Lo so, lo so, che nel titolo c’è un imperdonabile errore di grammatica inglese. La toponomastica corretta è Alona beach, non bitch. Ma secondo voi stiamo a parlare di tope o toponomastiche?
Dopo il formicaio di Cebu finalmente voglio godermi un po’ di relax al mare. Faccio tappa ad Alona Beach, per godermi la sua spiaggia tropicale da cartolina: sabbia come gesso, stellone giallo fisso, cielo azzurro, palme verdi, acqua turchina, culi abbrustoliti, baretti con musica raggae che sembra di stare in Giamaica.
Arrivo io, e piove tutto il giorno.
Tra una scrosciata d’acqua e l’altra esco dal rifugio sotto i palmizi stretto tra venditori di cocco, turisti depressi e cani randagi. Me ne esco furtivamente nei 15-20 minuti di sole tra una pisciata dal cielo e l’altra. Ormai inzuppato e impanato di sabbia come una frittura di paranza, ritorno al Il mio bungalow, perché ne ho già le palle piene di Alona beach. Palle che almeno spero di vuotare in serata. La mia capanna di bambù è confortevole, c’è tutto quello che si può desiderare da una capanna di bambù, scarafaggi e zanzare e topi e un fottuto gallo che canta ogni ora del giorno e della notte, che nelle Filippine sarà una costante come l’adobo, il riso in bianco e despacito. Mi faccio dare un strappo in motorbike da un ragazzetto di 20 kg che sfreccia per quei cazzo di viottoli di campagna come se scappasse da una rapina finita male. Il mio bungalow si trova a Danao Beach 15 chilometri da Alona Beach. La serata ad Alona inizia male, nella strada che scende alla spiaggia ci sono un paio di bar con suine butta dentro, una discoteca scalcagnata con più Ladyboy che mattonelle. Quando ci passo davanti mi fischiano, ridono, si danno spallate e fanno commenti sul mio culo che mi sento una figa che attraversa in bichini un cantiere edile di muratori rumeni in permesso premio dell’ergastolo. Sculetto anche un po’ e i fischi aumentano, sarà che sto diventando culo.
Comunque, mi dirigo verso i locali sulla spiaggia carico come uno Zeppelin non d’aria, ma di sborra. Faccio due, tre, quattro non ricordo quante vasche dall’inizio alla fine del lungomare. Come sirene confuse dalle maree ci sono un paio di troiacce arenate sulla bagnasciuga, fumano canne e bevono e magari fanno a gara di chi emette le scorreggie più puzzolenti. Cercano di abbindolarmi coi loro richiami, come se fossi un novello Ulisse, ma col cazzo che ci casco. Ho i crampi del maratoneta. Mi devo reidratare. Sosta bevuta in un bar dove c’è un buon numero di persone. E ,non sto parlando di cinquanta, cento, mille, ma una quindicina. Molti turisti in coppia, gruppi di bimbi minchia australiani, froci a rimorchio. Apparentemente l’unico guerriero puttaniere crociato sono io, almeno che qualche ninjia delle gnocca non stia nascosto tra le ombre, in attesa di sferrare l’assalto. Ordino una San Miguel che ormai è il mio viatico. Scruto i volti avvinazzati: qualche figa indigena ma tutte accoppiate a bitorzoluti turisti australiani. Sto pensando di tornare alla capanna dello zio cane, e magari m’inculo il gallo. Ma il mio motto è sempre stato: se in un posto ci sono le troie, non sei te a trovare loro, saranno loro a trovare te. Strizzo gli occhi, stringo i pugni: Lo ripeto come un mantra per autoconvincermi a non mollare.
