Andiamo

Come rimorchiate una ragazza nel 2018?

ahahahah questo è RSD MAX a Kiev a rimorchiare col lamborghini quando dice ai suoi studenti squattrinati di rimorchiare fermando la prima che passa al supermercato ahahahahaah spettacolo

https://www.instagram.com/p/BldjWY9Fwxq/?taken-by=rsdmax

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e questo è Richard la Ruina con la Bentley a Minsk

quanti soldi hanno fatto sulle spalle di rincoglioniti, ovvio che ai loro studenti non gli dicono che hanno rimorchiato grazie ai soldi.....quello mai....

https://www.instagram.com/p/wRJ16Kg79q/

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SoproniSör
22/08/2018 | 00:06
Новосибирск |  26-35
Silver

Ma la gente cogliona che ci crede io no ho parole, ti dico per curiosità ho guardato qualche video di RSD Max per vedere che cazzo che diceva, bha...aria fritta

Che sarei proprio curioso di sapere quanto ha fatto con solo i programmi

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Io nemmeno so come fanno a crederci....cold approach....2018.... LOL
spero falliscano sinceramente, prima o poi chi li segue capirà che il cold approach è una minchiata

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perle da Rooshv:

la ex ragazza francese dice a un utente del forum che il rimorchio a Parigi è tutta questione di social circle (che novità.....) ma lui non ci crede.....come osa dirgli una cosa simile e negare le teorie PUA......vuole che Roosh vada a Parigi a dimostrare che approcciare come un disperato in mezzo alla strada o in discoteca sia la soluzione ahahahahahah

"My ex girlfriend was Parisian - and she told me that "game doesn't exist" over there. There are no cold approaches and everything is done through social circles [....]. I want to see you shatter this Roosh. I believe in you."

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Wostess
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SoproniSör
22/08/2018 | 00:22
Новосибирск |  26-35
Silver

AHAHAHAHAHAHAHAH 😂😂 vabbè dai, contenti loro 😂😂 anche io spero falliscano prima o poi

Wostess

@ArietBack said:
ahahahah questo è RSD MAX a Kiev a rimorchiare col lamborghini quando dice ai suoi studenti squattrinati di rimorchiare fermando la prima che passa al supermercato ahahahahaah spettacolo

https://www.instagram.com/p/BldjWY9Fwxq/?taken-by=rsdmax

sarebbe un degno rivale dei playboy del free puro che popolano la sezione Ucraina di questo forum (in assoluto la più delirante mai esistita)

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Arcaton

@ArietBack ho 29 anni e solo fino a pochi anni fa da studente facevo ragionamenti simili ai tuoi, e quindi ti capisco, ma poi lavorando mi è sembrato di passare da una bolla alla realtà...
pensi di riconoscere le gold digger e qua sbagli perchè le gold digger che riconosci sono le gold digger esplicite, mentre le gold digger implicite si mascherano da brave ragazze per ottenere il risultato di piazzarsi come vogliono, e tra queste ci sono tante con alto livello di studio che puntano a un certo tipo di fidanzato non per amore, ma per il suo livello sociale, come professione se è più grande, o della famiglia se è ancora studente.
Mi sembri in contraddizione con te stesso perchè cerchi di aumentare il tuo valore sul piano dell'apparenza (giri sociali giusti, instagram, ecc.) e poi vorresti ragazze non materialiste, mentre con l'apparenza attiri proprio quelle materialiste.
Sulle francesi del sud (conosciute molte a corsi di lingue) anch'io subisco il fascino del loro modo di fare molto di classe, ma non supponente come le parigine. Ma tra le francesi del sud il goldiggerismo è di casa, ben stampato nel loro dna e altrettanto ben nascosto dai discorsi che fanno. Un amio amico se ne è portata in Italia una di Nizza di buona famiglia conosciuta a Londra a un master. Sembrava la fidanzata perfetta....fino a che non l'ha cornificato e poi mollato per un pilota 4oenne con cui si è sposata, mandando il mio amico in depressione.
Le gold digger implicite le riconosci quando ti hanno già fottuto

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Blumedico

io le gold diggers le riconosco facilmente anche perchè per me hanno una definizione ben precisa

per me gold digger è una che fa la parassita e campa sulle spalle dell'uomo volendo lussi che da sola non si può permettere, non una ragazza che vuole un uomo di pari livello di istruzione.

io poi ho detto che il social circle è il modo migliore per conoscere ragazze di qualità.....instagram ti serve come biglietto da visita, per presentarti bene
comunque aspetto fisico e social circle sono entrambi più importanti di instagram ovviamente

le francesi in genere non sono gold diggers, sono indipendenti e vogliono avere una carriera personale, non campare sulle spalle dell'uomo e per me questo è importantissimo.
poi dipende pure con chi interfacci, se vai in certi posti troverai gold diggers pure in scandinavia
se vai a saint tropez e in costa azzurra ovvio sarà pieno di gold diggers

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@ArietBack

Scusa ma sei proprio fuori strada. La goldigger abile è quella che dissimula le sue vere intenzioni. Ti farà credere che vuole stare con te per la tua personalità e cultura ma in realtà vuole godersi la bella vita che i tuoi soldi le possono garantire. E se è ricca quanto te, cosa possibile, le farà gola comunque la possibilità di conservare la sua ricchezza per godersi la tua. Sono tante così, donne con alta istruzione e lavori ben remunerati che comunque esigono che il partner sia quanto o più ricco di loro e paghi tutto, incluso il mantenimento di figli da precedenti relazioni. Ne conosco così. Siete ragazzi per ora conoscete poco della bassezza che possono raggiungere certe donne dai 30 ai 50 anni, il periodo in cui vogliono stabilire la loro posizione sociale

