“Non c’è niente di meglio della Prospettiva Nevskij, per lo meno a Pietroburgo.
Per la città la prospettiva è tutto.
Cosa non brilla in questa nostra strada, in questa bellezza della nostra Capitale!
Sono sicuro che nessuno fra i suoi smunti e impiegatizi abitanti scambierebbe la Prospettiva Nevskij neanche per tutto l’oro del mondo…”
N.G.
Una lunga premessa: qualche coglione, qui e altrove, interroga altri utenti sul fatto che paghino o meno il costo dell’ingresso, quasi a legittimarne (nel primo caso) o inficiarne (nel secondo) le parole.
Ebbene, faccio sommessamente rilevare che ho pagato regolare ingresso per la mia giornata a Villach e quindi metto le mani avanti a fugare eventuali dubbi sorgessero a questi – appunto – coglioni.
Dio non voglia che nati ieri siano sopraffatti da istinti revisionistici che tanto vanno di moda.
Che poi il problema non è neppure dettato dal fatto che vengano accordati degli sconti alla clientela, specie quella affezionata o nota, ma che certa clientela – come mi è capitato di apprendere…condotte che si trascinano da anni, tra l’altro più o meno avanzate sempre dagli stessi, sempre meno per fortuna – pretenda una determinata scontistica con condotte al limite dell’estorsione dietro allusioni di feedback negativi.
Evidentemente credono che come è facile pagare le ragazze per fotterle, lo stesso accada anche con chi scrive.
O che tutti siano disposti a vendersi. O farsi comprare.
“Ma che facciamo? Ci portiamo i cibi cotti da casa?” diceva il Geom. Calboni all’Ippopotamo. Ci siamo capiti.
Come si sa, poi, il mondo è pieno di gentaglia.
Mi chiedo se siano gli stessi che chiedono prestiti per salire, magari proprio a chi è dentro al locale…non che la cosa mi levi il sonno, anche perché sono assolutamente certo che fenomeni così ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Fortunatamente, ad ogni modo, come detto il loro numero è in drastica diminuzione, specie virtualmente, o si autoisolano in modi paralleli magari pensando che certi echi non arrivino.
E se lo pensano loro, chi siamo noi per togliere certezze?
Avevo programmato la gita, come sanno i coinvolti, ben prima rispetto alle recenti salite, che ero solito – come il sonno stanotte che scrivo – rubare all’ultimo minuto.
Ho fatto in tempo tuttavia a leggere la recensione di un utente verso cui si sono scatenati in molti di questi "geni", “massacrandolo” virtualmente, specie altrove rispetto ai Forum. Soprattutto gente che non scrive nei Forum (per fortuna).
Quindi condotte di una scorrettezza assoluta, dato che neppure gli è concessa non dico la replica, ma persino la conoscenza della cosa.
Non che rilevi, peraltro.
Come detto il web è pieno di coglioni, e poi sono gli stessi che trovi nei locali, nei tuoi giorni sfortunati, e capisci perché le cose vanno come stanno andando.
Peraltro l’utente in questione – che non conosco personalmente – l’ho sempre apprezzato molto per quello che scrive nei Forum con toni tutto sommato pacati ed equilibrati, e di certo – per quel che può valere – la sua recensione non ha scalfito questo.
La recensione è un racconto individuale di un’esperienza soggettiva, e mai ho criticato – salvo in rarissimi casi e con motivazione oggettiva – chi dedicava il suo tempo a raccontare, a beneficio di tutti, la propria esperienza.
Ma le parole, e chi mi legge o conosce lo sa, hanno il loro peso.
E’ per questo che le recensioni “di getto” non sono mai buona cosa. La gita deve sedimentarsi…bisogna soppesare…capire …e valutare.
Ovviamente non con tempi biblici, e sempre ovviamente non che si debba parlare per forza bene di un locale o di una giornata, sia chiaro.
O ne uscirebbe subito qualche coglione a chiederti se hai pagato il biglietto d’ingresso.
Ma sono ragionevolmente certo che una critica costruttiva, e i Forum hanno anche questa funzione, non passi di certo per l’incendio del locale.
Sicuramente ci saranno state criticità nel giorno incriminato, nessuno lo nega, in primis chi quelle criticità è stato chiamato ad affrontare e risolvere.
E’ altrettanto vero che – motivo per cui evito, al netto dell’impossibilità proprio personale di salire in certi giorni – di fatto certi giorni sono da equiparare ai giorni festivi, quindi certi disagi non sono proprio difficili da predire e anticipare.
Se poi uno può salire solo certi giorni, o decide di farlo, diciamo che gli è attribuibile un concorso nella non perfetta riuscita della giornata, o quantomeno l’asticella della sopportazione dovrebbe alzarsi.
Ad ogni modo – e chiudo – ho notato toni più “concilianti” nei post successivi rispetto all’evento, dunque sono ottimista.
