18/7/2015: SHARKS ATTO I°…QUANDO L’AZZARDO PAGA: FINE ESTATE CON IL BOTTO!
Un saluto sincero a tutto il forum. Scrivo questa recensione ad appena tre giorni di distanza dal “fattaccio” anche per riuscire a essere quanto più circostanziato possibile. Chi ha letto i miei altri contributi sa che non amo essere sintetico per cui -avviso ai naviganti- preannuncio che anche questa non sarà da meno.
Ma andiamo con ordine…
Insieme al solo “Antonio” (non è registrato su GT, quindi uso nomi di fantasia) e orfani degli altri componenti dello stoico nonché storico gruppo “gli intimi di Carinzia” tra cui @GTBari che saluto e che non è potuto essere dei nostri per via di accavallamenti vari tra le sue e le mie ferie, ho organizzato circa un mese fa, un week end in territorio teutonico.
La scelta è ricaduta su Francoforte per due ordini di ragioni: la prima è che il mio amico non aveva mai visitato la città sul Meno e la seconda, più profana, legata alle tariffe basse (meno di 80 € a/r) per il centro finanziario della Germania.
Arrivo con dieci minuti di anticipo venerdì sera all’aeroporto –spettrale la zona in cui sorge se vista dall’alto- di Hahn, check-in immediato e notte ristoratrice in hotel della catena B&B di fronte all’aeroporto. Soluzione consigliata poiché sciropparsi 120 km. a mezzanotte non è il massimo. Segnalo che il mio socio ha comprato al distributore automatico dell’hotel una birra Krombacher da 33 cl. a 2 €: in Germania, come in Belgio, la birra è più economica dell’acqua…. Sveglia la mattina e via verso un piccolo tour di Magonza, (meravigliosa) città natale dell’inventore della stampa a caratteri mobili.
Arriviamo a Darmstadt per l’ora di pranzo spagnola (14,30) e, dopo una sosta tecnica per un lunch frugale, arriviamo sul luogo del misfatto alla 15,45: ce la siamo presa comoda poiché sapevamo che avremmo fatto le ore piccole lì dentro e così
è stato. Il parcheggio interno a quell’ora era già pieno e siamo stati costretti a lasciare l’auto sulla via principale.
LOCALE
Prima volta per me qui. A Francoforte, nel 2012, ero stato al Palace.
Approccio iniziale diverso dal solito: la tipa alla reception è abbastanza asciutta, non illustra nulla circa le “regole del gioco”. Sarà perché, come fattomi notare da Antonio, alla richiesta del numero di piede per le ciabatte abbiamo risposto che avevamo le nostre e da questo avrà capito che non eravamo proprio dei novizi.
Gli spogliatoi si trovano subito a sinistra, prima di entrare nell’arena: tuttavia, una volta entrati per cambiarci, ci assale un po’ di sconforto: la struttura dimostra di avere un bel po’ di anni sulle (s)palle. Gli armadietti sembrano quelli delle palestre scolastiche dei film di Alvaro Vitali: il bagno ha solamente due orinatoi e una tazza. La prima impressione, abituato al lusso e alla modernità del Wellcum, è quella di un passo indietro. Gli altri bagni, situati in una specie di corridoio che si imbocca dentro il locale, confermano la prima impressione e si presentano non puliti alla perfezione. In compenso, presenza di erogatore di collutorio con mini bicchieri monouso in tutti i bagni. Doccia di rito e si va. L’ingresso in sala mi fa subito notare la scala -non l’unica per la verità ma comunque sia la principale- per le salite/discese, il bar al centro della sala (bella e tutto sommato non kitsch) e la luce emanata da dei lampadari bianchi con simil cristalli che fanno molta scena. Procedendo a sinistra si accede allo spazio mensa (forse inadeguato come spazio d’inverno vista l’impossibilità di desinare fuori), una specie di rettangolo con sul lato destro la cucina a vista e sulla parte sinistra dei tavoli tipo trespolo e delle mensole con le vivande nei tegami. Presenti diverse slot machine con le quali diversi orsi (o per meglio dire puffi, vista la colorazione di alcuni accappatoi ) e alcune ragazze si svagano.
Fuori è davvero bello con tanti divani, un altro bar con annessa griglia per il barbecue, la piscina -acqua gelata ma tonificante- lettini abbronzanti, svariati maxischermi con la diretta delle partite della Bundesliga, zone relax e anche le folkloristiche capanne.
Clienti di provenienza varia: notevole presenza di indigeni, alcuni indiani, diversi asiatici, non pochi palestrati. L’unico italiano l’ho incrociato appena arrivato agli spogliatoi.
Sul cibo mi sento di esprimere un giudizio più che positivo: ottimo barbecue (ma meno buono di quello dell’Oase in cui andremo il giorno successivo), frutta fresca variegata, pasta e insalata. Speciale menzione per i tanti tipi dolci, sempre presenti anche in orari di chiusura della cucina: personalmente mi sono fatto fuori due pezzi di una squisita torta al cioccolato ricoperta di granella di cocco.
Da censurare, invece, l’assurda politica dello Sharks sul beverage: chiedere 6 € per una birra piccola in una nazione dove tale bevanda esce praticamente anche dai rubinetti, è follia pura. A differenza del WC, qui non è compresa una beneamata mazza di consumazione alcolica.
Altra pecca, la mancanza di scaffali all’interno del locale per attingere a nuovi asciugamani: almeno io non li ho notati.
Presenti anche due aree per massaggi thai e una sorta di parrucchiere/salone di bellezza.
Promossa a pieni voti, invece, la zona spa: ho anche apprezzato la presenza dei “boccioni” erogatori di acqua in diversi punti del locale.
L’acquario con diversi pesci enormi fa scena ed è impossibile da non notare.
Purtroppo quasi tutte le camere non sono dotate di doccia e per me questo è un grande minus: fare la doccia e insaponare la tipa di turno mi fa eccitare come un caimano.
Il locale, concludo, si sviluppa anche in altezza percorrendo le scale si accede in cima alle “grotte”, una specie di igloo con funzione trombereccia. Notevole la grande piscina in alto, alla fine della scalinata.
L’impressione che ne ho avuto, nel complesso, è quella di un locale in grado di sopportare anche i giorni di pienone in inverno, quando la parte esterna non può essere utilizzata e senza per questo risultare soffocante.
GIRLS
Veniamo al clou del mio contributo: visto che avete letto fin qui andate premiati!
Premessa 1: diverse fanciulle nelle interviste di rito mi hanno detto che per essere un sabato non c’erano tante persone: a me, sinceramente, la cosa non è dispiaciuta visto che il locale è restato godibile per tutto il tempo. Verso l’ora di cena ho visto un incremento sia delle orsette che degli orsi/puffi.
Premessa 2: la line up, almeno quella iniziale, lasciava un po’ a desiderare per quanto mi riguarda anche se tale impressione è stata condivisa dal mio compare di avventure.
Inizio a girare per il locale e, praticamente subito, vengo abbordato da una bionda molto alta dal capello riccio biondo (come buona parte lì dentro), occhi marroni. Si presenta, in inglese, come proveniente dall’Azerbaigian. Appena sa che sono italiano mi dice immediatamente “dai, andiamo a scopare”. Fanculizzata seduta stante, proseguo nel giro di perlustrazione.
Vado alla ricerca di Crissy, segnalatami anche dal mitico @balocassa (purtroppo non presente quel giorno) ma nulla. Cazzeggio con Antonio fuori prendendo un po’ di sole e bevendo qualcosa. Nuotata nella piscina gelida ma che ha il merito di ritemprarmi non poco. Noto, a differenza del Wellcum, che il fenomeno dei fidanSati qui non ha per niente attecchito: l’unica forma di premura che ho visto in tutta la giornata sono delle bevande extra offerte e consumate al tavolo.
