Decido di partire per il Vietnam e la Cambogia. M’informo sui vari forum a livello gnocche come siamo messi. Non mi faccio troppe illusioni riguardo alla gnocca in Vietnam. Leggo che le donne vietnamite tra le gambe non hanno la figa, ma la falce e il martello. Che se ti beccano con una troia mandorlata, finisci al gabbio fino al giorno in cui canterai ‘o bella ciao’ con un perfetto accento Quốc ngữ, e nel buco del culo ti entra senza sforzo un lanciarazzi M72 LAW calibro 66mm. Mi rifarò in Cambogia, mi dico. Arriverò talmente arrapato da chiavarmi tante donne Khmer che mi chiameranno il Pol Pot della figa.
Il viaggio è deciso all’ultimo momento mi aggrego a un mio amico.
Ci facciamo ‘sto Vietnam partendo da Hanoi. Ci stiamo una notte sola. Fortunatamente perché a Hanoi o vai di seghe o sono cazzi tuoi. Parto per Halong Bay, notte in barca con giro a zonzo per Halong. Sulla barca conosco una turista Hong Kong in astinenza di cazzi. Ci scambiamo i contatti. Lei vuole visitare l’Italia, io la sua figa. Il destino girerà in modo diverso.
Arrivo a Hué. L’hanno chiamata così perché a livello di trombata è un pianto.
uèèèèè
Hué, anche lì per schizzare devi fare tutto da te.
È già 3 giorni che non chiavo. La stuzzicazzi di Hong Kong continuia a messaggiarmi e peggiora le cose.
Arrivo nella magnifica Hoi Han. A Hoi Han finalmente si comincia a sentire odore di Puttan.
Hoi Han è la Venezia dell’Indocina. Venezia è la figa dell’Europa. Hoi Han è la figa dell’Indocina.
Non è vero, ma questo sillogismo del cazzo ci stava bene.
Saluto il mio amico che prosegue il viaggio per conto suo e mi ritrovo da solo l’ultima sera a Hoi Han. Sono lì in preda allo sconforto che mia arriva un messaggio da Suen la ragazza di Hong Kong che in viaggio in solitaria si trova appunto a Hoi Han l’ultima sera prima di ripartire. Ci diamo appuntamento per cenare insieme. Ho 2 ore di tempo. Nell’attesa decido di provare un massaggio vietnamita tanto per rilassarmi. Il pessimismo cosmico mi attanaglia. So che il massaggio sarà solo un massaggio e che con la cantonese prenderò una cantonata. Nella zona del mercato ci sono diverse messaggerie.
Ne trovo uno in una via laterale, cioè la mamasan trova me che cammino tra le bancarelle e addocchia la preda. È tutta una caccia al porco. Mamasan mi trascina a vedere la bottega, mentre sono ancora lì che sto sgranocchiando una cavalletta fritta. In questa massaggeria il lavoro è tutto svolto da Hu, una ragazza minuta e abilissima nell'antica arte del massaggio vietnamita, chiamato anche massaggio celeste. A quell’ora sono l'unico cliente e Hu fa tutto con calma. Mi fa annusare oli cinesi, contorce il mio corpo in tutte le angolazioni della geometria trigonometrica. Prova anche qualche mossa di massaggio thai perché le dico che sono stato in Tailandia. Mentre mi accartoccia come una stagnola dice che non è tanto esperta, infatti la sciatica mi tormenta anche adesso che sto a sbattere sulla tastiera. Mi trovo Hu che mi zampetta sulla schiena come un macaco a mandorla. È single dice. Si è appena lasciata, e sorride. La ragazzina (sempre maggiorenne, previa verifica della Id e telefonata di verifica in questura e a casa dei parenti) è dolce , di una grazia mista a timidezza che solo le asiatiche possiedono, e anche qualche trans brasiliano. Hu dice che per un extra mi fa una bella sega celeste, ma lo dice da timida. Al momento di rivoltarmi supino, il drago si dispiega in volute pazzesche. Hu butta sul drago l’asciugamano come volesse spegnere un incendio. Ma non parte subito di falegnameria. Ci arriva a poco a poco. Lentamente con gesti studiati come un’arte del tè del cazzo continua a massaggiarmi le cosce, poi la sua manina di fata seghina sparisce sotto l'asciugamano. Una sensazione di fresco sulla cappella per via del mentolo o che cazzo ne so dell’olio cinese. Inizia a percorrere con la mano tutta l’asta del cazzo, su e giù, giù e sù e io mi perdo in quegli occhi sottili come un taglio di fica.
