Ecco il racconto del mio recente viaggio durante lo scorso settembre.
La scelta del mese era dovuta ai miei impegni lavorativi. Sapevo che avrei trovato pioggia (non immaginavo così tanta!) ma i prezzi erano notevolmente bassi, avevo pianificato di lavorare in smart-working qualche ora ogni giorno quindi il meteo me lo avrebbe fatto pesare meno. Ma soprattutto: "sotto i tetti non piove", quindi determinate "attività sportive in camera" avrebbero potuto svolgersi senza intoppi.
Son stato poco più di due settimane ma c'è da dire che, essendo andato lì anche per salutare dei conoscenti ed avendo dedicato qualche ora ogni giorno a lavorare al pc, non ho avuto a disposizione tutto quel tempo che solitamente si ha quando si va così lontano, ma per me era un ottimo compromesso. Son stato la prima settimana in un albergo fuori mano vicino ai miei conoscenti, la seconda in un altro sempre da quelle parti, e gli ultimi due-tre giorni in un altro ancora ma stavolta nella centralissima Patong. Purtroppo una devastante intossicazione alimentare mi ha letteralmente distrutto e trasformato, dal quarto giorno circa, in un idrante umano di merda liquida, togliendomi gran parte delle forze. Tuttavia, l'energia rimastami mi ha consentito di togliermi qualche piccante soddisfazione.
Per trovare qualche contatto prima della partenza ho usato ThaiFriendly, versione free, si può mandare al massimo un messaggio ogni 10 min ma basta scambiarsi il numero di tel o l'ID di un'applicazione che si chiama Line e poi ci si sente liberamente.
Descrivo nel seguito le mie esperienze degne di nota. Ho conosciuto le ragazze sempre tramite ThaiFriendly, e credo che non serva a molto scriversi settimane prima dell'arrivo, anzi meglio farlo direttamente una volta lì così si trovano quelle presenti al momento.
I prezzi si aggirano su 2000-2500 baht (55-70 euro) short-time (un'ora o poco più) o 4000-5000 baht (110-140 euro) long-time (tutta la notte).
L'alcolizzata con fuga finale.
26 anni e dalle foto sembra davvero top, talmente tanto che temo un fake, la contatto un paio di settimane prima della partenza e da quel momento non passa giorno in cui non mi scrive. Finalmente trovo il tempo per incontrarla e mi dice che è libera. Dopo tutti quei messaggi mi sembrava già di conoscerla e percepivo un rischio di fregature abbastanza basso, quindi le propongo direttamente 4000 baht long-time e di incontrarci nel pomeriggio. Per fare le cose in grande, addirittura prenoto un altro hotel molto più bello del mio (lo pensavo io... in realtà erano equivalenti, ma tanto una notte in doppia veniva meno di 30 euro, complice la bassa stagione). Meteo: diluvio universale. Prendo un taxi, 20 min di strada, 10 min di un lentissimo check-in, e finalmente entro. Lei ritarda di un'ora. Mi chiede stranamente di trovarci fuori, ma penso - meglio così, in questo modo la vedo prima e se è un fake la caccio da dove è venuta -. Esco e finalmente me la trovo davanti: una figa imperiale, addirittura meglio delle foto! Occhi azzurri, capelli castani, carnagione chiara, alta tra 1.50 e 1.60, sui 55 kg, fisico armonico e proporzionato, seno abbondante, con un vestitino azzurro da serata di gala se non fosse stato un po' troppo scollato. Cerco di riprendermi dallo sbalordimento e mi propone di prendere un paio di birre a un supermercato per poi berle in stanza. Io suggerisco invece di prenderle in un bar, così da diversificare le attività delle seguenti ore, e accetta. Nel bar trovo una situazione che chi è già stato in questo paese probabilmente conosce: ragazze sole che ti guardano sorridendo, barista che ti guarda sorridendo, e biliardi. Ci sediamo al bancone e lei chiede un gioco da tavolo che corrisponde al nostro "Forza quattro". Perdo i primi due round (lei ci giocherà ogni giorno, io l'ultima volta era più di 30 anni fa!), ordiniamo un'altra birra a testa, e al terzo round riesco a pareggiare. Oltre che esteticamente notevole, si rivela essere anche molto di compagnia e con un discreto inglese. Poi mi chiede se voglio bere ancora e io propongo di cambiare locale, quindi decidiamo di andare direttamente a cena in un posto vicino un po' di classe. Mi fa vedere che per spostarsi non usa Bolt o Grab ma inDrive, che fa pagare in contanti direttamente al tassista e costa notevolmente meno dei primi due! Io divengo sempre più contento della sua compagnia e di addentrarmi nella vita del luogo, anche se pur sempre da turista. Le chiedo cosa vuole mangiare, sperando non prenda caviale (ero pronto a dire - please everything except that! -) ma dice... - I drink one cocktail -. Un po' strano dopo due birre, penso io... Non dovrebbero essere loro a tenersi sobrie e far bere me e poi chiedere extra money? Comunque io mi gusto una sontuosa cena di pad thai, salmone alla griglia e (terza) birra e lei si beve il cocktail. Talmente buono che dice di volerne un altro! Allora le propongo di prenderlo in un altro locale, in modo da concludere alcolicamente la serata fuori prima di darci alle danze in camera.
Lei estusiasta fa strada ed entriamo in un bar coi tavolini all'aperto, con ragazze sedute che già in lontananza sorridono e ci fanno cenno di entrare, e un ladyboy inguardabile che gioca a biliardo con un uomo occidentale distinto sulla cinquantina. Ordiniamo io un Margarita e lei qualcosa di simile. Propongo di tornare in albergo, ed arriva il primo sentore di qualcosa che non torna: mi dice di sì ma di incamminarci a piedi, nonostante dalle mappe mi risulti che a piedi ci voglia ben mezz'ora. Inizia una pseudo-lamentela sul bisogno di denaro della sua famiglia e fa presente che i supermercati 7-11 (si chiamano "Seven-eleven") stanno per chiudere e che hanno anche il servizio per versare denaro, e io (non come un pollo, ma riconoscendo che con lei avevo già passato una fantastica serata di almeno 6 ore e che per quella cifra ci eravamo già accordati) le do' il pattuito, entriamo nel supermercato, e indovina cosa propone di prendere? Due birre, ovviamente! Almeno significava che non voleva andare via... Ne prendiamo una alla fragola lei e una al lampone io, giusto perchè bisogna provare tutto nella vita. Inoltre si prende una specie di piadina farcita di formaggio che in cassa le scaldano. Almeno mangia qualcosa e non sviene... E resto sempre più incredulo di quante cose facciano in questi supermercati, che tra l'altro all'esterno hanno anche i bancomat. Usciamo e troviamo un carretto con street-food, e prendiamo uno spiedino di palline di carne lei e uno di pesce io, ovviamente con salsa ultra-piccante. Praticamente mi stava facendo fare in poche ore quello che in genere si fa in vari giorni... Una guida turistica notturna d'eccellenza! Mi chiedo quando e se mai andremo in albergo, ma incrociamo un altro bar, con un irlandese fuori (in tutti i sensi) sui 35 anni che sorride e muove la testa a ritmo della musica dance che si sentiva. Ovviamente le immancabili ragazze presenti ci chiamano e lei si fionda dentro, ordinando altre due birre! Ci troviamo quindi con due birre a testa, e cominciamo a giocare a biliardo, la cui presenza era scontata. Stavolta la mia superiorità è schiacciante, credo perchè con tutto quell'alcool e pesando non più di 50 kg non riusciva nemmeno a vedere le palline (invece a "tenere in mano la stecca" penso avesse una certa esperienza...), mentre la mia vista aveva ancora qualche barlume di nitidezza. Ci chiedono se prendiamo qualcos'altro, prendiamo un Baileys a testa, e capisco ormai che la serata sarebbe stata divertente anche se non nel modo che volevo io, tanto valeva buttarla sul bere anche per non incazzarmi troppo.
