Thailandia: l' ultima dei mohicani

si captano i tuoi pensieri a distanza

Come al solito il signor Gino_P. eccelle nell'arte di rivoltare la frittata.

La questone non è quella di cosa ha scritto nel 2015... ma di quando,,, cioè 5 anni fa già scriveva chiedendo informazioni e facendo discorsi da puttaniere doc... anzi arido, interessato solo al sesso... secondo le sue attuali definizioni.

Poco fa, invece, ha affermato di non avere mai letto o quasi questo sito, prima di iniziare questo thread, un anno e mezzo fa... presentandosi nella sua nuova veste di poeta romantico, interessato solo a albe e tramonti e alla cultura delle popolazioni Thai.

Possiamo dire che... non è più il Gino_P. di 5 anni fa?!?!?!?

.

@antothai di albe e tramonti ricordo albe mooolto romantiche dopo la chiusura dell'Insomnia e ancor più poetici tramonti in piscina 💕💕💕💕 a pensarci mi vien da piangere.
Credo che la sezione Thailandia venga suggerita direttamente dagli psicanalisti ad alcuni soggetti per sfogare, senza successo, i propri fallimenti interiori.
E qui bisogna entrare in campo noi, nel rilanciare, nel continuare a bere, fare festa, e scopare quanto di più e di meglio riusciamo. Alla faccia loro ovviamente. Che poi magari questi credono che i nostri pensieri sono riempiti dal loro evidente fallimento, in realtà, credo valga per tutti noi pochi "interessati", a parte bere, mangiare, divertirci e chiavare come i pazzi con tipe che nell'80/90% dei casi regalano soddisfazioni difficilmente narrabili...... a parte queste quattro cosucce da poco che preoccupazioni abbiamo? Sì, ridere in faccia ai troll, godere della loro sofferenza... e poco altro 🤡🤡🤡🤡.

Di positivo per noi c'è che in loco si sta sempre più larghi, c'è sempre più spazio. Sempre più figa libera. Sempre più divertimento.

Che bella la nostra vita 🤑😎

In effetti questa ordalia di depressione e disagio non aiuta il turismo thailandese

@antothai said:

@Gino_P. said:
A mia parziale discolpa c'è che non avevo neppure mai letto o quasi credo, questo sito sulla Thailandia prima di scrivere questo primo post di questo fortunato argomento da record, anche se pieno di polemiche.

E non conoscevo, come scritti fatti, tutti voi.

Evidentemente il @Gino_P. che 5 anni fa scriveva i suoi primi 2 post qui su Gnoccatravels era un altra persona:

Prego tutti di notare la signorilità, la ricchezza di argomenti e sentimenti, la ricerca di atmosfere... che pervade ogni rigo... tutte cose precluse a noi aridi puttanieri che ancora ci ostiniamo a stare bene in Thailandia senza lamentarci o insultare chi ancora si diverte a venirci in vacanza.

Un così aulico scrivere, paragonabile al Vate, va beh dont feed the troll, PS e poi quitto non è più la Thai di 5 anni fa, come diceva il grande Pirandello non c'è niente di più ridicolo di un vecchio che si rende tale.

A dire il vero non ci sto capendo più un cazzo

Pure io... di che cosa si sta parlando ora?

@otello.ilmarchigiano di niente... allunghiamo il brodo e basta.
Pare che ripetere le stesse cose all'infinito faccia calare i prezzi, migliorare il cambio e riattivare il take care, quindi tanto vale provarci. È pure gratis! 🤓🤓🤓

Siamo persone empatiche e proattive, aumentiamo le visuallizzaionui allo zio, fattore che pare gli piaccia, vedila un può come andare a trovare la vecchia zia di famiglia.

