Arrivo a Villa Vertigo in anticipo. Fate attenzione al Tom Tom, il numero civico 90 non lo ricosce, la casa è comunque immediatamente visibile non appena imboccate la via. La riconoscete perché è una villona bianca con il tetto scuro, veramente una bella costruzione. Che classe, penso. Il primo impatto è veramente positivo. Il giardino sul di fronte curatissimo, le rifiniture della villa tutte di altissimo livello. Il cancello è chiuso, così approfitto per fare un giretto nel limitrofo paesino di Grefrath per osservare qualche spaccato di vita locale. Mi presente puntuale alle 11, ora di apertura. Questa volta trovo il cancella aperto e entro, non senza un po’ di titubanza visto che il parcheggio interno, sulla destra, è completamente vuoto. Sono il primo cliente. Mi presento all’ingresso e noto che manca il cancello di ferro, nota ormai comune a tutti i locali visitati.
Ma trovo invece una bella sbarra rossa. Vuoi vedere che il locale è chiuso ? Mi afficino e fortunatamente vedo un cartello che indica l’entrata laterale; mi sposto e cosa trovo ? Il famigerato cancellino di ferro. Suono e mi apre la padrona, una signora mora sulla cinquantina, molto gentile ma che non parla inglese. Uno dei genitori era però di Barcellona, così lei parla qualche parola di spagnolo, che per noi italiani è comprensibilissimo. Gentilissima mi spiega tutto e mi fa fare un tour panoramico del locale. Mi dota di asciugamani e accappatoi color granata (tutti di ottimi materiali e firmati villa vertigo). Nel mentre apprezzo le ottime finiture e immediatamente vengo attratto da due stangone che mi passano di fronte. Dopo le esperienze inguardabili del Saunapark mi sembrano delle visioni. Siamo sul 9 abbondante, due fotomodelle in persona. Siamo in paradiso, finalmente, penso. Il locale è fantastico, di altissimo livello.
Lo avevo immaginato piccolo e invece è piuttosto grande, direi che lo classificherei nella fascia del Palace e del Yin Yang. Si sviluppa tutto al primo piano, con le stanze al secondo. Sulla destra dell’entrata c’è un ampio stanzone con un bar, diversi divanetti, delle jacuzzi, delle poltroncini ed una grande veranda che affaccia su un grande patio con tavolini, sedie, sdraio nonché un bellissimo giardino molto ampio con baldacchini, una bella piscina , vialetti e chi più ne ha più ne metta. Tutto veramente molto bello. Da questo locale si accede alla sauna, al solarium, c’è anche una stanza per la cura delle mani e dei piedi e delle docce. Dietro questo grande locale ci sono gli spogliatoi e le docce. La chiave apre l’armadietto, ed insieme alla chiave viene fornita una tessera a chip sulla quale vengono segnate le consumazioni extra non incluse nel prezzo di ingresso che è, come di consueto, 50 euro. A sinistra dell’entrata si accede invece ad una sala buffet e ad un’altra stanza con un altro bar e dei divanetti. Dalla sala buffet si accede alla scala che porta alle camere al piano superiore. Le camere, come scoprirò da li a breve, sono bellissime, ampie, spaziose, arredate elegantemente, con il bagno in camera, alcune con un bel whirpool circolare. Completato il giro panoramico mi viene presentata dalla padrona una delle stangone che avevo intravisto. ALISA, (anche se ho qualche dubbio sul nome) rumena, 1,70, fisico mozzafiato, corpetto nero. Anche in questo locale, come ormai di consuetudine, la ragazze non sono nude e non possono approcciare il cliente. Ma la padrona credo che abbia fatto uno strappo alla regola per darmi il benvenuto e per farmi conoscere il meglio dell’offerta in termini di bellezza femminile. Lei è molto gentile, mi fa fare un altro giro del locale, mi opffre da bere, si siede sul divanetto a fare quattro chiacchere, insomma si merita il primo cinquantino della giornata. Peccato