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Blumedico
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ma semplicemente vi siete interfacciati con ragazze sbagliate
mica tutte le ragazze sono gold diggers

io ho conosciuto tante ragazze perbene con cui divido tutto a metà e manco dovevo dirlo visto che anche per loro era scontato

poi anche io esigo che la mia ragazza per una relazione seria abbia un'istruzione elevata, questo non fa di me una gold digger!....direi che è normale

le gold diggers sono altre

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Andiamo_mobile

Chissá quanti utenti leggendo qui riconosceranno nelle loro passate relazioni con donne, fidanzate e mogli, delle indipay, semipay, payforfree, freeforpay, payforview, payforfuck, payconscappellamento a destra, free, semifree, unpofreeunpofriigide, freefreesetthemfree, gold digger, goldfinder, goldfinger... senza nemmeno vedere i film di 007 😁

Scherzi a parte, é bene mettere delle etichette, servono a semplificare e a capire meglio le situazioni.

figgmi.ch

Quello che penso io è che gli uomini che vengono inculati sono stupidi e se la vanno a cercare.
E purtroppo ce ne sono tanti che per ego personale cercano una ragazza PER RELAZIONE che sia solo figa ma non ha nient'altro e quindi ovviamente finisce male.

Si innamorano e iniziano relazioni con puttanoni, ragazze con scarsa istruzione/titoli di studio, ragazze che vengono da famiglie povere, ragazze che vengono da famiglie divorziate ecc solo perchè la ragazza è molto bella e magari più giovane e pensano che tutto fili liscio per l'eternità.

Io non la penso assolutamente così. Per me ci sono le troie e le ragazze di qualità.
Le prime si pagano, scopano e si lasciano lì, le altre sono da relazione.

Io non voglio una ragazza modella, nè una di 10 anni più giovane di me, nè una materialista, nè le cerco online o nei locali. Le trophy wife non mi interessano.
Per me ragazza di qualità significa altro.

Sarà per questo che non sono mai stato inculato e preso fregature e le ragazze che pensavo fossero da relazione si sono dimostrate sempre perbene

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Lavieenrose_mobile

Sono d’accordo con Arietback riguardo alle gold diggers.
E per sgamarle é semplice: quando una ragazza per stare in vostra compagnia pretende che voi paghiate sempre e tutto, di ricevere regali e via dicendo avete abbastanza prove. Ed in quel caso basterebbe aver un minimo di amor proprio e tirar fuori gli attribuiti, a meno che la cosa non vi stia bene.

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SoproniSör
22/08/2018 | 16:37
Новосибирск |  26-35
Silver

@Michel la porti al ristorante più costoso della città, ordini a più non posso e quando devi pagare te ne vai e la lasci in merda ahahahah

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Haima_mobile

@ArietBack said:
io le gold diggers le riconosco facilmente anche perchè per me hanno una definizione ben precisa

per me gold digger è una che fa la parassita e campa sulle spalle dell'uomo volendo lussi che da sola non si può permettere, non una ragazza che vuole un uomo di pari livello di istruzione.

Appunto, questa è la gold digger esplicita, che non si nasconde nelle sue intenzioni e uno decide se pigliarsela o no. Ma sono poche in confronto alla massa di gold digger implicite che stanno sommerse recitando la parte della brava ragazza che cerca l'amore, perchè è solo recitando questa parte che raggiungono il loro obiettivo a lungo termine di gold digger. Ne sanno qualcosa tutti quelli convinti di aver sposato la brava ragazza e che ora la mantengono con gli assegni stabiliti dal tribunale nella casa da loro comprata, ma che è stata assegnata a lei che si è messa con un altro, magari il suo capo al lavoro di cui era l'amante. Fin che vivi nella bolla dell'università di queste cose non ti rendi conto, e credi all'immagine che si danno quelle ben educate, dai bei discorsi sull'amore e dai bei profili instagram, ma che hanno dentro la belva di piazzarsi bene, con tanto di assicurazione sul futuro in caso di divorzio se hanno voglia di cambiarti

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@ArietBack

Amico mio ma di che parli?! Quelli che hanno avuto fregature sono stupidi?? Ahahah
Auguri caro, ne hai bisogno....
PS "figlie di coppie divorziate" è una malattia ereditaria il divorzio?! che roba che tocca leggere

Divina_mobile

per me sei troppo pessimista, come se tutte le coppie fossero divorziate e tutte gold diggers

i miei non sono divorziati, i miei nonni nemmeno, i miei zii nemmeno......tra gli amici che ho ne conosco solo uno con genitori divorziati
non starete esagerando un pò?

secondo me avete conosciuto ragazze di pessima qualità, cambiate ambiente e conoscerete ragazze molto meglio

P.S: se una ha genitori divorziati, io la scarto per una relazione....traumi infantili=emozionalmente instabile

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@arietblack

No non studio alla bocconi ( anzi non ho mai fatto l'università ) ma lavoro in uno di avvocati e commercialisti e da me è pieno di quelle della Bocconi, in quanto lì c'è una laurea particolare tipo avvocato su economia o qualcosa del genere e poi diventi avvocato ( chiaramente se passi l'esame d'abilitazione ).

In ultima analisi scopare in Italia si può ( non mi metto a parlare di altre situazioni tipo francesi ecc...) solamente che non essendoci più la possibilità di avere rapporti genuini con la maggior parte delle donne italiane, per trombare bisogna adottare degli stratagemmi, c'è chi pagherà, chi investirà tutto lo stipendio per apparire quello che non è ( vestiti, auto a rate ecc...), chi reciterà ecc...

Quello che voglio dire io è che dobbiamo un attimino, se uno vuole scopare ogni tanto, mettere una maschera e simulare quello che piace a loro, e questa cosa ho imparato ad accettarla, ma la cosa straimportante, in quanto siamo comunque uomini, è mai diventare Zerbino e mai farsi sottomettere da ste qua.

Diciamo così alla maggior parte delle ragazze italiane NON FREGA UN CAZZO DELLA SINCERITA' di noi uomini, cosa che noi invece reputiamo corretta e giusta, e quindi recitiamo e scopiamo, tanto mica ce le dobbiamo sposare

Le Donne non si comprendono, Si scopano!