Il termine vuoto (aggettivo e sostantivo dal latino volgare vocitus, derivante dal participio passato vacitus del verbo vacere - vuotare - dalla stessa radice del latino classico vacuus) vuole genericamente esprimere un'assoluta mancanza di una qualsiasi materia.[1]

Indice
1
Storia del concetto
1.1
Filosofia antica
1.2
Ellenismo
1.3
Medioevo
1.4
Età moderna
2
La concezione attuale
3
Note
4
Voci correlate
5
Altri progetti
6
Collegamenti esterni
Storia del concetto[modifica | modifica wikitesto]
Filosofia antica[modifica | modifica wikitesto]
L'interesse per la matematica non porta la scuola pitagorica a concepire quanto di più vicino al concetto di vuoto, lo zero (in greco antico: μηδέν, medén, nulla, niente) ma a credere comunque nell'esistenza del vuoto che svolge un ruolo nel cosmo e nella differenziazione tra i numeri pari e dispari:
«I Pitagorici ammisero uno spazio vuoto, in cui si compirebbe la respirazione del cielo, e un altro spazio vuoto, che separerebbe le nature l’una dall’altra, formando la distinzione tra continuo e discreto; questo si troverebbe anzitutto nei numeri e separerebbe la loro natura.[2]»
Originata dall'osservazione "scientifica" della natura è la concezione degli atomisti del vuoto non solo esistente, ma rappresentante il principio ontologico degli enti: il vuoto infatti, che richiama dialetticamente il concetto di pieno, per gli atomisti rappresenta quello spazio infinito tra gli atomi che permette il loro movimento e la loro aggregazione.[3]
I primi a misurarsi con il concetto della non esistenza del vuoto sono gli eleati con la loro filosofia basata sull'essere come unica realtà. Solo l'essere può essere pensato poiché il non essere non esiste.
(EL)
«Εἰ δ' ἄγ' ἐγὼν ἐρέω, κόμισαι δὲ σὺ μῦθον ἀκούσας, αἵπερ ὁδοὶ μοῦναι διζήσιός εἰσι νοῆσαι· ἡ μὲν ὅπως ἔστιν τε καὶ ὡς οὐκ ἔστι μὴ εἶναι, Πειθοῦς ἐστι κέλευθος - Ἀληθείῃ γὰρ ὀπηδεῖ - ,
ἡ δ' ὡς οὐκ ἔστιν τε καὶ ὡς χρεών ἐστι μὴ εἶναι, τὴν δή τοι φράζω παναπευθέα ἔμμεν ἀταρπόν· οὔτε γὰρ ἂν γνοίης τό γε μὴ ἐὸν - οὐ γὰρ ἀνυστόν - οὔτε φράσαις.
... τὸ γὰρ αὐτὸ νοεῖν ἐστίν τε καὶ εἶναι.»
(IT)
«… Orbene io ti dirò, e tu ascolta accuratamente il discorso, quali sono le vie di ricerca che sole sono da pensare: l'una che "è" e che non è possibile che non sia, e questo è il sentiero della Persuasione (infatti segue la Verità);
l'altra che "non è" e che è necessario che non sia, e io ti dico che questo è un sentiero del tutto inaccessibile: infatti non potresti avere cognizione di ciò che non è (poiché non è possibile), né potresti esprimerlo.
... Infatti lo stesso è pensare ed essere.[4]»
La difficoltà per la mentalità antica, che permane nel pensiero parmenideo, a concepire il vuoto sembra correlarsi alla teoria sul pensiero greco arcaico di cui aveva parlato Ernst Cassirer a proposito di un'età "mitica", intesa come passaggio dal pensiero primitivo a quello razionale adulto, dove non si distingueva tra parola e cosa, .[5]
Rifacendosi a Cassirer, Guido Calogero[6], vedeva in questo atteggiamento del primo pensiero greco una "coalescenza arcaica" , una specie di fusione di linguaggio, realtà e verità. per la quale i greci avevano una visione della realtà come "spettacolo" non distinguendo dunque tra visibilità, esistenza e pensiero: solo ciò che era visibile esisteva veramente e quindi poteva essere pensato e da qui la difficoltà di pensare il non essere, il vuoto, che non è visibile e che quindi non esiste.[7]