che dietro tutta quella bellezza vi sia poca, pochissima sostanza. In camera è un disastro. Non bacia, prende lei l’iniziativa e inizia un lavoretto appena sufficiente, intimandomi di avvisarla per non finire in bocca. Le chiedo se posso baciarla anch’io, ma non mi concede il dating. Andiamo male, malissimo, penso. Poco dopo le chiedo di passare all’azione, così mi incappuccia e completiamo la sessione senza troppo coinvolgimento in un paio di posizione canoniche. Assolutamente non consigliata, se non da guardare. D’altra parte il fatto di essere rumena avrebbe dovuto farmi da subito presagire il missile. Esco dalla camera un po’ sconsolato. Sarà meglio dopo, penso. E così sarà. Nel frattempo il locale si riempe, ora ci sono una decina di ragazze e altrettanti uomini. Mi rilasso un po’, quindi approccio, un po’ per caso, una biondona polacca, ANITA. Il livello delle ragazze è piuttosto alto. Direi nessuna sotto il sette. La media sull’otto, qualche fotomodella da 9 e oltre. Viene da pensare che vi sia una selezione all’ingresso. La polacca in questione non è tra le più belle, parla un po’ d’inglese, ma riusciamo a capirci. E’ simpatica, e decido di darle un’occasione. Ottima scelta. Bacia anche se non troppo appassionatamente, ma si lascia baciare dovunque, si posiziona sul letto spalancando le gambe e ti attende. Non me lo faccio chiedere due volte. Approccio la patatina con il meglio del mio repertorio e in meno di un quarto d’ora lei ha due orgasmi, uno dietro l’altro. Indimenticabile. Proseguo per il terzo, ma lei è esausto e prende l’iniziativa. Il lavoretto di bocca è discreto, ci sa fare, poi passiamo all’azione con un paio di posizioni svolte con buona partecipazione. “Good sex” mi dice. Ci tratteniamo a chiacchierare e accarezzarci un po’. Quindi obolo il cinquantino e saluto allegramente. Finalmente una bella mezz’ora, forse anche di più. Questo è il bello di questi posti. Mi sarà trattenuto sicuramente una quarantina di minuti. Al palace mi avrebbero sicuramente chiesto il centone, non c’è dubbio.
Ma è ora di approcciare il buffet. Non c’è effettivamente molto, salumi e formaggi, qualche marmellata e yougurt, sulla falsariga del Yin Yang. Siamo perà al buffet del pranzo, tenete conto per i paragoni. Verso l’una arriva inoltre un’ottima zuppa calda con verdura e pasta corta. Devo dire piuttosto buona. Nel pomeriggio arriveranno delle fette di torta. Ma passiamo alla mia terza ed ultima esperienza in quel di Villa Vertigo. Già da tempo stavo osservando una ragazza carina, bionda, con i capelli lisci a caschetto, che se ne stava in disparte con una vistosa tunica color lilla. Mi ha incuriosito sia perché era l’unica vestita (le altre ragazze sono in due pezzi, alcune in topless, altre indossavano un corpetto), sia perché non faceva assolutamente nulla per incrociare gli sguardi dei clienti. Si era anche presa una rivista e si era messa a leggere. Vengo a sapere che è russa, si chiama MIA. Nessun cliente decide di abbordarla, e la stavo osservando già da un paio d’ore. La cosa era veramente strana. Ma le cose strane mi incuriosiscono, così mi armo di coraggio e la approccio. Si dimostra simpatica, parla bene l’inglese, ed iniziamo una amabile conversazione. Mi dice che ha i suoi clienti abituali, perché gli piace instaurare un feeling. Difficilmente viene approcciata da nuovi clienti. Umm…butta male penso. Ma poi decido di sfoderare le migliori armi a mia disposizione in termini di simpatia e cortesia. E così mi ritrovo a chiacchierare piacevolmente per più di mezz’ora, durante la quale ho appreso molto della sua vita e del suo modo di pensare. Visto che il ghiaccio si era rotto ho pensato di invitarla in zone più riservate del locale …. Insomma ci siamo spostati in camera.
