Andiamo

Il fenomeno delle ragazze italiane sugar baby

beh dipende.... se avessi spesso 2000 al mese solo per una donna mentre stavo in italia, col cazzo che avrei potuto farmi qualche viaggio....

@FlautoMagico

chi può permettersi di spendere 2000€ al mese per una, non avrà difficoltà a raccattare belle gnocche che con l'intento di accasarsi o scroccare il più possibile

, ti vengono loro a cercare..... E se poi uno è furbo e sa condurre il gioco, alla fine non spende neanche tanto.

Se poi il fatto di pagare ogni vizio da l'illusione all'uomo di pagare la donna...vaebbè parliamone....ho qualche amico che con qualche donna da night,con la scusa che "non pagava", oggi ha le pezze al culo per i patrimoni spesi appresso a queste mignotte.... per che quello sono....ne piu ne meno.... magari di un altro target, ma la sostanza è quella....

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@Viaggiatore_Nero said:
Non ho avuto modo di leggere tutti i commenti ma perche' mai una ragazza dovrebbe mettersi con uno senza soldi, in che mondo vivete? Nei loro panni cosa fareste? Nel mondo del lavoro vengono mediamente pagate di meno, sfruttate, dirigenti donne non esistono a meno che non aprino la propria societa' e c'e' comunque discriminazione. L'uomo italiano e' un bel furbetto, denigra e discrimina la donna dal punto di vista professionale ma poi si lamenta se questa la da via solo per soldi?? Siete pronti a trombarle ma non a promuoverla o alzarle lo stipendio? Beh allora e' giusto che paghiate. Nel mondo anglosassone, nonostante esista il fenomeno delle sugar baby, ho la possibilita' di frequentare donne che guadagnano anche piu' di me e non me ne vergogno.

Visito ora questo vecchio 3D incuriosito dal mondo delle sugarbabies in versione melanzanica. Magari ne aprirò uno nuovo per discuterne. Qui voglio solo togliermi un sassolino (ino?) dalla scarpa.

Scopro per caso il messaggio (peraltro con il costante e irritante tono di “ramanzina politically correct”) di questo “viaggiatore nero” il quale, oltre a propagandare l’ennesimo luogo comune del femminismo, si permette di insultare gli italiani e pure di “tifare per le stronze”. Non posso quindi fare a meno di replicare con durezza (e se mi costa il ban, pazienza).

Come ho provato più volte di far notare al lettore (e, soprattutto, altrove, di far riconoscere alle eventuali lettrici), quanto con voce mendace il “mainstream” chiama "oppressione", è, da sempre (almeno da quando esistono i concetti di “umano” e di “giusto”) semplicemente il giusto, umano ed equo tentativo di bilanciare in desiderabilità e potere tutto quanto alle donne è dato per natura dalle disparità di numeri e desideri nell'amore sessuale e da quelle psicologiche correlate alla predisposizione all'esser madri, affinché anche gli uomini, alla prova dei fatti di carne e sangue e non solo di quella cartacea delle "costituzioni", potessero avere pari libertà di scelta e pari forza contrattuale in quanto davvero più rilevante davanti alla natura, alla discendenza ed alla felicità individuale

Non mi stancherò mai di ripeterlo: in termini di potere, la donna ha già il modo proprio (notato persino da Rousseau) di influire sulle cose e sugli uomini, all'interno di quei ruoli ad essa propri per natura e non cancellabili nemmeno dalla più misogina delle società (madre, sorella, amante, o anche solo amica/confidente) o comunque in ogni rapporto umano non banale (in cui l'influenza della donna sull'uomo è molto maggiore di quella inversa), grazie al poter agire su quanto negli uomini vi è di più profondo e irrazionale. Tutto il resto (possibiità di scegliere "per amore" pure il lavoro comprese) è conseguenza.

L’ordine temporale e causale non può essere invertito come pretenderebbero il femminismo ed il suo “viaggiatore nero”.