Partendo dalla definizione di vuoto come un luogo e quindi uno spazio del tutto privo di corpi[8] Aristotele confuta le idee sull'esistenza del vuoto[9] che non è un concetto necessario, come sostenevano gli atomisti, per spiegare il movimento.
Solo una realtà piena permette il moto rotatorio mentre se esistesse il vuoto, contrariamente a quanto ci mostra la nostra comune esperienza, un corpo dovrebbe mantenere una velocità infinita poiché verrebbe a mancare ogni resistenza al suo movimento. Il vuoto infatti rende impossibile il movimento che si ha per esempio nello spostamento di un corpo poiché questo presuppone il contatto senza interruzioni tra chi muove e la cosa spostata.
Ad Aristotele si deve anche, in polemica con il meccanicismo degli atomisti, la teoria dell'horror vacui (il terrore del vuoto) che sostiene, come diranno gli alchimisti medioevali, che Natura abhorret a vacuo[10]: la Natura rifugge il vuoto ed essa stessa interviene finalisticamente a impedirne la formazione riempiendo ogni spazio.
«...ponendosi il problema filosofico del moto dei proiettili, [Aristotele] rispondeva che la causa motrice comunica la sua capacità di muovere al fluido circostante (aria, acqua ecc.), il quale a sua volta muove il soggetto mobile.»[11] La causa del movimento dei corpi quindi non era nel corpo stesso, ma nel mezzo. Un proiettile, una volta scagliato, proseguirebbe nel moto perché spinto dall'aria, che continuamente si precipita ad occupare il vuoto lasciato dal proiettile al suo passaggio.
Un corpo sarebbe quindi sempre soggetto ad una forza durante il moto e la sua velocità sarebbe direttamente proporzionale ad essa e inversamente proporzionale alla resistenza del mezzo. Ne segue che nel vuoto la resistenza sarebbe nulla e la velocità del corpo diverrebbe infinita, cioè il corpo avrebbe la caratteristica dell'ubiquità.
Ellenismo[modifica | modifica wikitesto]
L'esistenza del vuoto fu affermata, in opposizione alle teorie aristoteliche, da Stratone di Lampsaco, che diresse la scuola aristotelica dal 288 a.C. al 269 a.C.. Le teorie di Stratone furono probabilmente connesse alla nascita della scienza della pneumatica, avvenuta ad opera di Ctesibio e proseguita da altri scienziati alessandrini, che studiarono la compressibilità dell'aria (Pneumatica di Filone di Bisanzio, 250 a.C.).
Essi assumevano una posizione intermedia fra i sostenitori e i critici della teoria dell'esistenza del vuoto. Per gli alessandrini non era possibile avere il vuoto in grandi volumi, ma solo vuoto disseminato tra una particella e l'altra (i latini lo chiamarono poi vacuum intermixtum) e con questo riuscivano a spiegare facilmente le proprietà di compressibilità ed elasticità dell'aria.
Nello stoicismo l'universo è concepito con la completa assenza del vuoto che invece è posto «al di fuori del cielo»[12]
Lucrezio riprende la teoria atomistica sull'esistenza del vuoto infinito come provano il movimento, la penetrabilità dei corpi e il fatto che corpi uguali per volume abbiano poi un peso diverso[13].
Medioevo[modifica | modifica wikitesto]
Nel VI secolo Giovanni Filopono criticò la teoria aristotelica sul moto dei proiettili e mise le basi per quella che nel XIII-XIV secolo venne ripresa come teoria dell'impetus.
Secondo Filopono il moto del proiettile è dovuto all'azione di una "forza cinetica incorporea" che viene impressa al proiettile al momento del lancio (prefigurazione di ciò che oggi chiamiamo quantità di moto) e la resistenza del mezzo è ridotta a semplice componente addizionale; diventa così possibile il movimento nel vuoto.