A rompere l’incantesimo arriva la mamasan. E porcaputtana se avevo una scarpa a portata di mano gliela tiravo su quella faccia rincagnita da bulldog cinese. Però parte un bel bestemmione. Dice che altri clienti stanno aspettando fuori. Hu inizia con una sega vietkong come se maneggiasse un mitragliatore Thompson. Al cambio di mano, le chiedo, visto che mi sembra stanca, di succhiare ma lei non vuole. Finalmente sborro un getto rovente, liquido e abbondante che quei musi gialli non vedevano da quando venivano innaffiati di napalm dallo zio Sam . Alla ragazzina lascio la macia. Peccato che ho poco tempo per lavoramela, il giorno dopo si parte per Na-trang. In ogni città dovresti starci almeno una settimana, il mio è un mordi e scopa. Mancano 20 minuti alle 20. Corro verso il ponte giapponese dove ho appuntamento con ‘Hong lo succhierei pure a king Kong’. Il cazzo ancora barzotto e viscido per via dell’unguento e sborra residua che sembra di averci un capitone marinato che mi scivola fuori dalle mutande.
Riconoscere una cantonese che hai visto una sola volta giorni fa, all’ingresso di un ponte giapponese a quell’ora dove ci saranno centinaia di coreani, vietnamiti e cinesi è facile come giocare a Shanghai col Parkinson.
Mi guardo intorno: panico. Tutte le ragazze mi sembrano uguali e probabilmente devo essere passato davanti a lei una decina di volte, quando alla fine mi sento toccare alla schiena. Mi giro e anche così non mi sembra la stessa ragazza che ho conosciuto a Halong, però mi fido. Non la deve aver presa bene.
Ceniamo in un ristorantino sul lungofiume, parliamo un 2 ore su argomenti che spaziano dal panteon delle divinità cinesi a come si fa una pizza alla margherita senza margherita e cristo sa di cos’altro, passeggiamo per Hoi Han che una delle città più romantiche dell’Asia, ma non siamo in un romanzo Harmony. La scopata è l’unico obiettivo, e l’obiettivo sembra allontanarsi sempre di più. Allora uso la tecnica alcool. Andiamo a bere qualcosa prima di salutarci, le chiedo.
È cantonese ma beve come una bavarese. Suen dorme in un ostello , io ho una camera doppia e mi si è liberato un letto perché il io amico è partito. Lei è mezza ubriaca. Prendiamo un taxi, Suen passa dall’ostello prendere un ricambio di mutande e spazzolino e partiamo per la mia guesthouse. Mi doccio subito perché c’ho l’uccello marinato dal massaggio e non vorrei fare brutta impressione. Suen si sta spogliando e rimane con la biancheria. Vedendola seduta sul letto dove fino a poche ore prima c’era seduto il mio amico, faccio questo confronto e penso che fisicamente era più arrapante lui. Ma di viso è meglio lei. Chiudo gli occhi le metto la lingua tra i denti. Poi scendo a leccargliela ma non si era fatta la doccia, sorvolo perché sembra di leccare un riso alla cantonese lasciato fuori dal frigo per un mese. Mi rimangono pure dei chicchi di riso tra i denti. Sorvolo sulle cosce e le mordicchio quei teneri capezzoli mentre sditalino frenetico la fighetta calda e umida come rivotare un dito dentro un involtino primavera. Non me lo succhia, nonostante spinga delicatamente quella testolina cantonese a sud dell’ombelico. Questo per me è un affronto. Non le piace a pecorina e capisco che non ci sposeremo mai. Mi sale sopra e si prende il mio cazzo in corpo con calma. La devo stantuffare veloce perché tra il goldone, il mentolo dell’unguento cinese che mi è rimasto sull’uccello e l’alcool bevuto, ho perso ogni sensibilità. Provo a sondarle il buco del culo ma da un o schiaffetto sulla mano e bestemmio, tanto lei non se la prende a male. La rivolto sul letto, le salgo sopra e la pompo come piace a me con il cazzo che lavora come pistone idraulico, le ficco la lingua in gola al ritmo del cazzo. Mentre sto per venire c’ho questo pensiero: sborrarle dentro o sulle tette. sborrarle in pancia o sulla faccia. Sborr…
Rimanete sintonizzati per la Parte 2 Na-Trang - Saigon
@smackdoubleface @Immerweiter @dan13
Grazie per aver apprezzato la recensione.
