Andiamo

Viaggio nell'interior del Brasile: diario di bordo sulla gnocca

Sbarco a São Luis che sono quasi le 3:00 del mattino e me ne vado a trollare al Rosana Drinks. Lo so che é tardi anche se é la notte di venerdí, ma che devo fare? Per una serie di contrattempi sono riuscito a partire da Recife solo alle 22:00 della sera prima. Scalo a Brasilia e pacco di 2 ore per la connessione. Sono abbastanza di malumore. Ho appuntamento con J. solo alle 8:00 del sabato mattina e non mi va di passare la notte stravaccato su una di quelle scomodissime panchine dell'aeroporto il quale, tra l'altro, é poco piú grande di una stazione di filobus. Arrivo quasi alle 4:00 e il Rosana Drinks é quasi vuoto; all'entrata il buttafuori mi dice che quello che c'era da fare era stato fatto e che avvanzava solo qualche "meninas da casa" che avrebbero passato la notte nella dependance di Donna Rosana. Meninas che vengono da "fuori" mi dice. E va bé, io entro e lui mi promettere che mi avrebbe sbattuto fuori prima di andarsene anche lui. Che l'ultimo chiuda la porta! Non cado male: ci sono ancora due puttanieri ubriachi tirando il prezzo con le rispettive garotas ed un'altro tavolo occupato. Fra le quattro zombie assonnate sedute li, pesco una rapariga mora dai capelli lisci e con un miniabito aderente grande quanto il colletto della mia camicia. Andiamo a "dormire" in motel, amore. Adesso! Vamos embora!
Alle 8:00 in punto sono seduto ad un tavolo dell'unico bar dell'aeroporto di São Luis: caffé nero, lungo e pão de queijo davanti. Nelle ultime 24h ho dormito 2 quarti d'ora e mi aspetta una lunga giornata: devo raggiungere la cittá di Balsas, a circa 820 km da dove sono seduto. Ho appuntamento con il consiglio direttivo di uno dei piú grossi gruppi imprenditoriali dello stato del Maranhão e stí cazzoni hanno la sede in questa piccola cittá dell'interior perché il fondatore é nato lí ed é ancora vivo. Ma dico io: non potevate costruirvi un megapalazzo nel bairro São Francisco come tutti gli altri!?!

J. é il mio "parceiro" commerciale a São Luis. Arriva pimpante ed in palla come non mai. Lo credo: la provvigione sul contratto che stiamo andando a discutere vale quanto un'intero anno di lavoro. S'avvicina con un sorriso 32 denti e mi fa: capo, stasera si scopa! Ci sono 2 puteri nella cittá dove andiamo e ho tutte le dritte! Ho preso contatti! Le putas vengono dall'Amazonia, dal Pará, dal Goias! Capo, non vedo l'ora! Andiamo, andiamo!
Ahn si, J., il piú grande puttaniere come-rapariga del nordest! Questo pancione stempiato si é giá ripassato tutte le puttane di São Luis 2 volte. Al Rosana Drinks riceve trattamento vip con palchetto riservato incluso. Conosce personalmente tutte le putas che ci sono su www.vipsaoluis.com.br et simili. Per lui putaria é uno stile di vita. Buongiorno anche a te J.! Gli racconteró durante il viaggio della mia incursione nel suo putero preferito, e lui ovviamente, conosce intimamente la propietaria della bocca che ha bevuto il mio leitinho qualche ora prima.
Partiamo con la Civic di J. per Balsas. La Cittá di Balsas prende il nome dal fiume che la attraversa: Rio Balsas, ed é situata all'estremo sud dello stato del Maranhão, confina con lo stato del Tocantins ed é vicina ai confini del Piauí e Bahia. Con i suoi quasi 100.000 abitanti é la terza cittá del Maranhão (dopo la capitale São Luis e Imperatriz) ed é quella che piú cresce economicamente (quasi 10% all'anno) e demograficamente (10 anni fa erano la metá). Il boom economico é esploso quando hanno scoperto che in tutta la regione esistevano le condizioni piú ideali per coltivare la soia. Sono arrivati i giganti mondiali dell'alimentazione e dell'agricultura meccanizzata con le loro sedi avanzate e le loro concessionarie e Balsas si é trasformata in "frontiera agricola" diventando il secondo polo produttore di soia di tutto il nordest brasiliano. Il movimento ha sviluppato esponenzialmente la struttura distributiva locale e noi stiamo andando li per quello. Il viaggio si rivela da subito non facile. Stiamo percorrendo la BR-135 e stimo che arriveremo in 12 ore (in veritá ne serviranno 14); appena fuori São Luis la strada é come una qualsiasi comunale a due corsie, dove ci viaggiano auto, autubus, autoarticolati, carretti, cavalli, biciclette... il fondo stradale é pessimo, buche dappertutto e in alcuni tratti manca totalmente l'asfalto... é un'inferno quando i camion vogliono sorpassare e in piú di un'occasione guardo teso J. mentre stringe il volante, concentratissimo, e s'infila dietro ad uno di questi bisonti per sorpassare assieme, alla ceca. Dopo quasi 5 ore ci fermiamo a pranzare in una cittá chiamata Presidente Dutra, abbiamo percorso appena 350 km. Da lí in poi passeremo solo per un'altra piccola cittá, Barra do Corda a poco meno di 100 km, e per i restanti quasi 400 km, incontreremo il nulla! Solo questa infinita striscia d'asfalto malfatto che taglia in due questo mare di vegetazione bassa, bruciata dal sole e spazzata da un vento caldo, tipico del semiarido nordestino. Terra di nessuno! Lo capisco quando vedo i fucili che spuntano dai foderi delle selle di tre uomini a cavallo fermi a bordo strada. Adesso e per le prossime 6 ore guido io e mi diverto a salutare i pochi camion che incontriamo con un colpo d'abbaglianti. Siamo isolati. Il mio W.Phone sembra un'oggetto fuori dal tempo e la radio é muta. Dal mio pendrive tiro fuori Spirito dei Litfiba. Si, é propio bello essere spiriti liberi e fare quello che facciamo.