Decisione azzeccatissima. D’altra parte le russe non mi hanno mai smentito. Lei è molto dolce, ti accarezza, ti bacia (anche se non alla francese) dovunque, si lascia accarezzare e baciare. Fa tutto molto, ma molto lentamente. Mi concede il daty e ragiunge l’orgasmo in un tempo sorprendentemente veloce. Poi mi concede le sue attenzioni. Il lavoro di bocca è di egregia fattura, umido, profondo e stuzzicante al punto giusto. Gioca con le mani e con la lingua. Il tempo passa piacevolmente, ma sono sempre più eccitato e allora prendo il cappuccio e glielo passo. Lei lo indossa con la bocca e si siede sopra il fedele compagno di avventure. Diverse posizioni con lei sopra, con la massima partecipazione. Poi mi fa presente di essere stanca, allora la distendo e continuo alla missionaria, quindi a metà pecorina. Lei urla dal piacere, ma prende un cuscino e si tappa la bocca. Per me è la terza della giornata, quindi posso giocare a mio piacimento fino alla venuta finale. Rimaniamo ancora parecchio tempo ad accarezzarci, farci le coccole e chiacchierare. In tutto siamo stato un’ora e mezzo in camera. 150 euro spesi non bene, benissimo. Consigliatissima, ma create il giusto feeling prima. Ci accomiatamo promettendole che verrò nuovamente a trovarla, chissà! Il posto sicuramente merita. Stanco faccio una doccia per tornare in albergo, riposarmi un’oretta e prepararmi per la seconda avventura della giornata, il mitico Golden Time.
Questa recensione e' stata copiata senza la mia autorizzazione dal mio blog pisdrullo-fkk.blogspot.it/
Purtroppo ultimamente ho poco tempo per aggiornare il blog, e non avrei avuto nulla in contrario a pubblicare qui i miei (ormai vecchi) racconti se fosse stata fatta menzione al loro reale autore.
Vedo invece che "trapanatore" non si e' fatto scrupoli.
"Trapanatore", che gusto c'e' nel pubblicare a proprio nome esperienze che non hai vissuto ?
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Trapanatore
08/10/2012 | 22:49
Gold
Arrivo a Villa Vertigo in anticipo. Fate attenzione al Tom Tom, il numero civico 90 non lo ricosce, la casa è comunque immediatamente visibile non appena imboccate la via. La riconoscete perché è una villona bianca con il tetto scuro, veramente una bella costruzione. Che classe, penso. Il primo impatto è veramente positivo. Il giardino sul di fronte curatissimo, le rifiniture della villa tutte di altissimo livello. Il cancello è chiuso, così approfitto per fare un giretto nel limitrofo paesino di Grefrath per osservare qualche spaccato di vita locale. Mi presente puntuale alle 11, ora di apertura. Questa volta trovo il cancella aperto e entro, non senza un po’ di titubanza visto che il parcheggio interno, sulla destra, è completamente vuoto. Sono il primo cliente. Mi presento all’ingresso e noto che manca il cancello di ferro, nota ormai comune a tutti i locali visitati.
Ma trovo invece una bella sbarra rossa. Vuoi vedere che il locale è chiuso ? Mi afficino e fortunatamente vedo un cartello che indica l’entrata laterale; mi sposto e cosa trovo ? Il famigerato cancellino di ferro. Suono e mi apre la padrona, una signora mora sulla cinquantina, molto gentile ma che non parla inglese. Uno dei genitori era però di Barcellona, così lei parla qualche parola di spagnolo, che per noi italiani è comprensibilissimo. Gentilissima mi spiega tutto e mi fa fare un tour panoramico del locale. Mi dota di asciugamani e accappatoi color granata (tutti di ottimi materiali e firmati villa vertigo). Nel mentre apprezzo le ottime finiture e immediatamente vengo attratto da due stangone che mi passano di fronte. Dopo le esperienze inguardabili del Saunapark mi sembrano delle visioni. Siamo sul 9 abbondante, due fotomodelle in persona. Siamo in paradiso, finalmente, penso. Il locale è fantastico, di altissimo livello.