Il bello su questa meta poco battuta 'il Vietnam' e notizie pratiche per gli gnoccatravels, saranno molto di più sulla seconda parte 'Saigon-Na Trang.' Per la Cambogia ci sarà una rece a parte. Appena trovo il tempo di scrivere perchè sono molte le cose da raccontare. E con il sapore ancora della figa di una venezuelana chiavata dopo il caffè in questa domenica mattina piovosa. vi saluto con un W la figa!
Hội An decisamente gradevole, ma è più facile trombarsi una turista che una locale.
La vedrei più la meta dove portare la vostra tipa (dopo halong bay) per farle credere a un viet nam da cartolina che non esiste.
Per i GT più cazzuti, su halong bay oltre ai baldi marinai in qualche veliero troverete imbarcate anche allegre marinarette cinesi che arrotondano volentieri il magro salario. Tutto da fare con la massima discrezione, la barca è piccola e i marinai mormorano.
grandissimo @IlMarchese,speriamo tu le abbia sborrato in faccia,per compensare il non pompino
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
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IlMarchese
18/11/2016 | 16:46
Silver
Decido di partire per il Vietnam e la Cambogia. M’informo sui vari forum a livello gnocche come siamo messi. Non mi faccio troppe illusioni riguardo alla gnocca in Vietnam. Leggo che le donne vietnamite tra le gambe non hanno la figa, ma la falce e il martello. Che se ti beccano con una troia mandorlata, finisci al gabbio fino al giorno in cui canterai ‘o bella ciao’ con un perfetto accento Quốc ngữ, e nel buco del culo ti entra senza sforzo un lanciarazzi M72 LAW calibro 66mm. Mi rifarò in Cambogia, mi dico. Arriverò talmente arrapato da chiavarmi tante donne Khmer che mi chiameranno il Pol Pot della figa.
Il viaggio è deciso all’ultimo momento mi aggrego a un mio amico.
Ci facciamo ‘sto Vietnam partendo da Hanoi. Ci stiamo una notte sola. Fortunatamente perché a Hanoi o vai di seghe o sono cazzi tuoi. Parto per Halong Bay, notte in barca con giro a zonzo per Halong. Sulla barca conosco una turista Hong Kong in astinenza di cazzi. Ci scambiamo i contatti. Lei vuole visitare l’Italia, io la sua figa. Il destino girerà in modo diverso.
Arrivo a Hué. L’hanno chiamata così perché a livello di trombata è un pianto.
uèèèèè
Hué, anche lì per schizzare devi fare tutto da te.
È già 3 giorni che non chiavo. La stuzzicazzi di Hong Kong continuia a messaggiarmi e peggiora le cose.
Arrivo nella magnifica Hoi Han. A Hoi Han finalmente si comincia a sentire odore di Puttan.
Hoi Han è la Venezia dell’Indocina. Venezia è la figa dell’Europa. Hoi Han è la figa dell’Indocina.
Non è vero, ma questo sillogismo del cazzo ci stava bene.
Saluto il mio amico che prosegue il viaggio per conto suo e mi ritrovo da solo l’ultima sera a Hoi Han. Sono lì in preda allo sconforto che mia arriva un messaggio da Suen la ragazza di Hong Kong che in viaggio in solitaria si trova appunto a Hoi Han l’ultima sera prima di ripartire. Ci diamo appuntamento per cenare insieme. Ho 2 ore di tempo. Nell’attesa decido di provare un massaggio vietnamita tanto per rilassarmi. Il pessimismo cosmico mi attanaglia. So che il massaggio sarà solo un massaggio e che con la cantonese prenderò una cantonata. Nella zona del mercato ci sono diverse messaggerie.
