Abbiamo bisogno degli uomini: il parere delle donne occidentali
una giornalista danese chiamata Iben Thranholm parla del pericolo dell'islam in Danimarca e in Europa associandolo all movimento femminista e alla mascolinità. ecco l'articolo:
''Giornalisti, intellettuali e politici assicurano il pubblico che ai maschi “rifugiati” che dal Medio Oriente, Nord Africa e Asia centrale prendono d’assalto le porte dell’Europa verrà richiesto di imparare che le donne occidentali sono indipendenti, sessualmente libere e da rispettare. Per molti di questi gruppi di migranti le donne che appaiono forti nei confronti dei loro partners “locali” (europei) sono “facili” nel senso di facili vittime. Per molti arabi, africano o pakistani c’è rispetto solo per gli uomini forti, una specie che ora non è molto diffusa in Europa . La carenza di mascolinità nella cultura europea rende impotente di fronte al caos politico e culturale degli ultimi decenni che l’immigrazione di massa da Africa e Medio Oriente fa esplodere. I media e i politici occidentali continuano a parlare di far assorbire i valori femministi-liberali ai maschi musulmani e africani. Bisogna invece chiedersi se non siano gli europei a dover riconsiderare la guerra femminista alla mascolinità come la causa di fondo della debolezza della cultura europea nei confronti della cultura degli immigrati. L’ironia è che il vuoto che il femminismo ha creato implica ora che le donne occidentali sono vittime di una cultura maschile aggressiva. Un recente sondaggio condotto dal Pew Research Center mostra che il numero di giovani uomini negli Stati Uniti che vogliono sposarsi è sceso al livello più basso mai registrato.
Suzanne Venker ad esempio ha argomentato in diversi libri che l’influenza culturale pervasiva del femminismo è la causa: gli uomini spiegano la loro mancanza di desiderio di sposarsi con l’osservazione che “le donne non sono più donne”, il femminismo che imbeve la cultura attuale condiziona programmato le donne a vedere gli uomini come antagonisti. Di conseguenza, i maschi vengono resi ridondanti nella cultura occidentale post-moderna. Le donne non hanno più bisogno degli uomini come supporto, protettore o padre dei suoi figli, un donatore di sperma anonimo può fare il lavoro di creazione di un bambino, se una donna lo desidera. La cultura dei media, del cinema e della TV mostra che le madri devono allevare i figli maschi in modo in modo simile alle femmine, trasmettendo valori femminili come la responsabilità per i lavori domestici, l’essere comprensivi e teneri e e piegarsi a desideri della donne. Questo ha prodotto una generazione di uomini insicuri, morbidi che non sono più in contatto con la loro natura identità e forza maschile .''
interessante vedere come dinanzi ad un pericolo reale ed imminente tutti i capisaldi e i principi femminili e femministi vanno a farsi benedire, riabbracciando una visione dei rapporti uomo-donna sicuramente poco paritaria(secondo una certa visione)!! ma a questo punto viene da chiedersi ''si è davvero sicuro che gli uomini bianchi etero occidentali additati come fonte di tutti mali negli ultimi tre quattro decenni siano realmente disposti ancora a 'difendere in tutti i sensi' le donne???
Io credo che queste teorie siano vere solo in parte. Gli uomini arabi o in generale, musulmani, sono dipinti sempre come forti e dominanti, sempre violenti ,stupratori e le loro donne sottomesse e schiavizzate.Questa non è affatto la realtà ma una cozzaglia di pregiudizi, tanto quanto quelli che hanno i musulmani riguardo le donne occidentali. In realtà, spesso le donne musulmane comandano anche dietro il velo e la soggezione che prova un arabo davanti ad una donna è spesso maggiore di quella di un occidentale.