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@Itaconeti said:
certo che di media le universitarie stanno con studenti coetanei ma perchè di media è quel che trovano nel giro di amicizie

ma quelle che riescono a entrare in un giro di 30-38enni in carriera agli studenti coetanei danno il ciaone

da studente le cose di gnocca mi andavano nella media senza infamia e senza lode

da 30-38enne in carriera ho avuto una sfilza di fidanzate figone studentesse tra 19 e 23 anni che da studente mi sognavo

Mi ritrovo molto nelle parole di Itaconeti.
Ricordo i miei vent'anni come il periodo più buio della mia vita, in cui qualsiasi ragazza, per il solo fatto di esser nata per caso femmina, riceveva ovunque il sorriso degli astanti, il sospiro dei disianti, la venerazione dell'ambiente maschile in generale e in cui io e gli altri, a prescindere da qualunque apparenza fisica e da qualunque dote di sentimento o intelletto, venivamo ridotti a comparse d'ultimo rango.
Nessuno dei miei amici stava con qualcuna di cui essere non dico invidioso ma almeno interessato. E non riuscivo a cambiare percezione nè al liceo nè all'università nè uscendo con amici. Essere nato maschio mi pareva la peggiore delle sfighe.
Almeno in quel periodo in cui non si poteva ancora costruire nulla per bilanciare socialmente, in desiderabilità e potere, la bellezza che già fioriva sulle coetanee. Cosa importava conoscere o meno una ragazza in un giro di amicizie? Non si avevano armi per interessarle. E non parlo solo di me. Vedevo che anche per gli altri era così. Non riesco neanche ad immaginare questo gineceo bocconiano di cui parla Ariet, con tutti questi studenti che solo perchè carini e benestanti e nel giro giusto non hanno difficoltà ad essere trattati umanamente da belle ragazze altrimenti stronze. I miei vent'anni erano un inferno speculare. Nulla di cui avere nostalgia.

Dieci-quindici anni dopo è tutto diverso. Amiche o colleghe non dico belle (siamo ad ingegneria...) ma per qualcuno trombabili, forse perchè "alla frutta" o forse perchè semplicemente "maturate" al punto di apprezzare doti come il gusto poetico, la capacità di riflessione, la profondità di spirito o la finezza di intelletto che da giovani si disprezzano in funzione della "figaggine" e del "social circle", mi trattano non dico con amore, ma almeno con rispetto, quasi con una parità sul piano sessuale che non ho mai conosciuto. Adesso essere semplicemente "carini" è apprezzato ed anche solo avere una vita agiata (grazie all'essere single e figli unici) diventa un elemento che suscita interesse. Mi spingo a dire che se non avessi ricevuto un certo trauma proprio a vent'anni e avessi ancora cuore di corteggiare, o comunque di provarci, magari usando cultura ed eloquenza come dice Flauto, magari certi due di picche diventerebbero un paio d'ore o di mesi di divertimento o di "amicizia erotica". E' un exemplum fictum, sia chiaro.
Pur non avendo avuto la carriera remunerativa di Itaconeti, mi sento molto meglio ora rispetto all'altro sesso che non a vent'anni.

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Questo è il motivo perchè scarto le ragazze con genitori divorziati o con problemi familiari
senza contare che una ragazza con genitori divorziati ha il 50% di probabilità in più di divorziare rispetto ad una ragazza con genitori felici e non divorziati.

Quindi direi che sì è importante, se vuoi aumentare le chances di avere una vita e una famiglia felice.

https://www.verywellfamily.com/children-of-divorce-in-america-statistics-1270390

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Vi ripeto che secondo me avete conosciuto troppe ragazze che non valevano la pena e ora vi fate troppo prendere la meno giudicandole tutte allo stesso modo.
Per me non è così, ci sono tante brave ragazze in giro, italiane e non, ma bisogna conoscerle in determinati contesti.

Di certo non si trovano in discoteca, su tinder o approcciandole per strada

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SoproniSör
22/08/2018 | 19:28
Новосибирск |  26-35
Silver

@ArietBack esatto

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@ArietBack said:
infatti, sono d'accordo
la donna sceglie sempre....l'uomo deve farsi notare in mezzo agli altri
ma come fa nel 2018 con una ragazza tipo descritta sopra?

Scusate, non ce l'ho con nessuno di voi due, ma mi pare un dialogo fra due post-uomini a cui il femminil-femminismo ha completato il lavaggio del cervello.

Come fate ad accettare una tale sistematica disparità di potere in favore della donna proprio in quelle scelte da cui dipendono la discendenza della stirpe e la felicità individuale?
Io, che sono l'ultimo dei cretini, ho smesso da vent'anni con il free pur di non sottomettermi a questa logica.
Ho iniziato a preferire il pay proprio per avere di fronte qualcuna che abbia bisogno e brama del mio denaro come io ne ho della sua bellezza.
E mi sono detto: "solo se e quando avrò costruito con lo studio, il lavoro, la ricchezza, la posizione sociale, la fama, la cultura, il potere un insieme di "valori" immediatamente apprezzabili ed intersoggettivamente validi alla pari della bellezza, con cui essere amorosamente disiato, socialmente accettato ed universalmente mirato come le belle donne lo sono per le loro grazie e con cui quindi star lor di paro, tornerò al free".
Ho fallito nella carriera lavorativa, e quindi non scoperò mai più free, ma almeno non ho ceduto a diventare uno zerbino, uno che si deve offrire alla cieca o quasi lasciando alla controparte tutto il potere di decidere se divertirsi con me o su di me, o comunque un oggetto di scelta unilaterale altrui che adegua il proprio pensiero, la propria vita, il proprio "social" solo in funzione dei capricci delle fanciulle.
Sarò pure sfigato e infelice, ma almeno sono libero. E scopo, pagando, forse più e meglio di tanti "fighi social".

