Frequento la Thailandia da oltre 20 anni.
Di rado certo, così come per Cuba, o per la Russia, o il Sud America.
Che poi bisognerebbe chiarire la locuzione “di rado”.
Io la intendo come “non quanto vorrei”.
Il Mondo infatti è grande ed il tempo non assorbito dal lavoro, dalla famiglia, e dal quotidiano è maledettamente poco.
In ogni viaggio ho sempre cercato di unire la passione ed il rispetto per i luoghi, con quello altrettanto importante, dell’incontro con le donne che quei luoghi popolavano.
Subito dopo lo tsunami del 2014 – e sono stati versati fiumi d’inchiostro e girate bobine di pellicola per raccontare quell’evento catastrofico – mi recai in alcune zone non colpite che potevano essere frequentate dai turisti, oltre che nell’immancabile Città degli Angeli.
La natura che si riappropria del suo ruolo e dei suoi spazi, e mi spingo a dire “purificare”, se si volesse trovare una chiave religiosa in certe catastrofi naturali.
L’acqua fu per la Thailandia quello che il fuoco fu per Sodoma e Gomorra?
Divagazioni.
-BKK-
Da FKK a BKK cambia molto più che una lettera.
Io sono solo un viaggiatore - non un turista - che ha la fortuna, di quando in quando, di dare una sbirciatina, ed il privilegio di raccontare ciò che ha visto, filtrandolo attraverso le proprie esperienze.
Non starò qui a entrare nei dettagli che mi hanno consentito di passare un paio di settimane di inizio anno tra Bangkok, Phuket e le Andamane.
Motivi di relax e personali.
E una buona occasione per rifuggire da quello che stanno diventando i locali europei che tanto ho amato, e scrollarsi di dosso il noviziato - con molto poco da dire ed ancora meno esperienza - che li frequenta e li racconta nei Forum, .
Ho avuto occasione di liberarmi dal quotidiano e ritornare il ragazzo, entusiasta e spericolato a pensarci oggi, appena 20enne che era partito con pochi amici, lustri fa, in una terra per noi totalmente nuova e sconosciuta.
Poi furono il Laos, il Vietnam, la Cambogia.
Altri anni. Altri tempi.
Ho visto molte cose cambiare, in Thailandia.
Ma chi ci vive e lo scrive nei Forum, raccontandolo, potrà spiegarvelo meglio di me.
L’arrivo è stato nel primo pomeriggio.
Le solite operazioni per il visto, per l’acquisto di una sim card thai e per il cambio al Superich.
Taxi e dentro il traffico caotico e avvolgente di Bangkok.
Ringrazio per le dritte un seppur virtuale amico (@Sexybangkok) che ci vive e con il quale purtroppo, per ristrettezze di tempi e gli impegni di entrambi, non avremo mai modo di trovarci, neppure al rientro da Phuket.
La fortuna di conoscere persone in tutti i posti del mondo ti può far risparmiare un sacco di seccature.
L’arrivo all’hotel è stato tutto sommato rapido, e ci ha consentito poi, tramite la app Grab, che sarà sempre utilizzata durante il viaggio, insieme ad Eatigo, di dirigerci rapidamente e a costo irrisorio, avendo sempre utilizzato il Meter anziché contrattare la tariffa, a Phrom Phong.
Non avevamo infatti intenzione di perdere un secondo – dovendoci ancora adattare al fuso – con la BTS o la MRT, che avremmo utilizzato a mani basse nei giorni seguenti.
Con gli occhi iniettati di sangue l’importante ora era copulare.
Sukhumvit Soi 24.
Uno dei tanti teen massage.
Il Mango, l'Apple o il Pink erano i papabili studiati a tavolino.
L’afa di Bangkok è sempre indescrivibile.
E ancora frastornati dal viaggio, pesava sulle nostre spalle, assieme all’età, oltre quello che immaginavamo.
Arrivati in loco non eravamo granchè ispirati dalle numerose ragazze, in divisa - composta da maglietta a maniche corte, shorts e scarpette con il tacco - che ti chiamavano a destra e a manca nel vicolo.