Concordo con @tombyron. Non è una novità la scomparsa del maschio in varie culture occidentali, che però hanno altri fattori di compensazione. Nella nostra cultura (senza compensazioni a parte il calcio), il fintomaschilismo italiota è stato da tempo messo a nudo, soprattutto con l'uccisione della figura paterna. Però, dato che il nostro è un femminismo "chiagne e fotte", si continua a gettare la croce sul maschio, colpevole di tutti i mali, senza capire che se c'è da colpire qualcuno è la figura del vile italiota (quello che poi combina le cose peggiori). Ma alla fine le arroganti italiane non sanno più distinguere fra Uomo e ominicchio, anzi tendono a sfuggire dal primo perché indipendente e non addomesticabile o zerbino.
Torniamo al tema: la danese probabilmente potrebbe averci giusto, ma ormai è tardi, inutile chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
Con le orde di maschi islamici scatterà la ghettizzazione e chi ne pagherà le spese, nei paesi civili, saranno proprio quelle donne originarie di altre culture e impossibilitate a vivere nei ricchi quartieri borghesi. La solita guerra fra poveri, che a volte produce qualche vittima collaterale. Chi guida il vapore ha già ben chiaro il corso degli eventi, ma è bene agitare lo spauracchio per opportunità politiche.
PS. l'unica cosa che gli immigrati devono temere in questa fase sono i gruppi neonazisti... in Germania rappresentano la milizia popolare di chi non vive nei quartieri borghesi. E, dato che i tedeschi hanno il genio della guerra nel sangue, lì si annida il vero pericolo...che il conflitto scappi di mano.
Spesso, seriamente, gli si affacciava l'idea di dar addio a tutto, arruolarsi tra i cosacchi, comprarsi un'isba, il bestiame, ammogliarsi a una cosacca [...] andarsene a caccia e a pesca, e coi cosacchi alle spedizioni.
Lev Tolstoj "I Cosacchi" - 1863
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ilvichingo
17/03/2016 | 12:58
Newbie
Abbiamo bisogno degli uomini: il parere delle donne occidentali
una giornalista danese chiamata Iben Thranholm parla del pericolo dell'islam in Danimarca e in Europa associandolo all movimento femminista e alla mascolinità. ecco l'articolo:
''Giornalisti, intellettuali e politici assicurano il pubblico che ai maschi “rifugiati” che dal Medio Oriente, Nord Africa e Asia centrale prendono d’assalto le porte dell’Europa verrà richiesto di imparare che le donne occidentali sono indipendenti, sessualmente libere e da rispettare. Per molti di questi gruppi di migranti le donne che appaiono forti nei confronti dei loro partners “locali” (europei) sono “facili” nel senso di facili vittime. Per molti arabi, africano o pakistani c’è rispetto solo per gli uomini forti, una specie che ora non è molto diffusa in Europa . La carenza di mascolinità nella cultura europea rende impotente di fronte al caos politico e culturale degli ultimi decenni che l’immigrazione di massa da Africa e Medio Oriente fa esplodere. I media e i politici occidentali continuano a parlare di far assorbire i valori femministi-liberali ai maschi musulmani e africani. Bisogna invece chiedersi se non siano gli europei a dover riconsiderare la guerra femminista alla mascolinità come la causa di fondo della debolezza della cultura europea nei confronti della cultura degli immigrati. L’ironia è che il vuoto che il femminismo ha creato implica ora che le donne occidentali sono vittime di una cultura maschile aggressiva. Un recente sondaggio condotto dal Pew Research Center mostra che il numero di giovani uomini negli Stati Uniti che vogliono sposarsi è sceso al livello più basso mai registrato.
Suzanne Venker ad esempio ha argomentato in diversi libri che l’influenza culturale pervasiva del femminismo è la causa: gli uomini spiegano la loro mancanza di desiderio di sposarsi con l’osservazione che “le donne non sono più donne”, il femminismo che imbeve la cultura attuale condiziona programmato le donne a vedere gli uomini come antagonisti. Di conseguenza, i maschi vengono resi ridondanti nella cultura occidentale post-moderna. Le donne non hanno più bisogno degli uomini come supporto, protettore o padre dei suoi figli, un donatore di sperma anonimo può fare il lavoro di creazione di un bambino, se una donna lo desidera. La cultura dei media, del cinema e della TV mostra che le madri devono allevare i figli maschi in modo in modo simile alle femmine, trasmettendo valori femminili come la responsabilità per i lavori domestici, l’essere comprensivi e teneri e e piegarsi a desideri della donne. Questo ha prodotto una generazione di uomini insicuri, morbidi che non sono più in contatto con la loro natura identità e forza maschile .''