A un certo punto arriva in sala una che sarebbe potuta essere la mia prima stanza ma così non è stato: lei è tedesca, si chiama Ionela, ha gli occhi verdi e i capelli ramati. Alta 1,70 senza tacchi, fisico da liceale, giovane di età: incontrata fuori, una così mi avrebbe fatto capitolare abbastanza presto (non sto parlando dal punto di vista sessuale, ben inteso). Mi avvicino per approcciarla e scopro che parla solo inglese: very good, penso sul momento. Tuttavia, ci tiene subito a chiarire che lei per mezz’ora non bacia né si fa leccare la passera. Unitamente al fatto che mi tratta con sufficienza, segno foriero del feeling inesistente tra noi due, decido di lasciar perdere. Giusto per amore di verità, la fanciulla quel giorno non l’ho vista mai salire in stanza.
Gli approcci, in generale, sono abbastanza diretti anche se non sempre volgari. Fondamentale la conoscenza dell’idioma di sua Maestà la Regina poiché molte parlavano solo quello.
Nel frattempo sono trascorse oltre due ore e il pallottoliere è ancora a zero: la cosa di per sé non mi pesa poiché ho intenzione di fare nottata ma al tempo stesso sento la voglia di svuotare gli zebedei.
A questa funzione assolve egregiamente LISA, rumena di 24 anni: fisico proporzionato, capello castano lungo, culo a cellulite zero. Si dimostra tanto gentile: non dice no a nessuna delle mie richieste (fk, daty) e per questo decido di premiarla con i miei danari. Saliamo le scale e attendiamo qualche minuto sui divanetti: lei è dolce, premurosa. Mi fa i complimenti per il fatto di dimostrare molto meno della mia età. Non mi dà l’impressione di essere una stupidina e parla un ottimo inglese. In camera confermerà tutte le premesse, regalandomi una sessione in cui nulla è mancato. Si parte da un kiss non a stampo, si prosegue con un pompino prolungato di buona fattura che si trasforma in un 69: lei si lascia esplorare l’anfratto vaginale dalla mia sapiente lingua e mi restituisce degli umori più che piacevoli. Vestizione di rito e si comincia con una smorza candela che si trasforma in reverse cow per poi ritornare a smorza dove vengo osservando le movenze di quel corpo davvero invitante. Non aver ceduto alle lusinghe di Lisa di prolungare a un’ora si rivela essere una scelta felice in quanto la sua funzione, peraltro adempiuta scevra da critiche, era quella della svuota coglioni e così è stato.
LISA: voto 7,5, di cui mezzo punto di bonus per non avermi negato nulla in termini di servizi offerti nonostante la sola mezz’ora pattuita.
Ritorno nell’arena, che nel frattempo si sta riempiendo di orsi, e osservo un po’ l’andamento generale. Non posso non notare una bionda che non fa altro che sorridermi quando i nostri sguardi si incrociano: lei è la classica bellezza acqua e sapone, trucco praticamente inesistente, nessun tatuaggio e piercing. Agli antipodi rispetto al prototipo del troione per capirci. Mettiamo questa immagine da parte perché poi tornerà utile nel prosieguo del racconto…
Mangio qualcosa, il bbq sta andando a pieno regime. Faccio anche un po’ di spa, lavaggio dentatura e mi siedo sui divanetti per rilassarmi.
Vengo approcciato da Luna: lei è nata a Firenze ed è metà italiana e metà rumena. Si dimostra dolce e cortese: nonostante non sia il mio tipo, quando le dico che non sono interessato mi da un bacio sulla guancia e mi dice “se e quando vuoi, io ci sono”. Davvero complimenti per lo stile.
Altro approccio è quello di Raissa, rumena 100%, che si dimostra stuzzicante ma abbastanza diretto: come sopra, saluto e ringrazio non incarnando lei i miei canoni.
Nel frattempo rivedo la bionda misteriosa di cui sopra, nel frattempo uscita dal campo di azione dei miei radar, che mi sorride ancora: decido che è arrivato il momento di conoscere cotanta delicatezza.
Mi avvicino, consueto baciamano da parte mia e quando sento il suo nome ho un sussulto (per il momento non nelle parti basse): DOMNICA, polacca 100%, alta 1,70 mt. senza tacchi, occhi blu e capelli biondi su un fisico longilineo quasi tutto al naturale. Il quasi è da ascrivere alla mastoplastica a cui la fanciulla si è sottoposta ma che non turbato più di tanto l’armonioso equilibrio del suo corpo. Parliamo un po’, lei continua a fissarmi e a sorridermi con una naturalezza disarmante. Il dialogo avviene interamente in inglese, molto buono quello suo, in cui però a un certo punto mi dice che lei fa camere solo da un’ora. Avevo letto di lei e di questa caratteristica su questo forum: in altre circostanze avrei declinato ma con lei il mio istinto mi dice di puntare ai 60 giri di lancette.
Quella che ne segue è una camera che resterà indelebile nella mia teca dei ricordi legati al mondo degli FKK: appena chiusa la porta iniziamo a pomiciare come due liceali in preda ad una crisi ormonale. Lei non si risparmia, mi accarezza il volto, mi guarda compiaciuta. Le nostre mani cercano i nostri corpi in un intreccio dannatamente passionale che ha il merito di farmi dimenticare, almeno fin quando siamo rimasti in quella camera, di essere con una professionista del meretricio. Soggiogati dal desiderio, appoggio il suo corpo sinuoso al muro e inizio a perlustrare con la mia lingua ogni cm. della sua pelle. La giro di spalle e proseguo lungo la sua schiena. Con il suo lato B in bella mostra, inginocchiato, inizio ad assaggiare la sua patatina profumata e depilata: per proseguire al meglio tale attività, ci stendiamo sul letto e qui inizia un daty infinito da parte mia che fa andare la fanciulla su di giri. L’eccitazione cresce anche in me, sotto un pezzo di marmo al posto del pisello. Continuo per interminabili minuti perché vedere le sue smorfie di piacere e il contorcersi del suo corpo è uno spettacolo che da solo vale il costo di una stanza.
Lei ci tiene a ricambiare il trattamento ricevuto e mi fa girare: inizia un bbj che sarà poi il migliore di tutta la giornata. Lento, salivato, senza mani, con diversi accenni di deep throat: la donzella sa come impostare il ritmo e dimostra in questo un talento pantagruelico. In quanto seconda camera, so che può andare avanti senza rischio di capitolazione da parte mia. La lascio fare, lei ogni tanto alza lo sguardo e quel blu immenso dei suoi occhi incontra il mio viso restituendomi un fotogramma che rimarrà sine die nell’album dei ricordi. Non è ancora tempo di trombare, una creatura così me la voglio gustare per bene: a tal guisa, le chiedo un 69 in cui continua l’esercizio magistrale dell’ars oratoria supportata dai miei accessi prolungati al suo canale vaginale. Incappucciamento e si inizia con una smorza che si sviluppa con diverse angolazioni della schiena e del bacino da parte sua. Sovente lei si piega e mi bacia con passione, ora il suo sguardo ha dismesso i connotati della innocenza e risulta pregno di desiderio. Accarezzo i suoi -reattivi- capezzoli e percorro con le mie mani il suo corpo quasi a volere dettare i tempi. Si passa al doggy style, in cui la visione di quel culo delizioso che rasenta la perfezione mi fa sentire per un momento quasi in colpa per la vis che dedicherò, come si confà al mio stile, a sbattermela.