Un po' ciondolanti, riprendiamo la lunga strada verso l'albergo (in effetti la direzione era quella) e troviamo l'ennesimo bar, con 5-6 ragazze abbastanza cesse, un paio di ladyboys ancora più cesse (una semi-obesa e una magrissima senza metà dei denti) e un anziano francese col sorriso da ebete che biascicava sillabe incomprensibili per manifestare tutta la sua gioia di essere contornato da loro, con un alito da bomba batteriologica. Io ordino un Kalhua, lei una birra. Inizio a preoccuparmi che non finisca in coma etilico perchè veramente non mi spiego come possa riuscire a bere così tanto, eppure beveva sempre davanti a me e ogni 10 minuti andava in bagno urlando - I go toileeet! - quindi non penso facesse finta.
Nel frattempo si materializza, seduto al bancone, un giovane sulla trentina, immancabilmente col sorriso di complicità quasi a volermi dire - quanta gnocca attorno, sei contento anche tu? - Capirai, penso io. Comincia quasi subito una conversazione basata sulla da lui presunta superiorità militare della Russia, ma lo fa mostrandomi le traduzioni di quello che scriveva su google translate, dato che l'inglese non sapeva neanche dove stesse di casa. Per educazione gli rispondo un paio di volte, mostrandogli a mia volta le traduzioni, e cerco di chiudere il discorso, ma questo apprezza e mi mostra messaggi sempre più lunghi e noiosi, e mi fa presto rimpiangere il camminare con birre in mano di poco prima. Intanto scambio qualche parola anche con le altre presenti, che scopro essere tutte cameriere, e pian piano mi lascio sfuggire un po' di nervosismo riguardo al fatto che quella con cui ero arrivato probabilmente non sarebbe mai venuta in albergo, nonostante le avessi dato "money to help family". Una delle cesse si siede vicino a me e mi accarezza le mani, poi la testa, poi le spalle, mi dà qualche bacio sulla guancia, e inizia un vero e proprio massaggio decontratturante che, per quanto gradevole, mi manda sempre più in imbarazzo. Dopo un altro paio di drink io comincio a preoccuparmi delle mie facoltà mentali e a temere di venire in qualche modo raggirato o rapinato, anche perchè avevo la sensazione che quella con cui ero venuto e le altre si conoscessero, e continuo a chiedermi come non stesse ancora male. La risposta non si fa attendere: la tipa si chiude in bagno per mezz'ora, le altre la chiamano e non dà segni di vita, poi esce e resta seduta sul pavimento in stato confusionale per un'altra mezz'ora. Cerco di parlarle e non solo non mi risponde, ma mi manda via con gesti sempre più aggressivi, e allora acquisisco la certezza che non me l'avrebbe mai data. Poi resuscita, va verso la strada mentre uno in scooter accosta, e lei sale scappando. Io rimango prima impietrito, poi esplodo in una rabbia infernale urlando, e la titolare del bar cerca di calmarmi addirittura assicurandomi che il giorno dopo l'avrebbe mandata da me a trombare. E chi cavolo era, la boss del quartiere? Addirittura mi offre da bere gratis e mi fa ricaricare la batteria del cellulare. Io accetto solo la seconda visto che di alcool ne avevo già in quantità disumane, mi sparisce il timore che mi volessero rapinare e mi calmo.
Sotto la pioggia battente riprendo il cammino, imprecando, verso l'hotel e, una volta arrivato, penso che avevo passato una delle serate più inverosimili e divertenti della mia vita. Mi chiedo se scrivere o no alla pazza che era stata con me quasi 12 ore ed era anche stata male, ma in fin dei conti mi aveva anche fregato e penso che probabilmente mi ha già bloccato, quindi non le scrivo.
Non è finita: il giorno dopo mi sveglio, accendo il telefono, e trovo un suo messaggio: - Sorry for yesterday, tomorrow I give you free sex - Mi chiedo se sto ancora dormendo, o se addirittura ho sempre dormito fin dall'inizio e non l'ho proprio mai conosciuta. Dopo essermi ripreso, le scrivo per ringraziarla per la serata e di non preoccuparsi, e mi riservo di rivederla fra qualche giorno. I miei impegni lavorativi, però, non mi avrebbero più consentito di pianificare notti da leoni di tale portata, e soprattutto volevo conoscerne altre, così ho passato il resto della mia permanenza a ricevere continue richieste di rivedersi da parte sua e a glissare. Addirittura una volta tornato in Italia ha continuato a insistere per vederci, e a dire che non credeva fossi partito veramente, fino a quando le ho mostrato il boarding pass e finalmente mi ha creduto.
Non era ancora finita: pochi giorni fa (a più di due mese dal nostro incontro) mi ha aggiunto su Facebook. Alla fine mi ha lasciato uno strano ma bel ricordo, e continuiamo a sentirci come amici
La muta che durante le trombate urla: primo incontro.
Pioggia da cataclisma. Per farmi capire: uscire con l'ombrello è totalmente inutile perchè l'acqua è talmente tanta e il vento talmente forte che dopo 10 secondi le scarpe sono inzuppate come se si stesse camminando dentro un ruscello e le gocce che entrano di lato ti hanno completamente bagnato i vestiti. L'ombrello si apre di continuo a causa del vento e serve solo ad incazzarsi di più.