Attorno al X-XI secolo la diatriba sul vuoto interessò gli studiosi e i commentatori arabi, che contribuirono allo sviluppo della teoria dell'impetus.
In particolare Avicenna riprese le idee di Giovanni Filopono, aggiungendovi un'importante novità: secondo Avicenna, nel vuoto la forza impressa al proiettile all'inizio del moto non si consumerebbe mai e il moto proseguirebbe all'infinito. D'altro canto il famoso commentatore aristotelico Averroè (XII secolo) si oppose a questa teoria, sostenendo che è esperienza di tutti che il moto avvenga sempre attraverso un mezzo e che ricorrere ad un'ipotetica forza incorporea significherebbe cercare la causa delle cose non nella realtà ma in un immaginario mondo astratto.
A partire dalla prima metà del XIII secolo le discussioni che animavano il mondo arabo si trasferirono di nuovo in Occidente, investendo alcune tra le più grandi menti dell'epoca (da Alberto Magno a Tommaso d'Aquino). L'approfondimento delle idee di Filopono e Avempace portò infine all'elaborazione sistematica della teoria dell'impetus, uno dei frutti più importanti della cosiddetta "scuola parigina di fisica".
Età moderna[modifica | modifica wikitesto]
Nel 1644 Cartesio pubblicò i suoi Principia Philosophiae, nei quali sostenne tra l'altro l'inesistenza del vuoto rifacendosi alla sua identificazione di estensione e sostanza corporea (res extensa). Nello stesso anno il fisico Evangelista Torricelli descrisse in una lettera l'esperienza del suo famoso barometro, eseguita l'anno precedente, in cui riuscì a dimostrare che il vuoto può esistere in natura e che l'aria ha un peso, ponendo quindi fine alle millenarie discussioni filosofiche sull'horror vacui. In quegli anni si moltiplicarono le discussioni sul vuoto tra "vacuisti" e "pienisti": lo stesso Blaise Pascal affrontò il problema secondo il metodo sperimentale galileiano, pubblicando nel 1647 uno scritto sull'argomento dove confermò l'esperienza di Torricelli. L'anno seguente diede i primi lineamenti della legge altimetrica di variazione della pressione con l'altitudine, proponendo di sfruttarla per la misura dell'altezza delle montagne.
Leibniz non esclude che in linea logica teorica si possa parlare di vuoto ma pensando alla creazione perfetta di Dio non è possibile che egli abbia lasciato delle falle vuote di materia.
Kant ritiene che l'argomento del vuoto non rientra nell'analisi razionale ma che tuttavia esso vada escluso come esistente per via sperimentale.[14]
La concezione attuale[modifica | modifica wikitesto]
La speculazione filosofica seguente riterrà che il vuoto non rientri nel campo dell'indagine filosofica e lo lascerà agli studi della fisica che, reinterpretando la materia come forza e il vuoto come un campo "potenzialmente attivo", ha abbandonato del tutto l'antica concezione del vuoto. Secondo infatti la teoria dei campi il vuoto "fisico" non significa assenza di essere, il non essere degli eleati, ma è una realtà potenzialmente attiva, nel senso che è un vuoto che vive e che s'inserisce nel processo continuo della creazione e distruzione della materia.
«La vecchia idea del vuoto, che lo assimilava a puro spazio, al nulla , è essa pure cambiata. Dopo aver creato, negli anni trenta e quaranta, la teoria quantistica relativistica dei campi, i fisici cessarono di concepire il vuoto nei termini tradizionali Il vuoto, lo spazio in realtà sono fatti di particelle e antiparticelle che spontaneamente si creano e si annichilano.[15]»