Elevando il discorso da un piano eudemonico ad uno anagogico: siete proprio sicuri che la scelta femminile debba essere la norma?
Credete davvero che "è la selezione naturale"?
Ma se lo stesso Nietzsche (pur accusato ingiustamente di riprendere il darwinismo sociale) ammette che "l'uomo è un termine" (ovvero non ci sarà una specie successiva), perchè insistere nel protrarre schemi selettivi che funzionano per l'evoluzione della specie, e non già, come servirebbe all'uomo, per stabilire quale tipo umano debba diventare dominante e perpetuarsi?
Perchè questo è il punto. Quale uomo una società che voglia generare verso l'alto deve volere?
Lo zerbino del femminismo o il superuomo rinascimentale?
E il tipo umano è deciso innanzitutto dai valori con cui viene "voluta" la sua nascita.
Vi lasciate davvero incantare dalle "trasposizioni" del mondo naturale in cui la femmina seleziona il maschio di turno secondo presunte necessità di natura o secondo la sua "sensibiità"? State attenti: questo sì accade a livello istintuale, ma da tempo le società storiche hanno costruito contromisure a favore del maschio, dell'uomo inteso latinamente come "vir". Gli uomini più virtuosi della storia, ovvero i Romani Antichi, hanno un episodio molto significativo al riguardo: il ratto delle sabine. Secondo la narrazione femminista si tratta di uno stupro (proprio perchè, finalmente, gli uomini trovano il modo di rendere la scelta sessuale funzione non del capriccio naturale femminile, ma di una volontà sociale stabilita dai migliori fra gli uomini, e per le femministe è stupro qualsiasi rapporto non avvenga secondo la tirannica vanità di una scelta femminile unilaterale e non compensabile), mentre secondo il mito romano è semplicemente la nascita della famiglia modello.
I soldati di Romolo non aggredivano le Sabine per violentarle secondo il proprio capriccio (come avviene negli stupri di gruppo a cui la menzogna femminista pretenderebbe di associare persino questo episodio), bensì per farne le loro spose con un ordine di merito socialmente stabilito (le più belle agli uomini più virtuosi e più alti in grado). "Perchè sciupi i tuoi occhi incantevoli con le lacrime? Quello che tuo padre è per tua madre, questo sarò per te" - ci racconta Ovidio che i più sensibili dei romani dicevano alle ragazze impaurite e piangenti. Insomma, la virtù (ovvero il valore) verso cui la società (e quindi la sua perpetuazione su base sessuale) deve volgersi per elevarsi non può non decidere la scelta degli "accoppiamenti" quando questi non siano puri divertimenti fra adulti, ma decidano della discendenza. Lasciare il potere di scelta al capriccio della donna, intesa come forza naturale o come individuo, significa lasciare che non siano più quei valori virili e aristocratici che ammiriamo in Virgilio e in Omero a guidare la società, ma il matriarcato o il capriccio consumistico. Certo, da secoli purtroppo è così e vediamo i risultati. Vi ho riportato questo esempio estremo solo per farvi riflettere sul fatto che, anche uscendo dal nostro individualismo, non è "bene" lasciare alle donne il potere assoluto sessuale fatto passare come libertà di scelta. Lo capirono persino le Sabine, le quali, potendo ritornare assieme ai proprio familiari che frattanto avevano iniziato ad ingaggiare il combattimento contro i romani, fermarono lo scontro fra gli uomini con (per una volta) saggezza femminile. Per celebrare questo c'era in Roma una festa della donna. Quale differenza con l'attuale 8 marzo di origine socialista e femminista!

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Wostess
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@loveplay said:
Allora spieghiamo per bene una cosa fondamentale,se un trentacinquenne frequenta una ventenne,deve per forza frequentare un giro di amici,amiche e locali da ventenni.
Non è assolutamente facile perché ci si ritrova spesso a dividere i conti,vedere delle scene dell’asilo,dover fare orari assurdi il sabato sera,eccetera,eccetera,fino ad arrivare al punto che vuoi per qualche gelosia ,fumi ,alcool,ecc si venga ,per scherzo o per cattiveria ,a sentire la frase “sei vecchio “ ;
Deve proprio valerne la pena
Più passano gli anni e calano le possibilità ma si acquisisce esperienza e malizia,quindi se proprio uno si impegna e dice le parole che la ragazza vuole sentire e si atteggia come vuole lei,se prese in un periodo di debolezza si possono circuire e far innamorare.

Esatto, ma poi io non capisco tutto questo bramare le ventenni. Sinceramente, a me non piacevano del tutto neanche quando avevo vent'anni io. Esteticamente, e soprattutto intellettualmente, mi parevano incomplete rispetto all'ideale di donna che mi ero formato dai romanzi francesi e dannunziani. Volete mettere la scialba contessina Clara con la duchessa di Falconeri? O un qualsiasi sciacquetta adatta al massimo al salotti della De Filippi con Elena Muti? Sarò un pervertito della letteratura, ma per me la donna è completa solo vicino o addirittura dopo i trenta.
Mi ricordo che anche quando vedevo qualche mia coetanea bella, mi dovevo sforzare di vederla come tale (idealizzandola), mentre sarei stato naturalmente portato a desiderare bellezze più mature, che però, per questioni di social circle, erano ovviamente inavvicinabili.

Delle coetanee ventenni, poi, non sopportavo il loro voler a tutti i costi apparire "social" (anche prima di internet le giovin ragazze valutavano il mondo in base a quanto veniva ritenuto "figo" dal microcosmo sociale di riferimento) in ogni gusto, in ogni pensieri, in ogni valutazione, la loro mancanza insomma di personalità, il loro conformarsi ai divertimenti che andavano per la maggiore (all'epoca, le discoteche), il loro preferire argomenti di "divertimento" quali ritenevano allora essere gli "urlatori" del momento (mai concesso a certa gente il titolo di "cantanti") alla riflessione letteraria o filosofica. E tutto questo anche volendo dimenticare la loro stronzaggine in ogni ambito anche solo lontanamente "amoroso" (che, ripeto, non vedo più, o perlomeno non a quei livelli pervasivi e gratuiti, in età successive).

Pensare di dover dopo vent'anni, tornare a vivere in quella maniera assurda dalla quale mi ero dissociato già allora mi farebbe venire i brividi.