Notevole fauna invece si presentava fuori dal “BB Massage”.
Maglietta aderente fuxia e shorts neri con scarpe in tinta.
Entriamo.
Solito cliché, che si ripropone immutabile come un rituale millenario.
La Mamasan ci fa accomodare su un divanetto e tutte le ragazze disponibili formano un ferro di cavallo di fronte a noi.
Scegliamo.
Inchino a mani giunte delle prescelte e sorriso delle scartate.
Si paga in cassa. 2000 bath (circa 50 euro), per un’ora molto abbondante.
Si lasciano le scarpe al piano terra e ci vengono porte delle ciabatte.
Le ragazza prende il kit – contenuto in cesto simile a quelli di plastica che si usa per fare la spesa nei supermercati – e una bevanda a tua scelta e si sale.
Le stanze sono alquanto spartane – nulla a che vedere con quelle del Poseidon o del Christine a Phuket – ed hanno giusto un letto con un comodino, un condizionatore ed una doccia.
Quello che basta.
La mia bella, della quale avevo intravisto gli estremi di un enorme tattoo che le ammantava la schiena, era magra con un sedere che ti poteva stare in una mano e con due seni da fantascienza, evidentemente rifatti. Slanciata seppur minuta.
Viso con lineamente spigolosi e capelli a caschetto scalati in senso inverso.
Si spoglia.
Nessuna brutta sorpresa.
Il fisico è molto bello, e mi leva bermuda e maglietta, pregandomi di accomodarmi in doccia.
Regolazione temperatura dell’acqua, cui provvede lei.
Mi lava ovunque, non lesinando le parti basse.
Neppure quando mi lavo da solo lo faccio con tale maestria.
Ovviamente ricambio.
Mi asciuga - e io lei- e ci dirigiamo, con tre passi, nel letto.
So che il FK non va per la maggiore, e francamente non mi interessa per oggi.
Inizia a spalmarmi di olio per il corpo e a strofinarsi, ma dura poco dato che stavo bucando il materasso.
Quando mi giro capisce che è il momento di affondare con il BBJ, molto ben eseguito.
Da una scatola le faccio prendere un preservativo.
Memore di certe difficoltà incontrate con marche autoctone mi ero premurato di portarne una scatola dei miei.
Ma i durex che mi porge andavano benissimo.
E’ stretta ma non troppo. Perfetta.
Proseguiamo in diverse posizioni sino a prenderci tutto il tempo.
Scendo con lei dopo un’altra doccia assieme.
Mamasan mi chiede come sia andata, in uno stentato inglese.
Sorrido e giungo le mani.
Mi rimetto le scarpe.
Gli amici mi aspettavano sul divano degli ospiti.
Usciamo per la cena, prenotata tramite Eatigo.
Durante il viaggi in taxi ci scambiamo le reciproche impressioni, positive per tutti.
Cerchiamo di non farci sopraffare dal fuso e dalla stanchezza mentre mangiamo del pesce eccellente al The Dock – Seafood Bar, sorseggiando una Asahi.
Sono così ricchi come noi di tradizioni enograstronomiche che è difficile capire dove sono i difetti ed i pregi di un piatto, ma posso dire che ho mangiato divinamente per tutto il tempo e in ogni posto, dal più lussuoso, e ce ne sono stati molti, allo street food che amo particolarmente.
Dal punto di vista culinario, anzi, da qualsiasi punto di vista, Bangkok si conferma leggendaria.
Tutto quello che avete sentito, e anche di più.
Non poteva mancare una tappa in Nana Plaza, ma prima di arrivarci c’è da camminare sul marciapiede e lo spettacolo è sempre lo stesso. Immutabile.
A sinistra locali con gente seduta a bere, e a destra – sempre sul marciapiede – postazioni dove cucinano e vendono di tutto, dal pesce al viagra, mentre le macchine camminano a passo d’uomo in strada.
Insegne luminose e luci al neon intermittenti ovunque, mentre cercate di non calpestare rivoli di qualcosa.
All’ingresso in Nana Plaza ci sono i blocchi di cemento – anche qui sono arrivati i venti degli attacchi terroristici – e gli zaini, mio incluso, vengono controllati da solerti funzionari.