interessante vedere come dinanzi ad un pericolo reale ed imminente tutti i capisaldi e i principi femminili e femministi vanno a farsi benedire, riabbracciando una visione dei rapporti uomo-donna sicuramente poco paritaria(secondo una certa visione)!! ma a questo punto viene da chiedersi ''si è davvero sicuro che gli uomini bianchi etero occidentali additati come fonte di tutti mali negli ultimi tre quattro decenni siano realmente disposti ancora a 'difendere in tutti i sensi' le donne???
INCONTRA DONNE VOGLIOSEir_pelato
17/03/2016 | 13:11
provincia di pisa | 36-50
Gold
invece è solo un bene le nazi femministe abbasseranno la cresta con i negri e i muslims,per assurdo giochera
a nostro vantaggio
Sinceramente mi piacerebbe imitare varg sikerness in arte burzum https://www.youtube.com/channel/UCjhT3T-jL-IDCx42vioXGBw
tombyron
17/03/2016 | 13:18
Newbie
Io credo che queste teorie siano vere solo in parte. Gli uomini arabi o in generale, musulmani, sono dipinti sempre come forti e dominanti, sempre violenti ,stupratori e le loro donne sottomesse e schiavizzate.Questa non è affatto la realtà ma una cozzaglia di pregiudizi, tanto quanto quelli che hanno i musulmani riguardo le donne occidentali. In realtà, spesso le donne musulmane comandano anche dietro il velo e la soggezione che prova un arabo davanti ad una donna è spesso maggiore di quella di un occidentale.
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàCosacco
17/03/2016 | 15:21
Silver
Concordo con @tombyron. Non è una novità la scomparsa del maschio in varie culture occidentali, che però hanno altri fattori di compensazione. Nella nostra cultura (senza compensazioni a parte il calcio), il fintomaschilismo italiota è stato da tempo messo a nudo, soprattutto con l'uccisione della figura paterna. Però, dato che il nostro è un femminismo "chiagne e fotte", si continua a gettare la croce sul maschio, colpevole di tutti i mali, senza capire che se c'è da colpire qualcuno è la figura del vile italiota (quello che poi combina le cose peggiori). Ma alla fine le arroganti italiane non sanno più distinguere fra Uomo e ominicchio, anzi tendono a sfuggire dal primo perché indipendente e non addomesticabile o zerbino.
Torniamo al tema: la danese probabilmente potrebbe averci giusto, ma ormai è tardi, inutile chiudere la stalla quando i buoi sono scappati.
Con le orde di maschi islamici scatterà la ghettizzazione e chi ne pagherà le spese, nei paesi civili, saranno proprio quelle donne originarie di altre culture e impossibilitate a vivere nei ricchi quartieri borghesi. La solita guerra fra poveri, che a volte produce qualche vittima collaterale. Chi guida il vapore ha già ben chiaro il corso degli eventi, ma è bene agitare lo spauracchio per opportunità politiche.
PS. l'unica cosa che gli immigrati devono temere in questa fase sono i gruppi neonazisti... in Germania rappresentano la milizia popolare di chi non vive nei quartieri borghesi. E, dato che i tedeschi hanno il genio della guerra nel sangue, lì si annida il vero pericolo...che il conflitto scappi di mano.
Spesso, seriamente, gli si affacciava l'idea di dar addio a tutto, arruolarsi tra i cosacchi, comprarsi un'isba, il bestiame, ammogliarsi a una cosacca [...] andarsene a caccia e a pesca, e coi cosacchi alle spedizioni.
Lev Tolstoj "I Cosacchi" - 1863