Visto che sulla carta il Parksauna Wildenrath apre alle ore 10 (con entrata libera fino alle 18, pare) mentr il Sauna Club Yin Yang apre alle ore 11, e vista l’ora mattutina, mi decido di visitare per primo il Parksauna WIldenrath. Si rivelerà la decisione sbagliata, ma comunque mi darà modo di visitare i dintorni. I due club sono più o meno alla stessa distanza dall’hotel, circa 15-20 minuti di macchina. Mi dirigo verso il ParkSauna godendo il panorama delle stradine al confine tra germania e olanda. La giornata è stupenda, limpidissima, e il paesaggio è comunque gradevole. Si attraversano sterminate pianure immergendosi di tanto in tanto nel folto dei boscheti. Attraverso così alcuni paesini, dalla tipica architettura locale, con i mattoncini rosso scuro e i tetti spioventi (probabilmente per la neve) e di tegole marrone scurissimo, quasi nero. I paesini contano una manciata di case, e la vita in questi posti sembra tranquilla. MI sorprendo ancora per la guida dei locali, sempre molto educati e mai di fretta. Nel timore della polizia faccio la massima attenzione a non superare i limiti, e alcune macchine mi seguono con la massima tranquillità, senza fare il minimo cenno di sorpasso anche quando si potrebbe agevolmente superarmi. Andare a 50 km orari in stradine comunque deserte sembra di essere fermi, per noi italiani che siamo ormai abituati a guidare sempre di fretta. Qui è tutto diverso. In italia mi avrebbero suonato già almeno 10 volte. Arrivo a Wildenrath, piccolo paesino anch’esso di una manciata di case.
Il Tom Tom mi indica l’arrivo, e sulla sinistra vedo immediatamente il Parksauna. Fate attenzione, non si chiama così, sul cancello d’ingresso trovate scritto “pegasus”, ma riconoscete comunque il locale dal grosso numero “35” stampigliato sopra il portone d’ingresso. Entro, noto un parcheggio di fronte con due sole macchine, faccio un salto nel parcheggio dietro la casa, che trovo vuoto. Ritorno al parcheggio di fronte, scendo e busso. Nessuna risposta. Iniziamo bene, penso. Attendo un minuto, ribusso. Niente. Avevo letto che ospiti indesiderati possono non essere fatti entrare, ma la mia fisionomia non è certo quella di un turco o di un orientale, mi maschero bene tra i cittadini del luoghi, quindi deve esserci un’altra ragione. Ribusso. Niente. Me ne sto per andare uando una signora bionda esce da dietro la casa e mi saluta. Deve essere la padrona. NOon parla inglese, o quasi. Chiedo se è aperto. Mi dice che apre all’una. Ma sul sito non c’era scritto alle 10 ? Pazienza, vorrà dire che tornerà nel pomeriggio. Decido quindi di invertire l’ordine delle visite e dirigermi al Sauna Club Yin Yang. Programmo il fido navigatore che invece che condurmi indietro verso l’hotel e quindi al Yin Yang seguendo l’autostrada (il Yin Yang si trova vicinissimo a Roermond, praticamente sulla strada fatta all’andata dall’aereoporto all’hotel, mi indica un percorso in diagonale, che attraversa la campagna tra germania e olanda. Accetto,d’altra parte è un modo per are un’occhiata ai dintorni. Sappiate che, per chi vuol fare lo stesso tragitto tra i due club, si troverà a percorrere stradine non più large di 3 metri, nella campagna, tra i boschi, incrociando fattorie, alcune bellissime villette, un paio di allevamenti di cavalli, boschi, nonché un paio di piccoli villaggi veramente pittoreschi e caratteristici. Sembrano villeggi incantati di un mondo delle fiabe, casette singole, con vialetti, giardini curatissimi, aiuole piene di fiori variopinti, prati verdissimi curati come mai avevo potuto immaginare.