“se in un posto ci sono le tro…”
Una tipa mi sfiora tipo refolo fighesco: venti anni per gamba, pelle ambrata, capelli a coda di cavallo. È diretta al cesso, ci scambiamo un’occhiata. Giro intorno al cesso come una mosca tze tze. Ne esce dopo un dieci minuti dopo. Deduco che deve aver fatto quella grossa. Mi rilancia uno sguardo che rimpallo e poi la vedo sedersi a due tipi di mezza età inguardabili se non con delle lenti speciali. L’unica femmina trombabile, esclusi i catamarani sulla spiaggia, parla con ‘ste putrelle e però quando sorseggia la bevuta, attraverso il fondo del bicchiere guarda se sono a ancora a tiro. Capisce che i due merluzzi non abboccano, forse se lo buttano nel culo vicendevolmente. Molla gli ormeggi e naviga verso porti sicuri.
E non poteva trovare porto più sicuro di me.
Mi allontano un po’ dal locale, vorrei evitare la batraconiomachia tra squali e merluzzi e trote. La troietta ambrata è sveglia, mi segue. Ci guardiamo e sorridiamo imbarazzati per quello che mi sembra mezz’ora come ebeti quindicenni che si sono sparati mdma. Prima che mi venga una paresi alla mascella, tiro fuori la chiave d’apertura che nessuno ha mai usato al mondo:
“Ciao, come ti chiami? “ Si chiama Maya.
La scenografia sembra la copertina di un romanzo Harmony: Luna a tre quarti che muove le sue dita argentee su un mare color nero daytona exterior, profondo, quieto come se si fosse preso trenta gocce di Xanax. Le palme solleticate dalla brezza risuonano il loro pigro lamento alla notte, offro da bere quello che rimane della mia San Miguel. Maya ha nelle vene più doppio malto che emoglobine. Mi si aggancia come una sanguisuga porcaccione alla coscia, inizia ad ancheggiare, balliamo un po’ sulla spiaggia, un raggeton che echeggia dal locale, forse era despacito. Bel paio di seni succhioni e duri premuti contro di me. Accenno un bacio, ci abbracciamo. Slinguiamo. L’alito di Maya è un misto di catrame, fondi di caffè e mosto che si trova nei barilotti di birra nei peggiori pub inglesi. Maya ha su un top, è sudata come un impacco. Sono quegli attimi che vorresti non finissero mai, se non con un pel pugno in faccia. Ma il tempo dell’accoppiamento è arrivato, le mie palle suonano come campane a festa. Maya abita a metà strada tra Alona e il mio io bungalow.
Perché perdere tempo? mi fa. Perché vorrei evitare che mi dai una coltellata e mi rubi pure la dignità, vorrei rispondere.
Insisto per la mia capanna. Poi mi sono rotto i coglioni di discutere, anche perché non voglio un long time. E dico ok, al tuo appartamento. Prendiamo un tuk tuk che ci lascia sulla strada principale, alla fine per fare 500 metri mi si inculano più soldi che se fossimo andati da me, ritorno, da me, ritorno. Maya mi fa strada verso un vicolo puzzolente come un buco di culo di un barbone. Rivoli d’acqua pisciosa e scarichi di cucine esotiche scorrono tra una baracca e l’altra.
Mi vede perplesso, coraggio, mi dice, come se dovessi cavarmi un dente.