Ne trovo uno in una via laterale, cioè la mamasan trova me che cammino tra le bancarelle e addocchia la preda. È tutta una caccia al porco. Mamasan mi trascina a vedere la bottega, mentre sono ancora lì che sto sgranocchiando una cavalletta fritta. In questa massaggeria il lavoro è tutto svolto da Hu, una ragazza minuta e abilissima nell'antica arte del massaggio vietnamita, chiamato anche massaggio celeste. A quell’ora sono l'unico cliente e Hu fa tutto con calma. Mi fa annusare oli cinesi, contorce il mio corpo in tutte le angolazioni della geometria trigonometrica. Prova anche qualche mossa di massaggio thai perché le dico che sono stato in Tailandia. Mentre mi accartoccia come una stagnola dice che non è tanto esperta, infatti la sciatica mi tormenta anche adesso che sto a sbattere sulla tastiera. Mi trovo Hu che mi zampetta sulla schiena come un macaco a mandorla. È single dice. Si è appena lasciata, e sorride. La ragazzina (sempre maggiorenne, previa verifica della Id e telefonata di verifica in questura e a casa dei parenti) è dolce , di una grazia mista a timidezza che solo le asiatiche possiedono, e anche qualche trans brasiliano. Hu dice che per un extra mi fa una bella sega celeste, ma lo dice da timida. Al momento di rivoltarmi supino, il drago si dispiega in volute pazzesche. Hu butta sul drago l’asciugamano come volesse spegnere un incendio. Ma non parte subito di falegnameria. Ci arriva a poco a poco. Lentamente con gesti studiati come un’arte del tè del cazzo continua a massaggiarmi le cosce, poi la sua manina di fata seghina sparisce sotto l'asciugamano. Una sensazione di fresco sulla cappella per via del mentolo o che cazzo ne so dell’olio cinese. Inizia a percorrere con la mano tutta l’asta del cazzo, su e giù, giù e sù e io mi perdo in quegli occhi sottili come un taglio di fica.
A rompere l’incantesimo arriva la mamasan. E porcaputtana se avevo una scarpa a portata di mano gliela tiravo su quella faccia rincagnita da bulldog cinese. Però parte un bel bestemmione. Dice che altri clienti stanno aspettando fuori. Hu inizia con una sega vietkong come se maneggiasse un mitragliatore Thompson. Al cambio di mano, le chiedo, visto che mi sembra stanca, di succhiare ma lei non vuole. Finalmente sborro un getto rovente, liquido e abbondante che quei musi gialli non vedevano da quando venivano innaffiati di napalm dallo zio Sam . Alla ragazzina lascio la macia. Peccato che ho poco tempo per lavoramela, il giorno dopo si parte per Na-trang. In ogni città dovresti starci almeno una settimana, il mio è un mordi e scopa. Mancano 20 minuti alle 20. Corro verso il ponte giapponese dove ho appuntamento con ‘Hong lo succhierei pure a king Kong’. Il cazzo ancora barzotto e viscido per via dell’unguento e sborra residua che sembra di averci un capitone marinato che mi scivola fuori dalle mutande.
Riconoscere una cantonese che hai visto una sola volta giorni fa, all’ingresso di un ponte giapponese a quell’ora dove ci saranno centinaia di coreani, vietnamiti e cinesi è facile come giocare a Shanghai col Parkinson.
Mi guardo intorno: panico. Tutte le ragazze mi sembrano uguali e probabilmente devo essere passato davanti a lei una decina di volte, quando alla fine mi sento toccare alla schiena. Mi giro e anche così non mi sembra la stessa ragazza che ho conosciuto a Halong, però mi fido. Non la deve aver presa bene.
Ceniamo in un ristorantino sul lungofiume, parliamo un 2 ore su argomenti che spaziano dal panteon delle divinità cinesi a come si fa una pizza alla margherita senza margherita e cristo sa di cos’altro, passeggiamo per Hoi Han che una delle città più romantiche dell’Asia, ma non siamo in un romanzo Harmony. La scopata è l’unico obiettivo, e l’obiettivo sembra allontanarsi sempre di più. Allora uso la tecnica alcool. Andiamo a bere qualcosa prima di salutarci, le chiedo.