Se è giorno e la giornata è bella, fate questo tragitto, è veramente caratteristico. Purtroppo nel percorso ho incontrato una pattuglia che aveva fermato una macchina, e mi è tornato in mente di avere la patente scaduta. Non ci openso e proseguo, e in poco tempo arrivo al Sauna Club Yin Yang. Alcune indicazioni per chi dovesse andarci: si trova in una stradina che il Tom Tom riconosce come chiusa al traffico, quindi il vostro navigatore non vi porterà al cancello d’ingresso (quello della foto), ma quasi. Fate così: quando siete a poche centinaia di metri d’allarrivo, vi troverete ad un semaforo. Dal semaforo è chiaramente visibile, alto tra gli alberi, un grosso cartello giallo con la scritta “Yin Yang”, a quel punto orientatevi a vista, troverete subito la stradina privata e in breve sarete all’ingresso. Il posto è carino, un bel parcheggio con il ghiaini, e il club dislocato su una piccola altura. Busso e immediatamente mi fanno entrare. Mi accoglie una cortese signorina bionda, che mi saluta e, in inglese, dopo essersi accertata che era la prima volta che visitavo il locale, mi spiega dove sono gli armadietti, quali sono le attrattive della casa e mi fornisce un accappatoio verde. Prezzo d’ingresso: 35 euro, scontato rispetto ai 50 euro indicati sul sito. Probabilmente l’ora (sono circa le 11.30) mattutina prevede uno sconto all’entrata. Mi fiondo subito nella stanza dove sono gli armadietti, ma ho difficoltà a trovare le ciabatte, come già altri cavalieri hanno riportato. Sono dietro il muro che separa gli spogliatoi dalle doccie, dovete salire qualche gradino. Ci sono anche i bagni, uno per le signore e uno per i maschietti. Chissà come saranno a fine giornata, penso. Ne approfitto subito scacciando i brutti pensieri. L’accappatoio è piccolo, riesco a mapena a stringerlo, ma noto che sono più o meno tutti della stessa misura. Questo è sicuramente un punto debole rispetto al Palace, dove è possibile scegliere tra diverse misure e sicuramente trovare quella più adatta a farci sentire a nostro agio. Al Yin Yang, con quell’accappatoio troppo stretto, mi sono sempre sentito non del tutto rilassato. Il locale non è piccolo, ma neppure grandissimo. Per chi conosce il Palace di Francoforte direi che, benché suddiviso su tre livelli, ha più o meno la stessa superficie. Le finiture del locale sono medie, non siamo al livelloi del Palace, tanto per intendersi. Subito dopo la reception ci sono le scale, quelle a destra portano al primo piano, con alcune camere e la zona pranza. Quelle a sinistra portano alla zona spogliatoi, ci sono poi alcune camere, una zona benessere con sauna, whirpool, docce e solarium, il bar con i divanetti, ed un’ampia zona esterna con un patio, ombrelloni, sedie e tavolini. La piscina era in fase di ristrutturazione, così come alcuni vialetti del prato. La giornata era comunque gradevole all’esterno, c’erano circa 18 gradi, ed alcune ragazze se ne stavano fuori a prendere un po’ d’aria e un po’ di sole. Dopo essermi orientato veniamo alla parte più interessante: il parco ragazze. Devo dire che non ho urlato di gioia: alcune ragazze vermente belle, diciamo 8, 8-1/2, alcuni tegami inguardabili (della serie denti storti e neri o ciccia in abbondanza), la maggior parte delle ragazze tra il 6 e il 7. E’ un park-.sauna e non un fkk, quindi ecco la prima differenza con il Palace, unica mia precedente esperienza, benché ripetuta ormai una decina di volte. Questo significa che le ragazze non sono nude, ma in bikini. La doccia è però in comune, quindi basta cogliere l’attimo per osservarle come mamma le ha fatte. Devo dire però che anche in bichini si riesce perfettamente a individuare le prime della classe.