Sono quelle situazioni che potremmo classificare sotto la voce ‘roulette russa’. Maya apre una porta sberciata e tutto il suo appartamento è una stanza 3x2 con un materasso da una parte, pile di scatole con dentro tutta la sua vita, un televisore scassato che trasmette il riflesso di no due e un ventilatore da tetano spray. Mi scappa una pisciata biblica e chiedo dov’è il bagno, lei mi dice fuori. Esco e penso che ci sia un bagno esterno, una cazzo di buca, una latrina. Maya sulla soglia mi fa cenno di girare l’angolo e capisco che il bagno e il muro nel retro. Con il pisello in mano, nel buio più buio più buio, capisco che potrebbe essere arrivata la mia ora. Aspetto solo che il sipario scenda con una mazzata in testa. Certo meritavo una morte eroica: magari un colpo apoplettico durante una rissa sessuale con un branco selvatico di ninfomani randagie. O quelle morti avvolte nel mistero alla David Carradine o come il cantante degli Inx, impiccato, l’uccello bruciacchiato, magari del trucco sbavato in un albergo sperduto che tutti si chiedono per anni se è un suicidio o un gioco erotico finito male o tutti e due le cose. Finisco la pisciata e mi stupisco di essere ancora in scena. Rientro, mi sdraio sul materasso e mi sento affondare come se mi fossi tuffato in un materasso ad acqua senza materasso. Maya fa partire quel cazzo di ventilatore che gorgheggia come un treno fin de siècle con uno sferragliare sinistro, ma almeno così abbiamo un po’ di tregua dal calore infernale. Con l’arietta che mi accarezza il pisello la sensazione è piacevole. Poi lo sento come immerso in un bagno maria. I suoi capelli neri e pesanti volano e mi solleticano la faccia, mentre Maya alza e abbassa la testa lavorandomi l’uccello. Resto lì completamente fuso, rilassato, sditalino pigramente la fregna che inizia a colare cose dense come un barattolo di marmellata rovesciato. Una vocina mi sussurra: no a questo giro non gliela leccherei se non vuoi che ti caschino i denti. Le tette sono sode, il culo un po’ meno. Questa MayaAlona cavalca il drago voltandomi la schiena. Le tengo al trotta un po’, ma inizio a perdere la sensibilità all’uccello e la ribalto come una frittella di castagna per cuocerla pure davanti. Meno colpi di reni delicati come farebbe un fabbro chiavatore. La rivolto ancora sta frittella di troia ‘che sono stufo di vederla in faccia e finalmente poi mi faccio una bella pecorina, la prima in terra Filippina dopo la disfatta di Cebu. Il secondo titolo di questa rece potrebbe essere “Finalmente a pecorina in terra Filippina”. Così a pecora la mia pancia e il suo culo applaudono. Meno Maya sulle chiappe perché… perché mi va di menarla, ecco. Sfilo il pisello appena in tempo per farle una bella spruzzata di bollente sborra sulla schiena. Spalmo col cazzo sborra come crema sulla frittella di castagne del culo di Maya. Ci fumiamo una cicca. Tra una tirata di fumo e l’altra Maya mi racconta del fidanzato Italiano. Dopo due anni che stavano insieme, lui ha è sparito e sono finiti pure i soldi. Lei è andata da una sciamano sull’isola di Siquijor, ha chiesto una macumba mortale per il suo ex. Dice che dopo un paio di mesi ha saputo su facebook che il tizio è morto d’infarto. Alla fine si è sentita incolpa, dice fissando mio cazzo barzotto e gocciolante appoggiato alla sua coscia. Mostrandomi sul telefono una foto che sembra tipo quelle prese da una patente degli anni 70, dice Maya “ e comunque non era proprio il ritratto della salute.”
Giocherellando col mio pisello Maya mi fa, “gli è andata bene che non gli ho tagliato il cazzo, anche quello non è che funzionasse bene. Non come il tuo,” poi fa: “Sei fidanzato?” Mi rivesto in un secondo, esco dalla capanna con Maya che mi guarda perplessa. Domani altro traghetto per Dumaguete. Contento di lasciarmi Maya, Alona alle spalle. Perché ad Alona la figa non perdona.
grandissimo @IlMarchese,esemplare recensione,anche se sto giro ho temuto x la tua vita,credo che hai fatto bene anche a non leccargliela...quanto ti ha chiesto di money la ragazza?
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
@bagascia queste situazioni bordelrline capitano nella professione del puttaniere.
Mi sembra di averla pagato molto, tipo 1000 pesos. Però vuoi mettere l'ebrezza del rischio?
@Fagian si è vero. Racconto il vero come se fosse vero perchè a inventarmelo non ci riuscirei davvero.
