Sabato sera, ore 23:00. Sono sull'autobus n.80 direzione pza Venezia.
Due straniere evidentemente ebbre catturano la mia attenzione. La catturano non in quanto ebbre, ma in quanto fregne. In particolare una sembra l'impersonificazione della donna angelo di dantiana memoria: bionda, fisico statuario e occhi glaciali.
Una delle due puledre importuna diversi gruppetti di ragazzi seduti, chiede informazioni su discoteche e similari.
Faccio l'indifferente, ma le mie antenne sono in allerta, cercano di catturare qualsiasi informazione utile. Un'antennona in particolare si sente chiamata in causa. La tengo a bada. Capisco che sono polacche e porche. Della seconda ero certo, della prima dovevo sincerarmi. Resto in attesa. Sapevo che sarebbe arrivato il mio turno, se non altro per questioni statistiche. Nell'autobus erano finite le persone da molestare. Si fanno sotto tre turchi dall'aspetto tutt'altro che amichevole, sono troppo anche per le due squinternate. Cercano una via d'uscita e puntano su di me. Erroraccio.
"And you? Where are you from?". Mi gioco l'unica frase di polacco presente nella mia faretra: "Mam na imie Edoardo".
Le polacche ridono, i turchi ringhiano.
Le convinco a seguirmi a Trastevere dove avrei dovuto raggiungere un gruppo di amici.
Scendo al capolinea, mano nella mano, con la bella copia di Claudia Schiffer, tale Julia. Uno dei tre kebabari mi saluta con un laconico "Good Luck" che sapeva di "kittemuort". Non li biasimo.
Arrivo a Trastevere. I miei amici pensano sia arrivato Babbo Natale. Chiarisco che non sono una ONG e che opero a scopo di lucro, vale a dire allo scopo di scopare. Uno con me, gli altri via.
Scende in campo la punta di diamante del team. Che 2v2 sia!
Tendenzialmente in serata tra due punzelle punto sempre sulla più brutta. È una questione di educazione. Qui di brutte nemmeno l'ombra, mi trovo in difficoltà. "Al diamine! sto sognando, sognamo bene". Vado su Julia.
Le portiamo in un pub sudicio e iniziamo a bere. Il collega in tempo zero ficca la lingua in bocca a Patricia. Fin qui niente di nuovo. Iniziamo a ballare. Julia, che nella scatola cranica ha la segatura al posto della materia grigia, mette le zampette nelle mie mutande (leggersi procedimento di stima dimensioni arnese), mi ispeziona il perineo e mi morde un capezzolo, però di limonare non ne vuole sapere. Sia mai che qualcuno possa pensare non sia una ragazza a modo. E visto che era interessata alla reputazione delle donne polacche come ente collettivo, di tanto in tanto faceva volare uno scapellotto educativo ai danni dell'amica intenta a divertirsi.
Julia prende il comando.
Fa sedere me ed il mio socio su due sedie a bordo pista e parte con uno spettacolino privato, che in quel di Varsavia mi sarebbe costato una banconota di colore verde. Invita l'amica a fare altrettanto, minacciandola di ripercussioni coroporali nella denegata ipotesi in cui quest'ultissima non muovesse le natiche a tempo. Sale a cavalcioni e mi stringe il collo con un vigore che per poco non ci lascio le penne. Non sarebbe stato un brutto modo per congedarmi. Se non che poco prima che l'ossigeno smettesse di affluire al cervello, noto con la coda dell'occhio che un bodyguard black stava osservavando la scena ravanando a sua volta trai propri averi. Col cazzo che la lascio a lui! Do un colpo di bacino e mi scrollo l'ingorda di dosso.
"Ti dispiace se comando io per un pó?" (cfr. Full Metal Jacket)
Sì, Le dispiaceva.
Però a quel punto la lingua in bocca non la infastidiva più.
To be continued...
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Chiattillo
21/05/2024 | 13:23
Newbie
Sabato sera, ore 23:00. Sono sull'autobus n.80 direzione pza Venezia.