Le chiedo un paio di foto, dato che sul sito di dating non si vedeva granchè, e me le manda. Mi sembra palesemente un fake... Nonostante questo, memore che dietro un fake si può nascondere una ragazza comunque carina e con cui ci si può trovare poi bene, la faccio venire da me e ci accordiamo per 2000 baht short-time. La modalità di trasporto da lei prediletta era: moto taxi (ovvero taxi ma tramite motorino-scooter anzichè auto, che costerebbe altrimenti almeno il doppio) pagato tramite la mia app (Grab). Un po' me la rido immaginando il suo viaggio aggrappata al tassista in mezzo alla tempesta per mezz'ora. Arriva e mi aspetta dentro un bar, visto che fuori il diluvio imperversa. Senza grandi aspettative e un po' incuriosito, la raggiungo e... E' davvero quella delle foto! Addirittura meglio! Alta 1.60, magra e atletica, seno e sedere perfetti, carnagione un po' scura, capelli e occhi castano scuro, una specie di Pocahontas in versione irresistibile. Nuovamente si impossessa di me una sensazione di incredulità e, come fossi un attore, mi comporto come fosse del tutto normale che una tale bellezza con la metà dei miei anni (io sono sulla quarantina) si trovasse a passeggiare sotto al mio stesso ombrello. Chiariamo qui che ho una vita sociale perfettamente normale ed ho avuto varie fidanzate, alcune per niente male, ma trovarmi di punto in bianco non in camera ma all'aperto tra la gente con una gnocca un livello così alto mi aveva inevitabilmente shockato.
Saliamo, si fa la doccia, io pure, noto che il fisico è al di sopra di ogni criterio con seno e capezzoli che non sembrano minimamente soggetti alla forza di gravità, e passo un'ora con questa top model come se per entrambi fosse la prima volta. Rimane molto silenziosa per tutto il tempo ma, una volta "calda", comincia a gemere come un animale e da quel giorno ogni volta che sono uscito dalla stanza ho controllato che non ci fosse nessuno, certo di essere diventato per tutti "quello che le fa urlare". Purtroppo non sapendo l'inglese rimane quasi completamente muta e mi mostra le traduzioni sul cellulare ogni volta che deve dirmi qualcosa, e io lo stesso, e questo ha tolto un po' all'esperienza, ma in confronto al resto è stato quasi un piccolo dettaglio. La rispedisco dunque da dov'era venuta, sempre tramite motorino sotto alla tempesta, e resto una buona mezz'ora a contemplare l'universo e a chiedermi se fosse successo veramente o se mi fossi immaginato tutto.
Con gli ormoni a mille, non resisto e ne contatto un'altra: il mezzo anfibio.
Il mezzo anfibio.
Ci mettiamo d'accordo per 2000 baht short-time e mi chiede l'indirizzo, dicendomi che le servono 35-40 min per arrivare. Da quando parte ce ne mette 50. Esco ad aspettarla sotto casa e quello che vedo ha dell'incredibile: arriva in scooter, avvolta da un telo con solo gli occhi fuori, non so dire se sembrasse di più una piovra umana o un'agente della marina specializzata in operazioni ad alto rischio. Parcheggia e saliamo insieme, come nulla fosse, mentre io mi chiedevo come avesse fatto a non scivolare ed ammazzarsi dopo quasi un'ora di viaggio con quel meteo tra asfalto scivoloso, buche, ed altre moto e macchine.
Carnagione (parecchio) più scura rispetto alle foto, occhi e capelli scuri, alta circa 1.60, fisico impeccabile ma viso che non mi piaceva totalmente, comunque una bella ragazza di 23 anni. Segni particolari: le mancava un dente tra quelli di lato!
Si fa la doccia e ci mettiamo a parlare, risulta abbastanza intelligente e simpatica con un ottimo inglese.
A letto si fa fare di tutto e rimane sempre col sorriso, un'ora memorabile, io contentissimo. Terminato il tutto, le conferisco il compenso e, forse un po' da stronzetto, non le do la mancia che si sarebbe meritata per il lungo e cimentoso viaggio appena compiuto, senza considerare quello di ritorno che la aspettava, ma sapevo che non l'avrei rivista ancora e le ho dato solo il pattuito.
La muta che durante le trombate urla: secondo e terzo incontro.
Con uno splendore del genere penso che sarebbe un'ottima idea passare delle giornate intere (o forse no? la comunicazione tramite traduttore non è proprio il massimo... beh ma lei sì!) e proviamo a organizzare un giro nelle isole vicine o una giornata al parco acquatico, ma la pioggia continua a battere inferocita, e non ci consente alcunchè. Allora viene nuovamente da me. Il copione è simile al precedente, tranne che si lascia andare ancora di più e rimane più di un'ora e mezza. Mi convinco di essere probabilmente in coma dopo un incidente e che il mio viaggio sia avvenuto solo nella mia mente. L'esperienza mistica mi spinge a lasciarle una mancia di 500 baht aggiuntivi, e lei li accetta solo dopo un po' di esitazione e chiedendomi varie volte perchè, e poi mi ringrazia quasi cadendo ai miei piedi, manco le avessi regalato un appartamento.
Cambio albergo e vado nel secondo, più bello e con la piscina all'aperto, che dato che pioveva non serviva a niente, ma il prezzo per una settimana era sui 250 euro e mi andava benissimo. Avevo pianificato di lavorare di più la prima e trombare di più la seconda, per questo avevo puntato maggiormente sul risparmio prima e sul lusso poi. Purtroppo il secondo albergo, a differenza del primo, aveva la reception costantemente all'ingresso e mi ha fatto sentire un po' meno libero di chiamare tipe. Comunque la stanza era per due e, alla peggio, avrei detto "she is a friend and the room is for two, is that ok?" Non penso che nel paese del turismo sessuale per eccellenza si sarebbero sconvolti
Il meteo risulta eccezionalmente clemente. La chiamo e la aspetto fuori, in modo da entrare assieme. Le dico di stare alla mia sinistra entrando, così io mi lascio la reception alla destra e probabilmente non la notano più di tanto, e mi risponde ok. Purtroppo i suoi ok erano la risposta a tutto: non aveva capito una sola parola e continuava a starmi alla destra, io mi scambiavo di posto e lei continuava a girare, insomma mi stava facendo tornare indietro facendo un cerchio! Allora la guido prendendola per un braccio, come se fosse il mio animale domestico, e riesco a portarla dentro. Dalla reception nessun segnale, fortunatamente evitiamo la sua identificazione e il mio imbarazzo di quello che si porta le escort in camera. Una volta in camera... Nuovamente misticismo: due ore in cui facciamo praticamente di tutto, e french kiss che sembrava volermi soffocare con la sua lingua. Girlfriend experience, a confronto, è un eufemismo. Non solo le prestazioni erano migliorate, ma anche il volume e il tono della sua voce erano saliti agli ennesimi livelli. Credo l'avessero sentita fino a 100 metri di distanza pur con porta e finestre chiuse. Voglio darle nuovamente la mancia, ma non ho pezzi da 500, solo da 1000. Allora le do 1000 baht aggiuntivi, e lei addirittura cerca di rifiutare e mi chiede se sono sicuro, insomma ho dovuto insistere parecchio.