Arriviamo a Balsas poco dopo le 22:00, io sono ridotto come un mocio appena strizzato. Fortunatamente J. ha prenotato l'hotel e questi si rivela una piacevole sorpresa: l'Hotel Magueiras (www.hotelmangueirasbalsas.com.br) é immerso nel verde e possiede dei confortevoli chalé. Il nostro é il piú grande, con 2 suite con entrate indipendenti.
J. scalpita: vuole andare subito a visitare i puteri di cui tanto mi ha parlato durante il viaggio e, sinceramente, anch'io sono curioso. Anche perché sono molto scettico: ok, sará anche una cittá grande ma siamo nell'interior, in mezzo al niente, che vuoi trovare qui? Quindi faccio una lunghissima doccia che mi rimette un po' in sesto e partiamo. Attraversiamo la cittá e usciamo in aperta campanha. J. mi spiega che cerchiamo una casa di campagna (un sitio) che é stata rimodellata con tutti i confort possibili per esercere l'arte piú vecchia del mondo. Dopo aver sbagliato strada 2 volte io ho voglia di tornare all'hotel e dormire. Incontriamo uno che conduce un carretto tirato da un'asino e J. si ferma per chiedere informazioni. C'é buio pesto, l'unica illuminaziome sono i fari della Civic e a me di starmene fermo in mezzo al niente con questo che ha una faccia da "cangaceiro" propio non mi va. Comunque ci da le indicazioni che ci servono e arriviamo a destino. Ma il portone é chiuso, non si vede nessuna illuminazione e sembra che non ci sia nessuno. Io guardo J. sempre piú scettico ma lui non accetta nenche un pio da parte mia. Prima si mette a suonare il clacson e poi scende a prendere a pugni il portone. Immediatamente ci apre il guardiano e entriamo con l'auto. Devo dire che il posto é notevole. La propietá sará un ettaro ed é tutta cintata, c'é una casa patronale enorme, un bel giardino con dei gazebo, la piscina... ma non c'é nessuno. Dove sono le gnocche? Il guardiano ci dice che oggi é sabato. Si lo sappiamo, e allora? Al sabato la putaria finisce alle 22:00 perché poi le ragazze sono libere di andare a finire la serata dove vogliono e con chi vogliono. Io adesso sono veramente scazzato. J. é mortificato per avermi trascinato fino lí e sa che deve stare zitto. Chiedo al guardiano se sa qualcosa dell'altro putero e lui conferma che sicuramente anche quello é chiuso. Entro in macchina e dico a J. di portarmi a bere. Torniamo in cittá delusi e in silenzio e vaghiamo di qua e di lá in cerca di un bar qualsiasi. É mezzanotte passata e la cittá sembra deserta: che cazzo vuoi trovare in stó posto!?!. Passiamo dietro ad un capannone enorme e percepiamo che dall'altra parte, sul davanti, c'é una forte illuminazione. Facciamo il giro... e voilá: é una discoteca. Ci sono macchine, gente e gnocche dappertutto. Chiedo informazioni ai primi che ci passano vicino: mi spiegano che quella é la discoteca Moon e che ci sono dei djs da Rio de Janeiro che sono venuti a fare una festa funky, tipo quelle che vanno di moda nelle favelas di RJ. Qui a Balsas??? Non possiamo certo perdercela!

