Andiamo

♂ Il Marchese a far la spesa nei puttanai di Puerto Princesa ♀

Secondo il tam tam dei puttanieri sul web, il Tiki ristobar è l’ultima riserva di caccia alle maiale a Puerto Princesa.
Dimenticatevelo!
Arrivo al Tiki e l’unico movimento di passera è qualche cetaceo australiano che dimena quel culo flaccido al ritmo di musica rock suonata dal vivo da una band. L’unica salvezza potrebbe essere rappresentata proprio dalla cantante della band. Il suo stile metallaro-pompinaro, lascia aperte fantasie scoperecce . Nella speranza che quando la finisce di gridare contro quel povero microfono, scenda dal palco e per arrotondare la serata mi canti una serenata al cazzo, io aspetto. Aspetto, aspetto ma la metallara del cazzo sparisce. Sono seduto al tavolo con l’unica donna che non ti delude mai.
No, non mia madre. Una birra San Miguel.
Da predatore di fica, i miei occhi, nonostante la densa penombra, riescono ad individuare tutte le gnocche nel locale. Cerco prede solitarie, da azzannare e portare nella mia tana. Ma sono accompagnate dal fidanzato, in gruppi di amici, o sono carne avariata. La tento, e semino qua e là qualche sguardo malizioso. Per evitare di raccogliere un coltello in pancia, alla fine mi levo dai coglioni. Ramingo, sconsolato e scoglionato cammino come un cane bastonato lungo la strada che costeggia l’aeroporto di Puerto, in direzione il nulla. L’unico segno di vita: grilli che cantano e l’eco tremulo di qualche triste canzone che arriva dai KTV bar quasi in chiusura. Ne provo uno. Faccio appena in tempo ad aprire la porta e richiuderla. Solo cenci da dare a terra e tegami sgangherati. Ho la morte nel cuore, un cazzo nelle mutande che grida vendetta.
La mia salvezza arriva su un tuk tuk. Alla guida, un ragazzetto che avrà avuto 18 anni. Capelli rasta con colonie di pidocchi e zecche. Magro come un tossico. Buttata addosso, una maglietta che gli sta così larga che non avrebbe nemmeno bisogno di indossare i pantaloni.
“Tuk Tuk Sir?” mi fa, e il clacson che gracchia. Provo a lanciarla lì e chiedo: “Donde esta la chica?” che è una domanda universale. Se vi trovate sperduti nella taiga in Lapponia, in mezzo a renne e husky e lapponi e vi viene tipo voglia di annusare della sana passera “Donde esta la chica” e capiscono subito.
Insomma Bob Marley mi dice che mi porta nel posto giusto. In questi casi è come giocarsi tutto con il lancio di una moneta. Testa o fica. O ti porta davvero nel posto che vuoi, oppure ti ritrovano la mattina dopo, dentro un paio di sacchi, nudo e con il culo aperto come una scatola di tonno Riomare.
Scarrozziamo per una quindicina di minuti su stradine buie e puzzolenti. Alla fine si arriva di fronte a un Ktv bar. L’insegna “Rebay Videoke Bar” pulsa di rosso come un allarme rosso. Entriamo nel cortile. Un orang utan dalla pelle color cacca, eyeliner pesante, alto un metro e ottanta, due grossi orecchini ad anello ad entrambi gli orecchi, capelli raccolti in un codino, tatuaggi ovunque, mi viene incontro.
È Jack Sparrow, ma in versione i ‘froci dei caraibi’. Un’aria di debosciata e maligna da corsaro di culi. Scambia due parole in tagalog con il drogatello del Tuk Tuk. Batte le mani coperte di anelli e verruche e all’improvviso arriva una muta di suine. Alte, basse, capelli lunghi, corti, magre, grasse, un paio di ladyboy, insomma c’è l’imbarazzo della scelta.
Il Papasan le passa in rassegna con il suo sguardo severo. Diosolo sa che cazzo combina lì dentro con quelle poverette. In ogni caso siamo qui, e di certo non torno indietro a mani vuote, anche dovessi incularmi Jack Sparrow. Sono tutti lì che aspettano che decida, decine di occhi puntati addosso. Mi sento un po' sulle spine.
C’è una fighetta tutta minuta, delicata, con un bellissimo sorriso. Un mix di innocenza e dita in culo. La indico, lei che si alza subito. Altezza 1 e 50 esagerando. Gesù, chiedo al frocio, “è maggiorenne”.
Annuisce.”
“Id card, please?”.
Maggiorenne. Il prezzo è sui 1000 pesos. “Quanto tempo la posso tenere?”
Il pirata risponde due, tre ore. Si raccomanda di non strapazzarla troppo, ‘ché non è assicurata furto incendio e calamità. Affare fatto, ci stringiamo la mano, pago. Mi ripulisco la mano strusciandola sulla maglietta dietro la schiena. Il frocio parla al tassista. Gli avrà detto tipo tagliagli la gola se mi ammacca la fica, roba così.
La ninfetta, zaino in spalla come se partisse per una scampagnata, sale sul tuk tuk. È una macaca arrapata in minigonna, la tipa. Mi sta tutto il tempo abbarbicata al collo. Mi passa la mano sull’uccello come per sapere di che morte morirà. Io e lei abbracciati, la tiepida brezza tropicale che accarezza i nostri visi, la mano sul cazzo, il mio dito che le tasta la passera arriviamo alla guesthouse. Pago Bobby, il rastachitico, gli do pure una piccola mancia, una pacca sulla spalla.
Grazie fratello. One Love. Non è abbastanza. Mi guarda duro per farmelo capire, muto. Vada a farsi fottere.