Essendo il potere delle donne fondato sulla natura e sugli istinti ad essa correlati, ed essendo quello degli uomini invece fondato sull'arte (intesa in senso lato come ciò che è opera delle mani dell'uomo) sulla parola, sulle costruzioni culturali, sociali e poetiche si deve concludere essere il secondo una limitazione del primo e non viceversa, giacché le costruzioni dell'intelletto umano sono successive allo stato di natura (il desiderio sessuale e il suo sfruttamento a fini femminili sono preesistenti alla maggiore forza fisica del maschio umano rispetto alla femmina, tanto che in natura vi sono molte specie in cui è la femmina a divorare il maschio e mai viceversa. Inoltre, il potere conferito dal suscitare desiderio sessuale è superiore a quello dato dalla forza fisica, poiché una volta che si ha il controllo della volontà che governa quella forza essa non può nuocere. Ciò è dimostrato anche dal fatto che presso gli umani le società matriarcali abbiano preceduto quelle patriarcali, ad onta del fatto che l’uomo fosse già fisicamente più forte della donna e a scorno delle tesi femministe su una perfidia suppositamente data dalla reazione alla prepotenza fisica. Quindi risulta assolutamente errato introdurre la presunta superiorità fisica del maschio per tentare di invertire l’ordine temporale di questi fatti: la realtà è questa, il maschilismo è reazione pacata alla prepotenza della femmina).

Di ciò tenne conto il mondo antico. Di ciò si stanno dimenticando gli stupidi moderni.

“Aumentare lo stipendio alle donne?” E Perché? Fatemi capire: qua in Italia, dove laureandosi in corso in materie scientifiche (quelle che i vostri amici inglesi chiamano STEM), con il massimo dei voti, la tesi all’estero e compagnia si viene pagati meno dei nostri padri facchino o ragionieri, si dovrebbero pagare di più le privilegiate femminucce che hanno potuto permettersi di scegliere le amate materie umanistiche (come io, in quanto uomo, non ho potuto fare)? E che poi ora si lamentano se il “patriarcato” non dà opportunità alle loro lauree che hanno scelto perché più semplici (rispetto a quelle cui si devono iscrivere i più bravi e volenterosi fra gli uomini) o più amate.

Mai sentito parlare del “paradosso di genere”? Le femministe raccontano che sarebbe la “cultura patriarcale” a tenere le donne lontane dalle materie STEM. La realtà mostra invece come alcune differenze statistiche siano frutto di diverse scelte, di diverse tendenze naturali o comunque conseguenti la natura. “Le donne sono più empatiche”, “hanno più doti relazionai”, “hanno già capacità linguistiche”: questi mantra ripetuti per rimarcare la “superiorità femminile” quando fa comodo hanno anche il rovescio della medaglia. Detta semplificando brutalmente: “le donne hanno la tendenza a lavorare con le persone, gli uomini con le cose”. Ossia, gli stessi “difetti” che ci vengono spesso imputati in ambito relazionale sono ciò che ci permette di appassionarci alla fisica, alla matematica, all’astrazione statisticamente più che ai sogni della letteratura (anche se questo non è propriamente il mio caso), a farci passare pomeriggi da adolescenti per modificare un videogioco, renderci divertenti le dimostrazioni analitiche, a farci appassionare alle formule e a renderci graditi vettori, tensori e matrici. Senza la nostra “scarsa empatia” (ovviamente lo dico con sarcasmo), senza la nostra capacità di vivere “in abstracto” non sarebbe concepibile passare anni in isolamento solo per terminare la dimostrazione del teorema di Fermat (esempio estremo).
Ovviamente le persone sono come le variabili aleatorie, per cui ci possono sempre essere controesempi (la delicatezza sentimentale e il genio letterario di un Tasso o di un Leopardi, così come il genio scientifico e la bravura indiscussa di una Marie Curie), ma la statistica è questa.

