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Miniguida FKK Teutonici - liberamente tratto da casedipiacere.it

Nei tempi antichi le sacre meretrici che popolavano i Templi del Piacere erano completamente nude, salvo qualche monile con cui adornavano il corpo. Anche i clienti lo erano, dopo essersi svestiti negli spogliatoi. Solo successivamente, con il mutare dei tempi e l’avanzare della morale peccaminosa cristiana, le cose sono cambiate, tanto che molto spesso nei pubblici bordelli spesso ci si spogliava lo stretto necessario (e ci si lavava ancor meno), mentre fra le mura domestiche le stesse mogli non si mostravano nude ai mariti, bensì (forse perché scrutate da qualche sacra immagine che ancor oggi sovrasta in molte case il letto matrimoniale) permettevano l’atto della penetrazione attraverso un vero e proprio buco praticato nella vestaglia!

Un’eco, invece, degli antichi costumi e della prisca rilassatezza lo abbiamo nei paesi nordici, come la Germania, dove nelle saune era uso comune stare nudi assieme, uomini e donne. Queste saune erano anche il luogo per avere dei rapporti sessuali liberi o mercenari, come pare che fossero nel Medioevo, in tutta l’Europa continentale, certi giardini con acque e fontane privilegio dei ceti sociali più abbienti. Infine, come estremo retaggio di queste licenze, i famosi giardini delle ville patrizie, specie francesi, in cui al riparo delle siepi e dei meandri vegetali ci si potevano prendere libertà altrimenti proibite.

Oggi, proprio nella Germania che ha dato i natali a Joseph Ratzinger, assistiamo al miracoloso rifiorire dell’antica pratica della prostituzione templare, garantita dalla Legge, nei modi e nelle forme più confacenti con le antiche usanze, forse fatte conoscere ai Germani dalla colonizzazione romana. Intendiamo parlare, appunto, di quegli ambienti – sarebbe riduttivo definirli locali, vista l’ampiezza e la molteplicità delle strutture e dei servizi – dove le sacerdotesse dell’Amore stanno completamente nude e i clienti vi possono accedere unicamente muniti di un asciugamano. All’interno, dove si passano, proprio come nelle terme dell’antica Roma, molte ore in completo rilassamento, vi sono piscine, salette-cinema, massaggi e idromassaggi, buffet, zone ricreative e naturalmente camere da letto: sono gli FKK (pronuncia in tedesco ef ka ka), acronimo di frei körper kultur, ovvero “cultura del corpo libero” che, non a caso e in un significato più ampio, è anche la sigla delle associazioni nudiste o naturiste che dir si voglia.

L’FKK è dunque quello che doveva essere una volta – fatto salvo il solo aspetto più propriamente cerimoniale religioso oggi difficilmente riproponibile – il tempio di Venere e di tutte quelle divinità dove si sacrificava sessualmente alla divinità. Purtroppo questa rifioritura avviene attualmente solo in Germania! Timidamente templi FKK cominciano ad apparire nei paesi contermini, ma con forti difficoltà: l’unico ad esser presente nella Repubblica Ceca, per esempio, ha chiuso i battenti mentre nella gloriosa Austria solo adesso si stanno incrementando.

E’ auspicabile che queste autentiche residenze templari sostiuiscano del tutto gli ignominiosi bordelli, luogo spesso di sfruttamento delle donne e che ancora oggi tengono indegnamente alta la bandiera della Prostituzione Sacra. Ma come funzionano?

Prendendo spunto dalla pubblicità che si fanno alcuni fra i più prestigiosi FKK della Germania, traendo dalle conversazioni che i loro frequentatori svolgono su numerosi forum su Internet e anche dalle esperienze personali, si può dire quanto segue:

l’FKK è generalmente un vasto ambiente coperto associato ad uno scoperto (giardino o parco) fino a 50.000 mq, anche se di massima la superficie è molto minore. Il cliente accede alla reception dove paga un biglietto di ingresso, che può variare dai 10 ai 70 €; talvolta però l’ingresso è del tutto gratuito. Si riceve quindi un braccialetto da mettersi al polso e che contiene due chiavi: una per un armadietto dove si riporranno i vestiti ed una per una cassetta di sicurezza, dove si metteranno i denari. Una volta nudi come vermi si passa in una doccia, dove obbligatoriamente ci si deve mondare delle sozzure del mondo esteriore. Da notare che l’ingresso ha le stesse regole anche per le giovani donne che lavorano nel posto: quindi capita di incontrarne che si spogliano nello stesso spogliatoio e fanno la doccia in presenza dei clienti! Anche loro pagano il tiket d’ingresso. Questo è l’unica risorsa economica dei gestori, poiché le prestazioni contrattabili con le ragazze (in tedesco Mädchen o Mädel) vanno tutte a loro beneficio.