Vengo a breve abbordato da MONIKA, che dice di essere Bulgara, 26 anni, mora, 1,70 circa. Gira in topless e mostra due bocce rifatte da quarta abbondante. Il feeling non è dei migliori. Do you speak english ? Si mi dice, quando poi in realtà capisce un decimo delle parole che pronuncio e non riesce a mettere insieme un verbo con un sostantivo. Insomma, colloquio inesistente. Mi porta al bar, provando a simulare una qualche sorta di approccio iniziale, ma niente da fare. Mi porta quindi al cinema. Scopro cos’ che il locale ha anche un seminterrato, con un cinema porno ed alcune stanze. Al cinema danno star trek ! Giàl proprio così. Lei non si siede nemmeno, si ferma in piedi e mi propone di andare in stanza. Avevo già da tempo annusato il missile, ma devo ambientarmi e allora decido di tentare. Mi porta in una stanzina al piano seminterrato. Non andateci ! Mancano completamente di privacy. Non hanno le porte ma una semplice tenda. Chi passa può sentire e vedere tutto. Provo a prendere l’iniziativa ma non me lo permette. Mi incappuccia al volo ….. iniziamo veramente male, penso. Provo a chiedergli un 69, lei acconsente e inizio a darmi da fare. Ma poco dopo si sposta per continuare solitaria il suo lavoretto. Porcaccia miseria …. Missile fatto e finito, penso ! Il lavoretto è della pessima qualità, frettoloso e piuttosto meccanico. A questo punto è meglio iniziare le danze. Gli dico di montarmi sopra, ma si stanca subito. Si sdraia, e allora decido di darmi da fare in missionaria Partecipazione inesistente. Decido di concludere alla svelta, nella speranza di migliori future avventure. Pago il cinquantino e saluto a denti stretti. Da evitare come la peste.
Il tempo di fare un giretto, bere qualcosa e vengo presto avvicinato da LIA, tedesca, bionda e magrolina, 1,70 circa, capelli a caschetto. Finalmente una ragazza che parla bene l’inglese. Mi soffermo a chiacchierare piacevolmente seduto al sole del patio, e decidiamo quindi di spostarci in camera. Le camere del piano terra sono decisamente migliori. Spaziose, con il bagno in camera. Vengo a sapere che il locale era un hotel, e le camere lo dimostrano. Evidentemente la nuova attività garantisce affari migliori ! Lia non bacia, ma le danze iniziano comunque molto dolcemente, con delle carezze reciproche. Anche lei mi incappuccia, al che, essendo la seconda volta, penso che in questo locale il bocca poncio al naturale sia un extra. Ci mettiamo in posizione 69 e questa volta lei mi lascia fare e sembra gradire anche le mie attenzioni. Continuiamo per 5-10 minuti, quindi si mette sopra di me. Seguono le due altre posizioni classiche, da dietro per poi il gran finale in posizione missionaria. Nulla di speciale, lontano anni luce dal miglior GFE provato, ma comunque anni luce anche dal missile che avevo appena preso. Cinquantino, bacino e grazie e arrivederci. E’ tempo di mangiare qualcosa. Mi dicono he il buffet è aperto fino alle 15, mi reco quindi al piano superiore e trovo una misera selezione di salumi, un unico formaggio, un dolce, caffè e succo di frutta all’arancia. Per chi è abituato al buffet del palace noterà sicuramente la differenze. Caratteristica è però la grande piastra elettrica dove è possibile friggersi le uova. Mi preparo allora un piatto con un’uovo fritto, un po’ di formaggio e dei formaggi. Un caffè e un bicchiere di succo completano il pranzo. Tutto sommato niente male per un appoggino. Gironzolo un po’ e mi reco quindi al bar per un bere qualcosa. Vengo approcciato da ISABELLA, madre Polacca e padre Siciliano, parla molte lingue, tra cui l’inglese e l’italiano. E’ facile comprendersi, si instaura un ottimo feeling. Lei è bionda, magrolino, anche lei capelli a caschetto, altezza media 1,75 circa. Mi ha veramente fregato, penserò poi. Se con Monika avevo avvertito da subito il missile, lei ha aggirato il mio radar, facendomi anzi presagire fuoghi artificiali. Mai impressione si rivelò più errata. Bacia meccanicamente con la punta della lingua, senza un vero contatto fisico. Accetta il Daty, ma è completamente distratta, ascolta la musica e canticchia. Mi cadono le braccia. Non si fa baciare il grillettino, troppo sensibile, si scosta. E’ davvero troppo, decido di smettere. Mi incappuccia al volo e inizia un lavoretto di pessima fattura. Mi monta sopra e dopo non più di 5 minuti, senza un particolare motivo, si sposta e iniziarmi a menarmi il gingillo con le mani. Eh no…. Questo è troppo !!! La lascio fare per alcuni minuti ma poi mi ribello. Gli dico di stendersi che voglio finire come Dio comanda. La prendo con foga, gli spingo in basso la gambe che lei aveva alzato per affondare i colpi. Lei si ribella, ma faccio il prepotente e concludo con colpi profondi e ben assestati. E porma miseria ! Il secondo missile la prima mattinata proprio non me lo attendevo ! Cinquantino e a mai più rivederci. Da evitare. A proposito … prima di uscire mi chiede anche se ritorno a breve e se posso portargli una sim per il cellulare. Si, come no …. Tanto ho scritto giocondo in fronte. Gli dico “va bene, stai tranquilla che te la porto di sicuro la sim”.