Anche qui minuti, tanti minuti, si susseguono ma sento crescere forte dentro di me il desiderio di venire fissandola negli occhi. Così accade: le chiedo di girarsi e la metto in mission con cuscino di rinforzo alla base della sua schiena per amplificare gli affondi. Inizio prima delicato, poi faccio salire la lancetta dei giri del motore fino alla zona rossa e lei apprezza incitandomi a sbatterla ancora più forte. Sento che la fine è vicina e allora decido di rallentare un po’ per continuare a gustarmi questo momento. Naturale, arriva la conclusione. Lei stringe i muscoli della vagina regalandomi un post eiaculazione piacevolissimo.
Rimaniamo abbracciati a parlare, è dolce sentire il suo respiro sul mio collo. Dopo qualche minuto ricominciamo a limonare: stavolta faccio lavorare solo lei nei piani bassi e la cosa mi da l’opportunità di rifiatare un pochino. Segue una mission con variazioni sul tema e, nel mentre, decido che stavolta voglio venire ammirando il suo culo. Inizia una pecorina che sembra non avere fine: essendo già la terza sborrata il colpo in canna tarda ad arrivare ma lei non si scompone. Anzi, cerca il mio sguardo con voluttuosa complicità. Il momento topico lo raggiungo guardando la sua schiena lunga e affusolata e la mia faccia da scopatore incallito riflessa sullo specchio alla testa del letto: dalla mia bocca parte un urlo tarzanico che, causa la finestra aperta, credo avranno sentito anche al piano di sotto. Sono fradicio di sudore ma felice e soddisfatto. Altro social time, nonostante avessimo ampiamente sforato l’ora pattuita, su argomenti molto privati i cui lei mi riempie di coccole e di baci. Un tocco di poesia finale: siamo entrati nella stanza con il sole, anche se calante, e ne usciamo con una magnifica luna. Non ti dimenticherò Domnica!
DOMNICA: voto 8,5 di cui 0,5 di bonus per la capacità di saper mescolare magistralmente il GFE 100% con la giusta dose di porcaggine.
Esausto scendo le scale e ritrovo Antonio. Gli racconto per sommi capi l’esperienza, consigliandoli caldamente la polacca di cui sopra. Lui, tuttavia, opterà per altri lidi di cui una colombiana -a suo dire- con capelli neri lunghi ricchi, non molto alta, che gli regalerà una camera con annesso massaggio di buona fattura con olio senza sovrapprezzo.
Cazzeggio un po’, e noto che ad aumentare è il numero delle girls. Veniamo avvicinati da una ragazza bionda, moldava, dalla corporatura minuta. Lei ha degli occhi verdi molto belli ma….quando apre bocca l’idillio s’interrompe bruscamente. Questo a causa della sua voce, letteralmente a papera (a fatica tratteniamo una risata vigorosa), che me la rende istantaneamente non più eccitante specie in considerazione di eventuali suoni che avrebbe potuto emettere durante le fasi più concitate.
Noto un’altra ragazza, bulgara a suo dire e ci può stare, con un vistoso tatuaggio sull’omero/spalla sinistro: lei è una biondona tipo Anna Nicole Smith ma il nome purtroppo non lo ricordo.
Mangio, di gusto, altra carne e una bella fetta di torta.
A un certo punto fa la sua apparizione nel locale quella che poi sarebbe diventata la mia prossima preda: alta, molto alta (almeno 1,75 mt. senza tacchi), capello rosso riccio e occhi verdi. Seno naturale (una terza), un tatuaggio sulla spalla destra, abbigliamento vagamente “Belle époque française”. Ma soprattutto, un culo morbido al punto giusto che la rende dotata di una carica di femminilità oltre ogni immaginazione.
Antonio mi dice “oramai ti conosco, quella è una perfetta per te. Ha molto della troia e poco della puttana”. Mitico Antonio, parole sacrosante!
Mi sorride, le sorrido e si avvicina: le dico che sono troppo stanco e lei mi risponde “quando ti sarai ripreso fatti vivo, non sparire”.
A sparire è lei, per molto tempo. Mi siedo sui divanetti e vengo avvicinato da una ragazza con dei tratti quasi asiatici. Lei, in effetti, è mezza turca (papà di Ankara) e mezza rumena: dice di aver lavorato al Corona in Svizzera e, relata refero, “so cosa voi italiani volete da una donna quando scopate”. In altri frangenti una così l’avrei stanzata senza battere ciglio ma -fortunatamente per me- nella mia mente girava ormai come un chiodo fisso l’immagine della rossa di cui sopra e del suo corpo infinito. Al che, in maniera salomonica, le dico che più tardi ci saremmo rivisti giusto per conservare una seconda opzione.
Finalmente, intorno alle 0,20, riappare il mio prossimo obiettivo: l’avvicino in zona divanetti esterni. La rimprovero scherzosamente sul fatto di essersi dileguata e lei mi chiede addirittura scusa per questo. Mi abbraccia (la differenza di altezza, con lei sui tacchi, è imbarazzate ma me ne fotto) e continuiamo a parlare all’interno. Lei non mette fretta, anzi. Altra cosa degna di menzione è che non fa accenno a eventuali menù ridotti con la mezz’ora (vedi Ionela). Il suo nome è LIDIA.
Le guardo le due autostrade che si ritrova al posto delle gambe e in quel momento realizzo che la nostra conoscenza deve proseguire al piano di sopra.
Saliamo mano nella mano, mi fa scegliere la stanza e una volta chiusa la porta….mi ritrovo sul set di un film porno. Credetemi, un autentico uragano del sesso: tutto quello che vi può passare per la mente è stato fatto in quella stanza. Decido quasi subito di optare per un’ora, anche perché sento che di questo ne beneficerà tutta la prestazione e così è.
Lei non si risparmia su nulla: lingua dappertutto, deep throat sapiente, un numero indefinibile di posizioni.
Il primo shot è con lei a pecos con uno spettacolo per la vista da standing ovation.
Un autentica sacerdotessa instancabile del sesso: mi confida le sue origini e realizzo che, per l’ennesima volta, la genetica è una scienza davvero seria. Lei infatti è di madre russa e papà rumeno ma fortunatamente per me i geni dell’ex URSS hanno avuto il sopravvento.
Fumata di sigaretta da parte sua (la cosa mi dà un po’ fastidio ma gliela faccio passare), spray per l’alito e si riprende a girare le scene del film hard di cui sopra. Lei è ancora di più scatenata, sembra che non veda un cazzo da tempo immemore, devo fare appello a tutta la mia resistenza fisica per riuscire a tenerle testa. Ma lo sforzo viene ampiamente ricompensato da lei che mi fa sperimentare delle per me inedite posizioni e da un finale scoppiettante che sono certo avrebbe mandato in visibilio anche Leo (nome di fantasia dell’altro “intimo di Carinzia”).
Anche qui l’ora (eravamo entrati in camera a 0,30) viene ampiamente sforata ma senza alcuna richiesta extra da parte sua: per di più, nel social time finale, mi racconta un po’ di dettagli su altri FKK di Francoforte e sulle dinamiche economiche cliente/ragazza/locale.
Ritorno nell’arena, un po’ di spa, relax, Antonio che nel frattempo è ritornato dall’esperienza con la colombiana.
Sul finire della serata veniamo anche avvicinati dalla “mitica” Silvana: sinceramente una così, ferme restando le decantate doti amatorie e che rispetto, dovrebbe trovare posto più al museo delle cere che non in un FKK.
Sono le 2,30 passate: di comune accordo, decidiamo che è arrivato il momento di levare le tende visto che domani ci aspetta una giornata all’OASE (vedi recensione di prossima pubblicazione).