Dimostrazione? Al contrario di quanto si penserebbe, sono i paesi più “arretrati” (tipo il mio amato Iran…dove o fai quel mestiere o non esci dal paese o dalla tutela della famiglia) ad avere le maggiori percentuali di donne fra gli ingegneri e fra i mestieri più richiesti e remunerati, mentre nei paesi più ricchi e femministi (là dove anche facendo altri mestieri è possibile guadagnare e vivere bene), nonostante favoritismi e politiche di genere, le donne scelgono sempre in prevalenza mestieri più confacenti alle loro inclinazione. L’apparente paradosso si spiega con quanto dico da sempre: per loro il lavoro è una scelta, per noi un obbligo!

Magari viaggiatore nero crede anche alla favole delle donne “più brave nello studio ma discriminate nel lavoro”. Tale fake news nasce dall’ignoranza della statistica, ovvero dalla tendenza a considerare solo il valor medio di una “variabile” e non anche la sua varianza.
Esempio semplice: un uomo che cammini ubriaco attorno alla linea continua di una strada trafficata in ambo i sensi di marcia è “mediamente salvo”. Poiché però la varianza del suo spostamento non è zero (ovvero non sta esattamente sempre sulla linea dove non verrebbe investito) egli è anche quasi certamente morto.

Nel caso delle donne, magari sarà anche vero che siano “mediamente più brave”, ma ciò non è sufficiente a farle preferire per le materie STEM dove, prof. Strumia docet, non basta essere bravini, ma serve essere eccellenti. Guardate la campana di una Gaussiana. Sono le variabili con più varianza quelle per cui è più probabile trovare valori alti (le cosiddette “code”). Le variabili con meno “varianza” hanno valori più raggruppati attorno alla media. Ebbene, quasi in tutti (anche nell’intelligenza), la distribuzione fra gli uomini ha più varianza rispetto a quella fra le donne. In altri termini, fra gli uomini si trovano sia il maggior numero di imbecilli (per me sono 5/6 del nostro genere, come diceva Schopenhauer) sia il maggio numero di “genialità” (fra virgolette ovviamente).
Ovviamente anche questo è solo un fatto statistico verificato a posteriori che nulla dice sulla maggiore o minore bravura, a priori, di un uomo o di una donna (né tantomeno o di una superiorità presunta di un sesso rispetto all’altro).
Anche però le lamentele delle femministe sono puramente “statistiche” (se chiedi loro di indicare esattamente dove e quando sarebbero state discriminate o diventano fumoso o montano accuse false o esagerate ad arte, o relative a fatti che capitano in misura anche maggiore pure ai coetanei maschi).

Il motivo della differente varianza è presto detto. Poiché (come insegnano pure le statistiche di Tinder e come confermano recenti studi di genetica) solo il 5 percento degli uomini viene selezionato per la riproduzione (rispetto al 95 percento delle donne!) è già vantaggioso per la Natura Onnipossente “aprire la varianza” dei primi (cosicché i migliori possano trasmettere i propri geni “eccellenti”) piuttosto che delle seconde (che si riprodurrebbero quasi tutte). Ovviamente, sia detto fra parentesi, ciò ha dietro i meccanismi dell’evoluzione naturale e non già le favole egalitarie ed eudemonistiche che ci raccontano la costituzione americana e le antropologie progressiste!

Siamo noi umani a doverci attivare per ottenere, se non l’uguaglianza, almeno l’equità fra i generi e, se non la felicità, almeno la vita sopportabile, per gli individui! "Promuovere le donne" è il contrario di quanto, nei limiti del rispetto delle regole "liberali", bisognerebbe fare per avere giustizia sociale, pari opportunità di vita felice, equilibrio di forze contrattuali e libertà effettiva di scelta per tutti.

