una domanda ai gnocca gnocca resident in giro per il mondo: siete domiciliati nel paese o tenete residenza in italia?
io ho pensato più colte di trasferirmi definitivamente all'estero. ma conviene abbandonare la residenza italiana? chi vive all'estero risulta anche residente li o si è mantenuto la residenza in italia? :
certamente cambia molto da paese a pese, ad esempio i gt che vivono in thai cosa hanno fatto? e quelli che vivono in russia? o in sud america?
valutiamo i pro e i contro, mi pare un argomento interessante che ne dite?
Mi pare che fai parecchia confusione tra l'iscriversi all'aire, anagrafe italiana residenti estero, ed ottenere la residenza ufficiale nel paese nel quale si e'andati a vivere
Per iscriversi all'aire basta andare all'ambasciata italiana del paese dove ci si e' trasferiti e comunicare la residenza nel paese, l'ambasciata cancellera' la persona dall'anagrafe del comune italiano dove risultava essere per iscriverla nell'elenco aire
Per ottnere la residenza ufficiale a norma di legge del paese in cui si e' emigrati invece bisogna conoscere le regole locali, che variano da paese a paese. Se molto probabilmente e' abbastanza facile per un italiano ottenere la residenza in un paese della comunita' europea al di fuori di questi in genere le procedure sono piu' complesse e spesso costose
Io terrei la residenza in italia, iscrivendosi all'aire si perde all'assistenza sanitaria in italia dopo aver speso anni e anni di tasse versate.. Non si sa mai cosa possa riservare il futuro, meglio avere un riferimento se il paese ospitante non offre una copertura sanitaria decente.
Di norma è obbligatorio l'iscrizione all'AIRE quando per motivi di lavoro o personali si decide di trasferirsi all'estero. Molti nostri connazionali non lo fanno in quanto al momento dell'iscrizione all'aire possono nascere diversi problemi sia come assistenza sanitaria e anche fiscale. La maggior parte dei trasfertisti residenti non ha contratti in regola con le leggi Italiane.
Esistono due tipologie di contratto: distaccamento ed espatriato. Il distaccato è un lavoratore che ha un contratto regolare di lavoro in Italia e l'azienda lo distacca in uno stato estero per lavoro. Il distaccamento deve essere approvato dal Ministero del lavoro - dipartimento estero. In questo caso si ha un doppio contratto di lavoro perchè nel paese di dislocamento per ottenere il visto di residenza occorre avere un contratto e dimostrare di produrre reddito (come nel caso della Cina..altre nazioni non so). Questo a livello fiscale non comporta problemi perché in Italia pago le tasse anche per il reddito prodotto all'estero. Un distaccato proprio in virtù del fatto che paga regolarmente le tasse in Italia INPS ecc. NON perde l'assistenza sanitaria. Il problema è che il datore di lavoro deve rilasciare una dichiarazione con allegate le ricevute delle tasse pagate da portare all'USL di competenza per essere re-iscritto nell'assistenza sanitaria nazionale. Diverso discorso è per l'espatriato. L'espatriato ha un contratto di lavoro solo nel paese di residenza ed in questo caso non pagando le tasse in Italia perde il diritto all'assistenza sanitaria. L'expat
inoltre sarebbe tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi al consolato/ambasciata tramite il modello unico. Teoricamente le tasse pagate all'estero dovrebbero essere poi successivamente a distanza di qualche anno rimborsate, ma avendo il contratto da distaccato non sono molto addentro a questi aspetti della tassazione. Un'altra cosa molto importante per chi vive in Cina: se si trascorrono lunghe permanenze che passano se non erro i 180gg continui sul territorio Cinese in teoria bisognerebbe dichiarare il reddito anche Italiano se si è distaccati come me. Loro per il momento non hanno la possibilità di fare queste verifiche, quindi se qualcuno chiede, basta dire che si produce reddito solo in Cina.
Tenete conto che pure il mio GM Cinese non sa che in Italia ho un'altro stipendio.
Un'altro aspetto a mio avviso negativo dell'iscrizione all'AIRE è che anche se si mantiene la residenza fiscale in Italia nel caso in cui si debba ottenere un finanziamento questo diventa un problema molto serio. Ho comprato una casa in Cina e visto che ho speso tutti i soldi mi è venuto in mente di chiedere un prestito in Italia di 25.000 € per arredarla. Mi è stato negato proprio perchè residente all'estero. Dimostrare che ho un regolare contratto di lavoro in Italia non serve a nulla perchè dicono che se io prendo questa cifra posso licenziarmi e sparire dall'Italia (uno come me che ha un doppio contratto, quindi parecchi soldi si licenzierebbe per intascarsi 25.000€????? sarebbe da stupidi... solo dei coglioni farebbero un ragionamento simile)
Quindi a mio avviso l'iscrizione all'AIRE deve essere pensata bene considerando anche gli aspetti contrattuali. Visto che in Italia siamo in una dittatura fiscale bisogna fare attenzione se non si è in regola con le leggi italiane a spostare capitali accumulati all'estero.