I giorni seguenti la ricontatto, ma risponde solo dopo numerosissimi tentativi dicendomi che è dovuta andare a Bangkok e che sarebbe tornata dopo un paio di giorni. Le scrivo dopo quel paio di giorni, e mi risponde che è ancora a Bangkok. Non la rivedrò mai più. Una volta tornato in Italia, ho provato a proporle un viaggio di una settimana ma a ogni messaggio più lungo di dieci parole o non rispondeva o scriveva - are you coming back? -, secondo me non sa fare copia e incolla sul traduttore. Con un botta e risposta di questo tipo, sfido chiunque a non farsi passare la voglia.
Patong: come formiche in Bangla road.
Arrivo al terzo e ultimo albergo ed entro nella mia stanza, inaugurandola inondando di diarrea l'impianto idraulico del bagno.
Il tempo pare più clemente, tanto da regalare giornate particolarmente piene di sole, almeno per qualche ora. In realtà non era clemenza, ma un'altra forma di accanimento del destino: i raggi erano talmente intensi che senza un cappello mi sarei ustionato il viso. Il caldo e l'umidità, invece, erano insopportabili come fin dal primo giorno. Mi concedo una passeggiata per la città, che si rivela subito abbastanza stressante data la presenza di numerosissimi centri massaggi, tipo uno ogni 50 metri, ciascuno con decine di donne over 30 (la maggior parte over 40) che mi chiamano per entrare, anche quando sono dall'altra parte della strada. Ne provo solo uno, Nuru Massage, ed è un disastro: da fuori mi dicono il prezzo irrisorio di 400 baht per un massaggio di un'ora, ma dentro si trasforma in un'insistenza continua per farmi pagare cifre esorbitanti per rendere il servizio più sexy. Minimizzo il danno di esborso e di rischio di venire derubato (in certi posti non si sa mai) ed aggiungo 2000 baht per una conclusione manuale. Sorprendentemente, il massaggio risulta di una professionalità ai massimi livelli, con tanto di ossa scrocchiate, non senza il terrore che mi venisse letteralmente spezzato l'osso del collo.
Di sera mi immergo nella famigerata Bangla road, una strada strapiena di locali, lap dance, con centinaia di ragazze che ballano (vestite all'esterno e svestite all'interno). La situazione è irritante: ogni locale ha fuori un "buttadentro" ed ogni volta che ne incrocio uno mi sento urlare di entrare e vengo spesso tirato per un braccio. Io a mia volta urlo - don't touch me! - ed aumento il passo, ma la scena si ripete continuamente e mi sento sempre più una zebra che fugge da un branco di tigri, anche se il paragone non è proprio azzeccato perchè i thailandesi sono abbastanza mingherlini... diciamo un branco di iene. Decido di entrare in uno strip club dove l'unico costo obbligatorio è 100 baht per una birra. All'interno la luce è soffusa, ci sono molti tavolini con clientela quasi tutta maschile di tutti i tipi e nazionalità, i più giovani solitamente in gruppo, e tutti in compagnia di ragazze thai, e al centro la pista con i pali dove alcune tipe ballano. Chiedo una birra con l'intenzione di guardare un po' il panorama e riprendermi dalla spossante fuga precedente, ma due ragazze mi fanno accomodare a un tavolo e si siedono con me. Entrambe sui vent'anni, una niente di che e l'altra alta, magra, e davvero bella in viso, con una carnagione talmente chiara da farmi pensare a una cinese. Mi fanno le noiosissimi domande di rito (How are you? Where are you from? How long will you stay? Ecc.) e io rispondo educatamente, ma si fanno sempre più pesanti, soprattutto perchè non riesco minimamente a vedere quelle che ballano. Siccome una mi piace e una no, e non so come dir loro che voglio stare solo con una, rifiuto la loro richiesta di offrire da bere e mi alzo, per andarmi a sedere davanti a una che sta ballando sul palo completamente nuda, eccetto per una giarrettiera, e che mi sorride. Finalmente. Ma dopo neanche 10 secondi mi fa cenno di metterle la mancia sulla giarrettiera, e allora me ne vado direttamente fuori.
In strada ci sono anche freelancer, ovvero quelle che lavorano da sole e non nei locali. Una molto gradevole mi si avvicina e mi dice - can I lick your ass and suck your dick? - io mi guardo attorno, vedo decine di indiani, russi, mediorientali ubriachi e sudati, e il pensiero di inzuppare il biscotto negli stessi pertugi in cui lo hanno infilato questi mi fa venire la nausea. Torno in albergo e non riesco a dormire fino alle 4 del mattino a causa della musica dei locali vicini.
Rimpatrio.
E' ora di tornare alla vita reale. Qatar Airways rende il lungo viaggio meno pesante del previsto, servendomi pasti squisiti e bevande illimitate, tra cui tre tipi di vino, birre, e svariati cocktails. Mi limito ai vini, non mancando di prenderne da tre a quattro bicchieri in ciascuno dei due voli.
Condivido con un inebriante Syrah rosso rubino un pensiero sull'immensa fortuna di viaggiare, e di far tesoro di ricordi tanto straordinari quanto indelebili.
Grazie ragazzi, i vostri apprezzamenti sono eccessivi!
Mi sono sfuggite alcune inesattezze, come un apostrofo dopo un "do" e descrivendo l'alcolizzata prima con "sui 55 kg" e poi con "non più di 50 kg", e chissà forse qualcos'altro. Ma il racconto era lungo, conto sulla vostra comprensione.
L'impietoso Irvine Welsh avrebbe concluso diversamente la narrazione di un'avventura così tanto guastata dal punto di vista intestinale. Mi sembra giusto citarlo:
“Sogno un immenso bagno pubblico incontaminato, rubinetti d'oro scintillante, marmo bianco virginale, una tavoletta di ebano, uno sciacquone pieno di Chanel n°5, un lacchè che mi porge fogli di carta igienica in seta cruda... ma date le circostanze qualunque posto va bene!”
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The_Shepherd
30/11/2024 | 15:37
Newbie
Ecco il racconto del mio recente viaggio durante lo scorso settembre.
La scelta del mese era dovuta ai miei impegni lavorativi. Sapevo che avrei trovato pioggia (non immaginavo così tanta!) ma i prezzi erano notevolmente bassi, avevo pianificato di lavorare in smart-working qualche ora ogni giorno quindi il meteo me lo avrebbe fatto pesare meno. Ma soprattutto: "sotto i tetti non piove", quindi determinate "attività sportive in camera" avrebbero potuto svolgersi senza intoppi.