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
@ilmarchese mi hai fatto spanzare dalle risate 😂😂😅😅 ...pultroppo sono sono inconvenienti del mestiere.... a me era capitato in brasile una situazione del genere a Recife ma non ce l ho fatta e lo portata in albergo ....i rischi della nostra professione sono tanti . comunque tutto è bene quel che sborra bene 😅😅😈😈 .... ciao @bagascia ....ciao trombaioli
La gnocca thai!!! È come il primo amore...non si scorda mai 🤣🤣😋😋😍😍
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
Hai talento, scrivi un racconto completo sulla tua avventura, poi passa da un editore.
"Mi faccio dare un strappo in motorbike da un ragazzetto di 20 kg che sfreccia per quei cazzo di viottoli di campagna come se scappasse da una rapina finita male"
Hai talento, scrivi un racconto completo sulla tua avventura, poi passa da un editore.
"Mi faccio dare un strappo in motorbike da un ragazzetto di 20 kg che sfreccia per quei cazzo di viottoli di campagna come se scappasse da una rapina finita male"
Grande!
@orula L'idea è quella, ci sto lavorando. Grazie per l'incoraggiamento e continua a seguirmi.
ciao
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IlMarchese
22/09/2017 | 15:04
Silver
Lo so, lo so, che nel titolo c’è un imperdonabile errore di grammatica inglese. La toponomastica corretta è Alona beach, non bitch. Ma secondo voi stiamo a parlare di tope o toponomastiche?
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVDopo il formicaio di Cebu finalmente voglio godermi un po’ di relax al mare. Faccio tappa ad Alona Beach, per godermi la sua spiaggia tropicale da cartolina: sabbia come gesso, stellone giallo fisso, cielo azzurro, palme verdi, acqua turchina, culi abbrustoliti, baretti con musica raggae che sembra di stare in Giamaica.
Arrivo io, e piove tutto il giorno.
Tra una scrosciata d’acqua e l’altra esco dal rifugio sotto i palmizi stretto tra venditori di cocco, turisti depressi e cani randagi. Me ne esco furtivamente nei 15-20 minuti di sole tra una pisciata dal cielo e l’altra. Ormai inzuppato e impanato di sabbia come una frittura di paranza, ritorno al Il mio bungalow, perché ne ho già le palle piene di Alona beach. Palle che almeno spero di vuotare in serata. La mia capanna di bambù è confortevole, c’è tutto quello che si può desiderare da una capanna di bambù, scarafaggi e zanzare e topi e un fottuto gallo che canta ogni ora del giorno e della notte, che nelle Filippine sarà una costante come l’adobo, il riso in bianco e despacito. Mi faccio dare un strappo in motorbike da un ragazzetto di 20 kg che sfreccia per quei cazzo di viottoli di campagna come se scappasse da una rapina finita male. Il mio bungalow si trova a Danao Beach 15 chilometri da Alona Beach. La serata ad Alona inizia male, nella strada che scende alla spiaggia ci sono un paio di bar con suine butta dentro, una discoteca scalcagnata con più Ladyboy che mattonelle. Quando ci passo davanti mi fischiano, ridono, si danno spallate e fanno commenti sul mio culo che mi sento una figa che attraversa in bichini un cantiere edile di muratori rumeni in permesso premio dell’ergastolo. Sculetto anche un po’ e i fischi aumentano, sarà che sto diventando culo.