Lo avevo immaginato piccolo e invece è piuttosto grande, direi che lo classificherei nella fascia del Palace e del Yin Yang. Si sviluppa tutto al primo piano, con le stanze al secondo. Sulla destra dell’entrata c’è un ampio stanzone con un bar, diversi divanetti, delle jacuzzi, delle poltroncini ed una grande veranda che affaccia su un grande patio con tavolini, sedie, sdraio nonché un bellissimo giardino molto ampio con baldacchini, una bella piscina , vialetti e chi più ne ha più ne metta. Tutto veramente molto bello. Da questo locale si accede alla sauna, al solarium, c’è anche una stanza per la cura delle mani e dei piedi e delle docce. Dietro questo grande locale ci sono gli spogliatoi e le docce. La chiave apre l’armadietto, ed insieme alla chiave viene fornita una tessera a chip sulla quale vengono segnate le consumazioni extra non incluse nel prezzo di ingresso che è, come di consueto, 50 euro. A sinistra dell’entrata si accede invece ad una sala buffet e ad un’altra stanza con un altro bar e dei divanetti. Dalla sala buffet si accede alla scala che porta alle camere al piano superiore. Le camere, come scoprirò da li a breve, sono bellissime, ampie, spaziose, arredate elegantemente, con il bagno in camera, alcune con un bel whirpool circolare. Completato il giro panoramico mi viene presentata dalla padrona una delle stangone che avevo intravisto. ALISA, (anche se ho qualche dubbio sul nome) rumena, 1,70, fisico mozzafiato, corpetto nero. Anche in questo locale, come ormai di consuetudine, la ragazze non sono nude e non possono approcciare il cliente. Ma la padrona credo che abbia fatto uno strappo alla regola per darmi il benvenuto e per farmi conoscere il meglio dell’offerta in termini di bellezza femminile. Lei è molto gentile, mi fa fare un altro giro del locale, mi opffre da bere, si siede sul divanetto a fare quattro chiacchere, insomma si merita il primo cinquantino della giornata. Peccato che dietro tutta quella bellezza vi sia poca, pochissima sostanza. In camera è un disastro. Non bacia, prende lei l’iniziativa e inizia un lavoretto appena sufficiente, intimandomi di avvisarla per non finire in bocca. Le chiedo se posso baciarla anch’io, ma non mi concede il dating. Andiamo male, malissimo, penso. Poco dopo le chiedo di passare all’azione, così mi incappuccia e completiamo la sessione senza troppo coinvolgimento in un paio di posizione canoniche. Assolutamente non consigliata, se non da guardare. D’altra parte il fatto di essere rumena avrebbe dovuto farmi da subito presagire il missile. Esco dalla camera un po’ sconsolato. Sarà meglio dopo, penso. E così sarà. Nel frattempo il locale si riempe, ora ci sono una decina di ragazze e altrettanti uomini. Mi rilasso un po’, quindi approccio, un po’ per caso, una biondona polacca, ANITA. Il livello delle ragazze è piuttosto alto. Direi nessuna sotto il sette. La media sull’otto, qualche fotomodella da 9 e oltre. Viene da pensare che vi sia una selezione all’ingresso. La polacca in questione non è tra le più belle, parla un po’ d’inglese, ma riusciamo a capirci. E’ simpatica, e decido di darle un’occasione. Ottima scelta. Bacia anche se non troppo appassionatamente, ma si lascia baciare dovunque, si posiziona sul letto spalancando le gambe e ti attende. Non me lo faccio chiedere due volte. Approccio la patatina con il meglio del mio repertorio e in meno di un quarto d’ora lei ha due orgasmi, uno dietro l’altro. Indimenticabile. Proseguo per il terzo, ma lei è esausto e prende l’iniziativa. Il lavoretto di bocca è discreto, ci sa fare, poi passiamo all’azione con un paio di posizioni svolte con buona partecipazione. “Good sex” mi dice. Ci tratteniamo a chiacchierare e accarezzarci un po’. Quindi obolo il cinquantino e saluto allegramente. Finalmente una bella mezz’ora, forse anche di più. Questo è il bello di questi posti. Mi sarà trattenuto sicuramente una quarantina di minuti. Al palace mi avrebbero sicuramente chiesto il centone, non c’è dubbio.