Abbiamo tutti da imparare da giornate storte: chi deve governare i locali - e lo fa facendosi in quattro e magari in otto perché le cose sono andate oltre le aspettative - e chi recensisce certe giornate, che vanno prese con maggiore filosofia, mi si passi la locuzione, o minore intransigenza.
Doverosa premessa a parte, perdonatemi, ma come detto scrivo queste righe rubando il tempo al sonno e agli affetti, e spero almeno sia apprezzato il gesto, veniamo alla giornata.
Spettatori di un piccolo incidente già alla partenza (a proposito di pianificare per tempo), che rallentava un po' le tempistiche di viaggio, sotto un cielo grigio piombo e poche gocce di pioggia arriviamo al locale nel primissimo pomeriggio, ovviamente in ritardo sulla tabella di marcia.
Evidentemente è destino che anche una programmazione anticipata non porti che a poche ore di permanenza nel locale.
In cassa il Direttore e Daniela, che ritrovo bene, espletano le operazioni di rito e poi appena entrati in arena scambiamo qualche chiacchera con lui.
La line up mi fa subito una ottima impressione.
Saranno 27 quel giorno, con netta riduzione di numero di non stanzabili e innalzamento del livello medio.
Mi viene riferito che il giorno successivo la nostra gita arriveranno altre 8 ragazze che – espletate le visite – dovrebbero prendere servizio a metà della prima settimana di maggio.
Tra le presenti ovviamente Inna, con capello sciolto piastrato, in total naked, Amalia in delizioso intimo rosa. Poi Ella, che indossa solo un reggicalze nero, ma total naked per il resto, Eva la Cubana ex Marina, che ricordo (e si ricorda anche lei), la meravigliosa Claudia in TN, poi Daniela con bell’intimo di colore caldo, quindi una deliziosa Holly, anch’essa con un bell’intimo con bustino (che le lasciava scoperto il seno) bianco e reggicalze con calze anch’essi bianchi, e Iza, con un intimo giallo praticamente inesistente.
Ci dirigiamo al ristorante e non posso che dire che i primi (3 tipi: fusilli all’amatriciana, tortelli al pomodoro e un altro che non ricordo) erano di bell’aspetto e buoni, come mi riferiscono gli amici che ne hanno attinto, mentre io mi sono diretto sui secondi, con frittata, pollo (leggermente piccante, delizioso) e verdure.
Presenti vari dolci e frutta tagliata. Buffet vario dunque, buono, ben presentato e pulito.
Un giretto all’esterno che ci vedeva unici avventori, ma date le temperature non propriamente primaverili ci siamo convinti in breve tempo a rientrare.
L’atmosfera è bella rarefatta come piace a noi, gli approcci sono rilassati e sorridenti, specie quelli di Maria (in intimo rosa, seppure con fisico ampiamente rivedibile) e Eva, ma a colpirmi è Freya, minuta rumena con capelli neri piastrati, avvolta in un improbabile due pezzi verde fluo che ne sminuisce il fisico notevole e acerbo, mentre meravigliose sono le calze autoreggenti in due fantasie che indossa.
Mi siedo accanto a lei, essendo gli sgabelli liberi dagli onnipresenti asciugamani (e sottolineo che ogni tanto qualcuno dello staff passava a raccoglierli laddove ve ne fossero abbandonati in giro per un po' di tempo…lodevole) e conversiamo in inglese, dato il suo italiano direi stentato.
Concordiamo la prestazione e ci dirigiamo al piano superiore.
Liberatasi dall’orribile costume sfoggia un fisico da omicidio, nel quale si staglia un bellissimo seno naturale che maneggio con cura (a differenza dell’animale che pochi giorni prima le aveva strizzato così forte i capezzoli da costringerla a terminare la giornata di lavoro per recarsi dal medico…il nuovo corso?) e mi fornisce una prestazione poetica ed animata, abbandonandosi in maniera tenera, tanto che sarò tentato – complici i numerosi intramezzi nel corso della giornata che ci vedrà incrociarci, incluso un suo salvataggio in extremis mentre, nel tentativo di fare i pochi scalini che la dividevano dalla zona che dall’ex piscina conduce al bancone del bar, si stava ammazzando sulle GPS franando al suolo – di riportarla di sopra.
La clientela frattanto arrivava alla spicciolata.
Varia umanità, per lo più coetanei evidentemente attratti dall’atmosfera onirica e ovattata.
Buoni comunque i numeri a fine giornata, mi verrà riferito.
Spiccavano tuttavia un paio di giovani, dei quali non ho potuto fare a meno di ascoltare la conversazione dato che si sedevano vicino a chi scrive: si chiamavano tra loro “Bro”.
Non mi sto inventando niente.
Tutto questo è accaduto mentre ero intento a bere un caffè, e quindi già colto dal pensiero di morire di mio.