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Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Ci sono un sacco di ragazze nella decade 20-30 che sono molto più mature di quarantenni il cui unico interesse é postare foto di cuccioli su Facebook o frasi fatte.
Ed anche quelle bramerebbero quanto le colleghe più giovani e vuote i vari like sui social, solo che per un motivo o per un altro non li ricevono,

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@Feynman said:
con le free non si puó stabilire un criterio, in genere tu stabilisci un target, ti proponi, e sono loro a scegliere. Possono usare mille mila criteri per sceglierti oppure no, quello economico, la famiglia di provenienza, la gente che frequenti, il lavoro che fai, lo stile di vita, se porti gli slip o i boxer, se sbagli o no i congiuntivi, oppure il segno zodiacale, come tratti i camerieri al ristorante, le tue idee politiche, la musica che ascolti, se sei tirchio o generoso, se hai degli amici fighi con cui possono metterti le corna, le tue capacitá amatorie, la tua etá, la macchina che guidi, la casa dove abiti, se sai cucinare, se sei simpatico alle amiche, se hai stile, se sei un leader, etc.
Sono donne, un criterio non c’é. Puoi essere sfanculato anche soltanto perché hai usato un tono di voce ritenuto non appropriato, oppure semplicemente per fartela pagare... pagare per cosa ? Il fatto che sei un uomo, proprio come il suo ex. 😁

Va bene fissare un target, ma l’unico.criterio per stabilire probabilitá di successo é fare tanti tentativi e acquisire esperienza.

Parole sante, caro Feynman. Per questo non capisco come sia possibile, razionalmente ed emotivamente, accettare di essere oggetto passivo di unilaterale arbitrio femminile (quando non di tirannica vanità e prepotente vanagloria) nel cosiddetto "free". Quando non addirittura di "ripicche arbitrarie" per presunte colpe nemmeno nostre! Ovvero di stronzaggine gratuita.
Altro che vietare la prostituzione per questioni di "rispetto della donna", se gli stati fossero seri, vieterebbero il corteggiamento a tutela della dignità umana maschile!

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@Michel said:
Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Ci sono un sacco di ragazze nella decade 20-30 che sono molto più mature di quarantenni il cui unico interesse é postare foto di cuccioli su Facebook o frasi fatte.
Ed anche quelle bramerebbero quanto le colleghe più giovani e vuote i vari like sui social, solo che per un motivo o per un altro non li ricevono,

In effetti io avevo in mente quelle del periodo 15-19 che ero costretto a frequentare da liceale o post-liceale...

Quelle che dici tu (ragazze nella decade 20-30 più mature), sono, per me, "trentenni anticipate". E le altre (le quarantenni social) ventenni dallo sviluppo arrestato da vent'anni!

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Wostess

SoproniSör
22/08/2018 | 22:19
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Silver

Intendi 1915/1919?? 😂😂

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Arcaton

@ArietBack said:
Vi ripeto che secondo me avete conosciuto troppe ragazze che non valevano la pena e ora vi fate troppo prendere la meno giudicandole tutte allo stesso modo.
Per me non è così, ci sono tante brave ragazze in giro, italiane e non, ma bisogna conoscerle in determinati contesti.

Di certo non si trovano in discoteca, su tinder o approcciandole per strada

Sono eccezionalmente uscito dal confinamento autoimpostomi ai miei 3d perchè questo 3d (con il suo per certi versi divertente autore) è davvero paradigmatico del passaggio dall'umano al post-umano. L'ideologia "social" che traspare dalle convinte parole dell'autore è talmente surreale da lasciare il dubbio che si tratti di un esperimento sociologico. In ogni caso, la profondità della tematica del virtuale che supera il reale meritava il mio intervent0 (ultimo, promesso).

ArietBack possiede lo strano ed oscuro potere di smentire le proprie tesi nel momento stesso in cui (vedi sopra, ma le stesse cose si possono leggere per tutto il 3d) le argomenta.

Il fatto stesso che queste presunte belle, brave e buone “bocconiane” accettino approcci soltanto all’interno del cosiddetto “social circle” ed esercitino il loro “diritto” a comportarsi da stronze altrimenti dovrebbe semplicemente illuminarvi su quanto poco siano interessate all’uomo in quanto tale.
Esse, evidentemente, desiderano solo la rappresentazione dell’uomo svuotata dell’uomo stesso: vogliono dall’uomo solo una funzione, concreta (nel caso, indicato da @Itaconeti, in cui cerchino bella vita, regali costosi, solidità economica) o astratta (nel caso, citato da @Arietback in cui desiderano il “figo” per accrescere la propria immagine di successo con le amiche) che sia. Per questo non pescano fuori dal proprio “social circle”: lì e lì solo è impossibile sbagliarsi sulla reale condizione socioeconomica del potenziale “sponsor” (nel caso di interesse concretamente materialista) o sulla virtuale “immagine” di “bellezza”, “carattere”, “cultura” e “intelligenza” di cui un potenziale fidanzato è circondato nell’ambito del comune cerchio di conoscenze in cui si dovrà continuare a vivere. Ma questo, permettetemi, nulla ha a che vedere non dico con l’amore per l’uomo, ma neppure con il desiderio per le sue virtù fisiche o intellettive.

Se io desidero una ragazza per quello che è nella sua bellezza fisica, non mi interessa se questa mi viene mostrata in una serata fra amici o per strada in un incontro improvviso. La colgo come si coglie la bellezza di un tramonto che ci si pari davanti inaspettatamente mente torniamo dal lavoro avvolti nei nostri pensieri.
Se io apprezzo una ragazza per quello che è nella sua delicatezza interiore, non mi interessa se questa emerge nella convivialità di un incontro fra conoscenti o nella spregiudicatezza di una serenata dedicatami per caso da una sconosciuta in metropolitana (mi è accaduto anche questo, ovviamente non in Italia, peccato da parte di una Saffo fisicamente simile al ritratto di brutta e infelice che ne fa il Leopardi). Cerco di stabilire un dialogo con lei per poterne cogliere le sfumature e corrispondere cercare di corrispondere con altrettante bellezza intellettiva.
E così via per tutte le altre doti (che, se davvero ci interessano, non buttiamo certo via dicendo "non avevi diritto a presentarmele perchè non sei del mio social circle").