Inizio ad essere stanco, il viaggio si fa sentire, e non ho a disposizione nessun aiutino per il mio baldo amichetto nelle parti basse. Avevo ordinato qualcosina su internet (mi vergogno di andare dal medico e farmi fare la ricetta) ma non è arrivato nulla in tempo per la partenza. Decido allora di rallentare il ritmo. Mi concedo una sauna e un po’ di riposo. Quindi incrocio MERCEDES, ungherese, bionda, bel sorriso, stessa altezza delle altre, capelli corti, labbra carnose. Parla un buon inglese e dedichiamo un buon quarto d’ora alla conversazione. Il feeling è quello giusto, il radar non ha segnalato missili, quindi ci spostiamo in camera. La scelta è la migliore della mattinata. Dolce, GFE di sufficiente livello, anche se non al top. La sdraio e chiedo il permesso al daty, che con piacere concede. Sforno il meglio del mio repertorio, e in circa un quarto d’ora la dolce donzella cede alle mie attenzioni e si lascia travolgere da un orgasmo che riconosco essere autentico. “What a nice surprice” mi confessa! Ora è il suo turno ! Anche lei mi incappuccia. Mannaggia, ma qui è proprio un vizio. La fattura del lavoro è comunque buona, con ottimo contatto visivo e alternarsi di tecniche a stantuffo e a picchetto. Iniziano quindi le danze. Sono stanco, ormai mi conosco, e so che l’unica posizione in cui riesco a reggere una erezione duratura è quella disteso supino con lei sopra. Decidiamo allora questa posizione, che non cambio fino al gran finale. Bacini i carezze. Non un GFE da sballo, ma comunque la mia migliore esperienza al Yin Yang.
Ed ora qualche considerazione conclusiva, anche a fronte di quello che sono riuscito ad appurare dalla ragazze. Benchè in reception mi avessero detto che i prezzi sono da contrattare con le ragazze, il rating si è dimostrato sempre lo stesso: 50 euro per la mezz’ora, 75 per l’ora (che non ho comunque mai avuto l’occasione di raggiungere). Nella mezz’ora è previsto un solo shot, per due shot sono 75. Il locale è pieno di squali, state attenti ! In questo locale le ragazze possono approcciare il cliente, sullo stile del Palace, ed in effetti la mia esperienza conferma questa ipotesi. In germania invece, in molti dei locali che mi appresto a conoscere, dovrò fare io la prima mossa. E’ frequentato da Olandesi, Belghi e pochissimi altri stranieri. I tedeschi capitano, ma preferiscono i locali in germania. La mia impressione è che sicuramente è possibile trovare qualche perla di rara bellezza, nonché incappare in esperienze indimenticabili. Ma bisogna cacciare le perle in un mare di squali. Insomma, non è il locale in cui le ragazze tengono alla prestazione con il cliente. E’ un locale Olandese, e le differenze con i locali tedeschi si fanno notare. Innanzi tutto mi è stato spiegati che in Olanda è molto difficile aprire questo tipo di locali. Questo è il più grande. Secondo: i proprietari non possono dire alle ragazze cosa fare e cosa non fare…. It’s up to them ! Quindi, a differenza della germania, dove nei locali obbligano le ragazze a i lavori di bozza senza il guanto, qui in Olanda questo non è possibile. Ci sono alcune ragazze che lo fanno, ma la maggior parte evita questa prassi. Il CIM è praticato da alcune (poche), ovviamente per un extra. Insomma ….. un’esperienza da fare una volta per la curiosità di vedere il locale, ma sono sicuro che in germania troverò molto di meglio. Certo, forse sono stato sfortunato, altri si potranno trovare meglio, ma questa è la mia conclusione. Fatene l’uso che riterrete più opportuno. Io non ci torno.