Fatta la doccia e “indossato” attorno alle reni o gettato sulla spalla l’asciugamano e messe le ciabatte – il tutto sterilizzato, poiché l’igiene impera in questi ambienti così rigorosamente germanici – si accede in un locale che può essere più o meno diversamente conformato ma nel quale si incontreranno, inevitabilmente e piacevolmente, un numero variabile di ragazze (negli FKK più grandi anche 70 ma di media 10-30) diverse sia per le loro caratteristiche fisiche che per quelle geo-politiche. Qui, sedute sui sofà, in piedi a conversare a gruppetti, intente a sorseggiare una bevanda (spesso sono vietati gli alcoolici), da sole o a nuotare in piscina, sotto una doccia o in un idromassaggio, le ragazze aspettano che l’uomo – non è però vietato l’accesso a clienti donne, al contrario – faccia la prima mossa. Accade però che qualcuna più intraprendente si faccia avanti baldanzosa (in fondo sono lì per fare cassa).

Poiché l’uomo, contrariamente a quello che si pensa, è più timido se posto nudo di fronte a tante donne, la maggior parte degli approcci avviene nella saletta-cinema (in tedesco Kino), che è oscura e nella quale si proiettano a ciclo continuo film pornografici. Qui le ragazze si avvicinano e senza troppi preamboli iniziano a gettare la propria lingua nella bocca degli uomini e a manipolarne le partes inhonestae non solo con le mani ma fellandoli anche con la bocca.
A questo punti i più “cedono” e si affrettano verso le camere da letto o cubicoli. I più avveduti, invece, se la prendono comoda, trascurano la sala cinema, passeggiano, conversano o folleggiano nella sala principale con una o più ragazze, dove hanno modo di fare la loro scelta con maggiore oculatezza. Scelta che potrà cadere anche su due ragazze contemporaneamente. Sarà una tedesca, una ceca, una slovacca, un’ungherese, una russa, una rumena, una brasiliana, una cinese, un’italiana, una polacca, una bulgara, una negra? Sarà alta, bassa, snella, grassottella, diciottenne, trentacinquenne, tettona, piatta, rasata, boscosa, ninfomane, pudica? In genere nei grossi FKK c’è solo l’imbarazzo della scelta anche se pure quelli più piccoli cercano di avere un “assortimento” medio, poiché i gusti della clientela sono davvero molteplici.

Operata la scelta, segue la fase della contrattazione. Sì, perché il ticket d’ingresso non ha nulla a che vedere con le prestazioni della ragazze, che vanno liquidate a lei direttamente. Vi è però la regola base di pagare più o meno 50 € per un rapporto di mezz’ora, rapporto convenzionale, la classica “sveltina”. A partire da questa base si sviluppano tutta una serie di richieste/offerte che non fanno che far lievitare il costo del sollazzo sessuale con la prestatrice d’opera.

Alcune offrono il bacio con la lingua, il coito anale, l’uso delle dita e tutta una serie di pratiche in grado di soddisfare anche il più esigente dei puttanieri (Hurenjäger). Basti dire che la meticolosità tutta germanica per la soddisfazione anche delle richieste più particolari ha determinato la creazione di un vero e proprio slang abbreviato o dizionario (quasi cento termini), il quale viene meticolosamente “esposto” ovunque ci sia la presentazione delle offerte (Angeboten) sessuali delle ragazze. Sigle ermetiche come AV oppure ZK o ancora SS diventano intelligibili qualora si sappia che sintetizzano offerte come Anal Verkehr (coito anale), Zungen kuss (bacio con la lingua), samen schlucken (ingoio dello sperma) ecc.ecc. Un elenco completo di questi termini lo si trova al sito http://www.angelfire.com/ab9/here/ (pagina web in basso) o al sito http://www.bordell-oasis.de/puff-lexikon.php

Una pratica non insolita negli FKK è il gang bang ovvero un gruppo di uomini con una sola donna… sì, poiché questi posti sono appetiti specialmente da quelle donne che hanno in sé una carica sessuale così prorompente (ninfomani) da richiedere mezzi straordinari! Si vede bene che non sempre è una questione di soldi… L’estate è la stagione migliore per frequentare un FKK, poiché moltissimi hanno un giardino dove si possono passare in compagnia dei momenti idilliaci. Ciò che avviene in questi giardini con piscine e solarium all’aperto è inutile riferirlo.

Luca Marchetti

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