Vero che è più facile mostrarle all’interno di una cerchia amicale (fuori di essa si riducono le occasioni di incontri non fugaci in cui mettere in evidenza quelle doti che non sono visibili al primo sguardo, percepibili al primo dialogo, ma necessitano di dialogo solus ad solam e di tempo dato al corteggiamento), su questo Arietback ha pienamente ragione, ma il suo insistere sul “social circle” come unico luogo di incontro va oltre e denota quanto possiamo chiamare “feticismo del nulla”, vera cifra del mondo contemporaneo sempre più “social”.

Non sta dicendo solo che sia difficile, fuori dal “social circle”, mostrare le proprie doti più o meno interiori o più o meno sociali, più o meno intellettuali o più o meno materiali, ma semplicemente che queste non esitano. Non esiste la bellezza (e pazienza, per un uomo), non esiste il carattere (non a caso lo stesso Arietback lo ha definito niente più che “l’insieme dei feedback ricevuti”), non esistono, in quanto tali, la cultura e l’intelligenza, se non “messe in scena” in quel “teatro” che è la recita sociale più o meno ristretta fra le nostre conoscenze, in cui siamo contemporaneamente attori e spettatori.

Badate, qui siamo ben al di là del “vecchio” nichilismo, che almeno, Nietzsche docet, aveva una carica di “realtà” data dalla sua stessa voglia di distruggere valori (per poi costruirne di nuovi).
Qui non c’è nemmeno più la vena contestatrice (più o meno aleatoria) sessantottina: c’è solo la più piatta apatia di una post-umanità virtuale o virtualizzata per la quale nulla esiste se non è su facebook e se non riceve gli “I like”.
Se dico che bontà, pietà e uguaglianza sono disvalori, accuso il mondo occidentale di aver rovesciato per duemila anni ogni verità, dico che tutto quanto è stato venerato come divino è nulla ed arrivo ad esaltare atti e pensieri che per un “cristiano” sono “criminali”, risulto “nichilista” solo dalla prospettiva di quest’ultimo, mentre, almeno dalla mia, sono uno spirito libero in fase leonina.

Il “nichilismo” è insomma un’accusa reciproca che portatori di valori diversi (ma ancora in qualche modo reali) si scambiano a vicenda. Non è ancora la vittoria del nulla. Il feticismo del nulla di cui parlo (e di cui ArietBack è qui il più preclaro epigono) è invece semplice incapacità di vedere valori non “socializzabili” (nel senso “moderno” dei social, non in quello classico del “socialismo”) e conseguente idolatria per tutto quanto, pur privo di reale consistenza, verificabilità ed oggettività (come appunto il concetto di “figo” per i social), esiste in quanto “socialmente” idolatrato. Non è neanche una realtà virtuale (la quale implicherebbe comunque la realtà di una mente fantasiosa capace di elaborarla), è semplice nullità.

Non mi sorprende che questa filosofia post-nichilista, ma dovrei dire forse anche post-umana, sia il termine ultimo di quella visione del mondo e dell’uomo che un secolo e mezzo fa si chiamava “behaviourismo” (ne ho parlato nel mio 3d su metafisica dell’amore sessuale e dintorni) e che consisteva nel ritenere l’uomo null’altro se non una “tabula rasa” a cui (come ad un calcolatore universale con risorse infinite) si potesse insegnare di tutto, a prescindere dalla struttura intellettuale e psichica propria alla specie (l’hardware, potremmo dire, che la natura ha sviluppato nell’uomo, con i suoi vincoli, che si sceglieva di ignorare completamente in nome della “libertà”) e dalle differenti doti individuali (di cui si negava l’esistenza). Se sul piano scientifico tale delirio egalitario è stato superato dall’etologia e dalla biologia (le quali hanno mostrato non solo l’esistenza degli stessi impulsi fondamentali negli essere viventi praticamente in ogni specie, ma ha anche rilevato come l’ambiente possa solo impedire l’esplicarsi delle doti di cui un individuo è dotato, per eredità biologica, e non certo creare dal nulla quelle di cui è sprovvisto), sul piano culturale è ancora pienamente in auge, complice il dilagare della cultura USA all’interno di cui è nato. Il film “una poltrona per due” che @ArietBack ha citato in passato per “dimostrare” (significativo che la rappresentazione cinematografica, potente arma di falsificazione politica e strumento di propaganda ideologica per excellence dai tempi della seconda guerra mondiale, venga qui proposta addirittura come criterio di verità) la presunta indistinguibilità fra uomini al di là dell’ambiente e del ruolo sociale è la sublimazione del behaviourismo.

Una volta, in quel corso per il TFA che ebbi la sventura di seguire, venne addirittura proposta la definizione di individuo quale “insieme delle innumerevoli e particolari relazioni che intrattiene con gli altri e lo rendono unico”. Definizione non solo contraddittoria nella forma (essendo numerabili gli individui, lo sono pure le loro relazioni che, per quanto numerose secondo il calcolo combinatorio, non saranno mai infinite), ma veramente nichilista nella sostanza, dato che l’individuo in sé non è definito (si rimanda circolarmente agli altri individui parimenti non definiti: un calcolatore andrebbe in loop).
Io proposi l’alternativa: l’essenza che rimane in noi togliendo tutta la “crosta” dei rapporti con l’esterno. “Non rimane nulla” diranno i behaviouristi. “Bene” dico io “vi siete definiti almeno voi”.
Per quanto sfigato leopardiano possa venire considerato qui dentro e fuori, io sento di esistere anche da solo, anche dietro una siepe a riflettere su un infinito che “socialmente” non ha valore, non ho bisogno di apparire su un social e di ricevere “I like”. In questo è la mia realtà, triste quanto volete ma ancora viva.
I fighi dei social, al contrario, mi danno l’idea del cavaliere inesistente di Italo Calvino, che se si toglie l’armatura e non pensa a niente svanisce nel nulla (proprio perché, in sé, non esiste, ma solo come proiezione degli ideali ritenuti “socialmente migliori”).