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Trapanatore
08/10/2012 | 22:44
Gold
Visto che sulla carta il Parksauna Wildenrath apre alle ore 10 (con entrata libera fino alle 18, pare) mentr il Sauna Club Yin Yang apre alle ore 11, e vista l’ora mattutina, mi decido di visitare per primo il Parksauna WIldenrath. Si rivelerà la decisione sbagliata, ma comunque mi darà modo di visitare i dintorni. I due club sono più o meno alla stessa distanza dall’hotel, circa 15-20 minuti di macchina. Mi dirigo verso il ParkSauna godendo il panorama delle stradine al confine tra germania e olanda. La giornata è stupenda, limpidissima, e il paesaggio è comunque gradevole. Si attraversano sterminate pianure immergendosi di tanto in tanto nel folto dei boscheti. Attraverso così alcuni paesini, dalla tipica architettura locale, con i mattoncini rosso scuro e i tetti spioventi (probabilmente per la neve) e di tegole marrone scurissimo, quasi nero. I paesini contano una manciata di case, e la vita in questi posti sembra tranquilla. MI sorprendo ancora per la guida dei locali, sempre molto educati e mai di fretta. Nel timore della polizia faccio la massima attenzione a non superare i limiti, e alcune macchine mi seguono con la massima tranquillità, senza fare il minimo cenno di sorpasso anche quando si potrebbe agevolmente superarmi. Andare a 50 km orari in stradine comunque deserte sembra di essere fermi, per noi italiani che siamo ormai abituati a guidare sempre di fretta. Qui è tutto diverso. In italia mi avrebbero suonato già almeno 10 volte. Arrivo a Wildenrath, piccolo paesino anch’esso di una manciata di case.
Il Tom Tom mi indica l’arrivo, e sulla sinistra vedo immediatamente il Parksauna. Fate attenzione, non si chiama così, sul cancello d’ingresso trovate scritto “pegasus”, ma riconoscete comunque il locale dal grosso numero “35” stampigliato sopra il portone d’ingresso. Entro, noto un parcheggio di fronte con due sole macchine, faccio un salto nel parcheggio dietro la casa, che trovo vuoto. Ritorno al parcheggio di fronte, scendo e busso. Nessuna risposta. Iniziamo bene, penso. Attendo un minuto, ribusso. Niente. Avevo letto che ospiti indesiderati possono non essere fatti entrare, ma la mia fisionomia non è certo quella di un turco o di un orientale, mi maschero bene tra i cittadini del luoghi, quindi deve esserci un’altra ragione. Ribusso. Niente. Me ne sto per andare uando una signora bionda esce da dietro la casa e mi saluta. Deve essere la padrona. NOon parla inglese, o quasi. Chiedo se è aperto. Mi dice che apre all’una. Ma sul sito non c’era scritto alle 10 ? Pazienza, vorrà dire che tornerà nel pomeriggio. Decido quindi di invertire l’ordine delle visite e dirigermi al Sauna Club Yin Yang. Programmo il fido navigatore che invece che condurmi indietro verso l’hotel e quindi al Yin Yang seguendo l’autostrada (il Yin Yang si trova vicinissimo a Roermond, praticamente sulla strada fatta all’andata dall’aereoporto all’hotel, mi indica un percorso in diagonale, che attraversa la campagna tra germania e olanda. Accetto,d’altra parte è un modo per are un’occhiata ai dintorni. Sappiate che, per chi vuol fare lo stesso tragitto tra i due club, si troverà a percorrere stradine non più large di 3 metri, nella campagna, tra i boschi, incrociando fattorie, alcune bellissime villette, un paio di allevamenti di cavalli, boschi, nonché un paio di piccoli villaggi veramente pittoreschi e caratteristici. Sembrano villeggi incantati di un mondo delle fiabe, casette singole, con vialetti, giardini curatissimi, aiuole piene di fiori variopinti, prati verdissimi curati come mai avevo potuto immaginare.