Comunque, mi dirigo verso i locali sulla spiaggia carico come uno Zeppelin non d’aria, ma di sborra. Faccio due, tre, quattro non ricordo quante vasche dall’inizio alla fine del lungomare. Come sirene confuse dalle maree ci sono un paio di troiacce arenate sulla bagnasciuga, fumano canne e bevono e magari fanno a gara di chi emette le scorreggie più puzzolenti. Cercano di abbindolarmi coi loro richiami, come se fossi un novello Ulisse, ma col cazzo che ci casco. Ho i crampi del maratoneta. Mi devo reidratare. Sosta bevuta in un bar dove c’è un buon numero di persone. E ,non sto parlando di cinquanta, cento, mille, ma una quindicina. Molti turisti in coppia, gruppi di bimbi minchia australiani, froci a rimorchio. Apparentemente l’unico guerriero puttaniere crociato sono io, almeno che qualche ninjia delle gnocca non stia nascosto tra le ombre, in attesa di sferrare l’assalto. Ordino una San Miguel che ormai è il mio viatico. Scruto i volti avvinazzati: qualche figa indigena ma tutte accoppiate a bitorzoluti turisti australiani. Sto pensando di tornare alla capanna dello zio cane, e magari m’inculo il gallo. Ma il mio motto è sempre stato: se in un posto ci sono le troie, non sei te a trovare loro, saranno loro a trovare te. Strizzo gli occhi, stringo i pugni: Lo ripeto come un mantra per autoconvincermi a non mollare.
“se in un posto ci sono le tro…”
Una tipa mi sfiora tipo refolo fighesco: venti anni per gamba, pelle ambrata, capelli a coda di cavallo. È diretta al cesso, ci scambiamo un’occhiata. Giro intorno al cesso come una mosca tze tze. Ne esce dopo un dieci minuti dopo. Deduco che deve aver fatto quella grossa. Mi rilancia uno sguardo che rimpallo e poi la vedo sedersi a due tipi di mezza età inguardabili se non con delle lenti speciali. L’unica femmina trombabile, esclusi i catamarani sulla spiaggia, parla con ‘ste putrelle e però quando sorseggia la bevuta, attraverso il fondo del bicchiere guarda se sono a ancora a tiro. Capisce che i due merluzzi non abboccano, forse se lo buttano nel culo vicendevolmente. Molla gli ormeggi e naviga verso porti sicuri.
E non poteva trovare porto più sicuro di me.
Mi allontano un po’ dal locale, vorrei evitare la batraconiomachia tra squali e merluzzi e trote. La troietta ambrata è sveglia, mi segue. Ci guardiamo e sorridiamo imbarazzati per quello che mi sembra mezz’ora come ebeti quindicenni che si sono sparati mdma. Prima che mi venga una paresi alla mascella, tiro fuori la chiave d’apertura che nessuno ha mai usato al mondo:
“Ciao, come ti chiami? “ Si chiama Maya.
La scenografia sembra la copertina di un romanzo Harmony: Luna a tre quarti che muove le sue dita argentee su un mare color nero daytona exterior, profondo, quieto come se si fosse preso trenta gocce di Xanax. Le palme solleticate dalla brezza risuonano il loro pigro lamento alla notte, offro da bere quello che rimane della mia San Miguel. Maya ha nelle vene più doppio malto che emoglobine. Mi si aggancia come una sanguisuga porcaccione alla coscia, inizia ad ancheggiare, balliamo un po’ sulla spiaggia, un raggeton che echeggia dal locale, forse era despacito. Bel paio di seni succhioni e duri premuti contro di me. Accenno un bacio, ci abbracciamo. Slinguiamo. L’alito di Maya è un misto di catrame, fondi di caffè e mosto che si trova nei barilotti di birra nei peggiori pub inglesi. Maya ha su un top, è sudata come un impacco. Sono quegli attimi che vorresti non finissero mai, se non con un pel pugno in faccia. Ma il tempo dell’accoppiamento è arrivato, le mie palle suonano come campane a festa. Maya abita a metà strada tra Alona e il mio io bungalow.
Perché perdere tempo? mi fa. Perché vorrei evitare che mi dai una coltellata e mi rubi pure la dignità, vorrei rispondere.
Insisto per la mia capanna. Poi mi sono rotto i coglioni di discutere, anche perché non voglio un long time. E dico ok, al tuo appartamento. Prendiamo un tuk tuk che ci lascia sulla strada principale, alla fine per fare 500 metri mi si inculano più soldi che se fossimo andati da me, ritorno, da me, ritorno. Maya mi fa strada verso un vicolo puzzolente come un buco di culo di un barbone. Rivoli d’acqua pisciosa e scarichi di cucine esotiche scorrono tra una baracca e l’altra.