CONCLUSIONI
Era la prima volta allo Sharks e nel complesso mi posso ritenere soddisfattissimo. Tre camere, di cui due di un’ora, e cinque shots hanno fatto si che mi congedassi dal locale con il sorriso sulle labbra.
Necessaria la conoscenza della lingua inglese se volete instaurare un minimo di feeling pre –trombata.
C’è un però…..
La mia soddisfazione è arrivata grazie a un lavoro in sala costante e attento: in posti così grandi il rischio missile aumenta in maniera esponenziale!
Tuttavia, un po’ di esperienza e di savoir faire mi hanno consentito di vivere una giornata davvero intensa e piacevolissima. L’azzardo “calcolato”, di cui al titolo di questa recensione, è proprio questo.
In generale, OPINIONE PERSONALISSIMA seppure condivisa da Antonio, ho notato che la line up poteva essere migliore (avvistate non poche ragazze con la panza e cariche di cellulite) ma la presenza di TOP fa riequilibrare il tutto. Da notare come molte ragazze cerchino di fare “cartello” obbligando il potenziale cliente a scegliere l’ora anziché la mezz’ora se si vuole usufruire di servizi quali il fk o il daty e che invece dovrebbero essere compresi. Pay attention!
Si tratta di un locale con un’offerta vastissima ma che, come scritto da altri colleghi su questo forum, non mi sento di consigliare come prima esperienza in assoluto in un FKK. Questo al fine di godere (mai verbo fu più idoneo) appieno di questa esperienza.
Buone trombate a tutti e lunga vita allo Sharks!
In questo mondo, di pulito sono rimasti (forse) solo gli asciugamani
@Engineer2013 : per fortuna le cose sono andate alla fine bene, altrimenti mi sarei sentito responsabile visto che pure io, come altri, ti avevamo consigliato Darmstadt! Mi PREOCCUPA un po' questa sciatteria dei cessi che descrivi con appropriata attenzione..Pulizia per me non derogabile!
Certo che queste ragazze son strane... A te Dominica ti ha detto che fa solo camere da un ora. A me aveva detto che non faceva FK e BBBJ quindi l'avevo scartata e poi, dopo varie ore dalla mia intervista, è tornata da me per offrirmi i servizi che prima mi aveva negato nella mezz'ora classica, che si è rivelata ottima. Va bè l'importante è che alla fine ci facciano divertire.
Sempre immenso nelle recensioni @engineer2013 , se non fosse per il baciamano... :-D
"Ma si sa, purtroppo quando il cazzo è uno e i piccioni sono due…non si sa mai dove andarlo ad infilare e nonostante si chieda aiuto alla lingua quale “appendice” potenzialmente penetrante, la anche stessa non basta mai." (cit. propria)
@GTBari: il baciamano è il mio tratto distintivo...che ci vuoi fare, sono un chiavatore incallito ma pur sempre gentiluomo B-)
@licantropo teutonico: quand'anche mi fossi trovato male la colpa non avrei certo potuto addossartela, ci mancherebbe!
:)
Per quanto riguarda i bagni, posso dirti che ne ho visti di molto peggio in tanti autogrill italici. Tuttavia, in un posto del genere mi sarei aspettato maggiore pulizia, tutto qui.
@Dr.A: sono d'accordissimo con te e con la tua ultima frase
;-)
In questo mondo, di pulito sono rimasti (forse) solo gli asciugamani
I cessi e le docce paragonati a quelli dei relativamente vicini Oase e Palace sono squallidi ,e' come paragonare un Hotel 5 stelle ,con una pensione per lavoratori.Anche il parco girls considerando la media estetica e' forse peggiore,detto ciò se
un giorno dovessi tornare in un Fkk e lo dovessi fare in zona Frankfurt,la scelta ricadrebbe per lo Shark,per simpatia girls,presenza di varie nazionalità di girls,presenza teen,atmosfera,grandezza locale ,cibo e ottime prestazioni.
Io ho sempre scritto nelle mie recensioni che allo Sharks i cessi non mancano mai, ed alcuni veramente imbarazzanti, ma per fortuna le fighe sono molte di più..
Volevo chiederti un parere su come valuti Sharks e altri FKK tedeschi visitati rispetto a quelli della Carinzia. Io sono un assiduo frequentatore della Germania, dove mi sono sempre trovato molto bene, ma non mi sono mai spinto in Austria, prevalentemente per ragioni di comodità e costo degli spostamenti, da Milano faccio prima a prendere un volo low cost piuttosto che mettermi in macchina in direzione Tarvisio. Poi anche su costo ingresso e mezz'ora in fkk ci sono differenze non trascurabili. In particolare vorrei un parere su qualità media girls e prestazioni.
@Pendolino: non vorrei andare OT....comunque l'idea che mi sono fatto, in linea di massima, è che i locali carinziani sono locali cuciti addosso agli italiani (nel bene e nel male). Di buono hanno che nella prestazione a 70 neuri sono (99% dei casi) sempre previsti servizi quali il daty o il fk che invece in territorio teutonico possono diventare spesso oggetto di contrattazione (minus).
Aggiungo anche che gli fkk tedeschi presentano un'offerta un po' più variegata in termini di nazionalità delle tipe.
Se hai in mente un giro in territorio austriaco, non dimenticare di fare un salto al Casa Carinzia: si tratta di un locale diverso dai trombodromi classici ma che a me e a @GTBari è piaciuto tantissimo
(leggi le sue rece).
Buone trombate a tutti! ;-)
In questo mondo, di pulito sono rimasti (forse) solo gli asciugamani
@Engineer2013 il CC è un antico bordellino di campagna in stile bohemienne, piuttosto che un trombodomo industriale (non classico!)
;-)
"Ma si sa, purtroppo quando il cazzo è uno e i piccioni sono due…non si sa mai dove andarlo ad infilare e nonostante si chieda aiuto alla lingua quale “appendice” potenzialmente penetrante, la anche stessa non basta mai." (cit. propria)
Ragazzi bellissime recensioni. Io sarò a Francoforte dal 01 al 03 dicembre con un mio amico. Diciamo un 36 ore da dedicare esclusivamente agli FKK potremmo quindi farne uno o forse due. L'idea che mi sono fatto leggendo le recensioni è che in questo momento lo Sharks è il migliore della città. Voi cosa consigliate?
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Engineer2013
02/09/2015 | 15:43 36-50
Silver
FKK Sharks - Sabato 29 agosto 2015 - Recensione di Engineer2013
COSTO INGRESSO: 65 €.
La domenica, entro le 14, sconto di 20 € sul prezzo pieno
COSTO CAMERA ed EXTRA: 50 € mezz’ora e multipli, 100 € anal, 50 € CIM
COSTO e LUOGO PERNOTTAMENTO: 29 € (colazione esclusa) in una struttura di fronte l’aeroporto di Hahn. Viaggio in aereo con Ryanair.
RAGAZZE PRESENTI: una sessantina, con una prevalenza non assoluta di rumene. Almeno cinque intrombabili.
SITO INTERNET LOCALE: http://www.fkk-sharks.de
18/7/2015: SHARKS ATTO I°…QUANDO L’AZZARDO PAGA: FINE ESTATE CON IL BOTTO!
Un saluto sincero a tutto il forum. Scrivo questa recensione ad appena tre giorni di distanza dal “fattaccio” anche per riuscire a essere quanto più circostanziato possibile. Chi ha letto i miei altri contributi sa che non amo essere sintetico per cui -avviso ai naviganti- preannuncio che anche questa non sarà da meno.