“Hai visto che tipa Bro?” (era Daniela, n.d.R.)
“Dai Bro, provaci!” (che poi basta pagare, n.d.R.)
“Bro, io ci vado!”
“Grande Bro, poi mi racconti!!”
Per fortuna ho finito la mia pozione e me ne sono andato. Avranno avuto 25/30 anni a testa. Bro.
Il mio amico, che mi sedeva a fianco e a stento tratteneva le risa, li ha ribattezzati “Adultiminkia”.
Forse è uno dei due che ha defecato fuori dalla tazza e poi, anziché usare la carta igienica, ha pensato bene di pulirsi con due asciugamani e gettarli per terra, costringendo Cristiano a chiudere il bagno per 20 minuti durante i quali due povere ragazze delle pulizie hanno sistemato il disastro?
A proposito dei nuovi acquisti dei locali. E magari dei social che parlano di locali.
Fino a dove arrivano certe responsabilità e poi iniziano quelle di altri?
L’ambiente è tranquillo, ma dinamico ed ha il suo ritmo.
Mentre approfittiamo di qualche lama di sole per uscire, e un paio di orsi si avventurano nella piscina all’aperto (ora munita di scaletta) tra losanghe di luce, prima di cena è un fiorire di popcorn e salatini, e di chupiti offerti da Cristiano a ragazze e clienti.
Svaniscono tutti i pensieri, in questo pomeriggio normale, come polvere nel deserto.
Tutti attorno al bancone devo dire che si crea un bel momento conviviale, ma sono attratto da una ragazza che aspettavo, al primo giorno di lavoro, dato che ne avevo ammirato le foto.
E’ Alice, rumena, neppure vent’anni.
In un improbabile body nero, con scarpe (con tacco, non GPS) vernice nere; una bella ragazza molto alta, magra, e munita di un seno importante e naturale, da quanto si intuisce.
Lunghi capelli castani, si siede difianco a Inna, e sta sulle sue.
Cercherò di correggerne simpaticamente la postura arcuata, anche dopo la stanza.
Visibilmente spaesata, fa tenerezza.
Primo giorno.
Mentre rientra negli spogliatoti decido di aspettarla sul divanetto a fianco del cinema, e appena esce la accalappio, facendola sedere al mio fianco.
Non parla italiano né inglese. Ci salva il mio rumeno e, per i dettagli, google translator del suo cellulare. Oltre a Lara, in un meraviglioso completo blu elettrico e capello biondo sofisticato, che si offre di farci da interprete.
Mi sovviene il dialogo con il Maestro Brat e il pensiero va alle nostre “pepite nelle mani rugose” di recenti recensioni, mentre salgo a dare il benvenuto in “questo mondo” alla ragazza.
Penso alle diatribe tra Romantici e Porsei di Sorcattiana memoria.
E penso ai 20 anni suoi di oggi, e di quelle che conobbi quasi vent’anni anni fa per bordelli, quando anche loro avevano 20 anni, e io avevo vent’anni meno di adesso...
Nel 2009 trovavi Valeria, Lilli, Tamara, Tara, nate a fine degli anni ’80, che a pensarli ora sono un’altra era geologica. Oggi, nel 2023, trovi ventenni nate ad inizio 2000.
Penso che i 20 anni, per le professioniste, sono sempre i 20 anni. Ma dipende in che epoca ce li hai.
Quindi, cosa resta?
Resta – a mio avviso – l’imbarazzo del primo giorno nell’offrirsi ad uno ammantato da un accappatoio che hai conosciuto 5 minuti prima…il non sapere i passaggi del mestiere, nel cosa estrarre dalla borsetta…il nervosismo nell’aprire il lenzuolo per coprire il letto, perché non si riesce a stirarne le pieghe e gli arricciamenti…forse la vergogna, o il pudore se esiste ancora, nel levarsi il body e cercare di coprire con gli avambracci un seno naturale che traborda…cadente e bellissimo, come non ne esistono quasi più e che fortunatamente sono riuscito a vivere, seppure per mezz’ora…e poi un bacio che ha il retrogusto di una sigaretta fumata poco tempo prima, che non sei riuscita a eliminare del tutto, misto al sapore dolce di biscotto…baci lunghi e caldi mentre ti sale la febbre, e lasci fare a chi ti sta sopra, perché tu non sai…
Alice è meravigliosa e la camera è intrisa di tenerezza.
Posso dire che sono stato benissimo, e per quel che vale mi auguro anche lei.
Prima di ridiscendere, grazie a google translator, le fornisco qualche suggerimento, ma sono certo che anche chi di dovere lo ha fatto.
Camere così sono rari privilegi.
Camere di cui non cambieresti una virgola.
Camere così riposano in una locanda, a metà strada tra la meraviglia e la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno.