Son stato poco più di due settimane ma c'è da dire che, essendo andato lì anche per salutare dei conoscenti ed avendo dedicato qualche ora ogni giorno a lavorare al pc, non ho avuto a disposizione tutto quel tempo che solitamente si ha quando si va così lontano, ma per me era un ottimo compromesso. Son stato la prima settimana in un albergo fuori mano vicino ai miei conoscenti, la seconda in un altro sempre da quelle parti, e gli ultimi due-tre giorni in un altro ancora ma stavolta nella centralissima Patong. Purtroppo una devastante intossicazione alimentare mi ha letteralmente distrutto e trasformato, dal quarto giorno circa, in un idrante umano di merda liquida, togliendomi gran parte delle forze. Tuttavia, l'energia rimastami mi ha consentito di togliermi qualche piccante soddisfazione.
Per trovare qualche contatto prima della partenza ho usato ThaiFriendly, versione free, si può mandare al massimo un messaggio ogni 10 min ma basta scambiarsi il numero di tel o l'ID di un'applicazione che si chiama Line e poi ci si sente liberamente.
Descrivo nel seguito le mie esperienze degne di nota. Ho conosciuto le ragazze sempre tramite ThaiFriendly, e credo che non serva a molto scriversi settimane prima dell'arrivo, anzi meglio farlo direttamente una volta lì così si trovano quelle presenti al momento.
I prezzi si aggirano su 2000-2500 baht (55-70 euro) short-time (un'ora o poco più) o 4000-5000 baht (110-140 euro) long-time (tutta la notte).
L'alcolizzata con fuga finale.
26 anni e dalle foto sembra davvero top, talmente tanto che temo un fake, la contatto un paio di settimane prima della partenza e da quel momento non passa giorno in cui non mi scrive. Finalmente trovo il tempo per incontrarla e mi dice che è libera. Dopo tutti quei messaggi mi sembrava già di conoscerla e percepivo un rischio di fregature abbastanza basso, quindi le propongo direttamente 4000 baht long-time e di incontrarci nel pomeriggio. Per fare le cose in grande, addirittura prenoto un altro hotel molto più bello del mio (lo pensavo io... in realtà erano equivalenti, ma tanto una notte in doppia veniva meno di 30 euro, complice la bassa stagione). Meteo: diluvio universale. Prendo un taxi, 20 min di strada, 10 min di un lentissimo check-in, e finalmente entro. Lei ritarda di un'ora. Mi chiede stranamente di trovarci fuori, ma penso - meglio così, in questo modo la vedo prima e se è un fake la caccio da dove è venuta -. Esco e finalmente me la trovo davanti: una figa imperiale, addirittura meglio delle foto! Occhi azzurri, capelli castani, carnagione chiara, alta tra 1.50 e 1.60, sui 55 kg, fisico armonico e proporzionato, seno abbondante, con un vestitino azzurro da serata di gala se non fosse stato un po' troppo scollato. Cerco di riprendermi dallo sbalordimento e mi propone di prendere un paio di birre a un supermercato per poi berle in stanza. Io suggerisco invece di prenderle in un bar, così da diversificare le attività delle seguenti ore, e accetta. Nel bar trovo una situazione che chi è già stato in questo paese probabilmente conosce: ragazze sole che ti guardano sorridendo, barista che ti guarda sorridendo, e biliardi. Ci sediamo al bancone e lei chiede un gioco da tavolo che corrisponde al nostro "Forza quattro". Perdo i primi due round (lei ci giocherà ogni giorno, io l'ultima volta era più di 30 anni fa!), ordiniamo un'altra birra a testa, e al terzo round riesco a pareggiare. Oltre che esteticamente notevole, si rivela essere anche molto di compagnia e con un discreto inglese. Poi mi chiede se voglio bere ancora e io propongo di cambiare locale, quindi decidiamo di andare direttamente a cena in un posto vicino un po' di classe. Mi fa vedere che per spostarsi non usa Bolt o Grab ma inDrive, che fa pagare in contanti direttamente al tassista e costa notevolmente meno dei primi due! Io divengo sempre più contento della sua compagnia e di addentrarmi nella vita del luogo, anche se pur sempre da turista. Le chiedo cosa vuole mangiare, sperando non prenda caviale (ero pronto a dire - please everything except that! -) ma dice... - I drink one cocktail -. Un po' strano dopo due birre, penso io... Non dovrebbero essere loro a tenersi sobrie e far bere me e poi chiedere extra money? Comunque io mi gusto una sontuosa cena di pad thai, salmone alla griglia e (terza) birra e lei si beve il cocktail. Talmente buono che dice di volerne un altro! Allora le propongo di prenderlo in un altro locale, in modo da concludere alcolicamente la serata fuori prima di darci alle danze in camera.
Lei estusiasta fa strada ed entriamo in un bar coi tavolini all'aperto, con ragazze sedute che già in lontananza sorridono e ci fanno cenno di entrare, e un ladyboy inguardabile che gioca a biliardo con un uomo occidentale distinto sulla cinquantina. Ordiniamo io un Margarita e lei qualcosa di simile. Propongo di tornare in albergo, ed arriva il primo sentore di qualcosa che non torna: mi dice di sì ma di incamminarci a piedi, nonostante dalle mappe mi risulti che a piedi ci voglia ben mezz'ora. Inizia una pseudo-lamentela sul bisogno di denaro della sua famiglia e fa presente che i supermercati 7-11 (si chiamano "Seven-eleven") stanno per chiudere e che hanno anche il servizio per versare denaro, e io (non come un pollo, ma riconoscendo che con lei avevo già passato una fantastica serata di almeno 6 ore e che per quella cifra ci eravamo già accordati) le do' il pattuito, entriamo nel supermercato, e indovina cosa propone di prendere? Due birre, ovviamente! Almeno significava che non voleva andare via... Ne prendiamo una alla fragola lei e una al lampone io, giusto perchè bisogna provare tutto nella vita. Inoltre si prende una specie di piadina farcita di formaggio che in cassa le scaldano. Almeno mangia qualcosa e non sviene... E resto sempre più incredulo di quante cose facciano in questi supermercati, che tra l'altro all'esterno hanno anche i bancomat. Usciamo e troviamo un carretto con street-food, e prendiamo uno spiedino di palline di carne lei e uno di pesce io, ovviamente con salsa ultra-piccante. Praticamente mi stava facendo fare in poche ore quello che in genere si fa in vari giorni... Una guida turistica notturna d'eccellenza! Mi chiedo quando e se mai andremo in albergo, ma incrociamo un altro bar, con un irlandese fuori (in tutti i sensi) sui 35 anni che sorride e muove la testa a ritmo della musica dance che si sentiva. Ovviamente le immancabili ragazze presenti ci chiamano e lei si fionda dentro, ordinando altre due birre! Ci troviamo quindi con due birre a testa, e cominciamo a giocare a biliardo, la cui presenza era scontata. Stavolta la mia superiorità è schiacciante, credo perchè con tutto quell'alcool e pesando non più di 50 kg non riusciva nemmeno a vedere le palline (invece a "tenere in mano la stecca" penso avesse una certa esperienza...), mentre la mia vista aveva ancora qualche barlume di nitidezza. Ci chiedono se prendiamo qualcos'altro, prendiamo un Baileys a testa, e capisco ormai che la serata sarebbe stata divertente anche se non nel modo che volevo io, tanto valeva buttarla sul bere anche per non incazzarmi troppo.