Ma andiamo con ordine…
Insieme al solo “Antonio” (non è registrato su GT, quindi uso nomi di fantasia) e orfani degli altri componenti dello stoico nonché storico gruppo “gli intimi di Carinzia” tra cui @GTBari che saluto e che non è potuto essere dei nostri per via di accavallamenti vari tra le sue e le mie ferie, ho organizzato circa un mese fa, un week end in territorio teutonico.
La scelta è ricaduta su Francoforte per due ordini di ragioni: la prima è che il mio amico non aveva mai visitato la città sul Meno e la seconda, più profana, legata alle tariffe basse (meno di 80 € a/r) per il centro finanziario della Germania.
Arrivo con dieci minuti di anticipo venerdì sera all’aeroporto –spettrale la zona in cui sorge se vista dall’alto- di Hahn, check-in immediato e notte ristoratrice in hotel della catena B&B di fronte all’aeroporto. Soluzione consigliata poiché sciropparsi 120 km. a mezzanotte non è il massimo. Segnalo che il mio socio ha comprato al distributore automatico dell’hotel una birra Krombacher da 33 cl. a 2 €: in Germania, come in Belgio, la birra è più economica dell’acqua…. Sveglia la mattina e via verso un piccolo tour di Magonza, (meravigliosa) città natale dell’inventore della stampa a caratteri mobili.
Arriviamo a Darmstadt per l’ora di pranzo spagnola (14,30) e, dopo una sosta tecnica per un lunch frugale, arriviamo sul luogo del misfatto alla 15,45: ce la siamo presa comoda poiché sapevamo che avremmo fatto le ore piccole lì dentro e così
è stato. Il parcheggio interno a quell’ora era già pieno e siamo stati costretti a lasciare l’auto sulla via principale.
LOCALE
Prima volta per me qui. A Francoforte, nel 2012, ero stato al Palace.
Approccio iniziale diverso dal solito: la tipa alla reception è abbastanza asciutta, non illustra nulla circa le “regole del gioco”. Sarà perché, come fattomi notare da Antonio, alla richiesta del numero di piede per le ciabatte abbiamo risposto che avevamo le nostre e da questo avrà capito che non eravamo proprio dei novizi.
Gli spogliatoi si trovano subito a sinistra, prima di entrare nell’arena: tuttavia, una volta entrati per cambiarci, ci assale un po’ di sconforto: la struttura dimostra di avere un bel po’ di anni sulle (s)palle. Gli armadietti sembrano quelli delle palestre scolastiche dei film di Alvaro Vitali: il bagno ha solamente due orinatoi e una tazza. La prima impressione, abituato al lusso e alla modernità del Wellcum, è quella di un passo indietro. Gli altri bagni, situati in una specie di corridoio che si imbocca dentro il locale, confermano la prima impressione e si presentano non puliti alla perfezione. In compenso, presenza di erogatore di collutorio con mini bicchieri monouso in tutti i bagni. Doccia di rito e si va. L’ingresso in sala mi fa subito notare la scala -non l’unica per la verità ma comunque sia la principale- per le salite/discese, il bar al centro della sala (bella e tutto sommato non kitsch) e la luce emanata da dei lampadari bianchi con simil cristalli che fanno molta scena. Procedendo a sinistra si accede allo spazio mensa (forse inadeguato come spazio d’inverno vista l’impossibilità di desinare fuori), una specie di rettangolo con sul lato destro la cucina a vista e sulla parte sinistra dei tavoli tipo trespolo e delle mensole con le vivande nei tegami. Presenti diverse slot machine con le quali diversi orsi (o per meglio dire puffi, vista la colorazione di alcuni accappatoi ) e alcune ragazze si svagano.
Fuori è davvero bello con tanti divani, un altro bar con annessa griglia per il barbecue, la piscina -acqua gelata ma tonificante- lettini abbronzanti, svariati maxischermi con la diretta delle partite della Bundesliga, zone relax e anche le folkloristiche capanne.
Clienti di provenienza varia: notevole presenza di indigeni, alcuni indiani, diversi asiatici, non pochi palestrati. L’unico italiano l’ho incrociato appena arrivato agli spogliatoi.
Sul cibo mi sento di esprimere un giudizio più che positivo: ottimo barbecue (ma meno buono di quello dell’Oase in cui andremo il giorno successivo), frutta fresca variegata, pasta e insalata. Speciale menzione per i tanti tipi dolci, sempre presenti anche in orari di chiusura della cucina: personalmente mi sono fatto fuori due pezzi di una squisita torta al cioccolato ricoperta di granella di cocco.
Da censurare, invece, l’assurda politica dello Sharks sul beverage: chiedere 6 € per una birra piccola in una nazione dove tale bevanda esce praticamente anche dai rubinetti, è follia pura. A differenza del WC, qui non è compresa una beneamata mazza di consumazione alcolica.
Altra pecca, la mancanza di scaffali all’interno del locale per attingere a nuovi asciugamani: almeno io non li ho notati.
Presenti anche due aree per massaggi thai e una sorta di parrucchiere/salone di bellezza.
Promossa a pieni voti, invece, la zona spa: ho anche apprezzato la presenza dei “boccioni” erogatori di acqua in diversi punti del locale.
L’acquario con diversi pesci enormi fa scena ed è impossibile da non notare.
Purtroppo quasi tutte le camere non sono dotate di doccia e per me questo è un grande minus: fare la doccia e insaponare la tipa di turno mi fa eccitare come un caimano.
Il locale, concludo, si sviluppa anche in altezza percorrendo le scale si accede in cima alle “grotte”, una specie di igloo con funzione trombereccia. Notevole la grande piscina in alto, alla fine della scalinata.
L’impressione che ne ho avuto, nel complesso, è quella di un locale in grado di sopportare anche i giorni di pienone in inverno, quando la parte esterna non può essere utilizzata e senza per questo risultare soffocante.
GIRLS
Veniamo al clou del mio contributo: visto che avete letto fin qui andate premiati!
Premessa 1: diverse fanciulle nelle interviste di rito mi hanno detto che per essere un sabato non c’erano tante persone: a me, sinceramente, la cosa non è dispiaciuta visto che il locale è restato godibile per tutto il tempo. Verso l’ora di cena ho visto un incremento sia delle orsette che degli orsi/puffi.
Premessa 2: la line up, almeno quella iniziale, lasciava un po’ a desiderare per quanto mi riguarda anche se tale impressione è stata condivisa dal mio compare di avventure.
Inizio a girare per il locale e, praticamente subito, vengo abbordato da una bionda molto alta dal capello riccio biondo (come buona parte lì dentro), occhi marroni. Si presenta, in inglese, come proveniente dall’Azerbaigian. Appena sa che sono italiano mi dice immediatamente “dai, andiamo a scopare”. Fanculizzata seduta stante, proseguo nel giro di perlustrazione.
Vado alla ricerca di Crissy, segnalatami anche dal mitico @balocassa (purtroppo non presente quel giorno) ma nulla. Cazzeggio con Antonio fuori prendendo un po’ di sole e bevendo qualcosa. Nuotata nella piscina gelida ma che ha il merito di ritemprarmi non poco. Noto, a differenza del Wellcum, che il fenomeno dei fidanSati qui non ha per niente attecchito: l’unica forma di premura che ho visto in tutta la giornata sono delle bevande extra offerte e consumate al tavolo.
A un certo punto arriva in sala una che sarebbe potuta essere la mia prima stanza ma così non è stato: lei è tedesca, si chiama Ionela, ha gli occhi verdi e i capelli ramati. Alta 1,70 senza tacchi, fisico da liceale, giovane di età: incontrata fuori, una così mi avrebbe fatto capitolare abbastanza presto (non sto parlando dal punto di vista sessuale, ben inteso). Mi avvicino per approcciarla e scopro che parla solo inglese: very good, penso sul momento. Tuttavia, ci tiene subito a chiarire che lei per mezz’ora non bacia né si fa leccare la passera. Unitamente al fatto che mi tratta con sufficienza, segno foriero del feeling inesistente tra noi due, decido di lasciar perdere. Giusto per amore di verità, la fanciulla quel giorno non l’ho vista mai salire in stanza.