Mi vede perplesso, coraggio, mi dice, come se dovessi cavarmi un dente.
Sono quelle situazioni che potremmo classificare sotto la voce ‘roulette russa’. Maya apre una porta sberciata e tutto il suo appartamento è una stanza 3x2 con un materasso da una parte, pile di scatole con dentro tutta la sua vita, un televisore scassato che trasmette il riflesso di no due e un ventilatore da tetano spray. Mi scappa una pisciata biblica e chiedo dov’è il bagno, lei mi dice fuori. Esco e penso che ci sia un bagno esterno, una cazzo di buca, una latrina. Maya sulla soglia mi fa cenno di girare l’angolo e capisco che il bagno e il muro nel retro. Con il pisello in mano, nel buio più buio più buio, capisco che potrebbe essere arrivata la mia ora. Aspetto solo che il sipario scenda con una mazzata in testa. Certo meritavo una morte eroica: magari un colpo apoplettico durante una rissa sessuale con un branco selvatico di ninfomani randagie. O quelle morti avvolte nel mistero alla David Carradine o come il cantante degli Inx, impiccato, l’uccello bruciacchiato, magari del trucco sbavato in un albergo sperduto che tutti si chiedono per anni se è un suicidio o un gioco erotico finito male o tutti e due le cose. Finisco la pisciata e mi stupisco di essere ancora in scena. Rientro, mi sdraio sul materasso e mi sento affondare come se mi fossi tuffato in un materasso ad acqua senza materasso. Maya fa partire quel cazzo di ventilatore che gorgheggia come un treno fin de siècle con uno sferragliare sinistro, ma almeno così abbiamo un po’ di tregua dal calore infernale. Con l’arietta che mi accarezza il pisello la sensazione è piacevole. Poi lo sento come immerso in un bagno maria. I suoi capelli neri e pesanti volano e mi solleticano la faccia, mentre Maya alza e abbassa la testa lavorandomi l’uccello. Resto lì completamente fuso, rilassato, sditalino pigramente la fregna che inizia a colare cose dense come un barattolo di marmellata rovesciato. Una vocina mi sussurra: no a questo giro non gliela leccherei se non vuoi che ti caschino i denti. Le tette sono sode, il culo un po’ meno. Questa MayaAlona cavalca il drago voltandomi la schiena. Le tengo al trotta un po’, ma inizio a perdere la sensibilità all’uccello e la ribalto come una frittella di castagna per cuocerla pure davanti. Meno colpi di reni delicati come farebbe un fabbro chiavatore. La rivolto ancora sta frittella di troia ‘che sono stufo di vederla in faccia e finalmente poi mi faccio una bella pecorina, la prima in terra Filippina dopo la disfatta di Cebu. Il secondo titolo di questa rece potrebbe essere “Finalmente a pecorina in terra Filippina”. Così a pecora la mia pancia e il suo culo applaudono. Meno Maya sulle chiappe perché… perché mi va di menarla, ecco. Sfilo il pisello appena in tempo per farle una bella spruzzata di bollente sborra sulla schiena. Spalmo col cazzo sborra come crema sulla frittella di castagne del culo di Maya. Ci fumiamo una cicca. Tra una tirata di fumo e l’altra Maya mi racconta del fidanzato Italiano. Dopo due anni che stavano insieme, lui ha è sparito e sono finiti pure i soldi. Lei è andata da una sciamano sull’isola di Siquijor, ha chiesto una macumba mortale per il suo ex. Dice che dopo un paio di mesi ha saputo su facebook che il tizio è morto d’infarto. Alla fine si è sentita incolpa, dice fissando mio cazzo barzotto e gocciolante appoggiato alla sua coscia. Mostrandomi sul telefono una foto che sembra tipo quelle prese da una patente degli anni 70, dice Maya “ e comunque non era proprio il ritratto della salute.”