Ma è ora di approcciare il buffet. Non c’è effettivamente molto, salumi e formaggi, qualche marmellata e yougurt, sulla falsariga del Yin Yang. Siamo perà al buffet del pranzo, tenete conto per i paragoni. Verso l’una arriva inoltre un’ottima zuppa calda con verdura e pasta corta. Devo dire piuttosto buona. Nel pomeriggio arriveranno delle fette di torta. Ma passiamo alla mia terza ed ultima esperienza in quel di Villa Vertigo. Già da tempo stavo osservando una ragazza carina, bionda, con i capelli lisci a caschetto, che se ne stava in disparte con una vistosa tunica color lilla. Mi ha incuriosito sia perché era l’unica vestita (le altre ragazze sono in due pezzi, alcune in topless, altre indossavano un corpetto), sia perché non faceva assolutamente nulla per incrociare gli sguardi dei clienti. Si era anche presa una rivista e si era messa a leggere. Vengo a sapere che è russa, si chiama MIA. Nessun cliente decide di abbordarla, e la stavo osservando già da un paio d’ore. La cosa era veramente strana. Ma le cose strane mi incuriosiscono, così mi armo di coraggio e la approccio. Si dimostra simpatica, parla bene l’inglese, ed iniziamo una amabile conversazione. Mi dice che ha i suoi clienti abituali, perché gli piace instaurare un feeling. Difficilmente viene approcciata da nuovi clienti. Umm…butta male penso. Ma poi decido di sfoderare le migliori armi a mia disposizione in termini di simpatia e cortesia. E così mi ritrovo a chiacchierare piacevolmente per più di mezz’ora, durante la quale ho appreso molto della sua vita e del suo modo di pensare. Visto che il ghiaccio si era rotto ho pensato di invitarla in zone più riservate del locale …. Insomma ci siamo spostati in camera.
Decisione azzeccatissima. D’altra parte le russe non mi hanno mai smentito. Lei è molto dolce, ti accarezza, ti bacia (anche se non alla francese) dovunque, si lascia accarezzare e baciare. Fa tutto molto, ma molto lentamente. Mi concede il daty e ragiunge l’orgasmo in un tempo sorprendentemente veloce. Poi mi concede le sue attenzioni. Il lavoro di bocca è di egregia fattura, umido, profondo e stuzzicante al punto giusto. Gioca con le mani e con la lingua. Il tempo passa piacevolmente, ma sono sempre più eccitato e allora prendo il cappuccio e glielo passo. Lei lo indossa con la bocca e si siede sopra il fedele compagno di avventure. Diverse posizioni con lei sopra, con la massima partecipazione. Poi mi fa presente di essere stanca, allora la distendo e continuo alla missionaria, quindi a metà pecorina. Lei urla dal piacere, ma prende un cuscino e si tappa la bocca. Per me è la terza della giornata, quindi posso giocare a mio piacimento fino alla venuta finale. Rimaniamo ancora parecchio tempo ad accarezzarci, farci le coccole e chiacchierare. In tutto siamo stato un’ora e mezzo in camera. 150 euro spesi non bene, benissimo. Consigliatissima, ma create il giusto feeling prima. Ci accomiatamo promettendole che verrò nuovamente a trovarla, chissà! Il posto sicuramente merita. Stanco faccio una doccia per tornare in albergo, riposarmi un’oretta e prepararmi per la seconda avventura della giornata, il mitico Golden Time.
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INCONTRA DONNE VOGLIOSEpisdrullo
16/10/2012 | 13:28
Newbie
Questa recensione e' stata copiata senza la mia autorizzazione dal mio blog pisdrullo-fkk.blogspot.it/
TROVA HOSTESS PER CENEPurtroppo ultimamente ho poco tempo per aggiornare il blog, e non avrei avuto nulla in contrario a pubblicare qui i miei (ormai vecchi) racconti se fosse stata fatta menzione al loro reale autore.
Vedo invece che "trapanatore" non si e' fatto scrupoli.
"Trapanatore", che gusto c'e' nel pubblicare a proprio nome esperienze che non hai vissuto ?
everlook
16/10/2012 | 13:50
Silver
ridicolo, bannatelo
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