Ricchezze e poteri sono i mezzi con cui l'uomo bilancia (in desiderabilità personale e influenza reale sul mondo) quanto alle donne è dato per natura dalle disparità di desideri nell'amore sessuale e da quelle psicologiche correlate alla predisposizione all'esser madri (e quindi a plasmare un'anima pur mo' nata, a intuire bisogni e desideri prima anche siano espressi, a prevedere nell'infante comportamenti sociali e tendenze naturali, a siglare per prima la pagina bianca dell'infanzia dell'uomo, a influenzare quanto poi sarà la sua intima personalità). Non possono essere tolti da chi ne ha bisogno per compensare per essere dati a chi li può usare in aggiunta ad altre armi. Sono disposto a combattere, come e più di quanto sessantottini e femministe raccontano di aver fatto in piazza (una piazza dove non c’era un Napoleone a caricare i cannoni a mitraglia per sparar loro a passo d’uomo, come si sarebbe fatto se davvero essi fossero stati dei “rivoluzionari” contrari al “vero potere”) per impedire questo.

Proprio perché, come detto, la donna gode del privilegio di natura e quindi di cultura d'esser universalmente mirata, amorosamente disiata, socialmente accettata per quello che è - bella (quando la bellezza manca o è mediocre supplisce l'illusione del desiderio), senza bisogno di dover mostrare altre doti o di compiere imprese particolari (cui sono invece costretti i cavalieri i quali senza esse restano puro nulla socialmente trasparente), il fatto di non avere sempre il femminista "50 e 50" non dipende da discriminazioni (del genere: "non ti permetto di svolgere questo mestiere perché sei una donna" o "anche se fai questo lavoro a parità di competenza e straordinari ti pago meno perché sei nata femmina"), ma dal tentativo umano e disperato dell'uomo di compensare con lo studio, il lavoro, la fama, il successo, la ricchezza, la cultura, il potere, la fatica, il merito o la fortuna individuali tutto quanto (in desiderabilità e influenza sul mondo) alla donna è dato delle disparità di desideri nell'amore sessuale e da quelle psicologiche correlate alla predisposizione all'esser madre (se un uomo non raggiunge una certa posizione di preminenza o prestigio sociale resta negletto dalle donne, perché non è in grado di rappresentare ai loro occhi "la miglior scelta", "il miglior padre per la futura prole", l'eccellenza nelle doti qualificanti la specie e per questo desiderabili simmetricamente alla bellezza femminile, e trasparente per la società, perché non può nemmeno contare su quel modo di influire sulle cose e sugli uomini proprio della donna, agito, a prescindere da cultura e società nei ruoli comunque presenti di madre, moglie, sorella, amante, amica, confidente, per tramite di quanto negli uomini vi è di più profondo e irrazionale e notato persino da Rousseau).