GINO P .. Sei forte !!!

Ti ringrazio.

Sai, si sentono sminuiti nel loro personaggio.

Ma non è colpa mia se sono arrivati in Thailandia la prima volta dopo lo tsunami che ha rappresentato lo spartiacque tra la Thailandia vera e quella consumistica fatta di tanti investitori europei, francesi in tanti casi, provenienti da una Pigalle in crisi che hanno sostituito i Thai.

Noi che avevamo vissuto già tre lustri di stagioni in terra Thai li chiamavano i boccaloni. Perché si aggiravano per i bar a bocca aperta, estasiati da quello che non si accorgevano essere l inizio del declino del tipico sistema di accoglienza thailandese.

@Gino_P.
Lustri fa non c'era IP, ma se posti una foto e poi la rimuovi si risale uguale.....,doppi e tripli account usa almeno un VPN....

dalò libro della genesi
Dio creò phuket - il paradiso terrestre e lo donò a ginoP e pochi eletti che ci ha vissuto felicemente
poi dopo 15 anni venne lo tsunami
i francesi invasero il paradiso terrestre
i boccaloni

,,, Ci sono i boccaloni...
... Ci sono gli aridi puttanieri...
... C'è il bibliotecario...
... E ci sono i pochi eletti di una volta, che adesso non riescono più a godersi la Thailandia e si sono ridotti ad aspettare seduti al tavolino del bar le loro "compagne" di ritorno da incontri a pagamento... per poi magari fungere da intimo di Karinzia... tutto questo ricordando come era bella la Thailandia di una volta e come sono invece stupidi quelli che ancora riescono a godersela...

Purtroppo il livello è questo.
E credo che in un sito non proprio elegante come gnoccatravel per argomenti trattati, tanta scarsezza si trovi solo qui.

Un moderatore serio, per opportunità, per non farci vergognare, non dare un' immagine volgare, gretta di chi come single va in vacanza in Thailandia, dovrebbe preoccuparsi e prendere provvedimenti verso chi tratta la materia solo con numeri di ragazze in mostra in vetrina o nei gogo o foto di travestiti in camera.

Altro che prendersela con un anziano magari anche nostalgico e che perde colpi ma conoscitore di alcuni luoghi, che cerca di trattare la materia , pure delicata, con almeno un minimo di rispetto, decoro e anche amore .

@Gino_P. questo e' gnoccatravels non e' un cantiere stradale per nostalgici umarell che guardano la vita scorrere con le mani dietro la schiena e borbottando "ai tempi miei eeehhh" o un caffe' letterario per pensionati che si credono intellettuali

va bene essere in disaccordo, va bene discutere ed esporre le proprie idee ma la tua oramai e' una inutile e ridicola crociata ed ovviamente quando non sai che dire chiami in mezzo il moderatore

ultimamente mi sono volutamente astenuto dall'intervenire in questo post ma purtroppo immaginavo, e un po' me l'aspettavo, che prima o poi non avresti tardato a chiamarmi in causa sentenziando cosa dovrei fare o non fare

come al solito mascheri le tue provocazioni con un linguaggio pseudoforbito pensando che questo ti elevi a chissa' quale rango ma sei uno come tanti... come tanti troll che sono gia' passati qui su GT....

quindi:

se non ti piace questo ambiente di aridi puttanieri, come ultimamente ami appellarci
se ti ritieni superiore a noi altri che "poveracci vengono in thailandia solo per la gnocca" (ovviamente tu solo templi e tramonti da lustri a questa parte)
se non ti piace il tono delle conversazioni o il fatto che di fatto preferiamo scambiarci opinioni e informazioni che siano effettivamente utilizzabili da chi verra' nel paese dopo di noi

e visto che

non te l'ha certo ordinato il medico di venire a criticare altre persone qui su GT

se pregato di darci un taglio e magari valutare di spostare la tua presenza su altri forum di altolocati pensionati intellettuali ovvero la "casta" di popolazione a cui credi di appartenere

se hai bisogno di aiuto a trovare l'uscita da GT non fare il timido.... ti aiuto io....

Per i più giovani

1985

visto che ormai è un 3d di intrattenimento ce metto un po di buona musica

Non me ne vorrai Sexi ma per come ti presenti, raccoglierò senz'altro l' invito di rivolgermi a te nel caso venissi Bangkok, per l' indicazione di un qualche bordello.

Per il resto, anche no grazie.

@Gino_P. tranquillo non ho nessun consiglio da darti io sono solo una persona arida....

viste anche le tue ultime provocazioni contro tutta l'utenza direi che questo post oramai e' diventato un disco rotto quindi meglio darci un taglio.

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