È cantonese ma beve come una bavarese. Suen dorme in un ostello , io ho una camera doppia e mi si è liberato un letto perché il io amico è partito. Lei è mezza ubriaca. Prendiamo un taxi, Suen passa dall’ostello prendere un ricambio di mutande e spazzolino e partiamo per la mia guesthouse. Mi doccio subito perché c’ho l’uccello marinato dal massaggio e non vorrei fare brutta impressione. Suen si sta spogliando e rimane con la biancheria. Vedendola seduta sul letto dove fino a poche ore prima c’era seduto il mio amico, faccio questo confronto e penso che fisicamente era più arrapante lui. Ma di viso è meglio lei. Chiudo gli occhi le metto la lingua tra i denti. Poi scendo a leccargliela ma non si era fatta la doccia, sorvolo perché sembra di leccare un riso alla cantonese lasciato fuori dal frigo per un mese. Mi rimangono pure dei chicchi di riso tra i denti. Sorvolo sulle cosce e le mordicchio quei teneri capezzoli mentre sditalino frenetico la fighetta calda e umida come rivotare un dito dentro un involtino primavera. Non me lo succhia, nonostante spinga delicatamente quella testolina cantonese a sud dell’ombelico. Questo per me è un affronto. Non le piace a pecorina e capisco che non ci sposeremo mai. Mi sale sopra e si prende il mio cazzo in corpo con calma. La devo stantuffare veloce perché tra il goldone, il mentolo dell’unguento cinese che mi è rimasto sull’uccello e l’alcool bevuto, ho perso ogni sensibilità. Provo a sondarle il buco del culo ma da un o schiaffetto sulla mano e bestemmio, tanto lei non se la prende a male. La rivolto sul letto, le salgo sopra e la pompo come piace a me con il cazzo che lavora come pistone idraulico, le ficco la lingua in gola al ritmo del cazzo. Mentre sto per venire c’ho questo pensiero: sborrarle dentro o sulle tette. sborrarle in pancia o sulla faccia. Sborr…
Rimanete sintonizzati per la Parte 2 Na-Trang - Saigon
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIVsmackdoubleface
18/11/2016 | 17:26 36-50
Newbie
Grande Marchese
INCONTRA DONNE VOGLIOSEGnoccatravels
18/11/2016 | 18:16
Admin
ottima prima parte di recensione...grazie per averla postata
Gnoccatravels, il portale dei viaggi della gnocca
http://www.gnoccatravels.com
IlMarchese
19/11/2016 | 11:34
Silver
@Gnoccatravels
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàgrazie a voi di Gnoccatravels!
Immerweiter
19/11/2016 | 11:50
Gold
E vai)))
Raggiungere l'Oriente navigando verso Occidente.
dan13
19/11/2016 | 14:05
Newbie
bellissime le metafore!!!!
hahahahah
aspetto la parte sulla cambogia!
IlMarchese
20/11/2016 | 12:51
Silver
@smackdoubleface
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIV@Immerweiter
@dan13
Grazie per aver apprezzato la recensione.
Il bello su questa meta poco battuta 'il Vietnam' e notizie pratiche per gli gnoccatravels, saranno molto di più sulla seconda parte 'Saigon-Na Trang.' Per la Cambogia ci sarà una rece a parte. Appena trovo il tempo di scrivere perchè sono molte le cose da raccontare. E con il sapore ancora della figa di una venezuelana chiavata dopo il caffè in questa domenica mattina piovosa. vi saluto con un W la figa!
FlautoMagico
20/11/2016 | 14:47
Roma | 36-50
Gold
Hội An decisamente gradevole, ma è più facile trombarsi una turista che una locale.
La vedrei più la meta dove portare la vostra tipa (dopo halong bay) per farle credere a un viet nam da cartolina che non esiste.
Per i GT più cazzuti, su halong bay oltre ai baldi marinai in qualche veliero troverete imbarcate anche allegre marinarette cinesi che arrotondano volentieri il magro salario. Tutto da fare con la massima discrezione, la barca è piccola e i marinai mormorano.
- Che cazzo è quello?
- Ti sei risposto da sola.
IlMarchese
20/11/2016 | 17:05
Silver
Hoi Han è da cartolina. Ti fa venire voglia di fidanzarti. Per i baldi marinai di Halong de gustibus.
INCONTRA DONNE VICINO A TEbagascia
21/11/2016 | 20:55
monza | 36-50
Gold
grandissimo @IlMarchese,speriamo tu le abbia sborrato in faccia,per compensare il non pompino
la bava di bagascia,utile per ogni fregna del mondo intero
certe coppie sono assieme per lo stesso motivo che io quando cago,porto un giornale da leggere:solo per ammazzare il tempo...
to pay 4 to fuck.....
nessun dorma
22/11/2016 | 02:37
Newbie
Ragazze Italiane Amatoriali in video chat su RIV
ilpicchio
18/02/2017 | 00:52
Newbie
Sempre il top )
gimmie
18/02/2017 | 01:37
Silver
Grande ritorno!
FICA com Deus