Ridiscendo e ritrovo un paio di compagni di viaggio, che mi raccontano delle loro stanze con Claudia (4 con noi, a fine giornata), Daniela (2 con noi), Lara, Eva la Cubana (2 con noi), Iza, Amira (grandissimo fisico e viso particolare…veramente notevole), Inna, Ella e Amalia.
Per chi vuole c’è da darsi da fare e noi, adolescenti attempati, che barano all’anagrafe con tatuaggi da galera, abbiamo consumato questo pomeriggio, concedendoci ogni eccesso, con chi voleva concederci le sue grazie.
Alla ricerca di abolire nel buio le distanze, durante questi saturnali periodici.
Appena apre il ristorante per cena ci fiondiamo.
Eccellente la punta di vitello e l’arrosto, che ho mangiato assieme a delle verdure e del riso in bianco.
Mi dicono buoni anche gli spaghetti con le polpette.
Ben presentati anche i dolci (veramente ottimo quello con amarene e cioccolato).
Cristiano, impagabile come sempre, onnipresente a chiederci le nostre impressioni, che per quanto riguardava il gruppo non potevano essere che favorevoli.
Un locale con una bella personalità ed armonia, quello creato dal Direttore…”pura luce con piccole zone d’ombra. Ma del resto anche il sole ha le sue macchie!” (cit.)
Dopo cena sono riuscito ad agguantare Selena, nuovo arrivo anch’essa, veramente molto bella e occupata.
Minuta ragazza con viso che ricorda - ma ne girano delle belle foto - un incrocio tra Michelle Rodriguez, Katie Holmes e Christina Ricci, a mio modesto avviso.
Bel corpo naturale e scatenata in una camera molto fisica, con tendenza (che ho fermato subito) a dominare e dettare le fasi del gioco.
Onda che cresce e poi si ritira, perdendosi nel mare.
Come il suo volto che scompare tra gli orsi bianchi mentre lei prosegue il suo lavoro di ronda, la cui unica costante è il nostro transitare sporadico.
Giusto il tempo per accomiatarci dal nostro ospite, un bel giro in una impeccabile wellness assieme a chi non era ancora in camera, per poi ripartire all’imbrunire per il rientro.
Il rientro alla Realtà e al suo drammatico divario con questo mondo fluttuante che ostinatamente percorriamo ogni tanto.
Quasi a fuggire dalla solida terra per volere camminare sull’acqua.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
@TITANO è la più bella recensione che abbia mai letto qui su gnoccatravels: ti meriti inoltre novantadueminutidiapplausi per la premessa 👏👏👏👏👏👏👏
PS e tanta, tanta invidia per la camera con Alice. Hai descritto perfettamente le sensazioni di una novizia totale, con tanto di difficoltà dovute anche alla comprensione linguistica. Mi capitò una situazione simile in Polonia con una diciottenne al primo giorno di lavoro ed io come primo cliente...
Pura poesia...
@TITANO lei che è un GURU da lunga data, mi saprebbe indicare qualche donzella "imperdibile" dell'Andiamo? Purtroppo sono fuori "dal giro" da tempo immemore. Ho persino paura che anche il mio "fiuto anti-missile" si sia arrugginito. Le sarei molto grato. Con stima. The Apprentice
Dare del "lei" è troppo anche per me.
Non potendo rispondere prima mi limito a dirti ora che ho recensito diverse ragazze in relativamente recenti salite, inclusa quella del thread.
Quindi hai nomi, descrizioni e sensazioni.
Poi sta anche a te.
Sovente infatti si dimentica che si scopa in due nel locale, e uno degli elementi dell'equazione è la parte maschile, spesso trascurata e - a quel che si legge come tenore dei post - in totale disarmo e giustamente spremuta.
L'unico consiglio che posso darti è di prendere spunto dagli utenti in cui riponi fiducia, se ce ne sono, e poi valuta in base alle tue sensazioni e sensibilità quando sei nel locale.
Tutto qui.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
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TITANO
30/04/2023 | 23:23
Gold
“Non c’è niente di meglio della Prospettiva Nevskij, per lo meno a Pietroburgo.
Per la città la prospettiva è tutto.
Cosa non brilla in questa nostra strada, in questa bellezza della nostra Capitale!
Sono sicuro che nessuno fra i suoi smunti e impiegatizi abitanti scambierebbe la Prospettiva Nevskij neanche per tutto l’oro del mondo…”
N.G.
Una lunga premessa: qualche coglione, qui e altrove, interroga altri utenti sul fatto che paghino o meno il costo dell’ingresso, quasi a legittimarne (nel primo caso) o inficiarne (nel secondo) le parole.
Ebbene, faccio sommessamente rilevare che ho pagato regolare ingresso per la mia giornata a Villach e quindi metto le mani avanti a fugare eventuali dubbi sorgessero a questi – appunto – coglioni.