In 2 minuti siamo appogiati ad uno dei tantissimi baracchini abusivi che vendono alcolici di fronte all'entrata. Cazzo! Ecco perché non c'era nessuno in giro. Sono tutti qua! C'é una folla qui fuori, dentro stanno bombando e tutti ondeggiano al ritmo di questo pancadão. É un gnoccometro, non so piú da che parte girarmi. Gnocche di tutti i tipi e di tutti i colori. Dico al tipo del baracchino che ho bisogno di qualcosa di veramente speciale per tirarmi sú. Nelle ultime 36h ho preso 3 aerei, girato per 2 capitali a 1.600 km l'una dall'altra e poi viaggiato per 14 ore in macchina e non ho ancora visto il letto. A stó ragazzo gli brillano gli occhi, mi dice: deixa comigo! E prepara un'intruglio malvagio. Dá una frullata, versa questo liquido marroncino in un bicchierone da nezzo litro e si batte col pugno sul cuore. Si, trovero un posticino nel mio cuore anche per te fratello. Butto giú metá. É dolce, forte, denso come uno sciroppo e mi si stampa un sorriso in faccia. J. e il tipo si guardano e cominciano a ridere e io finisco la mia bibita. Percepisco che qua il cucco é facilissimo. É un continuo scambio di sguardi, sorrisini e ammiccamenti. Anche J. se ne é accorto e lo fa notare al tipo del baracchino e questi ci spiega che qua mancano gli uomini, nel senso che sono numericamente pochi. Vedrete, vedrete, ci dice, a voi che venite da fuori vi sbranano.