Gli approcci, in generale, sono abbastanza diretti anche se non sempre volgari. Fondamentale la conoscenza dell’idioma di sua Maestà la Regina poiché molte parlavano solo quello.
Nel frattempo sono trascorse oltre due ore e il pallottoliere è ancora a zero: la cosa di per sé non mi pesa poiché ho intenzione di fare nottata ma al tempo stesso sento la voglia di svuotare gli zebedei.
A questa funzione assolve egregiamente LISA, rumena di 24 anni: fisico proporzionato, capello castano lungo, culo a cellulite zero. Si dimostra tanto gentile: non dice no a nessuna delle mie richieste (fk, daty) e per questo decido di premiarla con i miei danari. Saliamo le scale e attendiamo qualche minuto sui divanetti: lei è dolce, premurosa. Mi fa i complimenti per il fatto di dimostrare molto meno della mia età. Non mi dà l’impressione di essere una stupidina e parla un ottimo inglese. In camera confermerà tutte le premesse, regalandomi una sessione in cui nulla è mancato. Si parte da un kiss non a stampo, si prosegue con un pompino prolungato di buona fattura che si trasforma in un 69: lei si lascia esplorare l’anfratto vaginale dalla mia sapiente lingua e mi restituisce degli umori più che piacevoli. Vestizione di rito e si comincia con una smorza candela che si trasforma in reverse cow per poi ritornare a smorza dove vengo osservando le movenze di quel corpo davvero invitante. Non aver ceduto alle lusinghe di Lisa di prolungare a un’ora si rivela essere una scelta felice in quanto la sua funzione, peraltro adempiuta scevra da critiche, era quella della svuota coglioni e così è stato.
LISA: voto 7,5, di cui mezzo punto di bonus per non avermi negato nulla in termini di servizi offerti nonostante la sola mezz’ora pattuita.
Ritorno nell’arena, che nel frattempo si sta riempiendo di orsi, e osservo un po’ l’andamento generale. Non posso non notare una bionda che non fa altro che sorridermi quando i nostri sguardi si incrociano: lei è la classica bellezza acqua e sapone, trucco praticamente inesistente, nessun tatuaggio e piercing. Agli antipodi rispetto al prototipo del troione per capirci. Mettiamo questa immagine da parte perché poi tornerà utile nel prosieguo del racconto…
Mangio qualcosa, il bbq sta andando a pieno regime. Faccio anche un po’ di spa, lavaggio dentatura e mi siedo sui divanetti per rilassarmi.
Vengo approcciato da Luna: lei è nata a Firenze ed è metà italiana e metà rumena. Si dimostra dolce e cortese: nonostante non sia il mio tipo, quando le dico che non sono interessato mi da un bacio sulla guancia e mi dice “se e quando vuoi, io ci sono”. Davvero complimenti per lo stile.
Altro approccio è quello di Raissa, rumena 100%, che si dimostra stuzzicante ma abbastanza diretto: come sopra, saluto e ringrazio non incarnando lei i miei canoni.
Nel frattempo rivedo la bionda misteriosa di cui sopra, nel frattempo uscita dal campo di azione dei miei radar, che mi sorride ancora: decido che è arrivato il momento di conoscere cotanta delicatezza.
Mi avvicino, consueto baciamano da parte mia e quando sento il suo nome ho un sussulto (per il momento non nelle parti basse): DOMNICA, polacca 100%, alta 1,70 mt. senza tacchi, occhi blu e capelli biondi su un fisico longilineo quasi tutto al naturale. Il quasi è da ascrivere alla mastoplastica a cui la fanciulla si è sottoposta ma che non turbato più di tanto l’armonioso equilibrio del suo corpo. Parliamo un po’, lei continua a fissarmi e a sorridermi con una naturalezza disarmante. Il dialogo avviene interamente in inglese, molto buono quello suo, in cui però a un certo punto mi dice che lei fa camere solo da un’ora. Avevo letto di lei e di questa caratteristica su questo forum: in altre circostanze avrei declinato ma con lei il mio istinto mi dice di puntare ai 60 giri di lancette.
Quella che ne segue è una camera che resterà indelebile nella mia teca dei ricordi legati al mondo degli FKK: appena chiusa la porta iniziamo a pomiciare come due liceali in preda ad una crisi ormonale. Lei non si risparmia, mi accarezza il volto, mi guarda compiaciuta. Le nostre mani cercano i nostri corpi in un intreccio dannatamente passionale che ha il merito di farmi dimenticare, almeno fin quando siamo rimasti in quella camera, di essere con una professionista del meretricio. Soggiogati dal desiderio, appoggio il suo corpo sinuoso al muro e inizio a perlustrare con la mia lingua ogni cm. della sua pelle. La giro di spalle e proseguo lungo la sua schiena. Con il suo lato B in bella mostra, inginocchiato, inizio ad assaggiare la sua patatina profumata e depilata: per proseguire al meglio tale attività, ci stendiamo sul letto e qui inizia un daty infinito da parte mia che fa andare la fanciulla su di giri. L’eccitazione cresce anche in me, sotto un pezzo di marmo al posto del pisello. Continuo per interminabili minuti perché vedere le sue smorfie di piacere e il contorcersi del suo corpo è uno spettacolo che da solo vale il costo di una stanza.
Lei ci tiene a ricambiare il trattamento ricevuto e mi fa girare: inizia un bbj che sarà poi il migliore di tutta la giornata. Lento, salivato, senza mani, con diversi accenni di deep throat: la donzella sa come impostare il ritmo e dimostra in questo un talento pantagruelico. In quanto seconda camera, so che può andare avanti senza rischio di capitolazione da parte mia. La lascio fare, lei ogni tanto alza lo sguardo e quel blu immenso dei suoi occhi incontra il mio viso restituendomi un fotogramma che rimarrà sine die nell’album dei ricordi. Non è ancora tempo di trombare, una creatura così me la voglio gustare per bene: a tal guisa, le chiedo un 69 in cui continua l’esercizio magistrale dell’ars oratoria supportata dai miei accessi prolungati al suo canale vaginale. Incappucciamento e si inizia con una smorza che si sviluppa con diverse angolazioni della schiena e del bacino da parte sua. Sovente lei si piega e mi bacia con passione, ora il suo sguardo ha dismesso i connotati della innocenza e risulta pregno di desiderio. Accarezzo i suoi -reattivi- capezzoli e percorro con le mie mani il suo corpo quasi a volere dettare i tempi. Si passa al doggy style, in cui la visione di quel culo delizioso che rasenta la perfezione mi fa sentire per un momento quasi in colpa per la vis che dedicherò, come si confà al mio stile, a sbattermela.
Anche qui minuti, tanti minuti, si susseguono ma sento crescere forte dentro di me il desiderio di venire fissandola negli occhi. Così accade: le chiedo di girarsi e la metto in mission con cuscino di rinforzo alla base della sua schiena per amplificare gli affondi. Inizio prima delicato, poi faccio salire la lancetta dei giri del motore fino alla zona rossa e lei apprezza incitandomi a sbatterla ancora più forte. Sento che la fine è vicina e allora decido di rallentare un po’ per continuare a gustarmi questo momento. Naturale, arriva la conclusione. Lei stringe i muscoli della vagina regalandomi un post eiaculazione piacevolissimo.