Dio non voglia che nati ieri siano sopraffatti da istinti revisionistici che tanto vanno di moda.
Che poi il problema non è neppure dettato dal fatto che vengano accordati degli sconti alla clientela, specie quella affezionata o nota, ma che certa clientela – come mi è capitato di apprendere…condotte che si trascinano da anni, tra l’altro più o meno avanzate sempre dagli stessi, sempre meno per fortuna – pretenda una determinata scontistica con condotte al limite dell’estorsione dietro allusioni di feedback negativi.
Evidentemente credono che come è facile pagare le ragazze per fotterle, lo stesso accada anche con chi scrive.
O che tutti siano disposti a vendersi. O farsi comprare.
“Ma che facciamo? Ci portiamo i cibi cotti da casa?” diceva il Geom. Calboni all’Ippopotamo. Ci siamo capiti.
Come si sa, poi, il mondo è pieno di gentaglia.
Mi chiedo se siano gli stessi che chiedono prestiti per salire, magari proprio a chi è dentro al locale…non che la cosa mi levi il sonno, anche perché sono assolutamente certo che fenomeni così ci sono sempre stati e ci saranno sempre. Fortunatamente, ad ogni modo, come detto il loro numero è in drastica diminuzione, specie virtualmente, o si autoisolano in modi paralleli magari pensando che certi echi non arrivino.
E se lo pensano loro, chi siamo noi per togliere certezze?
Avevo programmato la gita, come sanno i coinvolti, ben prima rispetto alle recenti salite, che ero solito – come il sonno stanotte che scrivo – rubare all’ultimo minuto.
Ho fatto in tempo tuttavia a leggere la recensione di un utente verso cui si sono scatenati in molti di questi "geni", “massacrandolo” virtualmente, specie altrove rispetto ai Forum. Soprattutto gente che non scrive nei Forum (per fortuna).
Quindi condotte di una scorrettezza assoluta, dato che neppure gli è concessa non dico la replica, ma persino la conoscenza della cosa.
Non che rilevi, peraltro.
Come detto il web è pieno di coglioni, e poi sono gli stessi che trovi nei locali, nei tuoi giorni sfortunati, e capisci perché le cose vanno come stanno andando.
Peraltro l’utente in questione – che non conosco personalmente – l’ho sempre apprezzato molto per quello che scrive nei Forum con toni tutto sommato pacati ed equilibrati, e di certo – per quel che può valere – la sua recensione non ha scalfito questo.
La recensione è un racconto individuale di un’esperienza soggettiva, e mai ho criticato – salvo in rarissimi casi e con motivazione oggettiva – chi dedicava il suo tempo a raccontare, a beneficio di tutti, la propria esperienza.
Ma le parole, e chi mi legge o conosce lo sa, hanno il loro peso.
E’ per questo che le recensioni “di getto” non sono mai buona cosa. La gita deve sedimentarsi…bisogna soppesare…capire …e valutare.
Ovviamente non con tempi biblici, e sempre ovviamente non che si debba parlare per forza bene di un locale o di una giornata, sia chiaro.
O ne uscirebbe subito qualche coglione a chiederti se hai pagato il biglietto d’ingresso.
Ma sono ragionevolmente certo che una critica costruttiva, e i Forum hanno anche questa funzione, non passi di certo per l’incendio del locale.
Sicuramente ci saranno state criticità nel giorno incriminato, nessuno lo nega, in primis chi quelle criticità è stato chiamato ad affrontare e risolvere.
E’ altrettanto vero che – motivo per cui evito, al netto dell’impossibilità proprio personale di salire in certi giorni – di fatto certi giorni sono da equiparare ai giorni festivi, quindi certi disagi non sono proprio difficili da predire e anticipare.
Se poi uno può salire solo certi giorni, o decide di farlo, diciamo che gli è attribuibile un concorso nella non perfetta riuscita della giornata, o quantomeno l’asticella della sopportazione dovrebbe alzarsi.
Ad ogni modo – e chiudo – ho notato toni più “concilianti” nei post successivi rispetto all’evento, dunque sono ottimista.
Abbiamo tutti da imparare da giornate storte: chi deve governare i locali - e lo fa facendosi in quattro e magari in otto perché le cose sono andate oltre le aspettative - e chi recensisce certe giornate, che vanno prese con maggiore filosofia, mi si passi la locuzione, o minore intransigenza.
Doverosa premessa a parte, perdonatemi, ma come detto scrivo queste righe rubando il tempo al sonno e agli affetti, e spero almeno sia apprezzato il gesto, veniamo alla giornata.
Spettatori di un piccolo incidente già alla partenza (a proposito di pianificare per tempo), che rallentava un po' le tempistiche di viaggio, sotto un cielo grigio piombo e poche gocce di pioggia arriviamo al locale nel primissimo pomeriggio, ovviamente in ritardo sulla tabella di marcia.