Se è giorno e la giornata è bella, fate questo tragitto, è veramente caratteristico. Purtroppo nel percorso ho incontrato una pattuglia che aveva fermato una macchina, e mi è tornato in mente di avere la patente scaduta. Non ci openso e proseguo, e in poco tempo arrivo al Sauna Club Yin Yang. Alcune indicazioni per chi dovesse andarci: si trova in una stradina che il Tom Tom riconosce come chiusa al traffico, quindi il vostro navigatore non vi porterà al cancello d’ingresso (quello della foto), ma quasi. Fate così: quando siete a poche centinaia di metri d’allarrivo, vi troverete ad un semaforo. Dal semaforo è chiaramente visibile, alto tra gli alberi, un grosso cartello giallo con la scritta “Yin Yang”, a quel punto orientatevi a vista, troverete subito la stradina privata e in breve sarete all’ingresso. Il posto è carino, un bel parcheggio con il ghiaini, e il club dislocato su una piccola altura. Busso e immediatamente mi fanno entrare. Mi accoglie una cortese signorina bionda, che mi saluta e, in inglese, dopo essersi accertata che era la prima volta che visitavo il locale, mi spiega dove sono gli armadietti, quali sono le attrattive della casa e mi fornisce un accappatoio verde. Prezzo d’ingresso: 35 euro, scontato rispetto ai 50 euro indicati sul sito. Probabilmente l’ora (sono circa le 11.30) mattutina prevede uno sconto all’entrata. Mi fiondo subito nella stanza dove sono gli armadietti, ma ho difficoltà a trovare le ciabatte, come già altri cavalieri hanno riportato. Sono dietro il muro che separa gli spogliatoi dalle doccie, dovete salire qualche gradino. Ci sono anche i bagni, uno per le signore e uno per i maschietti. Chissà come saranno a fine giornata, penso. Ne approfitto subito scacciando i brutti pensieri. L’accappatoio è piccolo, riesco a mapena a stringerlo, ma noto che sono più o meno tutti della stessa misura. Questo è sicuramente un punto debole rispetto al Palace, dove è possibile scegliere tra diverse misure e sicuramente trovare quella più adatta a farci sentire a nostro agio. Al Yin Yang, con quell’accappatoio troppo stretto, mi sono sempre sentito non del tutto rilassato. Il locale non è piccolo, ma neppure grandissimo. Per chi conosce il Palace di Francoforte direi che, benché suddiviso su tre livelli, ha più o meno la stessa superficie. Le finiture del locale sono medie, non siamo al livelloi del Palace, tanto per intendersi. Subito dopo la reception ci sono le scale, quelle a destra portano al primo piano, con alcune camere e la zona pranza. Quelle a sinistra portano alla zona spogliatoi, ci sono poi alcune camere, una zona benessere con sauna, whirpool, docce e solarium, il bar con i divanetti, ed un’ampia zona esterna con un patio, ombrelloni, sedie e tavolini. La piscina era in fase di ristrutturazione, così come alcuni vialetti del prato. La giornata era comunque gradevole all’esterno, c’erano circa 18 gradi, ed alcune ragazze se ne stavano fuori a prendere un po’ d’aria e un po’ di sole. Dopo essermi orientato veniamo alla parte più interessante: il parco ragazze. Devo dire che non ho urlato di gioia: alcune ragazze vermente belle, diciamo 8, 8-1/2, alcuni tegami inguardabili (della serie denti storti e neri o ciccia in abbondanza), la maggior parte delle ragazze tra il 6 e il 7. E’ un park-.sauna e non un fkk, quindi ecco la prima differenza con il Palace, unica mia precedente esperienza, benché ripetuta ormai una decina di volte. Questo significa che le ragazze non sono nude, ma in bikini. La doccia è però in comune, quindi basta cogliere l’attimo per osservarle come mamma le ha fatte. Devo dire però che anche in bichini si riesce perfettamente a individuare le prime della classe.