Entriamo nel locale e io mi butto subito in pista. Mi sembra impossibile ma qua dentro la relazione uomo/donna é di 1 a 10. Io sono fuori come un poggiolo al quinto piano, viaggio a 10 cm dal pavimento. Ballo con una 15cina di ragazze differenti, é uno strusciamento continuo, a due infilo la mia bocca sul collo e vengo corrisposto alla grande. Dopo un po' vado in cerca di J. e lo trovo seduto sui divanetti con 4 - 5 ragazze. Sul tavolo, bottiglia di Black Label e secchiello del ghiaccio. Si stanno divertendo e quando mi avvicino lui salta in piedi gridando e abbraciandomi: siamo propio due ubriaconi! Le ragazze ridono divertite e lui mi presenta come "il suo capo". Fra queste c'é una che mi mozza il fiato, Anne. Morena, corpo esbelto, sandalino dal tacco alto e vestitino rosa, ha i capelli come Afef Jnifen e gli occhi verdi. Le chiedo se quegli occhi sono suoi o se li ha rubati ad un gatto - é si capitan_ninja, sei propio un seduttore... - e questa per risposta mi bacia. Semplice cosí. Ci teniamo le mani e ci slinguazziamo fra le risa e gli applausi di J. e delle nostre nuove amiche. Da adesso in poi é pura follia. Whisky, grasse risate e sbaciucchiamenti. Andiamo a ballare tutti insieme, lei balla provocandomi, continuamo a toccarci. Le sue amiche non sono da meno: lei va a prendere da bere e una sua amica mi viene addosso di proposito e con una mano si sincera delle dimensioni del mio arnese. E io le infilo la mano in mezzo alle natiche, sotto la minigonna. La mia gatta torna, tutti ridiamo e le mi trascina sui divanetti. Mi dice: non ti basto? Mi prende la mano, mi lecca le dita, se le mette in bocca e poi mi guida sotto il vestito, sposta le mutandine e mi fa sentire quanto é bagnata e mi bacia totalmente fuori di controllo. É ora di andare via. Io saluto J., lei si mette d'accordo con le sue amiche sulla storia da raccontare a casa e prendiamo un taxi per il mio hotel.
Anne é una ragazza di una dolcezza unica, fa l'amore con trasporto e passione e non da mai l'impressione di essere volgare, anche quando se lo infila in gola lo fa con classe. Io mi adatto di conseguenza e anche mentre la sbatto con forza non uso parolacce e non la chiamo "troia!" come faccio di solito con le altre. Notte di passione. Alle 6:00 svengo.
Alle 9:00 mi sveglia con un bacio. É gia vestita, fuori c'é la sua amica che e venuta a prenderla. Mi fa vedere che ha lasciato un biglietto sul comodino. Io svengo di nuovo.
Domenica mattina, ore 11:00: J. fa un'entrata trionfale. Energia pura. Schiamazza e mi tira giu dal letto. Mi ha portato la colazione, ha saccheggiato il buffet dell'hotel e sul vassoio appoggiato sul tavolo c'é cibo per 2 persone. Grazie fratello, mi hai salvato la vita. Mentre mangio ci raccontiamo a vicenda come abbiamo concluso la nottata. Lui é rimasto al Moon fino alla chiusura e ha accompagnato a casa la biondina - io non só di chi stia parlando - ma non l'ha castigata. Peccato, peró si é divertito lo stesso. Mi dice: mi sono giá messo d'accordo con Anne. Ci vediamo alle 13:00 giú al ristorante sul fiume. Lo guardo stupito! Quasi apro bocca quando ricordo: ahn si! Il biglietto sul comodino! Non c'é piú! Ce l'ha J. Stó grandissimo bastardo quando é entrato nella mia stanza non mi ha svegliato subito. Ha letto il biglietto e ha chiamato la mia tipa! Filho da puta! Grasse grasse risate! Ok, doccia, ochiali scuri e andiamo.
Allora scopriamo qual'é l'attrazione domenicale della cittá: il Rio Balsas. Il fiume taglia in due la cittá ed in un certo tratto, dove i due margini formano delle spiaggette naturali, hanno costruito dei balneari. Sono costituiti da un'aglomerato di bar, baretti e ristoranti, si possono affittare ombrelloni e sedie a sdraio e su una sponda, di fronte a dove siamo noi, c'é anche un palco permanente dove si esibiscono band locali (oggi é forró - che sorpresa!?!). Ovviamente c'é pieno di gente e di gnocche. La parte sorprendente e divertente é che il fiume é pieno di gente che ci sfila davanti lentamente, sono a centinaia, galleggiando su camere d'aria, zatteroni, gommoni, ecc... una processione senza fine. Ci sono zatteroni con sopra anche 20 persone che si fanno una grigliata, altri hanno legato assieme 4 - 5 camere d'aria e hanno il posto per il contenitore termico. Quando passano i piú creativi si alzano dei boati dai bagnanti ai margini. Grasse grasse risate.