Come Roma era il centro dell’immenso Impero Romano, così per la prostituzione e la lascivia Bangkok è l’Impero Romano e Nana Plaza è Roma.
Sulla scritta giallo fluo “Nana Plaza” che vi accoglie campeggia una bocca rossa con dei denti bianchi, e sotto la scritta un’altra, “The World Largest Adult Playground” che non necessita di traduzione.
Impossibile rimanere indifferenti.
Su tre piani – credo – la più perversa e completa delle offerte sessuali.
Locali con donne, trans, e dio sa cosa solo…mani che che vi toccano ovunque… ragazze di ogni fattezza che cercano di portarvi nei locali…. gente che mangia pasti a portar ia vsopra le colonnine che delimitano la balconata… scritte Lollipop rossa e bianca ed happy hours e strips… predominanza di colore viola e rosso….dettagli di ragazze che ballano e si strusciano sugli avventori fanno capolino dalle porte dei locali mentre si aprono per farne entrare e d uscire avventori.
Mi verso queste ridondanti immagini negli occhi e ne esco inebetito.
Il solito scotto da pagare nei viaggi intercontinentali, in aggiunta, ti fa ricordare il peso di non essere giovane con determinate capacità di recupero.
Comunque siamo viaggiatori, in una città sconvolgente.
Al limite della dissoluzione psicologica progressiva.
Al limite della perdita d’identità
Terminiamo un bel giro e rientriamo.
L’indomani, mattina impegnata, e non è di interesse per chi legge.
Poi eccellente pranzo all’Holyday Inn, sempre tramite l’app Eatigo, nella meravigliosa zona esterna con piscina ammirando lo skyline, e giro al Terminal 21.
Prima di recarci in aeroporto per Phuket non poteva mancare un passaggio all’eccellente Mango Massage, in Sukhumvit Soi 24.
Locale più raffinato sicuramente rispetto al BB della sera prima, seppur di pari costo,
Anche qui, nonostante gli abituali mi dicano sia in leggero calo, siamo ad alti livelli.
Minor numero di ragazze presenti, anche in esterna, dato l’orario.
Prima vedo il catalogo.
“Non credo che una così ci possa essere sul serio”, penso mentre indico alla Mamasan la foto della ragazza che volevo.
E invece…
La bella che mi si materializza dopo essere stata chiamata è Bo, ha 23 anni ed è 1,65 cm. Capelli lunghi castano-ramato. Magra con un bel seno naturale, belle gambe e sedere e bellissima dentatura. D'altronde ho visto cliniche dentali ovunque.
Molto devota e paziente nella prestazione, che prevede l’uso di quantità industriale di olio.
Termino con sommo gaudio.
Usciamo giusto in tempo per rientrare in hotel in tuk tuk – esperienza che avevo dimenticato, e dopo averla riprovata ho capito il perché della rimozione – guidato da un pazzo con occhi crepati che riuscivo a intravedere dallo specchietto retrovisore e asciugamano al collo, che a momenti non poneva fine anzitempo alla vacanza.
Riusciamo a prendere un taxi per arrivare per un pelo al Don Mueang.
Tentacolare, riferito a Bangkok, l’avrete letto 1000 volte come aggettivo.
Ma anche squallida e scintillante.
Dove a due metri convivono templi buddisti immacolati e sacche evidenti di povertà con madri e figli che dormono sotto le scalinate che portano alla BTS.
Grattacieli e locali alla moda, con gente che cucina sui marciapiedi qualsiasi cosa e vende qualsiasi cosa.
E vogliamo parlare di quei dannati cavi elettrici a poco più dell’altezza d’uomo o del sempiterno traffico paralizzato?
Alcuni ritengono che il castigo di Dio sia inevitabile, e conducono vita ritirata e di privazioni, altri per lo stesso motivo preferiscono darsi ad ogni tipo di licenza e vizio.
E credo questi ultimi vengano qui.