Evidentemente è destino che anche una programmazione anticipata non porti che a poche ore di permanenza nel locale.
In cassa il Direttore e Daniela, che ritrovo bene, espletano le operazioni di rito e poi appena entrati in arena scambiamo qualche chiacchera con lui.
La line up mi fa subito una ottima impressione.
Saranno 27 quel giorno, con netta riduzione di numero di non stanzabili e innalzamento del livello medio.
Mi viene riferito che il giorno successivo la nostra gita arriveranno altre 8 ragazze che – espletate le visite – dovrebbero prendere servizio a metà della prima settimana di maggio.
Tra le presenti ovviamente Inna, con capello sciolto piastrato, in total naked, Amalia in delizioso intimo rosa. Poi Ella, che indossa solo un reggicalze nero, ma total naked per il resto, Eva la Cubana ex Marina, che ricordo (e si ricorda anche lei), la meravigliosa Claudia in TN, poi Daniela con bell’intimo di colore caldo, quindi una deliziosa Holly, anch’essa con un bell’intimo con bustino (che le lasciava scoperto il seno) bianco e reggicalze con calze anch’essi bianchi, e Iza, con un intimo giallo praticamente inesistente.
Ci dirigiamo al ristorante e non posso che dire che i primi (3 tipi: fusilli all’amatriciana, tortelli al pomodoro e un altro che non ricordo) erano di bell’aspetto e buoni, come mi riferiscono gli amici che ne hanno attinto, mentre io mi sono diretto sui secondi, con frittata, pollo (leggermente piccante, delizioso) e verdure.
Presenti vari dolci e frutta tagliata. Buffet vario dunque, buono, ben presentato e pulito.
Un giretto all’esterno che ci vedeva unici avventori, ma date le temperature non propriamente primaverili ci siamo convinti in breve tempo a rientrare.
L’atmosfera è bella rarefatta come piace a noi, gli approcci sono rilassati e sorridenti, specie quelli di Maria (in intimo rosa, seppure con fisico ampiamente rivedibile) e Eva, ma a colpirmi è Freya, minuta rumena con capelli neri piastrati, avvolta in un improbabile due pezzi verde fluo che ne sminuisce il fisico notevole e acerbo, mentre meravigliose sono le calze autoreggenti in due fantasie che indossa.
Mi siedo accanto a lei, essendo gli sgabelli liberi dagli onnipresenti asciugamani (e sottolineo che ogni tanto qualcuno dello staff passava a raccoglierli laddove ve ne fossero abbandonati in giro per un po' di tempo…lodevole) e conversiamo in inglese, dato il suo italiano direi stentato.
Concordiamo la prestazione e ci dirigiamo al piano superiore.
Liberatasi dall’orribile costume sfoggia un fisico da omicidio, nel quale si staglia un bellissimo seno naturale che maneggio con cura (a differenza dell’animale che pochi giorni prima le aveva strizzato così forte i capezzoli da costringerla a terminare la giornata di lavoro per recarsi dal medico…il nuovo corso?) e mi fornisce una prestazione poetica ed animata, abbandonandosi in maniera tenera, tanto che sarò tentato – complici i numerosi intramezzi nel corso della giornata che ci vedrà incrociarci, incluso un suo salvataggio in extremis mentre, nel tentativo di fare i pochi scalini che la dividevano dalla zona che dall’ex piscina conduce al bancone del bar, si stava ammazzando sulle GPS franando al suolo – di riportarla di sopra.
La clientela frattanto arrivava alla spicciolata.
Varia umanità, per lo più coetanei evidentemente attratti dall’atmosfera onirica e ovattata.
Buoni comunque i numeri a fine giornata, mi verrà riferito.
Spiccavano tuttavia un paio di giovani, dei quali non ho potuto fare a meno di ascoltare la conversazione dato che si sedevano vicino a chi scrive: si chiamavano tra loro “Bro”.
Non mi sto inventando niente.
Tutto questo è accaduto mentre ero intento a bere un caffè, e quindi già colto dal pensiero di morire di mio.
“Hai visto che tipa Bro?” (era Daniela, n.d.R.)
“Dai Bro, provaci!” (che poi basta pagare, n.d.R.)
“Bro, io ci vado!”
“Grande Bro, poi mi racconti!!”
Per fortuna ho finito la mia pozione e me ne sono andato. Avranno avuto 25/30 anni a testa. Bro.
Il mio amico, che mi sedeva a fianco e a stento tratteneva le risa, li ha ribattezzati “Adultiminkia”.
Forse è uno dei due che ha defecato fuori dalla tazza e poi, anziché usare la carta igienica, ha pensato bene di pulirsi con due asciugamani e gettarli per terra, costringendo Cristiano a chiudere il bagno per 20 minuti durante i quali due povere ragazze delle pulizie hanno sistemato il disastro?