Giocherellando col mio pisello Maya mi fa, “gli è andata bene che non gli ho tagliato il cazzo, anche quello non è che funzionasse bene. Non come il tuo,” poi fa: “Sei fidanzato?” Mi rivesto in un secondo, esco dalla capanna con Maya che mi guarda perplessa. Domani altro traghetto per Dumaguete. Contento di lasciarmi Maya, Alona alle spalle. Perché ad Alona la figa non perdona.
bagascia
22/09/2017 | 20:28
monza | 36-50
Gold
grandissimo @IlMarchese,esemplare recensione,anche se sto giro ho temuto x la tua vita,credo che hai fatto bene anche a non leccargliela...quanto ti ha chiesto di money la ragazza?
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
Fagian
22/09/2017 | 21:53
Newbie
@IlMarchese...
Chapeau!!
Racconti il "vero" come se fosse "vero"! BRAVOOOOO!
INCONTRA DONNE VICINO A TEIlMarchese
23/09/2017 | 14:08
Silver
@bagascia queste situazioni bordelrline capitano nella professione del puttaniere.
Mi sembra di averla pagato molto, tipo 1000 pesos. Però vuoi mettere l'ebrezza del rischio?
@Fagian si è vero. Racconto il vero come se fosse vero perchè a inventarmelo non ci riuscirei davvero.
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàFagian
23/09/2017 | 15:25
Newbie
@IlMarchese esatto! hai compreso! Chapeau!! Chapeau!!
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVbagascia
23/09/2017 | 19:54
monza | 36-50
Gold
Grandissimo @IlMarchese,ti adoroooo
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
toni.t
23/09/2017 | 21:18
Varese | 36-50
Gold
@ilmarchese mi hai fatto spanzare dalle risate 😂😂😅😅 ...pultroppo sono sono inconvenienti del mestiere.... a me era capitato in brasile una situazione del genere a Recife ma non ce l ho fatta e lo portata in albergo ....i rischi della nostra professione sono tanti . comunque tutto è bene quel che sborra bene 😅😅😈😈 .... ciao @bagascia ....ciao trombaioli
La gnocca thai!!! È come il primo amore...non si scorda mai 🤣🤣😋😋😍😍
IlMarchese
24/09/2017 | 16:45
Silver
@toni.t
INCONTRA DONNE VOGLIOSEle scopate nei tuguri non hanno prezzo.
toni.t
24/09/2017 | 17:33
Varese | 36-50
Gold
un esperienza che mi minca ...molto estrema sicuramente da provare
La gnocca thai!!! È come il primo amore...non si scorda mai 🤣🤣😋😋😍😍
bagascia
24/09/2017 | 21:09
monza | 36-50
Gold
un abbraccio a te @toni.t
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
El_Jefecito
24/09/2017 | 22:10 18-25
Newbie
@IlMarchese a questo punto speriamo sia morto pure lo sciamano.
Belle gambe, a che ora aprono?
toni.t
25/09/2017 | 00:09
Varese | 36-50
Gold
grazie illustre collega ....quando vai in svizzera fallo un pensierino anche per me che son contento ...ciao trombaioli
La gnocca thai!!! È come il primo amore...non si scorda mai 🤣🤣😋😋😍😍
Andrew_Monger
25/09/2017 | 09:59 36-50
Newbie
@IlMarchese è un vero piacere leggere le tue avventure
No Money No Honey
IlMarchese
25/09/2017 | 14:39
Silver
@El_Jefecito
INCONTRA DONNE VOGLIOSEsai come si dice nell'isola di Siquijor?
"morto uno sciamano se ne fa un'altro"
cinghialutra
25/09/2017 | 14:43
Silver
Al Marchese bisognerebbe dare il titolo di Cavaliere della passera !