Lascio una città dove tutti possono trovare ciò che desiderano, e ne riparlerò come esaltante tappa finale del mio tour.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
@TITANO bella recensione se vedevi meglio al soi 24 c erano il 102 masage ed addict molto piu lussuosi del mango che ora è in restauro dove potevi pure usufruire dell idromassaggio . comunque bella la soi24 . . aspettiamo il resto della tua vacanza
@given
Grazie.
Ti dirò...al 102 siamo entrati - così come abbiamo visto passeggiando le altre sirene che ci tentavano all'esterno dei locali adiacenti - ma il livello delle ragazze ivi presenti non era di nostro gradimento e dopo poco siamo usciti.
Posso comunque capire che fosse presto, quindi non voglio bocciare il posto.
Abbiamo pertanto optato per quello in lista che aveva il livello migliore per noi in quel momento.
Poi il tempo tiranno ha fatto il resto, avendo un volo da prendere.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
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TITANO
15/06/2018 | 22:31
Gold
-Inizio-
Frequento la Thailandia da oltre 20 anni.
Di rado certo, così come per Cuba, o per la Russia, o il Sud America.
Che poi bisognerebbe chiarire la locuzione “di rado”.
Io la intendo come “non quanto vorrei”.
Il Mondo infatti è grande ed il tempo non assorbito dal lavoro, dalla famiglia, e dal quotidiano è maledettamente poco.
In ogni viaggio ho sempre cercato di unire la passione ed il rispetto per i luoghi, con quello altrettanto importante, dell’incontro con le donne che quei luoghi popolavano.
Subito dopo lo tsunami del 2014 – e sono stati versati fiumi d’inchiostro e girate bobine di pellicola per raccontare quell’evento catastrofico – mi recai in alcune zone non colpite che potevano essere frequentate dai turisti, oltre che nell’immancabile Città degli Angeli.
La natura che si riappropria del suo ruolo e dei suoi spazi, e mi spingo a dire “purificare”, se si volesse trovare una chiave religiosa in certe catastrofi naturali.
L’acqua fu per la Thailandia quello che il fuoco fu per Sodoma e Gomorra?
Divagazioni.
-BKK-
Da FKK a BKK cambia molto più che una lettera.
Io sono solo un viaggiatore - non un turista - che ha la fortuna, di quando in quando, di dare una sbirciatina, ed il privilegio di raccontare ciò che ha visto, filtrandolo attraverso le proprie esperienze.
Non starò qui a entrare nei dettagli che mi hanno consentito di passare un paio di settimane di inizio anno tra Bangkok, Phuket e le Andamane.
Motivi di relax e personali.
E una buona occasione per rifuggire da quello che stanno diventando i locali europei che tanto ho amato, e scrollarsi di dosso il noviziato - con molto poco da dire ed ancora meno esperienza - che li frequenta e li racconta nei Forum, .
Ho avuto occasione di liberarmi dal quotidiano e ritornare il ragazzo, entusiasta e spericolato a pensarci oggi, appena 20enne che era partito con pochi amici, lustri fa, in una terra per noi totalmente nuova e sconosciuta.
Poi furono il Laos, il Vietnam, la Cambogia.
Altri anni. Altri tempi.
Ho visto molte cose cambiare, in Thailandia.
Ma chi ci vive e lo scrive nei Forum, raccontandolo, potrà spiegarvelo meglio di me.
L’arrivo è stato nel primo pomeriggio.
Le solite operazioni per il visto, per l’acquisto di una sim card thai e per il cambio al Superich.
Taxi e dentro il traffico caotico e avvolgente di Bangkok.
Ringrazio per le dritte un seppur virtuale amico (@Sexybangkok) che ci vive e con il quale purtroppo, per ristrettezze di tempi e gli impegni di entrambi, non avremo mai modo di trovarci, neppure al rientro da Phuket.
La fortuna di conoscere persone in tutti i posti del mondo ti può far risparmiare un sacco di seccature.
L’arrivo all’hotel è stato tutto sommato rapido, e ci ha consentito poi, tramite la app Grab, che sarà sempre utilizzata durante il viaggio, insieme ad Eatigo, di dirigerci rapidamente e a costo irrisorio, avendo sempre utilizzato il Meter anziché contrattare la tariffa, a Phrom Phong.