Tutto ciò che ne consegue, ovvero il fatto che tutti gli uomini debbano lavorare mentre le donne possono scegliere se "essere indipendenti" o "farsi mantenere" (diritto non solo strappato de facto in ogni unione con le ben note disparità di numeri e desideri nell'amore sessuale grazie a cui la donna può adottare il grado di di ricchezza dell'uomo come criterio di scelta almeno quanto per l'uomo lo è la bellezza, ma sancito pure dalla cassazione per cui il tenore di vita del matrimonio deve essere mantenuto anche a costo di costringere l'ex marito a dormire in macchina o a continuare a pagare gioielli e vestiti firmati), il fatto che gli uomini debbano disporsi a svolgere lavori stressanti o alienanti (vedi management, finanza ecc.) solo perché ben pagati e conferenti primato sociale, mentre le donne possano scegliere l'attività per indole (ad esempio l'insegnamento), per comodità (ad esempio gli impieghi "polleggiati"), per il tempo da lasciare alla famiglia e ai figli (ad esempio il part time), il fatto che siano principalmente gli uomini a dovere, nella lotta per il potere e la ricchezza, a commettere delitti e finire in carcere (poiché, innanzi alla sicurezza di avere una vita sessualmente e socialmente apolide, ridotta ad un susseguirsi di illusioni, irrisioni, ferimenti intimi, umiliazioni pubbliche e private e frustrazioni sempiterne d'ogni disio molti preferiscono il rischio del delitto e della galera), il fatto la maggioranza di chi muore, o spende la vita in sacrificio e fatica, nel lavoro, nella pace come nelle guerre sia costituito da uomini e non da donne (fatto trascurato dalle stesse femministe che non aspettano di avere un 30 percento di morti femminili sul lavoro o nelle "missioni di pace" per richiedere un 30 percento nei CDA e nei parlamenti), non è, come vorrebbero far credere stupidità maschilista e propagande femminista, frutto di condizione debolezza della donna o di discriminazione contro di essa, bensì di una condizione di "forza contrattuale naturale" femminile e del tentativo maschile di bilanciare collettivamente (un tempo, con le mirabili strutture dell'arte come della religione, della politica come della storia, del pensiero come della società) e individualmente (ancora oggi, con lo studio, il lavoro, la posizione sociale, la cultura, il potere, la ricchezza, la fama, il successo, e quant'altro consegue al merito o alla fortuna individuali) tutto ciò che alle donne è dato in desiderabilità e potere, dalle disparità naturali nell'amore sessuale e nella riproduzione e da quelle psicologiche correlate alla predisposizione all'esser madri, affinchè anche l'uomo abbia la stessa libertà di scelta e la stessa forza contrattuale delle donne nella realtà della vita al di là delle apparenza sociali).
Solo stupidità maschilista e propaganda femminista possono chiamare condizione di debolezza e di oppressione tale umano ed equo tentativo di bilanciare in influenza sul mondo a apprezzamento sociale ed amoroso quanto dato alle donne dalla natura.
La donna parte da una posizione di forza. L'uomo deve industriarsi per bilanciarla. Come somma stupidità maschile e ingiustizia femminile, quando vi riesce il bilanciamento è fatto passare come prova della debolezza della donna (tesi maschilista) o della malvagità dell'uomo (tesi femminista), quando non vi riesce sarebbe conferma della stupidità del singolo uomo (maschilisti) o dell'intero genere maschile (femministe).
Ecco dove sta la nostra reale debolezza sociale: nel veder considerata debole la donna quando noi riusciamo, con fatica, merito o fortuna o caso, a compensarne la forza in desiderabilità e potere.
Non solum l'uomo, per bilanciare una condizioni di partenza che lo vedrebbe svantaggiato in quanto più importante davanti alla natura, alla discendenza e alla felicità individuale, deve rischiare, faticare o comunque impegnarsi e spendere fortune o meriti individuali, sed etiam il frutto stesso di tale bilanciamento (quando riesce) viene presentato come colpa, come "ulteriore prova" della sua "discriminazione contro le donne", come ulteriore conferma che "queste sono deboli/vittime e vanno protette/risarcite" (quando non riesce è propagandato semplicemente come "conferma della stupidità maschile" o trascurato perchè in esso si spenga ogni speranza di felicità residua per l'uomo, sino al suicidio o alla perdita di interesse per la vita).

Dobbiamo smettere di fare il gioco di chi, prima, ci ha convinti, con favole egalitarie e distorsioni moralistiche e anacronistiche della storia (consistenti nel valutare con i parametri eudemonici e individualisti di oggi le ragioni del mondo anagogico e comunitario di ieri, nel quale gli uomini non avevano affatto la libertà di fare di tutto, ma il dovere di sacrificarsi nel proprio ruolo, esattamente come le donne), a smantellare tutte quelle mirabilie (dell'arte come della religione, della politica come della storia, del pensiero come della società), edificate nei millenni dai più forti, dai più saggi, dai più geniali e dai più coraggiosi epigoni maschili (dei grandi popoli indoeuropei fondatori di città e civiltà grazie ai loro valori virili e aristocratici) proprio al fine di permettere agli uomini di compensare tutto quanto in desiderabilità e potere è dato alle donne per natura (dalle disparità di desideri e da quelle psicologiche correlate alla predisposizione all'esser madre) e poi, senza più limiti né remore né regole, fa uso delle proprie armi naturali per raggiungere (sempre dietro il paravento della "parità" formale) un'incontrastata preminenza nelle sfere più rilevanti davanti alla natura, alla discendenza e alla felicità individuale (aiutata in questo peraltro da leggi applicate a senso unico contro ogni etica, ogni natura e ogni diritto, come nel caso di aborto, divorzio e violenza sessuale).