Due straniere evidentemente ebbre catturano la mia attenzione. La catturano non in quanto ebbre, ma in quanto fregne. In particolare una sembra l'impersonificazione della donna angelo di dantiana memoria: bionda, fisico statuario e occhi glaciali.
Una delle due puledre importuna diversi gruppetti di ragazzi seduti, chiede informazioni su discoteche e similari.
Faccio l'indifferente, ma le mie antenne sono in allerta, cercano di catturare qualsiasi informazione utile. Un'antennona in particolare si sente chiamata in causa. La tengo a bada. Capisco che sono polacche e porche. Della seconda ero certo, della prima dovevo sincerarmi. Resto in attesa. Sapevo che sarebbe arrivato il mio turno, se non altro per questioni statistiche. Nell'autobus erano finite le persone da molestare. Si fanno sotto tre turchi dall'aspetto tutt'altro che amichevole, sono troppo anche per le due squinternate. Cercano una via d'uscita e puntano su di me. Erroraccio.
"And you? Where are you from?". Mi gioco l'unica frase di polacco presente nella mia faretra: "Mam na imie Edoardo".
Le polacche ridono, i turchi ringhiano.
Le convinco a seguirmi a Trastevere dove avrei dovuto raggiungere un gruppo di amici.
Scendo al capolinea, mano nella mano, con la bella copia di Claudia Schiffer, tale Julia. Uno dei tre kebabari mi saluta con un laconico "Good Luck" che sapeva di "kittemuort". Non li biasimo.
Arrivo a Trastevere. I miei amici pensano sia arrivato Babbo Natale. Chiarisco che non sono una ONG e che opero a scopo di lucro, vale a dire allo scopo di scopare. Uno con me, gli altri via.
Scende in campo la punta di diamante del team. Che 2v2 sia!
Tendenzialmente in serata tra due punzelle punto sempre sulla più brutta. È una questione di educazione. Qui di brutte nemmeno l'ombra, mi trovo in difficoltà. "Al diamine! sto sognando, sognamo bene". Vado su Julia.
Le portiamo in un pub sudicio e iniziamo a bere. Il collega in tempo zero ficca la lingua in bocca a Patricia. Fin qui niente di nuovo. Iniziamo a ballare. Julia, che nella scatola cranica ha la segatura al posto della materia grigia, mette le zampette nelle mie mutande (leggersi procedimento di stima dimensioni arnese), mi ispeziona il perineo e mi morde un capezzolo, però di limonare non ne vuole sapere. Sia mai che qualcuno possa pensare non sia una ragazza a modo. E visto che era interessata alla reputazione delle donne polacche come ente collettivo, di tanto in tanto faceva volare uno scapellotto educativo ai danni dell'amica intenta a divertirsi.
INCONTRA DONNE VOGLIOSEJulia prende il comando.
Fa sedere me ed il mio socio su due sedie a bordo pista e parte con uno spettacolino privato, che in quel di Varsavia mi sarebbe costato una banconota di colore verde. Invita l'amica a fare altrettanto, minacciandola di ripercussioni coroporali nella denegata ipotesi in cui quest'ultissima non muovesse le natiche a tempo. Sale a cavalcioni e mi stringe il collo con un vigore che per poco non ci lascio le penne. Non sarebbe stato un brutto modo per congedarmi. Se non che poco prima che l'ossigeno smettesse di affluire al cervello, noto con la coda dell'occhio che un bodyguard black stava osservavando la scena ravanando a sua volta trai propri averi. Col cazzo che la lascio a lui! Do un colpo di bacino e mi scrollo l'ingorda di dosso.
"Ti dispiace se comando io per un pó?" (cfr. Full Metal Jacket)
Sì, Le dispiaceva.
Però a quel punto la lingua in bocca non la infastidiva più.
To be continued...
Gnoccatravels
27/05/2024 | 09:52
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