Vengo a breve abbordato da MONIKA, che dice di essere Bulgara, 26 anni, mora, 1,70 circa. Gira in topless e mostra due bocce rifatte da quarta abbondante. Il feeling non è dei migliori. Do you speak english ? Si mi dice, quando poi in realtà capisce un decimo delle parole che pronuncio e non riesce a mettere insieme un verbo con un sostantivo. Insomma, colloquio inesistente. Mi porta al bar, provando a simulare una qualche sorta di approccio iniziale, ma niente da fare. Mi porta quindi al cinema. Scopro cos’ che il locale ha anche un seminterrato, con un cinema porno ed alcune stanze. Al cinema danno star trek ! Giàl proprio così. Lei non si siede nemmeno, si ferma in piedi e mi propone di andare in stanza. Avevo già da tempo annusato il missile, ma devo ambientarmi e allora decido di tentare. Mi porta in una stanzina al piano seminterrato. Non andateci ! Mancano completamente di privacy. Non hanno le porte ma una semplice tenda. Chi passa può sentire e vedere tutto. Provo a prendere l’iniziativa ma non me lo permette. Mi incappuccia al volo ….. iniziamo veramente male, penso. Provo a chiedergli un 69, lei acconsente e inizio a darmi da fare. Ma poco dopo si sposta per continuare solitaria il suo lavoretto. Porcaccia miseria …. Missile fatto e finito, penso ! Il lavoretto è della pessima qualità, frettoloso e piuttosto meccanico. A questo punto è meglio iniziare le danze. Gli dico di montarmi sopra, ma si stanca subito. Si sdraia, e allora decido di darmi da fare in missionaria Partecipazione inesistente. Decido di concludere alla svelta, nella speranza di migliori future avventure. Pago il cinquantino e saluto a denti stretti. Da evitare come la peste.
Il tempo di fare un giretto, bere qualcosa e vengo presto avvicinato da LIA, tedesca, bionda e magrolina, 1,70 circa, capelli a caschetto. Finalmente una ragazza che parla bene l’inglese. Mi soffermo a chiacchierare piacevolmente seduto al sole del patio, e decidiamo quindi di spostarci in camera. Le camere del piano terra sono decisamente migliori. Spaziose, con il bagno in camera. Vengo a sapere che il locale era un hotel, e le camere lo dimostrano. Evidentemente la nuova attività garantisce affari migliori ! Lia non bacia, ma le danze iniziano comunque molto dolcemente, con delle carezze reciproche. Anche lei mi incappuccia, al che, essendo la seconda volta, penso che in questo locale il bocca poncio al naturale sia un extra. Ci mettiamo in posizione 69 e questa volta lei mi lascia fare e sembra gradire anche le mie attenzioni. Continuiamo per 5-10 minuti, quindi si mette sopra di me. Seguono le due altre posizioni classiche, da dietro per poi il gran finale in posizione missionaria. Nulla di speciale, lontano anni luce dal miglior GFE provato, ma comunque anni luce anche dal missile che avevo appena preso. Cinquantino, bacino e grazie e arrivederci. E’ tempo di mangiare qualcosa. Mi dicono he il buffet è aperto fino alle 15, mi reco quindi al piano superiore e trovo una misera selezione di salumi, un unico formaggio, un dolce, caffè e succo di frutta all’arancia. Per chi è abituato al buffet del palace noterà sicuramente la differenze. Caratteristica è però la grande piastra elettrica dove è possibile friggersi le uova. Mi preparo allora un piatto con un’uovo fritto, un po’ di formaggio e dei formaggi. Un caffè e un bicchiere di succo completano il pranzo. Tutto sommato niente male per un appoggino. Gironzolo un po’ e mi reco quindi al bar per un bere qualcosa. Vengo approcciato da ISABELLA, madre Polacca e padre Siciliano, parla molte lingue, tra cui l’inglese e l’italiano. E’ facile comprendersi, si instaura un ottimo feeling. Lei è bionda, magrolino, anche lei capelli a caschetto, altezza media 1,75 circa. Mi ha veramente fregato, penserò poi. Se con Monika avevo avvertito da subito il missile, lei ha aggirato il mio radar, facendomi anzi presagire fuoghi artificiali. Mai impressione si rivelò più errata. Bacia meccanicamente con la punta della lingua, senza un vero contatto fisico. Accetta il Daty, ma è completamente distratta, ascolta la musica e canticchia. Mi cadono le braccia. Non si fa baciare il grillettino, troppo sensibile, si scosta. E’ davvero troppo, decido di smettere. Mi incappuccia al volo e inizia un lavoretto di pessima fattura. Mi monta sopra e dopo non più di 5 minuti, senza un particolare motivo, si sposta e iniziarmi a menarmi il gingillo con le mani. Eh no…. Questo è troppo !!! La lascio fare per alcuni minuti ma poi mi ribello. Gli dico di stendersi che voglio finire come Dio comanda. La prendo con foga, gli spingo in basso la gambe che lei aveva alzato per affondare i colpi. Lei si ribella, ma faccio il prepotente e concludo con colpi profondi e ben assestati. E porma miseria ! Il secondo missile la prima mattinata proprio non me lo attendevo ! Cinquantino e a mai più rivederci. Da evitare. A proposito … prima di uscire mi chiede anche se ritorno a breve e se posso portargli una sim per il cellulare. Si, come no …. Tanto ho scritto giocondo in fronte. Gli dico “va bene, stai tranquilla che te la porto di sicuro la sim”.
