The Core Club a New York

Qualche settimana fa mi trovavo a New York per lavoro. In una mattina grigia, mentre ero intento a controllare i risultati dello spettrometro di massa, entra nel mio laboratorio il mio capo, un omaccione di due metri con una vistosa pancia, mi da una pacca sulla spalla e mi dice se mi interessa andare a caccia di gnocca. Io lo guardo sbalordito: nel mio ambiente non usa approcciarsi in modo così diretto. Inizialmente declino l'offerta, ma il superiore non molla, per rendermi appetibile la cosa mi dice che potrò testare un impianto Mcintosh sia con sorgente digitale che analogica. Io odio il suono Mcintosh e sono fedele alla Nagra ma la tentazione è forte, così accetto di passare il pomeriggio intrattenuto da uno pseudo-poeta al The Core Club. Questo club per chi non lo sapesse è il più esclusivo della città si accede solo dietro presentazione di uno o più soci, si versa una prima quota associativa di circa 50k dollari più 15K dollari ogni anno. Occupa tre piani di una bella palazzina, c'è una palestra, una spa, un ristorante, un teatro e varie zone di ritrovo. Il poeta è più barboso di una sceneggiatura di Herbert Reinecker e presto mi girano i coglioni, sono le 6 del pomeriggio. Mi alzo e vado a bere il mio solito negroni delle 18.30. Seduta su un trespolo al bar noto una donna bellissima una coreana sui trenta. Il barman si rifiuta di prepararmi il mio negroni adducendo come scusa che non sono un socio. Insomma dopo un po di battibecchi si fa avanti la bellissima sconosciuta rassicurando il rompiballe che sono con lei. Io ringrazio mi siedo accanto a lei e attacco bottone. Lei è di padre inglese e madre coreana, raffinatissima e molto sensuale. Quando le dico che sono fiorentino, inizia a parlarmi della Fallaci. Io ammiro lo strepitoso sedere che colma l'effetto piatto sul davanti. Dopo qualche giro di bevute, mi faccio coraggio e la invito fuori a cena. Optiamo per Smith & Wollensky lei sembra felice, mi dice che ha un fidanzato in Israele, volontario nell'esercito. La cena procede bene bistecca per tutti e due e chateau pomerol. Verso le 23 usciamo, siamo leggermente brilli, lei mi chiede se voglio andare da a casa sua. In taxi inizia a strofinarsi come una gattina mi viene duro più del marmo. Una scopata memorabile. Il giorno dopo il mio capo mi confessa che al Core è pieno di belle donne annoiate. Non preoccupatevi se come me non siete soci, fanno tanti eventi culturali free. Ricordatevi la giacca.

Grazie per il racconto

L'altra sera passavo per Testaccio, per trovare al mercatino rionale le buste per la monnezza a mia nonna. All'improvviso un bangladesciano dietro il banco mi fa'." Aho' allora tu comprare o solo passa qua' e rompe cazo?"

Al che io stupito della franchezza dell'approccio gli dico:" solo se mi fai lo sconto". Mi manda a cagare in Bengalese.

Cammino un po' sconsolato e mi fermo all'Osteria "Core, Milza, Trippa e Polmoni": un localino tipico che ti spadella espresso tutto il quinto/quarto delle vacche ammalate macellate li di fronte, al Mattatoio. Nel mentre in attesa c'era anche una fattona del Centro Sociale che da anni "okkupa" alcuni locali del mattatoio. E' strafatta, gli mancano un paio di denti e biascica parole sconnesse con un fil di bava alla bocca.

Gia' mi si fa' duro, poi quando mi invita a dare un sorso dalla sua lattina di birra non resisto: contraccambio e gli offro un pezzo di trippa dal mio cartoccio lurido e bisunto, ma caldo caldo appena cucinato dal Sor Fausto.

Siamo su di giri, la sorreggo sotto braccio ed arriviamo al suo motorino boxer scassatissimo, una figata! Mentre guida sono arrapatissimo e le stringo le tette, e lei si gira e mi fa':" Aho' a stronzo, che cazzo te tocchi? "...nel mentre frena di brutto e ci accappottiamo sul lato strada, dentro una cunetta.

Mi guarda e con un dente penzolante dall'incidente, ride e mi schiocca un bacio in bocca. Io rido, la guardo e dallo spavento gli vomito in faccia tutta la trippa e pezzi di milza bovina trifolata.

Lei si pulisce gli occhi, solo quelli: tira su il Boxer, e con una corsetta sgangherata salta sopra e se ne va'.

Non mi ricordo piu' niente di quella sera, la fattona non l'ho piu' vista; ma il giorno dopo il Bangladesciano al mercato mi confessa che mi avrebbe fatto lo sconto quel giorno, se avessi insistito.

Ricordatevi che l'Osteria der Sor Fausto chiude alle 22.00.

@JepGambardella che vuoi farci c'è chi può e chi.......l'invidia è una brutta bestia!!

Grande @nikkolò, ny è il rifugio di noi peccatori quando questa italietta cattolica non ci capisce. Consiglio anche locali nella bowery per le chic ladies di manhattan a caccia di artisti (tagline: mio nonno conosceva modigliani).

Per jep, in realtà il mattatoio è un posto in, al ristorantino ci porto le fighette che vogliono mangiare biologico. Non vomitate frattaglie, non capirebbero.

@JepGambardella bel racconto....

^:)^

:-j

L'invidia e' come la ricchezza: non si racconta, si vive.

Per flauto: prova una volta nella vita l'ebbrezza di una corsa in motorino con una tossica, masticando rognoni e coratella. Altro che le fighette biologiche.

Piccole storie di gente di mercato @BluDragon82 grazie.

@Flauto ci siamo capiti. Tanti fanno viaggi verso mete esotiche, dimenticando che alcune città come NY, per uno appena un poco intraprendente, sono la patria del free.

@nikkolò grazie per la rece. È bello leggere che ci sia ancora chi acchiappa fuori dalle classiche mete terzomondiste.

Scrivi che fanno anche eventi culturali free. Intendi che ci si può entrare anche senza invito?

@baluba si esatto basta vedere sul loro sito.

Grande @Nikkolò .. hai fatto un salto al mitico Pastis nella piazzetta principale del Meatpacking? Il bar del ristorante è una sfilata a cielo aperto dalle 21.00 in poi..

@Franc no non ci sono stato, la prossima volta. Ma sei sicuro che sia ancora aperto?

@Nikkolò si di sicuro lo è.. prossima volta facci un giro perchè secondo me a livello di figa ne vale la pena al 100% ;-)

ciao nikkolo ,anch io sono di firenze e vivo a new york...se vuoi ci si vede per una drink...ciao