Caro viaggiatore nero, se proprio non ti piace l’Italia e ami tanto quelle stronzette anglosassoni che stanno ammorbando il globo con le loro “parità impari”, con le loro menzogne femministe, con la loro demagogia antimaschile, con le loro generiche o platealmente false accuse, con le loro trasformazioni antropologiche che stanno rendendo la vita di un giovane maschio in occidente ormai non più sopportabile nemmeno in prospettiva (con il metoo arrivano a chiamare “stupro” qualunque rapporto l’uomo possa - una volta raggiunta quella posizione di potere, prestigio e ricchezza capace di farlo uscire dalla tirannia matriarcale in cui ha vissuto dall’era scolare in poi,

  • riuscire finalmente a rendere possibile con una bella fanciulla, senza dover recitare da giullare o ridursi a zerbino, con peraltro poche speranze), lasciaci in pace e torna nelle tue amate colonie britanniche!
    Hanno detto a me che, se vedo nell’Iran più similitudine con la repubblica di Platone rispetto all’occidente, dovrei andarmene là. Con maggior forza (perché nel mio caso io voglio semplicemente il ritorno alle origini virili, guerriere e aristocratiche del mondo indoeuropeo delle origini, prima della corruzione cristiana, mentre tu vuoi portare la corruzione femminista angloamericana nella patria di Dante) io dico a te, che ti permetti senza troppi gire di parole di dare dei “figli di buona donna” a noi italiani, di andartene dai cui simili caraibici o kenioti (ammesso che questi - a cui va la mia empatia in quanto miei simili al di là di ogni mio presunto “razzismo” - siano poi così contenti di fare da toyboy per tardone anglosassoni impregnate di femminismo e melanzane italiane cesse in cerca di belilllo in vacanza).
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Ma perché mi ha messo il punto invece del trattino che chiude l'inciodentale?
Vabbè, incidente di scrittura, il senso si capisce. Addio, viaggiatore nero amico della nera anima delle stronzette italiote.

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Se una fa la stronza a 16 anni, per voi la colpa è, ex-ante, del fallimento, da quarantenne, della sua futura ipotetica carriera da imputare al "patriarcato"!

Basta questo a rendere CHIARA la vostra malafede, cari i miei cani da guardia del progressismo e del mainstream che sicuramente accorerete qui a difese del nero viaggiatore. Addio anche a voi, ci vedremo a Filippi.

P.S.
Mentre se io faccio il "piccolo Wienstein" nel mio microcosmo non posso neanche dire che sto "rendendo pan per facaccia" quanto di me hanno fatto le sedicenni!

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@Beyazid_II said:
... ci vedremo a Filippi.

Esimio collega, la lunga disamina sopra esposta non fa una piega; superfluo quindi aggiungere che mi trova perfettamente d'accordo, punto per punto.
Peccato che "a lavar la testa all'asino si spreca solo acqua e sapone" ... e soprattutto, la citazione del Plutarco verrà interpretata dai più come un banale appuntamento presso gli studi della conduttrice Maria Fe Filippi!
Cordialmente.

Arcaton

Sono d'accrdo con la lunga ed attenta analisi fatta da Bayazid e mi chiedo e vi chiedo,per noi "poveri" maschi etero Italiani oltre a quel che già facciamo e cioè (ameno molti di noi frequentatori di GT ) lasciare le italiane al loro destino e rivogerci al'estero in luoghi dove il femminismo non ha ancora preso il potere, cosa possiamo fare di congreto per arginare questo andazzo che sta diventento giorno dopo giorno sempre più intollerante? lancio una provocazione,se per una settimana,un mese un anno non le scopassimo più potrebbe migliorere le cose?