Un po' ciondolanti, riprendiamo la lunga strada verso l'albergo (in effetti la direzione era quella) e troviamo l'ennesimo bar, con 5-6 ragazze abbastanza cesse, un paio di ladyboys ancora più cesse (una semi-obesa e una magrissima senza metà dei denti) e un anziano francese col sorriso da ebete che biascicava sillabe incomprensibili per manifestare tutta la sua gioia di essere contornato da loro, con un alito da bomba batteriologica. Io ordino un Kalhua, lei una birra. Inizio a preoccuparmi che non finisca in coma etilico perchè veramente non mi spiego come possa riuscire a bere così tanto, eppure beveva sempre davanti a me e ogni 10 minuti andava in bagno urlando - I go toileeet! - quindi non penso facesse finta.
Nel frattempo si materializza, seduto al bancone, un giovane sulla trentina, immancabilmente col sorriso di complicità quasi a volermi dire - quanta gnocca attorno, sei contento anche tu? - Capirai, penso io. Comincia quasi subito una conversazione basata sulla da lui presunta superiorità militare della Russia, ma lo fa mostrandomi le traduzioni di quello che scriveva su google translate, dato che l'inglese non sapeva neanche dove stesse di casa. Per educazione gli rispondo un paio di volte, mostrandogli a mia volta le traduzioni, e cerco di chiudere il discorso, ma questo apprezza e mi mostra messaggi sempre più lunghi e noiosi, e mi fa presto rimpiangere il camminare con birre in mano di poco prima. Intanto scambio qualche parola anche con le altre presenti, che scopro essere tutte cameriere, e pian piano mi lascio sfuggire un po' di nervosismo riguardo al fatto che quella con cui ero arrivato probabilmente non sarebbe mai venuta in albergo, nonostante le avessi dato "money to help family". Una delle cesse si siede vicino a me e mi accarezza le mani, poi la testa, poi le spalle, mi dà qualche bacio sulla guancia, e inizia un vero e proprio massaggio decontratturante che, per quanto gradevole, mi manda sempre più in imbarazzo. Dopo un altro paio di drink io comincio a preoccuparmi delle mie facoltà mentali e a temere di venire in qualche modo raggirato o rapinato, anche perchè avevo la sensazione che quella con cui ero venuto e le altre si conoscessero, e continuo a chiedermi come non stesse ancora male. La risposta non si fa attendere: la tipa si chiude in bagno per mezz'ora, le altre la chiamano e non dà segni di vita, poi esce e resta seduta sul pavimento in stato confusionale per un'altra mezz'ora. Cerco di parlarle e non solo non mi risponde, ma mi manda via con gesti sempre più aggressivi, e allora acquisisco la certezza che non me l'avrebbe mai data. Poi resuscita, va verso la strada mentre uno in scooter accosta, e lei sale scappando. Io rimango prima impietrito, poi esplodo in una rabbia infernale urlando, e la titolare del bar cerca di calmarmi addirittura assicurandomi che il giorno dopo l'avrebbe mandata da me a trombare. E chi cavolo era, la boss del quartiere? Addirittura mi offre da bere gratis e mi fa ricaricare la batteria del cellulare. Io accetto solo la seconda visto che di alcool ne avevo già in quantità disumane, mi sparisce il timore che mi volessero rapinare e mi calmo.
Sotto la pioggia battente riprendo il cammino, imprecando, verso l'hotel e, una volta arrivato, penso che avevo passato una delle serate più inverosimili e divertenti della mia vita. Mi chiedo se scrivere o no alla pazza che era stata con me quasi 12 ore ed era anche stata male, ma in fin dei conti mi aveva anche fregato e penso che probabilmente mi ha già bloccato, quindi non le scrivo.
Non è finita: il giorno dopo mi sveglio, accendo il telefono, e trovo un suo messaggio: - Sorry for yesterday, tomorrow I give you free sex - Mi chiedo se sto ancora dormendo, o se addirittura ho sempre dormito fin dall'inizio e non l'ho proprio mai conosciuta. Dopo essermi ripreso, le scrivo per ringraziarla per la serata e di non preoccuparsi, e mi riservo di rivederla fra qualche giorno. I miei impegni lavorativi, però, non mi avrebbero più consentito di pianificare notti da leoni di tale portata, e soprattutto volevo conoscerne altre, così ho passato il resto della mia permanenza a ricevere continue richieste di rivedersi da parte sua e a glissare. Addirittura una volta tornato in Italia ha continuato a insistere per vederci, e a dire che non credeva fossi partito veramente, fino a quando le ho mostrato il boarding pass e finalmente mi ha creduto.
Non era ancora finita: pochi giorni fa (a più di due mese dal nostro incontro) mi ha aggiunto su Facebook. Alla fine mi ha lasciato uno strano ma bel ricordo, e continuiamo a sentirci come amici
La muta che durante le trombate urla: primo incontro.
Pioggia da cataclisma. Per farmi capire: uscire con l'ombrello è totalmente inutile perchè l'acqua è talmente tanta e il vento talmente forte che dopo 10 secondi le scarpe sono inzuppate come se si stesse camminando dentro un ruscello e le gocce che entrano di lato ti hanno completamente bagnato i vestiti. L'ombrello si apre di continuo a causa del vento e serve solo ad incazzarsi di più.