A proposito dei nuovi acquisti dei locali. E magari dei social che parlano di locali.
Fino a dove arrivano certe responsabilità e poi iniziano quelle di altri?
L’ambiente è tranquillo, ma dinamico ed ha il suo ritmo.
Mentre approfittiamo di qualche lama di sole per uscire, e un paio di orsi si avventurano nella piscina all’aperto (ora munita di scaletta) tra losanghe di luce, prima di cena è un fiorire di popcorn e salatini, e di chupiti offerti da Cristiano a ragazze e clienti.
Svaniscono tutti i pensieri, in questo pomeriggio normale, come polvere nel deserto.
Tutti attorno al bancone devo dire che si crea un bel momento conviviale, ma sono attratto da una ragazza che aspettavo, al primo giorno di lavoro, dato che ne avevo ammirato le foto.
E’ Alice, rumena, neppure vent’anni.
In un improbabile body nero, con scarpe (con tacco, non GPS) vernice nere; una bella ragazza molto alta, magra, e munita di un seno importante e naturale, da quanto si intuisce.
Lunghi capelli castani, si siede difianco a Inna, e sta sulle sue.
Cercherò di correggerne simpaticamente la postura arcuata, anche dopo la stanza.
Visibilmente spaesata, fa tenerezza.
Primo giorno.
Mentre rientra negli spogliatoti decido di aspettarla sul divanetto a fianco del cinema, e appena esce la accalappio, facendola sedere al mio fianco.
Non parla italiano né inglese. Ci salva il mio rumeno e, per i dettagli, google translator del suo cellulare. Oltre a Lara, in un meraviglioso completo blu elettrico e capello biondo sofisticato, che si offre di farci da interprete.
Mi sovviene il dialogo con il Maestro Brat e il pensiero va alle nostre “pepite nelle mani rugose” di recenti recensioni, mentre salgo a dare il benvenuto in “questo mondo” alla ragazza.
Penso alle diatribe tra Romantici e Porsei di Sorcattiana memoria.
E penso ai 20 anni suoi di oggi, e di quelle che conobbi quasi vent’anni anni fa per bordelli, quando anche loro avevano 20 anni, e io avevo vent’anni meno di adesso...
Nel 2009 trovavi Valeria, Lilli, Tamara, Tara, nate a fine degli anni ’80, che a pensarli ora sono un’altra era geologica. Oggi, nel 2023, trovi ventenni nate ad inizio 2000.
Penso che i 20 anni, per le professioniste, sono sempre i 20 anni. Ma dipende in che epoca ce li hai.
Quindi, cosa resta?
Resta – a mio avviso – l’imbarazzo del primo giorno nell’offrirsi ad uno ammantato da un accappatoio che hai conosciuto 5 minuti prima…il non sapere i passaggi del mestiere, nel cosa estrarre dalla borsetta…il nervosismo nell’aprire il lenzuolo per coprire il letto, perché non si riesce a stirarne le pieghe e gli arricciamenti…forse la vergogna, o il pudore se esiste ancora, nel levarsi il body e cercare di coprire con gli avambracci un seno naturale che traborda…cadente e bellissimo, come non ne esistono quasi più e che fortunatamente sono riuscito a vivere, seppure per mezz’ora…e poi un bacio che ha il retrogusto di una sigaretta fumata poco tempo prima, che non sei riuscita a eliminare del tutto, misto al sapore dolce di biscotto…baci lunghi e caldi mentre ti sale la febbre, e lasci fare a chi ti sta sopra, perché tu non sai…
Alice è meravigliosa e la camera è intrisa di tenerezza.
Posso dire che sono stato benissimo, e per quel che vale mi auguro anche lei.
Prima di ridiscendere, grazie a google translator, le fornisco qualche suggerimento, ma sono certo che anche chi di dovere lo ha fatto.
Camere così sono rari privilegi.
Camere di cui non cambieresti una virgola.
Camere così riposano in una locanda, a metà strada tra la meraviglia e la pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno.
Ridiscendo e ritrovo un paio di compagni di viaggio, che mi raccontano delle loro stanze con Claudia (4 con noi, a fine giornata), Daniela (2 con noi), Lara, Eva la Cubana (2 con noi), Iza, Amira (grandissimo fisico e viso particolare…veramente notevole), Inna, Ella e Amalia.
Per chi vuole c’è da darsi da fare e noi, adolescenti attempati, che barano all’anagrafe con tatuaggi da galera, abbiamo consumato questo pomeriggio, concedendoci ogni eccesso, con chi voleva concederci le sue grazie.
Alla ricerca di abolire nel buio le distanze, durante questi saturnali periodici.
Appena apre il ristorante per cena ci fiondiamo.