L'appuntamento é in un bar ristorante con un terrazzo un po' sopraelevato. Dal tavolo dove siamo noi abbiamo una visione privileggiata di tutto quello che succede sul fiume e di tutti i bikini che sfilano sul marciapiede appena sotto di noi. Anche a due tavoli dal nostro ci sono 3 bikini interessanti e J. comincia a tirare il collo di que e di lá. Io invece sono rilassatissimo. Sono quasi le 13:00, mi bevo la mia bella birra gelata, guardo divertito sti pazzi che vanno sul fiume e stó aspettando Anne. J. invece si prodiga per trovarsi compagnia. Ad un certo punto arriva una gnocca da paura. Si girano tutti, camerieri compresi. Capelli lisci castano chiaro raccolti a coda di cavallo con la frangetta che scende un po' sul viso, pelle leggermente abbronzata, occhialoni scuri, labbra carnose, canottierina attilata e cortissima, piercing all'ombelico, minigonna di jeans, zoccoli dal tacco alto e tutte le curve al posto giusto. Si guarda in giro per qualche secondo, poi sceglie un tavolo vicino all'entrata, distante dal nostro. Si siede sicura, "poderosa" e... uuuuuuhhhhaaaaaaaaaaa! da un'accavallata di gambe da urlo. J. mi guarda... Puta que pariu! Che gnocca! Io lo avviso subito: per me questa é una pro. É arrivata troppo sicura di sé, mostrandosi troppo, non puó essere totalmente free. A J. brillano gli occhi: ottimo mi dice. Ahn si, J. il puttaniere. Ok, ordiniamo altra birra e ne aprofittiamo per chiedere al cameriere se conosce stá gnoccolona e questo sa tutto - il paese é piccolo, la gente mormora. La tipa ha 25/26 anni, ex ballerina di un gruppo locale di axé, attualmente propietaria di un negozio di moda femminile in centro, sposata con un'americano (che ovviamente non é qui) e mammina da 3 anni. Ma che bello! Aspettiamo ancora un po' e poi J. si alza e va lá. Parlano un po', indica il nostro tavolo e incredibilmente torna con la tipa. L'ha invitata a bere con noi. Si presenta, Julie, bacini, si siede e di nuovo la fantastica accavallata di gambe: specialitá della casa. Per la cronaca: mutandine di pizzetto rosa semitrasparente con piccoli delfini che danzano sul monte di venere. J. sbava. Io sono scosso peró ho la testa alla tipa che stó aspettando... e che non arriva. Ormai sono le 14:00. Prendo il cell. e la chiamo. Anne ha avuto un contrattempo ma mi promette che fra un po' arriva.
E quindi sono lí che mangiucchio patatine fritte, mi scolo birrette e trollo con stá gnoccolona tutta curve e mi diverte pensare a come ci rimmarrá quando arriverá la mia tipa che non sará cosí formosa, ma in fatto di bellezza, classe e dolcezza é una top. Peró stá Julie é molto simpatica, ride a tutte le nostre battute e si svincola con disinvoltura dai vari assalti che J. stá portando - dai J. che ce la fai. Il tempo passa, sono le 16:00 e Anne non arriva, la chiamo di nuovo: cell. spento! Merda! E va bé, oggi va cosí. Cameriere, birra per favore!

J. si alza e va in bagno. Appena é fuori campo visivo Julie si toglie gli occhialoni scuri e mi chiede di fare lo stesso. Si avvicina, mi guarda dentro gli occhi, mi tocca la mano e mi dice: il tuo amico é simpatico ma non mi piace. Io sono venuta a sedermi qui per te. Hai voglia di andare da qualche parte per stare un po' da soli? Stranamente rimango impassibile. Non só perché ma me l'aspettavo, cercavo solo la conferma che puntualmente é arrivata. Adesso sono in bastard-mode. Mi dispiace per J. ma lui farebbe di peggio con me. Le rispondo: tu sei molto "gostosa" e se andiamo al mio hotel "eu vou te comer", lo sai. Lei ride e mi risponde: é una sfida? E io: no é una certezza! E lei: ok allora, andiamo.
J. torna e capisce subito che il clima é cambiato. Io decido di andare dritto al punto: J., io e Julie andiamo via assieme. Tu che fai? Ci dai un passaggio? J. mi guarda un po' sorpreso ma divertito: lo sapevo che non potevo lasciarti da solo con lei. Bastardo maledetto, che vuoi fare? Scopartele tutte tu? Hai ancora il letto caldo da quella di stamattina e te ne porti un'altra? Grasse grasse risate! Per penitenza mi fa pagare tutto il conto del ristorante, ma é un'amico e ci da un passaggio fino all'hotel. Ci lascia all'entrata e segue all'arrembaggio verso altri lidi. Prima di lasciarlo lo abbraccio e gli auguro migliori fortune. Só dove andrá. Vai J., castigale tutte sté troie!
Le mie prime impressioni sono confermate appena entriamo in camera: Julie é una troia ninfomane vogliosa di tanto cazzo. Il maritino cornuto é all'estero e lei vuole orgasmi multipli. Decido di maltrattarla, la chiamo puttana, lei vuole baciarmi e io la prendo per la coda di cavallo e me la inginocchio davanti, le dico: baciami il cazzo! e glie lo infilo in gola. Lei é ancora vestita, la minigonna le é salita alla vita, io la obbligo a spostare le mutandine e masturbarsi mentre io la tengo per i capelli con un mano e con l'altra, usando il mio cazzo come una mazza, la colpisco sulla faccia e poi glie lo rimetto in bocca. In seguito la tiro sul letto e le apro le gambe per leccaglierla. Le tolgo le mutandine quasi strappandole. Sono cosí zuppe che quando le lancio via, la stanza é invasa da un'odore acido. Stá troia é bagnata come una fontana da dove io bevo avidamente. E siamo ancora vestiti. Ci stiamo appena conoscendo. Ci conosceremo profondamente, molto profondamente, nelle prossime 3 ore.
Alle 20:00 siamo stesi sul letto abbracciati che ci facciamo le coccole quando chiama sua madre, é ora di salutarci. La belva é stata domata e mi bacia dolcemente. Lei va via e io mi butto in doccia e mi lecco le ferite. La battaglia ha lasciato ciccatrici. Ho i segni profondi di un morso fra collo e spalla e ho la schiema tutta graffiata di cui un graffio é a sangue. A Julie si sono rotte 2 unghie per farmelo.