Le chiedo un paio di foto, dato che sul sito di dating non si vedeva granchè, e me le manda. Mi sembra palesemente un fake... Nonostante questo, memore che dietro un fake si può nascondere una ragazza comunque carina e con cui ci si può trovare poi bene, la faccio venire da me e ci accordiamo per 2000 baht short-time. La modalità di trasporto da lei prediletta era: moto taxi (ovvero taxi ma tramite motorino-scooter anzichè auto, che costerebbe altrimenti almeno il doppio) pagato tramite la mia app (Grab). Un po' me la rido immaginando il suo viaggio aggrappata al tassista in mezzo alla tempesta per mezz'ora. Arriva e mi aspetta dentro un bar, visto che fuori il diluvio imperversa. Senza grandi aspettative e un po' incuriosito, la raggiungo e... E' davvero quella delle foto! Addirittura meglio! Alta 1.60, magra e atletica, seno e sedere perfetti, carnagione un po' scura, capelli e occhi castano scuro, una specie di Pocahontas in versione irresistibile. Nuovamente si impossessa di me una sensazione di incredulità e, come fossi un attore, mi comporto come fosse del tutto normale che una tale bellezza con la metà dei miei anni (io sono sulla quarantina) si trovasse a passeggiare sotto al mio stesso ombrello. Chiariamo qui che ho una vita sociale perfettamente normale ed ho avuto varie fidanzate, alcune per niente male, ma trovarmi di punto in bianco non in camera ma all'aperto tra la gente con una gnocca un livello così alto mi aveva inevitabilmente shockato.
Saliamo, si fa la doccia, io pure, noto che il fisico è al di sopra di ogni criterio con seno e capezzoli che non sembrano minimamente soggetti alla forza di gravità, e passo un'ora con questa top model come se per entrambi fosse la prima volta. Rimane molto silenziosa per tutto il tempo ma, una volta "calda", comincia a gemere come un animale e da quel giorno ogni volta che sono uscito dalla stanza ho controllato che non ci fosse nessuno, certo di essere diventato per tutti "quello che le fa urlare". Purtroppo non sapendo l'inglese rimane quasi completamente muta e mi mostra le traduzioni sul cellulare ogni volta che deve dirmi qualcosa, e io lo stesso, e questo ha tolto un po' all'esperienza, ma in confronto al resto è stato quasi un piccolo dettaglio. La rispedisco dunque da dov'era venuta, sempre tramite motorino sotto alla tempesta, e resto una buona mezz'ora a contemplare l'universo e a chiedermi se fosse successo veramente o se mi fossi immaginato tutto.
Con gli ormoni a mille, non resisto e ne contatto un'altra: il mezzo anfibio.
Il mezzo anfibio.
Ci mettiamo d'accordo per 2000 baht short-time e mi chiede l'indirizzo, dicendomi che le servono 35-40 min per arrivare. Da quando parte ce ne mette 50. Esco ad aspettarla sotto casa e quello che vedo ha dell'incredibile: arriva in scooter, avvolta da un telo con solo gli occhi fuori, non so dire se sembrasse di più una piovra umana o un'agente della marina specializzata in operazioni ad alto rischio. Parcheggia e saliamo insieme, come nulla fosse, mentre io mi chiedevo come avesse fatto a non scivolare ed ammazzarsi dopo quasi un'ora di viaggio con quel meteo tra asfalto scivoloso, buche, ed altre moto e macchine.
Carnagione (parecchio) più scura rispetto alle foto, occhi e capelli scuri, alta circa 1.60, fisico impeccabile ma viso che non mi piaceva totalmente, comunque una bella ragazza di 23 anni. Segni particolari: le mancava un dente tra quelli di lato!
Si fa la doccia e ci mettiamo a parlare, risulta abbastanza intelligente e simpatica con un ottimo inglese.
A letto si fa fare di tutto e rimane sempre col sorriso, un'ora memorabile, io contentissimo. Terminato il tutto, le conferisco il compenso e, forse un po' da stronzetto, non le do la mancia che si sarebbe meritata per il lungo e cimentoso viaggio appena compiuto, senza considerare quello di ritorno che la aspettava, ma sapevo che non l'avrei rivista ancora e le ho dato solo il pattuito.
La muta che durante le trombate urla: secondo e terzo incontro.
Con uno splendore del genere penso che sarebbe un'ottima idea passare delle giornate intere (o forse no? la comunicazione tramite traduttore non è proprio il massimo... beh ma lei sì!) e proviamo a organizzare un giro nelle isole vicine o una giornata al parco acquatico, ma la pioggia continua a battere inferocita, e non ci consente alcunchè. Allora viene nuovamente da me. Il copione è simile al precedente, tranne che si lascia andare ancora di più e rimane più di un'ora e mezza. Mi convinco di essere probabilmente in coma dopo un incidente e che il mio viaggio sia avvenuto solo nella mia mente. L'esperienza mistica mi spinge a lasciarle una mancia di 500 baht aggiuntivi, e lei li accetta solo dopo un po' di esitazione e chiedendomi varie volte perchè, e poi mi ringrazia quasi cadendo ai miei piedi, manco le avessi regalato un appartamento.
Cambio albergo e vado nel secondo, più bello e con la piscina all'aperto, che dato che pioveva non serviva a niente, ma il prezzo per una settimana era sui 250 euro e mi andava benissimo. Avevo pianificato di lavorare di più la prima e trombare di più la seconda, per questo avevo puntato maggiormente sul risparmio prima e sul lusso poi. Purtroppo il secondo albergo, a differenza del primo, aveva la reception costantemente all'ingresso e mi ha fatto sentire un po' meno libero di chiamare tipe. Comunque la stanza era per due e, alla peggio, avrei detto "she is a friend and the room is for two, is that ok?" Non penso che nel paese del turismo sessuale per eccellenza si sarebbero sconvolti
Il meteo risulta eccezionalmente clemente. La chiamo e la aspetto fuori, in modo da entrare assieme. Le dico di stare alla mia sinistra entrando, così io mi lascio la reception alla destra e probabilmente non la notano più di tanto, e mi risponde ok. Purtroppo i suoi ok erano la risposta a tutto: non aveva capito una sola parola e continuava a starmi alla destra, io mi scambiavo di posto e lei continuava a girare, insomma mi stava facendo tornare indietro facendo un cerchio! Allora la guido prendendola per un braccio, come se fosse il mio animale domestico, e riesco a portarla dentro. Dalla reception nessun segnale, fortunatamente evitiamo la sua identificazione e il mio imbarazzo di quello che si porta le escort in camera. Una volta in camera... Nuovamente misticismo: due ore in cui facciamo praticamente di tutto, e french kiss che sembrava volermi soffocare con la sua lingua. Girlfriend experience, a confronto, è un eufemismo. Non solo le prestazioni erano migliorate, ma anche il volume e il tono della sua voce erano saliti agli ennesimi livelli. Credo l'avessero sentita fino a 100 metri di distanza pur con porta e finestre chiuse. Voglio darle nuovamente la mancia, ma non ho pezzi da 500, solo da 1000. Allora le do 1000 baht aggiuntivi, e lei addirittura cerca di rifiutare e mi chiede se sono sicuro, insomma ho dovuto insistere parecchio.