La fighetta si chiama Lu. In un attimo è nuda come un bruco. Minuta e delicata che dubito che ne esca dalla camera senza qualche bozzo. Mi sto sfilando i pantaloni, lei mi tira giù le mutande. Mi si attacca alla canna come un assetata di cazzo. Sono lì con mutande e i pantaloni all’altezza delle ginocchia. ‘Cioè, baby dammi almeno il tempo di spogliarmi.’
Succhia e soppesa le palle. Di farci la doccia non se ne parla. Io puzzo come un beduino su un cammello sudato.
Ora lei è tutta nuda, con quella pelle color sale rosa e curry. Il culetto che guarda il soffitto. Inginocchiata sul letto continua il lavoro di bocca.
Il mio cazzo nelle sue mani minute sembra un tronco. Voglio provare un’acrobazia da professionisti. Il 69 in piedi.
Non provatelo a casa.
L’agguanto per i fianchi, metto le gambe dietro il collo. Lu a testa in giù, riattacca a spompinarmi, dopo un momento di ‘What A fuck?’.
Praticamente la mia faccia è attaccata a ventosa tra le sue natiche, come se indossassi una maschera a gas e respirassi dalla sua fica. Le infilo la lingua nell’utero e lappo la fichetta pelata e sugosa. Il suo buco del culo è allineato con il terzo occhio al centro della mia fronte. Quello che vede il terzo occhio non ve lo posso descrivere a parole. Lu, gode in questa posizione bizzarra. Di riflesso stringe le gambe. Sto per diventare viola. Pima di un attacco d’apoplessia cianotica, la tiro sul letto come un sacco di patate. Lu ride come una bimbetta. Si sputa nella mano e poi se la passa sulla patatina. Mi sdraio, ho con le stelline davanti agli occhi, la mancanza d’ossigeno. La scimmietta è senza ritegno. Si mette cavalcione sopra di me come se dovesse pisciare. Resta lì piegata, che quasi mi aspetto una pioggia calda addosso, o una cagata. Se lo prende nelle mani, il mio pisello, lo massaggia per bene, con la sua mano salivosa. E poi…
“Stop!”. “E no baby. E il preservativo?”
Lu rimane un attimo interdetta. “No baby, lo faccio per te,” Dico “Non mi conosci, potrei attaccarti qualche malattia.” E passo anche da uomo premuroso per la sua salute.
Le passo un preservativo, apre l’involucro coi denti, come se scartasse una sperlari. Arrotola la gommina tutta precisa sul cazzo, ovviamente al contrario. Quindi deve aprire un’altra sperlari.
Cristo ma nemmeno l’abc.
Me la metto a pecorina. Guardo il mio cazzo tra le chiappe e sembra uno stronzo al contrario che le esce dentro. La pompo subito a mille, strizzandole quel culetto paffutello. Le giro la testa e slinguiamo. Mi sdraio con il cazzo ancora arpionato dentro, e lei ci fa sopra un giro di 180 gradi. Ora si trova di fronte a me. Ha due tettine succose come tortine di riso con l’amarena sopra. Le accarezzo con la lingua e succhio le amarene. Poi con una mossa di wrestling sessuale la rivolto supina. La schiodo come una cassetta, facendo cigolare quel cazzo di molle arrugginite del letto. Lei geme, ma preso dalla foga rischio di schiacciarla come una lattina di coca. E poi Jack frocio Sparrow mi fa una cravatta colombiana, non con la lingua ma col cazzo. Il ventilatore sopra di noi che ruggisce peggio di un rotore di elicottero Apache AH-64, non fa un cazzo contro i 40 gradi e 99% di umidità. Il fatto che la passera di Lu sia emetta vapore bollente come una foresta pluviale, non aiuta. Quindi, sto sudando peggio di quel cammello citato pocanzi. Piazzo Lu di fianco, nella posizione detta a “Cucchiaio” ma di brodo, a questo punto. Scopo e mi detergo la fronte con la prima cosa che trovo a portata di mano. Le sue mutandine. Odorano un leggero olezzo di pipì e passera. Su di me ha lo stesso effetto che ha sventolare davanti a un toro un drappo rosso. Parto alla carica. Mentre fotto Lule alzo una zampa. Mi godo lo spettacolo del mio cazzone che pompa quel pozzo artesiano, sditaleggio il suo bucino di culo.
“Wanna fuck your ass, babe”. “No honey, I can’t. Your dick is tooooo big.” Solo a parlare di incularmela sento la zuppa di sborra che mi ribolle nelle palle. Giro Lu, le siedo sul petto, la minaccio col cazzo. Sfilo la preserva. “Do u wanna drink my cream babe?” “Oh yeah”
Lei solleva la testuccia, come un malato che sta per prendere un cucchiaio di sciroppo. Quegli occhi allungati, super truccati, semichiusi, Cristo!. Mentre mi smanetta il cazzo, ci dà sopra bacini, come a un cucciolo. Appena parte un getto improvviso che le finisce tra gli occhi. Allarga la bocca, il prossimo schizzo non se lo può perdere. Le annaffio il palato, poi mi rigira le labbra sulla cappella, io sbrodo, godo, tiro indietro la testa e bestemmio. Soffro, mentre spompina senza pietà. La devo interrompere perché sembra che lei non la voglia smettere.
Prima di riconsegnarla al proprietario, controllo che sulla carrozzeria di Lu ci siano troppo lividi o graffi o ammaccature. No, tutto ok. Una sciacquata, una lustrata, una sbattuta ai tappetini e Lu ritorna a chilometri zero, o quasi.