Non avevamo infatti intenzione di perdere un secondo – dovendoci ancora adattare al fuso – con la BTS o la MRT, che avremmo utilizzato a mani basse nei giorni seguenti.
Con gli occhi iniettati di sangue l’importante ora era copulare.
Sukhumvit Soi 24.
Uno dei tanti teen massage.
Il Mango, l'Apple o il Pink erano i papabili studiati a tavolino.
L’afa di Bangkok è sempre indescrivibile.
E ancora frastornati dal viaggio, pesava sulle nostre spalle, assieme all’età, oltre quello che immaginavamo.
Arrivati in loco non eravamo granchè ispirati dalle numerose ragazze, in divisa - composta da maglietta a maniche corte, shorts e scarpette con il tacco - che ti chiamavano a destra e a manca nel vicolo.
Notevole fauna invece si presentava fuori dal “BB Massage”.
Maglietta aderente fuxia e shorts neri con scarpe in tinta.
Entriamo.
Solito cliché, che si ripropone immutabile come un rituale millenario.
La Mamasan ci fa accomodare su un divanetto e tutte le ragazze disponibili formano un ferro di cavallo di fronte a noi.
Scegliamo.
Inchino a mani giunte delle prescelte e sorriso delle scartate.
Si paga in cassa. 2000 bath (circa 50 euro), per un’ora molto abbondante.
Si lasciano le scarpe al piano terra e ci vengono porte delle ciabatte.
Le ragazza prende il kit – contenuto in cesto simile a quelli di plastica che si usa per fare la spesa nei supermercati – e una bevanda a tua scelta e si sale.
Le stanze sono alquanto spartane – nulla a che vedere con quelle del Poseidon o del Christine a Phuket – ed hanno giusto un letto con un comodino, un condizionatore ed una doccia.
Quello che basta.
La mia bella, della quale avevo intravisto gli estremi di un enorme tattoo che le ammantava la schiena, era magra con un sedere che ti poteva stare in una mano e con due seni da fantascienza, evidentemente rifatti. Slanciata seppur minuta.
Viso con lineamente spigolosi e capelli a caschetto scalati in senso inverso.
Si spoglia.
Nessuna brutta sorpresa.
Il fisico è molto bello, e mi leva bermuda e maglietta, pregandomi di accomodarmi in doccia.
Regolazione temperatura dell’acqua, cui provvede lei.
Mi lava ovunque, non lesinando le parti basse.
Neppure quando mi lavo da solo lo faccio con tale maestria.
Ovviamente ricambio.
Mi asciuga - e io lei- e ci dirigiamo, con tre passi, nel letto.
So che il FK non va per la maggiore, e francamente non mi interessa per oggi.
Inizia a spalmarmi di olio per il corpo e a strofinarsi, ma dura poco dato che stavo bucando il materasso.
Quando mi giro capisce che è il momento di affondare con il BBJ, molto ben eseguito.
Da una scatola le faccio prendere un preservativo.
Memore di certe difficoltà incontrate con marche autoctone mi ero premurato di portarne una scatola dei miei.
Ma i durex che mi porge andavano benissimo.
E’ stretta ma non troppo. Perfetta.
Proseguiamo in diverse posizioni sino a prenderci tutto il tempo.
Scendo con lei dopo un’altra doccia assieme.
Mamasan mi chiede come sia andata, in uno stentato inglese.
Sorrido e giungo le mani.
Mi rimetto le scarpe.
Gli amici mi aspettavano sul divano degli ospiti.
Usciamo per la cena, prenotata tramite Eatigo.
Durante il viaggi in taxi ci scambiamo le reciproche impressioni, positive per tutti.
Cerchiamo di non farci sopraffare dal fuso e dalla stanchezza mentre mangiamo del pesce eccellente al The Dock – Seafood Bar, sorseggiando una Asahi.
Sono così ricchi come noi di tradizioni enograstronomiche che è difficile capire dove sono i difetti ed i pregi di un piatto, ma posso dire che ho mangiato divinamente per tutto il tempo e in ogni posto, dal più lussuoso, e ce ne sono stati molti, allo street food che amo particolarmente.