Rimaniamo abbracciati a parlare, è dolce sentire il suo respiro sul mio collo. Dopo qualche minuto ricominciamo a limonare: stavolta faccio lavorare solo lei nei piani bassi e la cosa mi da l’opportunità di rifiatare un pochino. Segue una mission con variazioni sul tema e, nel mentre, decido che stavolta voglio venire ammirando il suo culo. Inizia una pecorina che sembra non avere fine: essendo già la terza sborrata il colpo in canna tarda ad arrivare ma lei non si scompone. Anzi, cerca il mio sguardo con voluttuosa complicità. Il momento topico lo raggiungo guardando la sua schiena lunga e affusolata e la mia faccia da scopatore incallito riflessa sullo specchio alla testa del letto: dalla mia bocca parte un urlo tarzanico che, causa la finestra aperta, credo avranno sentito anche al piano di sotto. Sono fradicio di sudore ma felice e soddisfatto. Altro social time, nonostante avessimo ampiamente sforato l’ora pattuita, su argomenti molto privati i cui lei mi riempie di coccole e di baci. Un tocco di poesia finale: siamo entrati nella stanza con il sole, anche se calante, e ne usciamo con una magnifica luna. Non ti dimenticherò Domnica!
DOMNICA: voto 8,5 di cui 0,5 di bonus per la capacità di saper mescolare magistralmente il GFE 100% con la giusta dose di porcaggine.
Esausto scendo le scale e ritrovo Antonio. Gli racconto per sommi capi l’esperienza, consigliandoli caldamente la polacca di cui sopra. Lui, tuttavia, opterà per altri lidi di cui una colombiana -a suo dire- con capelli neri lunghi ricchi, non molto alta, che gli regalerà una camera con annesso massaggio di buona fattura con olio senza sovrapprezzo.
Cazzeggio un po’, e noto che ad aumentare è il numero delle girls. Veniamo avvicinati da una ragazza bionda, moldava, dalla corporatura minuta. Lei ha degli occhi verdi molto belli ma….quando apre bocca l’idillio s’interrompe bruscamente. Questo a causa della sua voce, letteralmente a papera (a fatica tratteniamo una risata vigorosa), che me la rende istantaneamente non più eccitante specie in considerazione di eventuali suoni che avrebbe potuto emettere durante le fasi più concitate.
Noto un’altra ragazza, bulgara a suo dire e ci può stare, con un vistoso tatuaggio sull’omero/spalla sinistro: lei è una biondona tipo Anna Nicole Smith ma il nome purtroppo non lo ricordo.
Mangio, di gusto, altra carne e una bella fetta di torta.
A un certo punto fa la sua apparizione nel locale quella che poi sarebbe diventata la mia prossima preda: alta, molto alta (almeno 1,75 mt. senza tacchi), capello rosso riccio e occhi verdi. Seno naturale (una terza), un tatuaggio sulla spalla destra, abbigliamento vagamente “Belle époque française”. Ma soprattutto, un culo morbido al punto giusto che la rende dotata di una carica di femminilità oltre ogni immaginazione.
Antonio mi dice “oramai ti conosco, quella è una perfetta per te. Ha molto della troia e poco della puttana”. Mitico Antonio, parole sacrosante!
Mi sorride, le sorrido e si avvicina: le dico che sono troppo stanco e lei mi risponde “quando ti sarai ripreso fatti vivo, non sparire”.
A sparire è lei, per molto tempo. Mi siedo sui divanetti e vengo avvicinato da una ragazza con dei tratti quasi asiatici. Lei, in effetti, è mezza turca (papà di Ankara) e mezza rumena: dice di aver lavorato al Corona in Svizzera e, relata refero, “so cosa voi italiani volete da una donna quando scopate”. In altri frangenti una così l’avrei stanzata senza battere ciglio ma -fortunatamente per me- nella mia mente girava ormai come un chiodo fisso l’immagine della rossa di cui sopra e del suo corpo infinito. Al che, in maniera salomonica, le dico che più tardi ci saremmo rivisti giusto per conservare una seconda opzione.
Finalmente, intorno alle 0,20, riappare il mio prossimo obiettivo: l’avvicino in zona divanetti esterni. La rimprovero scherzosamente sul fatto di essersi dileguata e lei mi chiede addirittura scusa per questo. Mi abbraccia (la differenza di altezza, con lei sui tacchi, è imbarazzate ma me ne fotto) e continuiamo a parlare all’interno. Lei non mette fretta, anzi. Altra cosa degna di menzione è che non fa accenno a eventuali menù ridotti con la mezz’ora (vedi Ionela). Il suo nome è LIDIA.
Le guardo le due autostrade che si ritrova al posto delle gambe e in quel momento realizzo che la nostra conoscenza deve proseguire al piano di sopra.
Saliamo mano nella mano, mi fa scegliere la stanza e una volta chiusa la porta….mi ritrovo sul set di un film porno. Credetemi, un autentico uragano del sesso: tutto quello che vi può passare per la mente è stato fatto in quella stanza. Decido quasi subito di optare per un’ora, anche perché sento che di questo ne beneficerà tutta la prestazione e così è.
Lei non si risparmia su nulla: lingua dappertutto, deep throat sapiente, un numero indefinibile di posizioni.
Il primo shot è con lei a pecos con uno spettacolo per la vista da standing ovation.
Un autentica sacerdotessa instancabile del sesso: mi confida le sue origini e realizzo che, per l’ennesima volta, la genetica è una scienza davvero seria. Lei infatti è di madre russa e papà rumeno ma fortunatamente per me i geni dell’ex URSS hanno avuto il sopravvento.
Fumata di sigaretta da parte sua (la cosa mi dà un po’ fastidio ma gliela faccio passare), spray per l’alito e si riprende a girare le scene del film hard di cui sopra. Lei è ancora di più scatenata, sembra che non veda un cazzo da tempo immemore, devo fare appello a tutta la mia resistenza fisica per riuscire a tenerle testa. Ma lo sforzo viene ampiamente ricompensato da lei che mi fa sperimentare delle per me inedite posizioni e da un finale scoppiettante che sono certo avrebbe mandato in visibilio anche Leo (nome di fantasia dell’altro “intimo di Carinzia”).
Anche qui l’ora (eravamo entrati in camera a 0,30) viene ampiamente sforata ma senza alcuna richiesta extra da parte sua: per di più, nel social time finale, mi racconta un po’ di dettagli su altri FKK di Francoforte e sulle dinamiche economiche cliente/ragazza/locale.
Ritorno nell’arena, un po’ di spa, relax, Antonio che nel frattempo è ritornato dall’esperienza con la colombiana.
Sul finire della serata veniamo anche avvicinati dalla “mitica” Silvana: sinceramente una così, ferme restando le decantate doti amatorie e che rispetto, dovrebbe trovare posto più al museo delle cere che non in un FKK.
Sono le 2,30 passate: di comune accordo, decidiamo che è arrivato il momento di levare le tende visto che domani ci aspetta una giornata all’OASE (vedi recensione di prossima pubblicazione).
CONCLUSIONI
Era la prima volta allo Sharks e nel complesso mi posso ritenere soddisfattissimo. Tre camere, di cui due di un’ora, e cinque shots hanno fatto si che mi congedassi dal locale con il sorriso sulle labbra.
Necessaria la conoscenza della lingua inglese se volete instaurare un minimo di feeling pre –trombata.
C’è un però…..
La mia soddisfazione è arrivata grazie a un lavoro in sala costante e attento: in posti così grandi il rischio missile aumenta in maniera esponenziale!