Non mi sorprende che @ArietBack riceva continuamente conferme sul fatto di aver ragione riguardo alle donne. Certo, se un uomo non esiste in sé, ma proprio come il cavaliere inesistente, riluce socialmente per il riflesso della propria vuota armatura, allora qualunque ragazza potrà a ragione sceglierlo con indifferenza rispetto ad altri altrettanto inesistenti e lucenti ("ci sarà sempre qualcuno che ci sa fare di più...e come li batti a questi?" si è lasciato scappare: per lui, quindi, non esistono doti personali in quanto tali, ma vince solo chi ha più social circle, più contatti istagram o facebook, o passa più tempo con la tipa, insomma, siamo davvero "tutti uguali"). Certo, in questo senso “sono le ragazze che scelgono”. Perché scelgono fra pupazzi di un supermarket prodotti dallo stesso stampino con qualche trascurabile variazione casuale. Scommetto però che se un uomo esiste, come nel caso di @Flautomagico, con il quale mi sono scontrato per motivi ideologici ma a cui devo riconoscere una personalità o di @Itaconeti, il cui ruolo sociale è basato su qualcosa di più concreto rispetto ad istagram, esiste anche la sua possibilità di scelta e di bilanciamento di forza contrattuale.

E’ il colmo che si dia delle “materialiste” alle prostitute o alle gold-diggers presentando come esempio di realtà umana e calore sentimentale delle “belle, buone e brave ragazze” che scelgono in base ai profili istagram e all’immagine sociale dei ragazzi.
A costo di sembrare la volpe della favole di Fedro, fra una romena che si prostituisce per mantenere quel figlio avuto troppo presto e la studentessa della Bocconi che considera il carattere solo un insieme di feedback e la cultura e intelligenza inesistenti se non “socializzate” preferisco di gran lunga la verace umanità della prima (almeno ancora legata all’istinto materno prima che al nulla dei social). Fra una indipay che cerca da un uomo concrete possibilità di bella vita e una stronzetta ventenne che ritiene proprio diritto trattare con malcelata sufficienza o aperto disprezzo qualunque approccio non provenga dal proprio “social circle”, scelgo tutta la vita la concretezza più o meno onesta della prima (almeno rivolta a qualcosa di reale come il denaro piuttosto che all’inconsistenza del concetto di “figo” elaborato da una cerchia di conoscenze).

Forse se avessi accettato la proposta del preside del mio liceo di iscrivermi alla Bocconi (da cui veniva offerta una borsa di studio per il primo dell’istituto) adesso avrei soldi e gnocca, ma non mi pento di aver preferito la dura e grama strada di una conoscenza basata sulla realtà, sulla fatica, su quanto rimane dell’oggettività in senso scientifico. Sono inadeguato alle chiacchiere, tanto con le donne, quanto con la società. Sento bisogno sempre di dimostrare e verificare. Sono, insomma, per quanto nietzscheano in filosofia, inguaribilmente scientifico alla vecchia maniera (destinata all’estinzione dall’Anvur). Non avrei mai potuto, insomma, fare economia o marketing. Raccontare di bisogni e doti che non esistono solo per vendere un prodotto e spacciarmi per guru prevedendo il passato, ignorando il presente e prefigurando un futuro irreale in termini apparentemente scientifici (quello che tenta di fare oggi la cultura “mainstream” in cui bocconiani e simili hanno un ruolo preponderante). Forse, per lo stesso motivo, sono inadatto da sempre alla conquista free.

Pazienza se si considera giusto che chi ha seguito un corso di studi (e poi un ambiente di lavoro) quasi esclusivamente maschile (ma non perché “sfigato”, bensì perché serio, perché ad elevato rapporto fra fatica mentale necessaria e ricaduta economico-sociale immediata, e quindi evitato spesso dalle ragazze, notoriamente più “furbe” nel valutare la convenienza sotto questo aspetto) non possa neanche provare ad avvicinare belle ragazze più o meno giovani solo perché fuori dal proprio “social circle”. Finchè c’è pay c’è speranza.

Parlando poi con colleghi che hanno conosciuto bocconiani, mi hanno confermato come alla fine il prestigio sia costruito più sulla rete di “relazione sociali” che l’università privata vanta (e di cui alla fine anche i suoi laureati godono) piuttosto che su una effettiva maggiore durezza e profondità di studi rispetto alle corrispondenti facoltà statali.

Non ce l’ho con @Arietback, che mi pare solo una vittima del sistema di cui si crede fortunato a far parte, ma una volta di più mi è chiaro perché l’Italia, guidata da professori bocconiani, abbia potuto passare da quinta potenza del mondo e primo paese per benessere effettivo, allo stato attuale.
Ancora una volta, le questioni della gnocca sono una cartina tornasole della politica e della società.

INCONTRA DONNE VOGLIOSE
Blumedico

@Beyazid_II : interessante, ho letto tutto il messaggio....