Dal punto di vista culinario, anzi, da qualsiasi punto di vista, Bangkok si conferma leggendaria.
Tutto quello che avete sentito, e anche di più.
Non poteva mancare una tappa in Nana Plaza, ma prima di arrivarci c’è da camminare sul marciapiede e lo spettacolo è sempre lo stesso. Immutabile.
A sinistra locali con gente seduta a bere, e a destra – sempre sul marciapiede – postazioni dove cucinano e vendono di tutto, dal pesce al viagra, mentre le macchine camminano a passo d’uomo in strada.
Insegne luminose e luci al neon intermittenti ovunque, mentre cercate di non calpestare rivoli di qualcosa.
All’ingresso in Nana Plaza ci sono i blocchi di cemento – anche qui sono arrivati i venti degli attacchi terroristici – e gli zaini, mio incluso, vengono controllati da solerti funzionari.
Come Roma era il centro dell’immenso Impero Romano, così per la prostituzione e la lascivia Bangkok è l’Impero Romano e Nana Plaza è Roma.
Sulla scritta giallo fluo “Nana Plaza” che vi accoglie campeggia una bocca rossa con dei denti bianchi, e sotto la scritta un’altra, “The World Largest Adult Playground” che non necessita di traduzione.
Impossibile rimanere indifferenti.
Su tre piani – credo – la più perversa e completa delle offerte sessuali.
Locali con donne, trans, e dio sa cosa solo…mani che che vi toccano ovunque… ragazze di ogni fattezza che cercano di portarvi nei locali…. gente che mangia pasti a portar ia vsopra le colonnine che delimitano la balconata… scritte Lollipop rossa e bianca ed happy hours e strips… predominanza di colore viola e rosso….dettagli di ragazze che ballano e si strusciano sugli avventori fanno capolino dalle porte dei locali mentre si aprono per farne entrare e d uscire avventori.
Mi verso queste ridondanti immagini negli occhi e ne esco inebetito.
Il solito scotto da pagare nei viaggi intercontinentali, in aggiunta, ti fa ricordare il peso di non essere giovane con determinate capacità di recupero.
Comunque siamo viaggiatori, in una città sconvolgente.
Al limite della dissoluzione psicologica progressiva.
Al limite della perdita d’identità
Terminiamo un bel giro e rientriamo.
L’indomani, mattina impegnata, e non è di interesse per chi legge.
Poi eccellente pranzo all’Holyday Inn, sempre tramite l’app Eatigo, nella meravigliosa zona esterna con piscina ammirando lo skyline, e giro al Terminal 21.
Prima di recarci in aeroporto per Phuket non poteva mancare un passaggio all’eccellente Mango Massage, in Sukhumvit Soi 24.
Locale più raffinato sicuramente rispetto al BB della sera prima, seppur di pari costo,
Anche qui, nonostante gli abituali mi dicano sia in leggero calo, siamo ad alti livelli.
Minor numero di ragazze presenti, anche in esterna, dato l’orario.
Prima vedo il catalogo.
“Non credo che una così ci possa essere sul serio”, penso mentre indico alla Mamasan la foto della ragazza che volevo.
E invece…
La bella che mi si materializza dopo essere stata chiamata è Bo, ha 23 anni ed è 1,65 cm. Capelli lunghi castano-ramato. Magra con un bel seno naturale, belle gambe e sedere e bellissima dentatura. D'altronde ho visto cliniche dentali ovunque.
Molto devota e paziente nella prestazione, che prevede l’uso di quantità industriale di olio.
Termino con sommo gaudio.
Usciamo giusto in tempo per rientrare in hotel in tuk tuk – esperienza che avevo dimenticato, e dopo averla riprovata ho capito il perché della rimozione – guidato da un pazzo con occhi crepati che riuscivo a intravedere dallo specchietto retrovisore e asciugamano al collo, che a momenti non poneva fine anzitempo alla vacanza.
Riusciamo a prendere un taxi per arrivare per un pelo al Don Mueang.