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sia il femminismo che il fenomeno delle sugar baby - tema di questo 3d - sono molto sviluppati nei paesi anglosassoni

il resto del mondo - tra cui l'italia - li vive di riflesso

ma femminismo e sugar baby sono due fenomeni opposti e infatti le femministe odiano le sugar baby

la femminista - di solito donna matura e di elevata posizione socioculturale - vuole il potere

la sugar baby - di solito studentessa o modellina squattrinata ma consumista - si sottomette da geisha a un uomo maturo per condividerne lo stile di vita elevato

l'uomo che vive certi contesti lavorativi - come l'università - si ritrova circondato da femministe

in altri contesti invece le femministe sono assenti e abbondano le sugar baby

come è possibile che queste due tipologie femminili opposte siano prodotte dallo stesso tipo di società ovvero quella più 'moderna'?

perchè la modernità è individualismo per cui ciascuno e ciascuna sceglie cosa fare della propria vita in base alle proprie convenienze poi giustificate con nobili discorsi

la prof universitaria usa il femminismo per farsi strada come la modellina usa il sugarismo allo stesso scopo

invece nelle società tradizionali - che non sono individualiste ma organiche - a ciascuno è assegnato il suo ruolo praticamente dalla nascita in base alla classe sociale e al genere di appartenenza

per cui nella società tradizionale - in passato da noi e ancora nel presente in certi paesi - di regola si studia nei limiti previsti per la propria classe sociale per poi cominciare a lavorare e sposarsi giovani per mettere su famiglia e fare figli

niente femministe ma neanche sugar baby e milf disponibili e gnoccatravels

la botte piena e la moglie ubriaca - essere noi liberi come in una società moderna e le donne ingabbiate nei ruoli obbligati della società tradizionale - sarebbe bello ma non è possibile

fidelio

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Oxyzen-mobile

@Mark66 said:
cosa possiamo fare di congreto per arginare questo andazzo che sta diventento giorno dopo giorno sempre più intollerante? lancio una provocazione,se per una settimana,un mese un anno non le scopassimo più potrebbe migliorere le cose?

Si scoperebbero qualche cioccolatino, cosa che molte già fanno 😬

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@RFtravelsking8
Che commento acido, bacchettone e, mi scuserai collega, molto ignorante.
Non sono "questi tempi" ma l'intera storia ad essere fatta cosi...anzi un tempo era del tutto normale la figura della "dama di corte"... che erano ragazze giovanissime, spesso di 15-16 anni (tempi diversi, all'epoca si sposavano anche a 13 anni), che frequentavano il palazzo del nobilotto o del ricco mercante di turno, mangiavano bevevano alla grande in epoche in cui si cenava un giorno e si pranzava l'altro, godevano dell'equivalente della TV/smartphone d'oggi ovvero musica dal vivo e piccoli spettacoli a cena, potevano studiare o imparare a filare/cucire/cucinare dalle piu anziane e ricevevano in dono begli abiti o profumi....in cambio si scopavano il proprietario del palazzo e i suoi amici piu importsnti.
Addirittura l'architettura del 1200-1600 é tutta creata attorno a questo gioco con i palazzi che hanno una corte interna in cui si suonava e mangiava con le "dame di corte" su cui domina una terrazza/balconata (tipo il privè della discoteca oggi) dove cenava e si divertiva il padrone/nobiletto con amici selezionati e le "dame di corte" preferite. Sullo stesso piano, di solito vicine alla terrazza, ci sono le camere da letto ufficiali in cui infilare la moglie e li vicino dei bagni e camere piu piccolo in cui piombare le damigelle.

Il mondo ha sempre funzionaro cosi, per lo meno in Europa.

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  • Calze a rete o con la riga...100 in culo e 20 in figa.
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andiamo
Andiamo_mobile

come dice giustamente @Atomic quello delle sugar baby è un fenomeno che nella sostanza e con nomi diversi esiste da sempre basta pensare alle etere dell'antichità

la novità degli ultimi anni è puramente quantitativa nel senso che si è esteso oltre certi contesti di èlite

lo si è visto e lo si vede nei racconti di gnoccatravel nei paesi più poveri fuori dall'occidente quando non si tratta di pay

e sul sito esplodono le battaglie se vada catalogato come 'indipay' o un 'free' definito come diverso dal 'gratis'

ma a partire dalla crisi del 2008 si diffonde anche negli stati uniti - prendendo il nome di 'sugar baby' - per poi estendersi in tutto l'occidente

dove prima era un fenomeno quasi solo ristretto agli ambienti del jet set e dello spettacolo e della moda

da questi ambienti d'èlite particolari negli ultimi anni post crisi del 2008 si è allargato ai contesti sociali benestanti ordinari sia con incontri nella realtà che sulla rete con la nascita di siti dedicati