Eccellente la punta di vitello e l’arrosto, che ho mangiato assieme a delle verdure e del riso in bianco.
Mi dicono buoni anche gli spaghetti con le polpette.
Ben presentati anche i dolci (veramente ottimo quello con amarene e cioccolato).
Cristiano, impagabile come sempre, onnipresente a chiederci le nostre impressioni, che per quanto riguardava il gruppo non potevano essere che favorevoli.
Un locale con una bella personalità ed armonia, quello creato dal Direttore…”pura luce con piccole zone d’ombra. Ma del resto anche il sole ha le sue macchie!” (cit.)
Dopo cena sono riuscito ad agguantare Selena, nuovo arrivo anch’essa, veramente molto bella e occupata.
Minuta ragazza con viso che ricorda - ma ne girano delle belle foto - un incrocio tra Michelle Rodriguez, Katie Holmes e Christina Ricci, a mio modesto avviso.
Bel corpo naturale e scatenata in una camera molto fisica, con tendenza (che ho fermato subito) a dominare e dettare le fasi del gioco.
Onda che cresce e poi si ritira, perdendosi nel mare.
Come il suo volto che scompare tra gli orsi bianchi mentre lei prosegue il suo lavoro di ronda, la cui unica costante è il nostro transitare sporadico.
Giusto il tempo per accomiatarci dal nostro ospite, un bel giro in una impeccabile wellness assieme a chi non era ancora in camera, per poi ripartire all’imbrunire per il rientro.
Il rientro alla Realtà e al suo drammatico divario con questo mondo fluttuante che ostinatamente percorriamo ogni tanto.
Quasi a fuggire dalla solida terra per volere camminare sull’acqua.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
Iustus
01/05/2023 | 11:51
Moderatore
Ottima rece come sempre….
Grazie
Moderatore http://www.gnoccatravels.com/gnocca/Austria
TITANO
02/05/2023 | 07:31
Gold
@Iustus
E grazie come sempre a te per l'apprezzamento.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
joker
04/05/2023 | 10:54
Naples | 36-50
Silver
Complimenti per la bellissima rece "maestro" ... grazie.
Valeu,Joker
ulisse2
04/05/2023 | 18:23
Silver
non posso trattenermi da farti un plauso per quanto scritto, grande rece, me la sono proprio gustata!!
TROVA HOSTESS PER CENETITANO
04/05/2023 | 22:31
Gold
@joker
Grazie per l'apprezzamento 😉
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
TITANO
05/05/2023 | 19:58
Gold
@ulisse2
Grazie per l'apprezzamento.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
Imperatoredaustria
10/05/2023 | 22:05
Silver
@TITANO è la più bella recensione che abbia mai letto qui su gnoccatravels: ti meriti inoltre novantadueminutidiapplausi per la premessa 👏👏👏👏👏👏👏
PS e tanta, tanta invidia per la camera con Alice. Hai descritto perfettamente le sensazioni di una novizia totale, con tanto di difficoltà dovute anche alla comprensione linguistica. Mi capitò una situazione simile in Polonia con una diciottenne al primo giorno di lavoro ed io come primo cliente...
TROVA HOSTESS PER CENEPura poesia...
TITANO
11/05/2023 | 20:00
Gold
@Imperatoredaustria
Grazie per l'apprezzamento.
Ho i miei momenti.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
Gnoccatravels
24/06/2023 | 11:01
Admin
@TITANO scusa il ritardo ! Grande rece come sempre
Gnoccatravels, il portale dei viaggi della gnocca
http://www.gnoccatravels.com
TITANO
25/06/2023 | 19:50
Gold
@Gnoccatravels
Grazie per l'apprezzamento 😉
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
TheApprentice
21/07/2023 | 06:52 26-35
Newbie
@TITANO lei che è un GURU da lunga data, mi saprebbe indicare qualche donzella "imperdibile" dell'Andiamo? Purtroppo sono fuori "dal giro" da tempo immemore. Ho persino paura che anche il mio "fiuto anti-missile" si sia arrugginito. Le sarei molto grato. Con stima. The Apprentice
TITANO
26/07/2023 | 22:17
Gold
@TheApprentice
Dare del "lei" è troppo anche per me.
Non potendo rispondere prima mi limito a dirti ora che ho recensito diverse ragazze in relativamente recenti salite, inclusa quella del thread.
Quindi hai nomi, descrizioni e sensazioni.
Poi sta anche a te.
Sovente infatti si dimentica che si scopa in due nel locale, e uno degli elementi dell'equazione è la parte maschile, spesso trascurata e - a quel che si legge come tenore dei post - in totale disarmo e giustamente spremuta.
L'unico consiglio che posso darti è di prendere spunto dagli utenti in cui riponi fiducia, se ce ne sono, e poi valuta in base alle tue sensazioni e sensibilità quando sei nel locale.
Tutto qui.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"