Tentacolare, riferito a Bangkok, l’avrete letto 1000 volte come aggettivo.
Ma anche squallida e scintillante.
Dove a due metri convivono templi buddisti immacolati e sacche evidenti di povertà con madri e figli che dormono sotto le scalinate che portano alla BTS.
Grattacieli e locali alla moda, con gente che cucina sui marciapiedi qualsiasi cosa e vende qualsiasi cosa.
E vogliamo parlare di quei dannati cavi elettrici a poco più dell’altezza d’uomo o del sempiterno traffico paralizzato?
Alcuni ritengono che il castigo di Dio sia inevitabile, e conducono vita ritirata e di privazioni, altri per lo stesso motivo preferiscono darsi ad ogni tipo di licenza e vizio.
E credo questi ultimi vengano qui.
Lascio una città dove tutti possono trovare ciò che desiderano, e ne riparlerò come esaltante tappa finale del mio tour.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
given
16/06/2018 | 09:55
Silver
@TITANO bella recensione se vedevi meglio al soi 24 c erano il 102 masage ed addict molto piu lussuosi del mango che ora è in restauro dove potevi pure usufruire dell idromassaggio . comunque bella la soi24 . . aspettiamo il resto della tua vacanza
TROVA HOSTESS PER CENETITANO
16/06/2018 | 10:19
Gold
@given
Grazie.
Ti dirò...al 102 siamo entrati - così come abbiamo visto passeggiando le altre sirene che ci tentavano all'esterno dei locali adiacenti - ma il livello delle ragazze ivi presenti non era di nostro gradimento e dopo poco siamo usciti.
Posso comunque capire che fosse presto, quindi non voglio bocciare il posto.
Abbiamo pertanto optato per quello in lista che aveva il livello migliore per noi in quel momento.
Poi il tempo tiranno ha fatto il resto, avendo un volo da prendere.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
sexybangkok
16/06/2018 | 14:47
Bangkok
Moderatore
bella, scritta molto bene complimenti per lo stile narrativo!
Seguimi anche sul mio blog SexyBangkok.info
Mi trovi anche su Instagram SBangkok e sul mio account X/Twitter
La lista degli Hotel guest friendly in Asia dove portare la gnocca!
Il mio concetto di Paradiso è fatto di cose per cui si va all'Inferno!
given
16/06/2018 | 20:31
Silver
@TITANO al 102 hai fatto bene a non usufruire perche gestito da un francese ma all addict non ci sono scuse
TROVA HOSTESS PER CENETITANO
16/06/2018 | 20:37
Gold
@given
Rileggi.
Il tempo se non ce l'hai non puoi inventarlo.
E poi a Bangkok ci siamo tornati dopo Phuket...abbi fede e aspetta il resto.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
TITANO
16/06/2018 | 20:39
Gold
@sexybangkok
Grazie di tutto.
Ci sentiamo in privato.
Ti offriro' una birra al Long Table.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
sexybangkok
17/06/2018 | 04:44
Bangkok
Moderatore
bere birra al Long Table e' da scappati di casa li minimo un mojito
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La lista degli Hotel guest friendly in Asia dove portare la gnocca!
Il mio concetto di Paradiso è fatto di cose per cui si va all'Inferno!
TITANO
17/06/2018 | 09:41
Gold
@sexybangkok
Il mojito è peggio.
Chiudiamo la faccenda con un gin tonic?😉
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
TITANO
17/06/2018 | 09:42
Gold
@frittimisti2018
Una mia di certo.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"
sexybangkok
17/06/2018 | 10:29
Bangkok
Moderatore
vada per il gin tonic ma solo se il gin e' Hendrick's
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La lista degli Hotel guest friendly in Asia dove portare la gnocca!
Il mio concetto di Paradiso è fatto di cose per cui si va all'Inferno!
TITANO
17/06/2018 | 10:41
Gold
@sexybangkok
Lascia perdere quella robaccia.
Ti aprirò un mondo😉
Ci si vede quest'inverno.
"Questa è la chiave direi: fissare, in una sorta di eternità, l’estasi"