è prevedibile che nel futuro si allarghi ancora di più con la crisi attualmente in corso

ma la natura del fenomeno - belle ragazze che cercano un uomo maturo come sponsor per 'sistemarsi' e/o divertirsi e/o come mentore per crescere socialmente - è vecchia come il mondo

fidelio

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@Itaconeti
Visto che si parla di sugar baby e se non sbaglio sei tra quelli che sostengono che ci sia una maggiore offerta di sugar babies rispetto al numero di sugar daddies su piazza,la scorsa settimana ho fatto un'esperimento su Tinder che non ha dato i frutti sperati.

Nel profilo ho specificato chiaramente che ero in cerca di una sugar baby ma non solo non ho fatto nessun match ma addirittura non ho ricevuto nessun like.

Mi sono posizionato in diverse città sia Italiane che estere,ma sempre in Europa.

Secondo te come mai non ha funzionato?forse sono cosi scaltre che se uno non è un benestante lo capiscono anche solo giudicando un paio di foto?
O è Tinder in se il problema?

sono un coglione

Lavieenrose_mobile

@alfonse

penso che il problema sia tinder

le sugar baby che cercano online lo fanno sui siti dedicati - su seeking la proporzione baby-daddy è di 4 a 1 - e penso che anche se sono su tinder non considerino credibile un sugar daddy che si muove su un sito generalista come tinder e quindi non perdono tempo

poi anche sui siti dedicati - in cui si infrattano anche delle escort come dappertutto - i numeri di sugar baby iscritte in italia sono limitati non certo le decine di migliaia delle metropoli americane o di londra e toronto

in italia temono di esporsi pubblicamente - data l'ipocrisia moralista imperante che spesso salta fuori anche su questo forum - e la cosa funziona più via conoscenze e sotto il paravento della relazione puramente amorosa

per le sugar baby in italia mi sono sempre mosso con modelline e ragazze immagine via conoscenze che poi in alcuni casi sono diventate relazioni personali

fidelio

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Maisonclose_mobile

@Itaconeti
In effetti su Seeking che mi avevi consigliato tempo fa avevo avuto un riscontro molto positivo,poi avevo desistito perchè avrei dovuto fare una carta di credito diversa e inoltre come sito ha un costo non indifferente.

sono un coglione

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Top_damas_mobile

@Itaconeti
Bravo.... l'ipocrisia moralista italiana e aggiungo il PROVINCIALISMO tipico Italiano. Basta uscire dalla grande città, che poi in Italia ce ne sono solo 3 o 4 e sono in scala mini sul piano internazionale, e si piomba in un mondo in cui vige l'assoluto terrore del giudizio del compaesano....contemporaneamente i compaesani hanno come sport preferito lo sparlare dietro tutti quanti, a 360 gradi.
Pertanto le ragazze vivono terrorizzate e ingessate psicologicamente.
Qua in italia ci sono dei serissimi problemi di relazione sociale, delle vere distorsioni quasi psichiatriche...e lo dico da persona cresciuta all'estero fino ai 15 anni e che lavora in ambito multinazionale con decine di viaggi all'anno...qua in italia sembra di stare in un teatro dell'assurdo e tutte le statistiche a riguardo rispecchiano la situazione.
In particolare sui siti di incontri si nota...solo in Italia non si riesce a fare un sito esplicito di incontri che funzioni.... puoi fare scopamiasangue.com che te lo ritrovi pieno di melanzane che cercano "l'anima gemella" lo stesso.... "preferenze sessuali: non lo dico"..."cosa cerchi: amicizia, chiacchere, un caffé"..."tipo di relazione: romantica".

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