1)Le ragazze universitarie non vanno certo solo con studenti universitari....e nella maniera più assoluta non ho mai detto che esse tutte siano ragazze di qualità (dipende, alcune sì altre no).
Troverai tante di loro su Tinder, e vedrai molte di loro ad appuntamenti con ragazzi che tutto sono tranne che di elevata istruzione.
Detto ciò queste sono ragazze che per me sono di qualità scadente, ovviamente non sono tutte così

2) Il social circle/ambiente di riferimento è il modo migliore (e anzi secondo me l'unico) per conoscere ragazze di qualità.
Ciò non significa che sia l'unico modo per scopare.....puoi andare su tinder, puoi andare in vacanza, puoi andare nelle discoteche o dove vuoi ma non incontrerai ragazze di qualità in quei posti
Personalmente tutte le ragazze di qualità che io ho conosciuto le ho conosciuto tramite miei amici, tramite la mia università e tramite attività di varia natura che ho fatto.
Se vedo un amico che sta con una ragazza che giudico di qualità e gli chiedo dove l'ha conosciuta mi risponde che l'ha conosciuta in università, tramite altri amici e cose così.
Le risposte, nel tempo, sono sempre quelle.....per questo reputo tutto il resto inutile e una perdita di tempo.
Ragazze che per altri sono "fighe model type" rimorchiate in discoteca e vengono qua a postarne foto per me sono puttanoni con labbra a canotto e silicone. Mi farebbe ribrezzo anche solo a farmi vedere con una così.
A me, per una relazione, piacciono le bellezze acqua e sapone con un certo tipo di mentalità e quelle le incontro solo in certi contesti.
E comunque anche parlando di altre ragazze....nel 2018 ritengo le discoteche finite, ormai non si rimorchiano più belle ragazze (anche se non di qualità da altri punti di vista) in discoteca, specie da noi.....al massimo qualche mediocre sbronza, specie se straniera. Per me è una perdita di tempo e soldi.
Online su Tinder uguale, ci sono poche belle ragazze e in una grande città come Milano per le poche belle ragazze che ci sono devi competere con il top dei ragazzi che ovviamente stanno all'erta su Tinder. Difficile, a meno che uno si accontenti.
Se dico che il social circle è la via migliore, se non l'unica, è perchè per esperienza mia e di tanti miei amici è il modo migliore per conoscere belle e brave ragazze e ti risparmi pure i soldi di entrare in locali spennapolli che ormai non sanno nemmeno più cosa fare per non fallire....

3) Instagram è il biglietto da visita, non è importante quanto l'aspetto fisico e il social circle ma ha il suo perchè.
Io non cerco mica solo ragazze di qualità per una relazione, cerco anche le troie superficiali e fighe da scopare una sera e via e con queste avere un instagram figo rende le cose molto più facili.

4) Per me è molto meglio una ragazza che conosce ragazzi tramite il suo social circle che un'altra che li conosce su tinder, bumble, discoteca o che si fa abbordare per strada da sconosciuti.

5) Sulla Bocconi ti hanno detto una verità parziale. Infatti è vero che uno dei benefici maggiori sta nel network di scambi che la bocconi ha con tante altre università prestigiose che ti dà la possibilità di conoscere ed interagire con ragazzi e ragazze provenienti dalle più prestigiose università.
Altro beneficio sono gli accordi di placement che ha con vari aziende recruiters.
Però non è vero che è uguale alle altre università (anche private), questo no. Lo so perchè conosco tanti ragazzi di altre università che hanno esami molto differenti.

Al contrario delle altre in cui gli esami sono perlopiù basati sul vecchio sistema ormai inutile del leggere concetti sui libri, imparare a memoria, fare l'esame e scordarsi quanto fatto una settimana dopo, in Bocconi gli esami sono molto più simili a come sono nelle università straniere.
Si basano (e questo specie in specialistica) sugli assignments, su progretti da fare per conto e in collaborazione con aziende del settore.
Alcuni esami sono per il 100% progretti, altri sono divisi e il voto finale è una media ponderata tra il voto del progetto e il voto dell'esame di completamente (sul programma).
Comunque, non so quanto difficili siano le altre, ma ti garantisco che chiunque viene da fuori a fare l'exchange in bocconi (e ti parlo di gente che viene da università prestigiose) dicono che è molto più complicata delle altre.
Difatti gli studenti stranieri hanno sempre voti più bassi di quelli italiani in TUTTE le classi. Se c'è chiunque altro qui dentro della Bocconi te lo può confermare perchè lo sanno tutti.
E amici miei che sono andati a fare la magistrale all'estero in top università dicono che ovunque è molto più semplice.
In Francia (che conosco bene) ad esempio il Prepa è la parte complicata in cui ti devi ammazzare di studio, poi una volta che sei entrato in una Grande Ecole è una stronzata e praticamente non si fa un cazzo nonostante alcune grande ecole come ranking siano più alte della Bocconi.
Germania, Inghilterra, Svizzera uguale, sono più facili....ovviamente là senza Prepa. Le americane non ne parliamo nemmeno.
Le statali italiane secondo me sono abbastanze complicate per la media europea perchè la mole di studio è molto più alta....ovviamente roba inutile da studiare. L'Italia in questo è indietro decine di anni, in ogni altro stato d'Europa ormai non si studia più come si studia qua in Italia in università.
Se i recruiters preferiscono gli studenti bocconi è perchè forse, e lo dico senza vanti, hanno una preparazione un pò differente e più pratica. Non che siano più intelligenti, semplicemente con una preparazione più utile per le aziende. Ovviamente parlo di economia, non di altre facoltà.

I problemi dell'Italia sono dovuti all'ignoranza della gente, che purtroppo è a livelli molto alti, non di certo a studenti di X università, su questo sbagli di grosso

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SoproniSör
23/08/2018 | 00:03
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wellcum_mobile

@SoproniSör: master intendi laura magistrale o MBA?

Per entrare in magistrale da esterno purtroppo è molto complicato, ci sono pochi posti disponibili perchè molti li riservano per gli interni
Non so che media hai e a che corso punti, però management se hai una bella media è fattibile.....già AFC è veramente complicato da esterno, CLEFIN (finanza) difficilissimo, IM (International management) impossibile da esterno provieniente da università italiana. Poi ce ne sono altri comunque la difficoltà di entrata va da management (il più facile per entrare) a IM (il più difficile)

Da esterno secondo me per entrare (dando per scontato che hai una media abbastanza alta) devi tentare la strada del GMAT e ottenere un voto tra 680-700....poi dipende dal corso, per management in italiano o MM (marketing management) basta anche meno

Entrare in triennale è molto più semplice....io sono entrato con 82 al CLEAM per dire e conosco gente che è entrata con 75....ma in magistrale è difficilissimo

poi se vuoi saperne di più mandami un MP

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SoproniSör
23/08/2018 | 00:44
Новосибирск |  26-35
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