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whip69
24/07/2018 | 07:55
Brescia |  51-100
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Ci sono altre puntate come per "Pirati ai Caraibi"? Mi sa che non finisce qui...

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fantastico come al solito

ci son passato l'agosto 2016 da Puerto Princesa, ma invece di secchiate di figa o rimediato gran secchiate d'acqua, da annegare

Normal Man
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@il marchese complimenti ottima rece..

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@NormalMan said:
fantastico come al solito ci son passato l'agosto 2016 da Puerto Princesa, ma invece di secchiate di figa o rimediato gran secchiate d'acqua, da annegare

Tu sei normalman.............. lui è il marchese!

La vita è un panino: ciò che conta è quello che gli metti dentro.

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Arcaton

stunned84
24/07/2018 | 19:59
Colonia |  36-50
Silver

A Puerto Princesa bisogna SEMPRE andarci accompagnati, é una delle (tante) leggi non scritte delle Phillies! Ahahah!

Che non manchino mai fighe e vittorie

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bagascia
24/07/2018 | 20:41
monza |  36-50
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grandioso,opera d'arte,chiavatore professionista,yeahhhh

la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....

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IlRedivivo
24/07/2018 | 23:01
Napoli  |  36-50
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@IlMarchese Che storia, leggerei per ore le tue recensioni! Mi hai fatto immedesimare nella situazione, complimenti!

Ogni viaggio lo vivi tre volte:quando lo sogni,quando lo vivi e quando lo ricordi

Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua città
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@NormalMan
Andare a Puerto durante la stagione dei Monsoni è da martellate sui coglioni

Grazie
@IlRedivivo
@bagascia

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ahahah bellissima rece ho riso da solo come uno scemo

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@IlMarchese
Sempre mitico marchese.... Mi fai sempre piangere dal ridere quando leggo le tue gesta 🤣🤣🤣

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@IlMarchese si sempre ottimo, ma si fa desiderare assai...😎😎😎

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@ilmarchese sempre il número uno come scrivi tu nessuno

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@Acciu
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@Gnocca-Manager
sì me lo tiro un pò... ho raccolto materiale per un romanzo epico

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