Inizio ad essere stanco, il viaggio si fa sentire, e non ho a disposizione nessun aiutino per il mio baldo amichetto nelle parti basse. Avevo ordinato qualcosina su internet (mi vergogno di andare dal medico e farmi fare la ricetta) ma non è arrivato nulla in tempo per la partenza. Decido allora di rallentare il ritmo. Mi concedo una sauna e un po’ di riposo. Quindi incrocio MERCEDES, ungherese, bionda, bel sorriso, stessa altezza delle altre, capelli corti, labbra carnose. Parla un buon inglese e dedichiamo un buon quarto d’ora alla conversazione. Il feeling è quello giusto, il radar non ha segnalato missili, quindi ci spostiamo in camera. La scelta è la migliore della mattinata. Dolce, GFE di sufficiente livello, anche se non al top. La sdraio e chiedo il permesso al daty, che con piacere concede. Sforno il meglio del mio repertorio, e in circa un quarto d’ora la dolce donzella cede alle mie attenzioni e si lascia travolgere da un orgasmo che riconosco essere autentico. “What a nice surprice” mi confessa! Ora è il suo turno ! Anche lei mi incappuccia. Mannaggia, ma qui è proprio un vizio. La fattura del lavoro è comunque buona, con ottimo contatto visivo e alternarsi di tecniche a stantuffo e a picchetto. Iniziano quindi le danze. Sono stanco, ormai mi conosco, e so che l’unica posizione in cui riesco a reggere una erezione duratura è quella disteso supino con lei sopra. Decidiamo allora questa posizione, che non cambio fino al gran finale. Bacini i carezze. Non un GFE da sballo, ma comunque la mia migliore esperienza al Yin Yang.
Ed ora qualche considerazione conclusiva, anche a fronte di quello che sono riuscito ad appurare dalla ragazze. Benchè in reception mi avessero detto che i prezzi sono da contrattare con le ragazze, il rating si è dimostrato sempre lo stesso: 50 euro per la mezz’ora, 75 per l’ora (che non ho comunque mai avuto l’occasione di raggiungere). Nella mezz’ora è previsto un solo shot, per due shot sono 75. Il locale è pieno di squali, state attenti ! In questo locale le ragazze possono approcciare il cliente, sullo stile del Palace, ed in effetti la mia esperienza conferma questa ipotesi. In germania invece, in molti dei locali che mi appresto a conoscere, dovrò fare io la prima mossa. E’ frequentato da Olandesi, Belghi e pochissimi altri stranieri. I tedeschi capitano, ma preferiscono i locali in germania. La mia impressione è che sicuramente è possibile trovare qualche perla di rara bellezza, nonché incappare in esperienze indimenticabili. Ma bisogna cacciare le perle in un mare di squali. Insomma, non è il locale in cui le ragazze tengono alla prestazione con il cliente. E’ un locale Olandese, e le differenze con i locali tedeschi si fanno notare. Innanzi tutto mi è stato spiegati che in Olanda è molto difficile aprire questo tipo di locali. Questo è il più grande. Secondo: i proprietari non possono dire alle ragazze cosa fare e cosa non fare…. It’s up to them ! Quindi, a differenza della germania, dove nei locali obbligano le ragazze a i lavori di bozza senza il guanto, qui in Olanda questo non è possibile. Ci sono alcune ragazze che lo fanno, ma la maggior parte evita questa prassi. Il CIM è praticato da alcune (poche), ovviamente per un extra. Insomma ….. un’esperienza da fare una volta per la curiosità di vedere il locale, ma sono sicuro che in germania troverò molto di meglio. Certo, forse sono stato sfortunato, altri si potranno trovare meglio, ma questa è la mia conclusione. Fatene l’uso che riterrete più opportuno. Io non ci torno.
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