INCONTRA DONNE VICINO A TEsammy72
26/09/2017 | 14:45 36-50
Newbie
Gran bel racconto...come sempre....grazie Marchese!
Se hai i gettoni per far girare la ruota....usali adesso perche dopo non si sa mai!
IlMarchese
27/09/2017 | 16:53
Silver
@cinghialutra
Da Marchese a Cavaliere ahahah
@sammy72
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVGrazie
orula
28/09/2017 | 00:21 51-100
Newbie
@IlMarchese
Bravo, hai un talento da scrittore, scrivi bene e sei interessante.
IlMarchese
28/09/2017 | 12:35
Silver
@orula sono contento ti piacciano le mie recensioni/racconti
Sono tutto cazzo e calamaio. cazzo e calamaio
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVorula
28/09/2017 | 15:35 51-100
Newbie
@IlMarchese
Secondo me, se la metti giù un po' più raffinata, sono pezzi di buona letteratura del 2000.
INCONTRA DONNE VOGLIOSE
orula
28/09/2017 | 15:44 51-100
Newbie
@IlMarchese
Hai talento, scrivi un racconto completo sulla tua avventura, poi passa da un editore.
"Mi faccio dare un strappo in motorbike da un ragazzetto di 20 kg che sfreccia per quei cazzo di viottoli di campagna come se scappasse da una rapina finita male"
Grande!
INCONTRA DONNE VICINO A TEFagian
28/09/2017 | 15:54
Newbie
@IlMarchese....se mi fai un buon prezzo, quando torno da Cuba ti faccio scrivere la mia di recensione
Starò giù 20 gg... ne avrò di cose da raccontare...
DEAL?
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàIlMarchese
28/09/2017 | 16:34
Silver
@orula L'idea è quella, ci sto lavorando. Grazie per l'incoraggiamento e continua a seguirmi.
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVciao
IlMarchese
29/09/2017 | 12:42
Silver
@Fagian
Anch'io avrei cose da raccontare su Cuba, mi devo mettere a scrivere recensioni.
Se vuoi posso scrivere anche la tua.
Pagamento, neanche a dirlo, in natura... no, non con la tua natura tranquillo..
Fagian
29/09/2017 | 19:15
Newbie
@IlMarchese
Ci conto!!!
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVViaggiatore41816
29/09/2017 | 20:04
Gold
@IlMarchese i tuoi racconti sono mitici meglio di Rambo grandeeeeeeee
INCONTRA DONNE VOGLIOSEIlMarchese
30/09/2017 | 09:30
Silver
Di Rambo?
INCONTRA DONNE VICINO A TEViaggiatore41816
30/09/2017 | 14:13
Gold
Era nel senso di cone ti muovi nella giungla filippina .
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàIlMarchese
30/09/2017 | 14:49
Silver
@torero
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVahaha ok. si ma questo è solo il preludio. L'apoteosi deve ancora arrivare... lo scrivo nelle prossime recensioni.
Andrew_Monger
03/10/2017 | 12:54 36-50
Newbie
@il marchese , sei il ns Charles Bukowski !
No Money No Honey
IlMarchese
04/10/2017 | 18:10
Silver
@Andrew_Monger
Buko wski. ahahah
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVGrazie
cialliss
13/10/2017 | 20:00
Newbie
il marchese...sei fortissimo mi hai fatto ridere da morire..... ti facio i miei complimenti
INCONTRA DONNE VOGLIOSEIlMarchese
15/10/2017 | 13:49
Silver
@cialliss
griazie
INCONTRA DONNE VICINO A TEanonimomkt87
16/10/2017 | 02:56
Lecce | 26-35
Silver
👏👏👏👏👏👏👏👏
Novio87
Ruoppolo
17/10/2017 | 19:00
Repubblica di Siena | 26-35
Silver
Maremma alona la culona!ganza recensione ci devo portare anche nonno qua da giovane lo chiamavano pinocchio non perche aveva il nasone
Donna che dimena l anca se puttana unne'poho ci manca