Se hai un contrato da Expat iscriversi a l'AIRE è obbligatorio ma anche vantaggioso ai fini fiscali. Se sei residente in Italia, hai l'obbligo (che poi lo si faccia o meno), di dichiarare eventuali conti correnti o possedimenti esteri nel quadro RW del 740 o modello unico. SE invece sei residente all'estero dichiari solo quello che possiedi in Italia o proventi derivanti da lavoro in Italia. Vale tuttavia il principio dei 180 gg l'anno, vale a dire se tu pur residendo ufficialmente all'estero hai per sempio delle utenze in Italia a te intestate o per esempio mantieni in Italia il centro dei tuoi interessi (che so sei spesso qui
anche perchè hai tua madre malata), il Fisco può in teoria accusarti di esterovestizione e quindi sei considerato evasore. Sta a te dimostare poi che tu
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mrtao
26/03/2015 | 11:17
Newbie
una domanda ai gnocca gnocca resident in giro per il mondo: siete domiciliati nel paese o tenete residenza in italia?
io ho pensato più colte di trasferirmi definitivamente all'estero. ma conviene abbandonare la residenza italiana? chi vive all'estero risulta anche residente li o si è mantenuto la residenza in italia? :
certamente cambia molto da paese a pese, ad esempio i gt che vivono in thai cosa hanno fatto? e quelli che vivono in russia? o in sud america?
valutiamo i pro e i contro, mi pare un argomento interessante che ne dite?
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVDizaster
26/03/2015 | 19:02
Newbie
Per trasferirti occorrono solo le palle di abbandonare tutto quello che hai dove vivi, il resto vien da se
Incredibile come l uomo passi i primi 9 mesi della sua vita a cercare di uscire da un buco, e il tempo restante a tentare di rientrarci.
mrtao
26/03/2015 | 20:32
Newbie
mi sa che non hai nemmeno letto il topic prima di scrivere ;)
INCONTRA DONNE VICINO A TETango
27/03/2015 | 00:11
Gold
Se ti trasferisci per "lunghe vacanze" (anche di 10 mesi l'anno) e non lavori, secondo me conviene mantenere tutto in Itaglia.
Se vuoi lavorare o aprire un business, comprare casa, probabilmente non puoi evitare di prendere la residenza dove sei.
E' giusto un'impressione, ma forse mi sbaglio.
Dalla Svizzera con furore
Dizaster
27/03/2015 | 04:29
Newbie
@mrtao
Capito male, scusami xD e rilassati
Incredibile come l uomo passi i primi 9 mesi della sua vita a cercare di uscire da un buco, e il tempo restante a tentare di rientrarci.
sexybangkok
27/03/2015 | 06:39
Bangkok
Moderatore
Mi pare che fai parecchia confusione tra l'iscriversi all'aire, anagrafe italiana residenti estero, ed ottenere la residenza ufficiale nel paese nel quale si e'andati a vivere
Per iscriversi all'aire basta andare all'ambasciata italiana del paese dove ci si e' trasferiti e comunicare la residenza nel paese, l'ambasciata cancellera' la persona dall'anagrafe del comune italiano dove risultava essere per iscriverla nell'elenco aire
Per ottnere la residenza ufficiale a norma di legge del paese in cui si e' emigrati invece bisogna conoscere le regole locali, che variano da paese a paese. Se molto probabilmente e' abbastanza facile per un italiano ottenere la residenza in un paese della comunita' europea al di fuori di questi in genere le procedure sono piu' complesse e spesso costose
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Rexsylver
01/06/2015 | 13:54 36-50
Newbie
se la permanenza è di un anno è obbligatorio iscriversi all'aire
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVPaperinik
14/11/2015 | 07:33
Newbie
Io terrei la residenza in italia, iscrivendosi all'aire si perde all'assistenza sanitaria in italia dopo aver speso anni e anni di tasse versate.. Non si sa mai cosa possa riservare il futuro, meglio avere un riferimento se il paese ospitante non offre una copertura sanitaria decente.