Tuttavia, un po’ di esperienza e di savoir faire mi hanno consentito di vivere una giornata davvero intensa e piacevolissima. L’azzardo “calcolato”, di cui al titolo di questa recensione, è proprio questo.
In generale, OPINIONE PERSONALISSIMA seppure condivisa da Antonio, ho notato che la line up poteva essere migliore (avvistate non poche ragazze con la panza e cariche di cellulite) ma la presenza di TOP fa riequilibrare il tutto. Da notare come molte ragazze cerchino di fare “cartello” obbligando il potenziale cliente a scegliere l’ora anziché la mezz’ora se si vuole usufruire di servizi quali il fk o il daty e che invece dovrebbero essere compresi. Pay attention!
Si tratta di un locale con un’offerta vastissima ma che, come scritto da altri colleghi su questo forum, non mi sento di consigliare come prima esperienza in assoluto in un FKK. Questo al fine di godere (mai verbo fu più idoneo) appieno di questa esperienza.
Buone trombate a tutti e lunga vita allo Sharks!
In questo mondo, di pulito sono rimasti (forse) solo gli asciugamani
TITANO
02/09/2015 | 15:46
Gold
Eccellente report. Grazie.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
licantropo_teutonico
02/09/2015 | 16:10
Gold
@Engineer2013 : per fortuna le cose sono andate alla fine bene, altrimenti mi sarei sentito responsabile visto che pure io, come altri, ti avevamo consigliato Darmstadt! Mi PREOCCUPA un po' questa sciatteria dei cessi che descrivi con appropriata attenzione..Pulizia per me non derogabile!
L-)
INCONTRA DONNE VICINO A TEDr.A
02/09/2015 | 16:11
Silver
Certo che queste ragazze son strane... A te Dominica ti ha detto che fa solo camere da un ora. A me aveva detto che non faceva FK e BBBJ quindi l'avevo scartata e poi, dopo varie ore dalla mia intervista, è tornata da me per offrirmi i servizi che prima mi aveva negato nella mezz'ora classica, che si è rivelata ottima. Va bè l'importante è che alla fine ci facciano divertire.
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàViaggiatore15207
02/09/2015 | 16:39
Newbie
Sempre immenso nelle recensioni @engineer2013 , se non fosse per il baciamano... :-D
"Ma si sa, purtroppo quando il cazzo è uno e i piccioni sono due…non si sa mai dove andarlo ad infilare e nonostante si chieda aiuto alla lingua quale “appendice” potenzialmente penetrante, la anche stessa non basta mai." (cit. propria)
Engineer2013
03/09/2015 | 17:35 36-50
Silver
@TITANO, @licantropo teutonico, @GTBari: grazie!
@GTBari: il baciamano è il mio tratto distintivo...che ci vuoi fare, sono un chiavatore incallito ma pur sempre gentiluomo B-)
@licantropo teutonico: quand'anche mi fossi trovato male la colpa non avrei certo potuto addossartela, ci mancherebbe!
:)
Per quanto riguarda i bagni, posso dirti che ne ho visti di molto peggio in tanti autogrill italici. Tuttavia, in un posto del genere mi sarei aspettato maggiore pulizia, tutto qui.
@Dr.A: sono d'accordissimo con te e con la tua ultima frase
;-)
In questo mondo, di pulito sono rimasti (forse) solo gli asciugamani
cinghialutra
03/09/2015 | 21:19
Silver
E c era chi diceva che allo sharks non c erano missili ed erano tutte bone ... I soliti esagerati
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVivan_drago
04/09/2015 | 00:49
Gold
I cessi e le docce paragonati a quelli dei relativamente vicini Oase e Palace sono squallidi ,e' come paragonare un Hotel 5 stelle ,con una pensione per lavoratori.Anche il parco girls considerando la media estetica e' forse peggiore,detto ciò se
un giorno dovessi tornare in un Fkk e lo dovessi fare in zona Frankfurt,la scelta ricadrebbe per lo Shark,per simpatia girls,presenza di varie nazionalità di girls,presenza teen,atmosfera,grandezza locale ,cibo e ottime prestazioni.
Ti spiezzo in due.
Anzi no ti lecco la passerina.
igor63
04/09/2015 | 22:06
Newbie
@cinghialutra
Io ho sempre scritto nelle mie recensioni che allo Sharks i cessi non mancano mai, ed alcuni veramente imbarazzanti, ma per fortuna le fighe sono molte di più..
INCONTRA DONNE VICINO A TEPendolino
08/09/2015 | 21:32
Newbie
complimenti per la recensione @Engineer2013
Volevo chiederti un parere su come valuti Sharks e altri FKK tedeschi visitati rispetto a quelli della Carinzia. Io sono un assiduo frequentatore della Germania, dove mi sono sempre trovato molto bene, ma non mi sono mai spinto in Austria, prevalentemente per ragioni di comodità e costo degli spostamenti, da Milano faccio prima a prendere un volo low cost piuttosto che mettermi in macchina in direzione Tarvisio. Poi anche su costo ingresso e mezz'ora in fkk ci sono differenze non trascurabili. In particolare vorrei un parere su qualità media girls e prestazioni.
Classifica personale FKK visitati 1) Goldentime Bruggen 2) World Pohlheim 3) Sharks Darmstadt 4) Samya Koln 5) Artemis Berlino 6) Sakura Boblingen 7) Living Room Kaarst 8) Oase Burgholzhausen 9) Acapulco Velbert 10) YinYang Roermond 11) Magnum Erkrath 12) Mainhatthan Frankfurt 13) Paradise Stuttgart 14) Villa Vertigo Grefrath 15) Safari Stuttgart. Fuori concorso: Globe Zurich.
TITANO
09/09/2015 | 20:56
Gold
@auser, ti invito ad aprire un topic ("tasto verde in alto a destra "pubblica recensione") e copiaincollare la tua rece. Grazie
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
Engineer2013
10/09/2015 | 14:50 36-50
Silver
@Pendolino: non vorrei andare OT....comunque l'idea che mi sono fatto, in linea di massima, è che i locali carinziani sono locali cuciti addosso agli italiani (nel bene e nel male). Di buono hanno che nella prestazione a 70 neuri sono (99% dei casi) sempre previsti servizi quali il daty o il fk che invece in territorio teutonico possono diventare spesso oggetto di contrattazione (minus).
Aggiungo anche che gli fkk tedeschi presentano un'offerta un po' più variegata in termini di nazionalità delle tipe.
Se hai in mente un giro in territorio austriaco, non dimenticare di fare un salto al Casa Carinzia: si tratta di un locale diverso dai trombodromi classici ma che a me e a @GTBari è piaciuto tantissimo
(leggi le sue rece).
Buone trombate a tutti! ;-)
In questo mondo, di pulito sono rimasti (forse) solo gli asciugamani
Viaggiatore15207
10/09/2015 | 15:01
Newbie
@Engineer2013 il CC è un antico bordellino di campagna in stile bohemienne, piuttosto che un trombodomo industriale (non classico!)
;-)
"Ma si sa, purtroppo quando il cazzo è uno e i piccioni sono due…non si sa mai dove andarlo ad infilare e nonostante si chieda aiuto alla lingua quale “appendice” potenzialmente penetrante, la anche stessa non basta mai." (cit. propria)
RomanPuttanTour
12/10/2015 | 15:40
Newbie
Ragazzi bellissime recensioni. Io sarò a Francoforte dal 01 al 03 dicembre con un mio amico. Diciamo un 36 ore da dedicare esclusivamente agli FKK potremmo quindi farne uno o forse due. L'idea che mi sono fatto leggendo le recensioni è che in questo momento lo Sharks è il migliore della città. Voi cosa consigliate?
INCONTRA DONNE VOGLIOSE