecchio tempo, anche perché la mia maratona mi rende ormai difficile raggiungere presto l’orgasmo, così le danze durano in varie posizione con lei sdraiata, poi di lato ed infine sempre alla missionaria. Concludo tutto sudato. Lei molto partecipe e carina. Ma è necessario saperla prendere all’inizio e scaldarla con calma. Chiaccheriamo un po’. Chiedo quanto siamo stati. Più di un’ora mi dice. Un’ora e dieci minuti. Pago un0ora, bacetto e grazie e arrivederci (75 euro, ma ormai in queste zone i prezzi sono standard). Tempo di avvicinarsi al buffet. Poca roba, trattasi del buffet del pranzo, non posso quindi dirvi cosa ci sarà sera. Io ho trovato i soliti salumi, qualche formaggio (in realtà una decente scelta), della bella frutta fresca. Simpatici i frigoriferi con le bottigliette di bevande a disposizione dei clienti. C’è anche il cavatappi attaccato alla maniglia. Non c’entra nulla ma mi viene in mente ora: i bagni hanno un particolare fenomenale, che vedo per la prima volta. Una volta scaricata l’acqua si attiva un mezzacanismo che fa ruotare la seduta del wc, lo pulisce e lo disinfetta. Veramente una gran bella idea ! Tempo per una sauna e una quindicina di minuti di relax sul divanetto, quindi di nuovo a caccia. I clienti sono aumentati, saranno una decina, le ragazze circa 15.
Una curiosità: all’ingresso troverete l’elenco delle ragazze che lavorano nel locale, sono circa 40 (non tutte in contemporanea) e per ciascuna di esse è indicato quali extra fanno e per che prezzo. Dopo essermi guardato in giro sono indeciso se andare con un’altra ragazze nella media, accendendo il radar del GFE, oppure puntare sul top della belleza del locale: una bionda alta 1,80, occhi e viso da favola, un corpo da sballo. Non posso lasciarmi sfuggire questa occasione, rischio il missile, chi se ne frega. Lei si chiama KARINA, è polacca, biondissima, capelli a caschetto. Non parla inglese, solo qualche parolina, ma ci si intende. Sciogliamo il ghiaccio ed è simpatica. In camera fa tutto con calma, ma prende lei l’iniziativa. Mi bacia un po’ dovunque (ma non in bocca), quindi passa alle parti basse dove inizia un ottimo lavoretto, con calma e maestria. Gli chiedo di contraccambiare e mi concede il dating. Si lascia andare, si inizia a scaldare, ma poi mi blocca. Mannaggia ! “Dangerous” mi dice. Che significa “dangerous” ? Capisco che non vuol concludere, tenta di non farlo mai, si stancherebbe troppo. V
a beh, pazienza, proseguiamo con l’azione. Ripone nuovamente a sua attenzione al fratellino, poi mi incappuccia. Lei sopra è un vero spettacolo. Partecipa attivamente al gioco, sembra gradire. Anche lei si stanca e allora passo all’ormai consueta girandola di posizione con me sopra e di lato. Ma ho difficoltà a venire, e, per dirla tutta, anche a mantenere in erezione il compagno di avventure. Lei capisce che per concludere è necessaria una mossa astuta, e allora mi propone la pecorina. Signori, che spettacolo. Un sedere da favola. Con foga e colpi ben assestati riesco a chiudere l’esperienza in cinque minuti. Che dire, non un GFE ma un’ottima esperienza. Concludendo, il locale è carino, le ragazze pure, si ha l’impressione che la qualità dei servizi sia mediamente buona. Qualche missile esisterà pure, ma nel complesso credo che valga la pena ritornare.
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