I giorni seguenti la ricontatto, ma risponde solo dopo numerosissimi tentativi dicendomi che è dovuta andare a Bangkok e che sarebbe tornata dopo un paio di giorni. Le scrivo dopo quel paio di giorni, e mi risponde che è ancora a Bangkok. Non la rivedrò mai più. Una volta tornato in Italia, ho provato a proporle un viaggio di una settimana ma a ogni messaggio più lungo di dieci parole o non rispondeva o scriveva - are you coming back? -, secondo me non sa fare copia e incolla sul traduttore. Con un botta e risposta di questo tipo, sfido chiunque a non farsi passare la voglia.
Patong: come formiche in Bangla road.
Arrivo al terzo e ultimo albergo ed entro nella mia stanza, inaugurandola inondando di diarrea l'impianto idraulico del bagno.
Il tempo pare più clemente, tanto da regalare giornate particolarmente piene di sole, almeno per qualche ora. In realtà non era clemenza, ma un'altra forma di accanimento del destino: i raggi erano talmente intensi che senza un cappello mi sarei ustionato il viso. Il caldo e l'umidità, invece, erano insopportabili come fin dal primo giorno. Mi concedo una passeggiata per la città, che si rivela subito abbastanza stressante data la presenza di numerosissimi centri massaggi, tipo uno ogni 50 metri, ciascuno con decine di donne over 30 (la maggior parte over 40) che mi chiamano per entrare, anche quando sono dall'altra parte della strada. Ne provo solo uno, Nuru Massage, ed è un disastro: da fuori mi dicono il prezzo irrisorio di 400 baht per un massaggio di un'ora, ma dentro si trasforma in un'insistenza continua per farmi pagare cifre esorbitanti per rendere il servizio più sexy. Minimizzo il danno di esborso e di rischio di venire derubato (in certi posti non si sa mai) ed aggiungo 2000 baht per una conclusione manuale. Sorprendentemente, il massaggio risulta di una professionalità ai massimi livelli, con tanto di ossa scrocchiate, non senza il terrore che mi venisse letteralmente spezzato l'osso del collo.
Di sera mi immergo nella famigerata Bangla road, una strada strapiena di locali, lap dance, con centinaia di ragazze che ballano (vestite all'esterno e svestite all'interno). La situazione è irritante: ogni locale ha fuori un "buttadentro" ed ogni volta che ne incrocio uno mi sento urlare di entrare e vengo spesso tirato per un braccio. Io a mia volta urlo - don't touch me! - ed aumento il passo, ma la scena si ripete continuamente e mi sento sempre più una zebra che fugge da un branco di tigri, anche se il paragone non è proprio azzeccato perchè i thailandesi sono abbastanza mingherlini... diciamo un branco di iene. Decido di entrare in uno strip club dove l'unico costo obbligatorio è 100 baht per una birra. All'interno la luce è soffusa, ci sono molti tavolini con clientela quasi tutta maschile di tutti i tipi e nazionalità, i più giovani solitamente in gruppo, e tutti in compagnia di ragazze thai, e al centro la pista con i pali dove alcune tipe ballano. Chiedo una birra con l'intenzione di guardare un po' il panorama e riprendermi dalla spossante fuga precedente, ma due ragazze mi fanno accomodare a un tavolo e si siedono con me. Entrambe sui vent'anni, una niente di che e l'altra alta, magra, e davvero bella in viso, con una carnagione talmente chiara da farmi pensare a una cinese. Mi fanno le noiosissimi domande di rito (How are you? Where are you from? How long will you stay? Ecc.) e io rispondo educatamente, ma si fanno sempre più pesanti, soprattutto perchè non riesco minimamente a vedere quelle che ballano. Siccome una mi piace e una no, e non so come dir loro che voglio stare solo con una, rifiuto la loro richiesta di offrire da bere e mi alzo, per andarmi a sedere davanti a una che sta ballando sul palo completamente nuda, eccetto per una giarrettiera, e che mi sorride. Finalmente. Ma dopo neanche 10 secondi mi fa cenno di metterle la mancia sulla giarrettiera, e allora me ne vado direttamente fuori.
In strada ci sono anche freelancer, ovvero quelle che lavorano da sole e non nei locali. Una molto gradevole mi si avvicina e mi dice - can I lick your ass and suck your dick? - io mi guardo attorno, vedo decine di indiani, russi, mediorientali ubriachi e sudati, e il pensiero di inzuppare il biscotto negli stessi pertugi in cui lo hanno infilato questi mi fa venire la nausea. Torno in albergo e non riesco a dormire fino alle 4 del mattino a causa della musica dei locali vicini.
Rimpatrio.
INCONTRA DONNE VOGLIOSEE' ora di tornare alla vita reale. Qatar Airways rende il lungo viaggio meno pesante del previsto, servendomi pasti squisiti e bevande illimitate, tra cui tre tipi di vino, birre, e svariati cocktails. Mi limito ai vini, non mancando di prenderne da tre a quattro bicchieri in ciascuno dei due voli.
Condivido con un inebriante Syrah rosso rubino un pensiero sull'immensa fortuna di viaggiare, e di far tesoro di ricordi tanto straordinari quanto indelebili.
enzaccio76
30/11/2024 | 18:54
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Racconto straordinariamente bello!Degno del miglior Irvine Welsh. Complimenti per la scrittura. È stato un piacere leggerti
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàImperatoredaustria
30/11/2024 | 19:40
Silver
@The_Shepherd letto tutto di un fiato: complimenti!!!
👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏
Ho capito fondamentalmente due cose: la prima è che pensavo di essere bravo io nelle recensioni ma Titano mi batte e tu mi stra-stra-stra-strabatti.
La seconda è che il mio fegato ed il mio intestino non saranno mai pronti per la Thailandia 🤣🤣🤣
INCONTRA DONNE VOGLIOSEasax62
30/11/2024 | 21:17
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Complimenti per la recensione, letta tutta di un fiato
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàThe_Shepherd
01/12/2024 | 17:32
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Grazie ragazzi, i vostri apprezzamenti sono eccessivi!
INCONTRA DONNE VOGLIOSEMi sono sfuggite alcune inesattezze, come un apostrofo dopo un "do" e descrivendo l'alcolizzata prima con "sui 55 kg" e poi con "non più di 50 kg", e chissà forse qualcos'altro. Ma il racconto era lungo, conto sulla vostra comprensione.
L'impietoso Irvine Welsh avrebbe concluso diversamente la narrazione di un'avventura così tanto guastata dal punto di vista intestinale. Mi sembra giusto citarlo:
“Sogno un immenso bagno pubblico incontaminato, rubinetti d'oro scintillante, marmo bianco virginale, una tavoletta di ebano, uno sciacquone pieno di Chanel n°5, un lacchè che mi porge fogli di carta igienica in seta cruda... ma date le circostanze qualunque posto va bene!”