Ordino la cena in camera, mangio e vado a dormire. Domani c'é la riunione. Avró altri tipi di belve da domare domani.

P.S.: Tutte le volte che ripenso a questo viaggio sul mio volto si accende un sorriso e mi metto di buon umore. Ho passato poche ore in questa cittadina ma sono state ore frenetiche e incredibilmente eccitanti e in qualche maniera spero di essere riuscito a trasmettere un po' delle mie emozioni e dei miei stati d'animo. Di tutta una serie di situazioni che hanno reso speciale questo viaggio, c'é una cosa che ha lasciato un segno nel mio cuore che mi accompagnerá per tutta la vita: sono partito con un'amico e sono tornato con un fratello.

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@capitan_ninja
Maravilha!!
Hai riportato in vita il genere "scorribanda" caro al ns. @little!
Per me poi è particolarmente interessante perchè mi stò preparando ad esplorare questo interior do maranhao/tocantis. Complimenti per tutto, vuoi un socio? )))
Certo sul trasferimento in macchina c'è davvero da farsela sotto, i sorpassi dei camion sono pericolossisimi per noi parlare poi dei dossi: sai bene che hanno la pessima abitudine di sorpassare in contromano! Roba da roulette russa...

@DomCasmurro

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ottimo racconto sembrava di vivere in prima persona quello che hai raccontato poi x come me che ama il brasile il massimo .la mia voglia di conoscere posti nuovi in brasile e sempre piu' forte.

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chapeau veramente. uno che si avventura in un viaggio del genere oltre ad avere la mia stima e' una persona con i contromaroni :-)

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Ottima recensione.. !! :-bd

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Wostess
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bella recensione, complimenti a te e a J. , perchè effettivamente avere un contatto del genere in Brasile, ma direi ovunque, aiuta molto.

Wostess

=D>

Viagiar descanta....
Ma chi parte mona, torna mona!

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@@capitan_ninja
ciao capitano,
io,ti dico solo una cosa:se fabio volo ha fatto i miliardi coi libri,lo puoi fare anche tu..e non scherzo.
a parte questo,bellissima recensione e non vedo l'ora di abitare in brasile come te..)
saluti

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Grazie a tutti amici. Siete troppo generosi. Grazie di nuovo.

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bella davvero, anche io quando guidavo su quelle strade avevo un po' di timore nei sorpassi, la prossima volta noleggio una macchina più potente e non una fiesta 1000, comunque se posso consigliare a voi amici da sao luis muovetevi verso itapecuru mirim o santa ines, anche li c'è del buono...territori inesplorati ai più che si fermano a fortaleza, ma mi raccomando non colonizziamo questi posti come i soliti italiani idioti, educazione un po' di rispetto, e impariamo le lingue

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Grazie @joker16
A Santa Inês mi sono fermato a mangiare quella volta che andavo ad Açailandia e Imperatriz. Adoooooro interior.

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Complimenti per l'accuratezza dei dettagli....

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Capitan_ninja, so cosa vuol dire sentirsi accendere un sorriso al pensiero di un viaggio fatto. Se poi la miccia d'accensione è anche carnale :-) i segni alla memoria sono sull'indelebile. A me è capitata una cosa simile ma dalle parti di Portoseguro. Dove conto di tornare a breve per lavoro ed infatti cerco compagni di viaggio per marzo 2013. Ma questo nn è il posto adatto. Posto altrove :-)

"Sotto il sole non c'è essere più infelice del feticista che brama una scarpa da donna e deve contentarsi di una femmina intera".

Karl Kraus

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