INCONTRA DONNE VOGLIOSETeeruk
14/11/2015 | 08:59
Newbie
Penso che l'assistenza sanitaria la possa recuperare al volo nel momento che si voglia/debba tornare in Italia anche per motivi di salute
Chi trasferisce la residenza non penso lo faccia solo per motivi di gnocca, senza valutare bene anche i risvolti fiscali e pratici
Oltretutto ogni nazione ha le sue norme
Interessante parlarne in generale qui, ma chi fosse interessato ad uno specifico paese dovrebbe cercar info nei forum di expat dedicati
INCONTRA DONNE VICINO A TELaowai
27/11/2015 | 06:27
Newbie
Nihao
Di norma è obbligatorio l'iscrizione all'AIRE quando per motivi di lavoro o personali si decide di trasferirsi all'estero. Molti nostri connazionali non lo fanno in quanto al momento dell'iscrizione all'aire possono nascere diversi problemi sia come assistenza sanitaria e anche fiscale. La maggior parte dei trasfertisti residenti non ha contratti in regola con le leggi Italiane.
Esistono due tipologie di contratto: distaccamento ed espatriato. Il distaccato è un lavoratore che ha un contratto regolare di lavoro in Italia e l'azienda lo distacca in uno stato estero per lavoro. Il distaccamento deve essere approvato dal Ministero del lavoro - dipartimento estero. In questo caso si ha un doppio contratto di lavoro perchè nel paese di dislocamento per ottenere il visto di residenza occorre avere un contratto e dimostrare di produrre reddito (come nel caso della Cina..altre nazioni non so). Questo a livello fiscale non comporta problemi perché in Italia pago le tasse anche per il reddito prodotto all'estero. Un distaccato proprio in virtù del fatto che paga regolarmente le tasse in Italia INPS ecc. NON perde l'assistenza sanitaria. Il problema è che il datore di lavoro deve rilasciare una dichiarazione con allegate le ricevute delle tasse pagate da portare all'USL di competenza per essere re-iscritto nell'assistenza sanitaria nazionale. Diverso discorso è per l'espatriato. L'espatriato ha un contratto di lavoro solo nel paese di residenza ed in questo caso non pagando le tasse in Italia perde il diritto all'assistenza sanitaria. L'expat
inoltre sarebbe tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi al consolato/ambasciata tramite il modello unico. Teoricamente le tasse pagate all'estero dovrebbero essere poi successivamente a distanza di qualche anno rimborsate, ma avendo il contratto da distaccato non sono molto addentro a questi aspetti della tassazione. Un'altra cosa molto importante per chi vive in Cina: se si trascorrono lunghe permanenze che passano se non erro i 180gg continui sul territorio Cinese in teoria bisognerebbe dichiarare il reddito anche Italiano se si è distaccati come me. Loro per il momento non hanno la possibilità di fare queste verifiche, quindi se qualcuno chiede, basta dire che si produce reddito solo in Cina.
Tenete conto che pure il mio GM Cinese non sa che in Italia ho un'altro stipendio.
Un'altro aspetto a mio avviso negativo dell'iscrizione all'AIRE è che anche se si mantiene la residenza fiscale in Italia nel caso in cui si debba ottenere un finanziamento questo diventa un problema molto serio. Ho comprato una casa in Cina e visto che ho speso tutti i soldi mi è venuto in mente di chiedere un prestito in Italia di 25.000 € per arredarla. Mi è stato negato proprio perchè residente all'estero. Dimostrare che ho un regolare contratto di lavoro in Italia non serve a nulla perchè dicono che se io prendo questa cifra posso licenziarmi e sparire dall'Italia (uno come me che ha un doppio contratto, quindi parecchi soldi si licenzierebbe per intascarsi 25.000€????? sarebbe da stupidi... solo dei coglioni farebbero un ragionamento simile)
Quindi a mio avviso l'iscrizione all'AIRE deve essere pensata bene considerando anche gli aspetti contrattuali. Visto che in Italia siamo in una dittatura fiscale bisogna fare attenzione se non si è in regola con le leggi italiane a spostare capitali accumulati all'estero.
ZàiJiàn
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàBraveheart68
27/11/2015 | 13:27
Silver
Se hai un contrato da Expat iscriversi a l'AIRE è obbligatorio ma anche vantaggioso ai fini fiscali. Se sei residente in Italia, hai l'obbligo (che poi lo si faccia o meno), di dichiarare eventuali conti correnti o possedimenti esteri nel quadro RW del 740 o modello unico. SE invece sei residente all'estero dichiari solo quello che possiedi in Italia o proventi derivanti da lavoro in Italia. Vale tuttavia il principio dei 180 gg l'anno, vale a dire se tu pur residendo ufficialmente all'estero hai per sempio delle utenze in Italia a te intestate o per esempio mantieni in Italia il centro dei tuoi interessi (che so sei spesso qui
anche perchè hai tua madre malata), il Fisco può in teoria accusarti di esterovestizione e quindi sei considerato evasore. Sta a te dimostare poi che tu
guadagni all'estero e non qui.
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIV