Il Waridi beach si trova a Pwani se non sbaglio, dopo Kiwenga, quindi diciamo ad una mezzoretta da Stonetown, la struttura non la conosco, ma il mare li e' bello ugualmente , barriera corallina e trasparante, ideale sia per snorkeling ma anche per fare kytesurf se vi piace quel tipo di sport. Gnocca la troverete sicuramente li, sulla spiaggia, a fare avanti e indietro a trovare qualche buon muzungo generoso, quindi no problem.
Il Baobab resort, si trova a Nungwi, siamo a gia' oltre un ora da Stonetown, pero' anche li la gnocca pay/indipay non manca di certo, il mare e' una favola, andare con il taxi da Nungwi a Stonetown pagate circa 50/60 dollari a tratta, se vi mettete d'accordo con il tassista e ve lo fate amico anche sui 80 dollari andata e ritorno.
oppure ci sono i dala dala, bus folkloristici zanzibarini che per una decina di scellini andate in citta', ve lo consiglio solo una volta come esperienza, poi vedete voi....
Sim card gia' scritto piu' volte, li vendono in tutti negozi di telefonia mobile, in citta' e in aeroporto, prendetevi una sim della ZANTEL, con pacchetto dati incluso per connessione internet.
Buon viaggio e recensite al vostro ritorno, Zanzibar e' il massimo per un gnoccatour abbinato alla vita tropicale che quest'isola offre, mare stupendo , pesce e aragoste a gogo, e vita da sballo, sempre a pucciare il biscotto, mattino, pomeriggio e sera :-)
ci puoi contare!appena torno darò anche io il mio contributo!
grazie per le risposte!
mi pare di intuire che forse il Waridi a Pwani è più vicino al centro della gnocca e quindi leggermente più comodo. Ho intenzione di recarmi vicino al mercato del pesce in cerca del kamanga..queste son abituate ai loro negroni..bisogna cercare di fare del proprio meglio l'aiutino potrebbe servire ;)
Bella rece @Mitomarcomane e complimenti in particolare per l’ottimo abbinamento fatto GT+ safari. A questo proposito vorrei dare qualche suggerimento a chi come te vede l’ Africa anche come un’ opportunità per fare esperienze particolari quali possono essere i safari. Cercherò di non dilungarmi troppo, rischio per me altissimo avendo per l’ argomento viaggi d’ avventura una smisurata e antichissima passione con conseguente grande dedizione fin da ragazzo.
Come è stato precisato, i safari hanno un costo. Questo costo dipende dal pacchetto che si acquista, della stagione, di dove e come si dorme, tipo di servizio, itinerario, veicolo, guide, numero dei partecipanti, ecc. Nell’ Africa dell’ Est (limitandosi essenzialmente alle turistiche Kenya, Tanzania e Uganda) si spendono come minimo 200 Euro al giorno a persona. In altre zone d’ Africa, come l’ Okavango in Botswana che per me insieme all’ Ecosistema del Serengeti (Serengeti, Ngorongoro e Masai Mara) e Selous nella Tanzania meridionale sono fra i luoghi che preferisco in assoluto, il costo parte dai 300 Euro/g. Le tipologie tradizionali di safari (ossia quelli organizzati) sono dal più economico identificato come mobile (campi di pernottamento erranti fra punti prestabiliti) allo spostamento da un campo permanente all’ altro che può essere sempre a tende più o meno grandi e lussuose a lodges anch’ essi più o meno lussuosi. Per questi ultimi il costo può addirittura arrivare ai 2000 Euro/g/persona negli esclusivi lodges del centro dell' Okavango raggiungibili solo mediante piccoli aeroplani. Il Botswana infatti è il luogo di vacanza più costoso di tutta l’ Africa se parliamo di lodge.
Personalmente, dopo aver fatto i primi safari ormai molti anni fa sempre in piccoli gruppi e con autista/guida con vari tipi di pernottamento dal campo tendato al lodge, ho subito abbandonato questa opzione in quanto per le mie altissime esigenze naturalistiche e avventurose i safari tradizionali hanno comportato rapidamente una mia rapida assuefazione.
Così, essendo da tempo piuttosto esperto di guida fuoristrada, certamente non solo perchè fra le autovetture che posseggo ho (ancora) una 4x4, ho iniziato da una decina di anni ad effettuare esclusivamente self drive safari, ossia safari rigorosamente senza autista e senza guida, e iniziato a girare l’ Africa selvaggia in questo modo assolutamente straordinario. Questo o simili modi per me significano veramente viaggiare via terra, così come l’ avevo fatto in anni precedenti e per oltre 25 anni via mare in barca a vela fin da bambino, non senza fare comunque divagazioni via terra in località remote come il Labrador e non solo. La preparazione di ogni viaggio, diventa necessariamente alquanto complessa, soprattutto se prolungato, se in località ancora inesplorate da chi le fa e se si vuole non limitarsi a battere solo le piste principali. Non è fuori luogo quindi poter definire ogni viaggio una vera e propria spedizione. Prepararsi superficialmente per certi luoghi può significare mettere a rischio seriamente la propria incolumità e danneggiare gravemente il mezzo fino a perderlo, oltre naturalmente a non essere in grado di poter seguire l’ itinerario prescelto ed essere costretti a cambiare programma. Occorre avere fatto perlomeno delle esperienze nella guida fuoristrada su terreni difficili, avere buone nozioni di navigazione terrestre e approfondite conoscenze etologiche per sapere sempre cosa fare con gli animali selvaggi. A ciò si aggiunge avere un forte spirito di adattamento, amore per l’avventura e non soffrire di coronarie, in quanto essere in due da soli nel bush soprattutto di notte e dormendo dentro una tenda può mettere a dura prova anche i più impavidi.
La patria dei self drive safari è l’ Africa meridionale, principalmente Botswana, Zimbabwe, Namibia e Zambia. Se vogliamo mettiamoci pure il Sud Africa anche se a parte il parco Transfrontier (da svariati anni raggruppato con la sua parte del Botswana ancora molto selvaggia in un unico parco), il resto (Kruger, Pilanesberg e le altre riserve private), da un punto di vista off road non richiede abilità particolari di guida e navigazione. In aggiunta e forse soprattutto, i Parchi del Sud Africa sono dotati di tante e tali strutture interne, basti vedere Shukuza nel Kruger, che purtroppo ne riducono drasticamente il fascino nonostante gli ottimi avvistamenti di animali che si possono fare, come ad esempio nel Kruger stesso.
La popolarità dei self drive safari nasce nei tempi moderni principalmente dallo spirito molto rustico dei Sud Africani che ne hanno fatto un modo come un altro per andare in vacanza e “campeggiare”. In Africa meridionale ho incontrato sempre tantissimi Sud Africani che una volta varcati i confini dei loro parchi “addomesticati” come strade e strutture si addentrano a nord nei vari Kalahari, Makgadikgadi, Okavango (tipicamente a Moremi), Chobe, Etosha, Hwange, ecc. In Kenya e Tanzania invece i self drive safari sono invece molto meno popolari perché la visita dei parchi e delle riserve vede soprattutto un mercato turistico proveniente dai paesi ricchi non Africani mediamente molto poco adatto alla grande avventura.
Il costo di un self drive safari se ci si sa organizzare bene può permettere anche di risparmiare rispetto ad un safari organizzato. Giusto per dare un idea, affittando in Tanzania un buon Defender 110 o un buon Land Cruiser (indubbiamente i migliori 4x4) ben equipaggiati per l’ off road anche molto impegnativo e tutta l’ attrezzatura per campeggiare comprensiva anche di frigo elettrico e di una tenda a terra o di tipo pieghevole sul tetto, si spendono 200-250 USD al giorno, ossia 150-190 Euro/g. A questo costo va spesso aggiunta separatamente la copertura assicurativa casco completa possibilmente con zero franchigia, che consiglio caldamente, e che può incidere forfettariamente per altri 200/300 Euro per un mese o 100 Euro/settimana o per un rateo giornaliero di 10/20 Euro/g. a seconda delle Compagnie. La copertura comunque non include negligenze gravi di comportamento (tipo cercare di guadare un metro e mezzo di profondità di fiume pur avendo lo snorkel, guida notturna se non autorizzata, e comunque nei parchi non permessa, salvo emergenza, ecc.).
L’ altra fetta grossa del costo sono gli accessi ai Parchi e i pernottamenti nelle piazzole assegnate nei parchi (tipicamente un grande albero). Queste aree, molto limitate in numero, possono essere in campi con altre piazzole per soste notturne autorizzate (tipicamente una 20ina) distanziate di 50-200 metri l’ una dall’ altra, dotate di una struttura in cemento o in legno con lavandini, docce e cessi, oppure completamente isolate e non dotate di nessun servizio. In ogni caso le aree di sosta e i campi non sono recintati e gli animali hanno libero accesso al loro interno sia di giorno che di notte. In Tanzania così come in Kenya i costi di accesso ai parchi e il pernottamento incidono significativamente, meno invece in Africa meridionale.
Riassumendo i costi e includendovi le altre spese (bevande e vitto da campeggio comprati ai supermercati, gasolio e le altre spese) a quelle per l’ affitto del mezzo e per gli accessi e pernottamenti nei parchi, qualche notte in Lodge da 120/150 Euro a notte, dalle mie numerose esperienze personali posso affermare che andando via con un mezzo in due per 3-4 settimane si spendono a testa all’ incirca 160-220 Euro al giorno a seconda di dove si va, quando si va, come si va, cosa si fa e per quanto tempo si sta via. In questo range la Tanzania e il Kenya comportano costi fra i più alti per un self drive safari (oggi come oggi in due non si riesce a scendere sotto i 180 Euro/g a testa), ma comunque non superiori a quelli dei safari organizzati più economici, che partono dai 200 Euro/g a testa e per questo prezzo di discutibile qualità. In posti come il Botswana la forbice si apre notevolmente in quanto i costi di un self drive safari scendono leggermente rispetto alla Tanzania e Kenya (volendo si riesce a stare sui 150-180 Euro/g a testa) perché l’ accesso ai parchi e i pernottamenti al loro interno hanno un costo inferiore, mentre i safari organizzati costano di più che in Africa dell’ Est. Tra l’ altro per periodi di affitto prolungati le grosse compagnie dell’ Africa meridionale, non presenti invece in Tanzania e Kenya, riducono leggermente progressivamente la quota giornaliera. Andando via con un mezzo in 4 i costi si riducono apprezzabilmente. Si passa per esempio dai 180/200 Euro al giorno a testa a 140/150. Namibia, Zimbabwe e Zambia hanno costi leggermente inferiori rispetto al Botswana, paese che vuole mantenere uno status di turismo elitario nella sua forma più tradizionale (safari organizzati) per limitare quanto più possibile le presenze all’ interno dei parchi. Ngorongoro, Serengeti e Masai Mara sono luoghi di una bellezza incredibile, ma confesso che l’ aria che si respira in certi luoghi dell’ Africa meridionale come in Botswana ti fanno sentire quasi un moderno Livingstone in forma ridotta. In Africa meridionale sono stato in posti dove non passa essere umano che ogni non meno di 2 settimane e provato sensazioni veramente primordiali.
I miei self drive safari durano in genere almeno 3 settimane e sono stato via anche un mese. Nella quasi totalità siamo andati in due. Capisco che probabilmente l’ idea di stare un mese quasi sempre nel bush possa sembrare pura follia, ma per me è un piacere tanto quanto farmi un bel GT di pura vacanza nei luoghi abituali da me regolarmente frequentati, GTs che comunque anche negli anni di safari faccio sempre, avendo la fortuna di potermi permettere mediamente almeno 3 mesi di vacanza ogni anno e 3-4 GTs. Negli anni nei quali pianifico un safari salto magari un GT, ma posso assicurare che non me ne sono mai pentito.
In conclusione vorrei raccomandare un self drive safari anche a chi si vuole limitare a safari di pochi giorni. Si può ad esempio partire da Arusha e visitare il parco del Lago Manyara, famoso per i leoni che riposano durante il giorno sui caratteristici alberi pare per proteggersi dai fastidiosissimi insetti che infestano l’ area, e/o il parco del Tarangire con i suoi animali che durante la stagione secca si concentrano lungo le sponde del fiume, per poi tornare indietro, entrare nella Ngorongoro Conservation Area (NGA) e fare una discesa nel Cratere di Ngorongoro, uno dei posti più incredibili che esistono sul nostro pianeta e che mantiene una densità di animali altissima durante tutto l’ anno essendo un ecosistema praticamente chiuso. Un itinerario di questo tipo non richiede grandissime pianificazioni e abilità di guida off road, ma senz’ altro occorre sapere come comportarsi soprattutto con gli animali. Diverso il discorso per il Serengeti. Andandoci fra luglio e agosto bisogna spingersi molto a nord (oltre Seronera) cogliendo possibilmente in tempo gli attraversamenti del Grumeti prima che la grande migrazione arrivi nel Masai Mara (purtroppo volutamente non accessibile dal Serengeti e viceversa) non prima di aver dato vita ancora ad altri incredibili spettacoli con gli attraversamenti del Mara (visibili però solo dal parco Masai Mara in Kenya). La stagione delle piogge è ovviamente da evitare causa piste da difficilissime a impossibili. Andandoci dopo le grandi piogge il mese migliore è febbraio. In questo periodo basta rimanere nella NGA e nel Serengeti meridionale per poter assistere a spettacoli unici in quanto le grandi mandrie sono concentrate nelle grandi praterie della parte meridionale dell’ ecosistema Serengeti e le femmine partoriscono i piccoli facendo confluire in massa nella zona i grandi predatori attratti dalle facili prede. La NGA e Il Serengeti meridionale sono relativamente vicine ad Arusha e consentono anche in un safari di pochi giorni possibili ricchissime soddisfazioni.
Arrivando a Dar es Salaam e volendo fare un safari di non oltre una settimana, si potrebbe valutare di non andare nel circuito dei parchi del nord (Serengeti, Ngorongoro, Lago Manyara, Tarangire, Arusha e Monte Kilimanjaro) e visitare invece la relativamente vicina parte settentrionale di Selous, quella riservata al turismo fotografico e non alla caccia grossa, ed eventualmente anche Ruaha se si ha più tempo. Queste aree hanno un maggior fascino di remoto, ma la densità di animali non è paragonabile a quella del Ngorongoro e delle aree del Serengeti e Mara invase dalla grande migrazione. Inoltre soprattutto Selous richiede esperienza e molto sangue freddo per una serie di motivi sui quali non mi sto a dilungare, per cui non mi sentirei di consigliare self drive safari in quell’ area a non esperti e di limitarsi invece solo a quelli organizzati.
pure io inizialmente volevo fare un selfdrive, ma la ragione per cui alla fine ho optato per un giro con "driver", anche se tailor made, cioè organizzato da me e con me e il mio amico come unici ospiti del Defender, è proprio il fatto che in realtà il selfdrive safari costa di più!
Il noleggio vettura costava un 20 o 30 dollari in meno al giorno, con l'autista e comprendeva pure la benzina, oltre che ovviamente il zero responsabilità in caso di danni.
Quindi alla fine abbiamo rinunciato ad un pizzico di avventura e preferito adeguarci.
In ogni caso ci siamo goduti in 2 lo stesso mezzo su cui le altre comitive stavano stretti in 6 come sardine e dettato ritmi e percorsi senza problemi, come fosse un selfdrive.
Non so altrove, ma nel nord della Tanzania ho visto poca propensione dei noleggiatori a darti auto per il selfdrive. Ho avuto la sensazione che preferiscano darti il driver, tanto sicuramente a loro costa pochissimo.
"Las putas no me dejaron tiempo para ser casado" --- Gabriel Garcia Marquez in Memorias de mis putas tristes...
ciao @Mitomarcomane ho letto la tua recensione è devo farti i complimenti!!! davvero utile, io dovrei andare a zanzibar da metà ottobre a inizio novembre, vorrei sistemarmi dalle parti di kiwenga, mi potresti dare gentilmente il nome della sistemazione dove hai alloggiato tu, gestito da italiani? grazie mille, al rientro spero di pubblicare una mia recensione!!!
2 di 2
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Viaggiatore3004
22/11/2013 | 03:46
Gold
@AmanteDellaSesta
Il Waridi beach si trova a Pwani se non sbaglio, dopo Kiwenga, quindi diciamo ad una mezzoretta da Stonetown, la struttura non la conosco, ma il mare li e' bello ugualmente , barriera corallina e trasparante, ideale sia per snorkeling ma anche per fare kytesurf se vi piace quel tipo di sport. Gnocca la troverete sicuramente li, sulla spiaggia, a fare avanti e indietro a trovare qualche buon muzungo generoso, quindi no problem.
Il Baobab resort, si trova a Nungwi, siamo a gia' oltre un ora da Stonetown, pero' anche li la gnocca pay/indipay non manca di certo, il mare e' una favola, andare con il taxi da Nungwi a Stonetown pagate circa 50/60 dollari a tratta, se vi mettete d'accordo con il tassista e ve lo fate amico anche sui 80 dollari andata e ritorno.
oppure ci sono i dala dala, bus folkloristici zanzibarini che per una decina di scellini andate in citta', ve lo consiglio solo una volta come esperienza, poi vedete voi....
Sim card gia' scritto piu' volte, li vendono in tutti negozi di telefonia mobile, in citta' e in aeroporto, prendetevi una sim della ZANTEL, con pacchetto dati incluso per connessione internet.
Buon viaggio e recensite al vostro ritorno, Zanzibar e' il massimo per un gnoccatour abbinato alla vita tropicale che quest'isola offre, mare stupendo , pesce e aragoste a gogo, e vita da sballo, sempre a pucciare il biscotto, mattino, pomeriggio e sera :-)
AmanteDellaSesta
22/11/2013 | 20:40
Newbie
@zest
ci puoi contare!appena torno darò anche io il mio contributo!
grazie per le risposte!
mi pare di intuire che forse il Waridi a Pwani è più vicino al centro della gnocca e quindi leggermente più comodo. Ho intenzione di recarmi vicino al mercato del pesce in cerca del kamanga..queste son abituate ai loro negroni..bisogna cercare di fare del proprio meglio l'aiutino potrebbe servire ;)
Grazie ancora.
Leggi le recensioni ESCORT e non farti fregare, trova la ESCORT nella tua cittàWaveRider
23/11/2013 | 16:36
Newbie
Bella rece @Mitomarcomane e complimenti in particolare per l’ottimo abbinamento fatto GT+ safari. A questo proposito vorrei dare qualche suggerimento a chi come te vede l’ Africa anche come un’ opportunità per fare esperienze particolari quali possono essere i safari. Cercherò di non dilungarmi troppo, rischio per me altissimo avendo per l’ argomento viaggi d’ avventura una smisurata e antichissima passione con conseguente grande dedizione fin da ragazzo.
Come è stato precisato, i safari hanno un costo. Questo costo dipende dal pacchetto che si acquista, della stagione, di dove e come si dorme, tipo di servizio, itinerario, veicolo, guide, numero dei partecipanti, ecc. Nell’ Africa dell’ Est (limitandosi essenzialmente alle turistiche Kenya, Tanzania e Uganda) si spendono come minimo 200 Euro al giorno a persona. In altre zone d’ Africa, come l’ Okavango in Botswana che per me insieme all’ Ecosistema del Serengeti (Serengeti, Ngorongoro e Masai Mara) e Selous nella Tanzania meridionale sono fra i luoghi che preferisco in assoluto, il costo parte dai 300 Euro/g. Le tipologie tradizionali di safari (ossia quelli organizzati) sono dal più economico identificato come mobile (campi di pernottamento erranti fra punti prestabiliti) allo spostamento da un campo permanente all’ altro che può essere sempre a tende più o meno grandi e lussuose a lodges anch’ essi più o meno lussuosi. Per questi ultimi il costo può addirittura arrivare ai 2000 Euro/g/persona negli esclusivi lodges del centro dell' Okavango raggiungibili solo mediante piccoli aeroplani. Il Botswana infatti è il luogo di vacanza più costoso di tutta l’ Africa se parliamo di lodge.
Personalmente, dopo aver fatto i primi safari ormai molti anni fa sempre in piccoli gruppi e con autista/guida con vari tipi di pernottamento dal campo tendato al lodge, ho subito abbandonato questa opzione in quanto per le mie altissime esigenze naturalistiche e avventurose i safari tradizionali hanno comportato rapidamente una mia rapida assuefazione.
Così, essendo da tempo piuttosto esperto di guida fuoristrada, certamente non solo perchè fra le autovetture che posseggo ho (ancora) una 4x4, ho iniziato da una decina di anni ad effettuare esclusivamente self drive safari, ossia safari rigorosamente senza autista e senza guida, e iniziato a girare l’ Africa selvaggia in questo modo assolutamente straordinario. Questo o simili modi per me significano veramente viaggiare via terra, così come l’ avevo fatto in anni precedenti e per oltre 25 anni via mare in barca a vela fin da bambino, non senza fare comunque divagazioni via terra in località remote come il Labrador e non solo. La preparazione di ogni viaggio, diventa necessariamente alquanto complessa, soprattutto se prolungato, se in località ancora inesplorate da chi le fa e se si vuole non limitarsi a battere solo le piste principali. Non è fuori luogo quindi poter definire ogni viaggio una vera e propria spedizione. Prepararsi superficialmente per certi luoghi può significare mettere a rischio seriamente la propria incolumità e danneggiare gravemente il mezzo fino a perderlo, oltre naturalmente a non essere in grado di poter seguire l’ itinerario prescelto ed essere costretti a cambiare programma. Occorre avere fatto perlomeno delle esperienze nella guida fuoristrada su terreni difficili, avere buone nozioni di navigazione terrestre e approfondite conoscenze etologiche per sapere sempre cosa fare con gli animali selvaggi. A ciò si aggiunge avere un forte spirito di adattamento, amore per l’avventura e non soffrire di coronarie, in quanto essere in due da soli nel bush soprattutto di notte e dormendo dentro una tenda può mettere a dura prova anche i più impavidi.
La patria dei self drive safari è l’ Africa meridionale, principalmente Botswana, Zimbabwe, Namibia e Zambia. Se vogliamo mettiamoci pure il Sud Africa anche se a parte il parco Transfrontier (da svariati anni raggruppato con la sua parte del Botswana ancora molto selvaggia in un unico parco), il resto (Kruger, Pilanesberg e le altre riserve private), da un punto di vista off road non richiede abilità particolari di guida e navigazione. In aggiunta e forse soprattutto, i Parchi del Sud Africa sono dotati di tante e tali strutture interne, basti vedere Shukuza nel Kruger, che purtroppo ne riducono drasticamente il fascino nonostante gli ottimi avvistamenti di animali che si possono fare, come ad esempio nel Kruger stesso.
La popolarità dei self drive safari nasce nei tempi moderni principalmente dallo spirito molto rustico dei Sud Africani che ne hanno fatto un modo come un altro per andare in vacanza e “campeggiare”. In Africa meridionale ho incontrato sempre tantissimi Sud Africani che una volta varcati i confini dei loro parchi “addomesticati” come strade e strutture si addentrano a nord nei vari Kalahari, Makgadikgadi, Okavango (tipicamente a Moremi), Chobe, Etosha, Hwange, ecc. In Kenya e Tanzania invece i self drive safari sono invece molto meno popolari perché la visita dei parchi e delle riserve vede soprattutto un mercato turistico proveniente dai paesi ricchi non Africani mediamente molto poco adatto alla grande avventura.
Il costo di un self drive safari se ci si sa organizzare bene può permettere anche di risparmiare rispetto ad un safari organizzato. Giusto per dare un idea, affittando in Tanzania un buon Defender 110 o un buon Land Cruiser (indubbiamente i migliori 4x4) ben equipaggiati per l’ off road anche molto impegnativo e tutta l’ attrezzatura per campeggiare comprensiva anche di frigo elettrico e di una tenda a terra o di tipo pieghevole sul tetto, si spendono 200-250 USD al giorno, ossia 150-190 Euro/g. A questo costo va spesso aggiunta separatamente la copertura assicurativa casco completa possibilmente con zero franchigia, che consiglio caldamente, e che può incidere forfettariamente per altri 200/300 Euro per un mese o 100 Euro/settimana o per un rateo giornaliero di 10/20 Euro/g. a seconda delle Compagnie. La copertura comunque non include negligenze gravi di comportamento (tipo cercare di guadare un metro e mezzo di profondità di fiume pur avendo lo snorkel, guida notturna se non autorizzata, e comunque nei parchi non permessa, salvo emergenza, ecc.).
L’ altra fetta grossa del costo sono gli accessi ai Parchi e i pernottamenti nelle piazzole assegnate nei parchi (tipicamente un grande albero). Queste aree, molto limitate in numero, possono essere in campi con altre piazzole per soste notturne autorizzate (tipicamente una 20ina) distanziate di 50-200 metri l’ una dall’ altra, dotate di una struttura in cemento o in legno con lavandini, docce e cessi, oppure completamente isolate e non dotate di nessun servizio. In ogni caso le aree di sosta e i campi non sono recintati e gli animali hanno libero accesso al loro interno sia di giorno che di notte. In Tanzania così come in Kenya i costi di accesso ai parchi e il pernottamento incidono significativamente, meno invece in Africa meridionale.
Riassumendo i costi e includendovi le altre spese (bevande e vitto da campeggio comprati ai supermercati, gasolio e le altre spese) a quelle per l’ affitto del mezzo e per gli accessi e pernottamenti nei parchi, qualche notte in Lodge da 120/150 Euro a notte, dalle mie numerose esperienze personali posso affermare che andando via con un mezzo in due per 3-4 settimane si spendono a testa all’ incirca 160-220 Euro al giorno a seconda di dove si va, quando si va, come si va, cosa si fa e per quanto tempo si sta via. In questo range la Tanzania e il Kenya comportano costi fra i più alti per un self drive safari (oggi come oggi in due non si riesce a scendere sotto i 180 Euro/g a testa), ma comunque non superiori a quelli dei safari organizzati più economici, che partono dai 200 Euro/g a testa e per questo prezzo di discutibile qualità. In posti come il Botswana la forbice si apre notevolmente in quanto i costi di un self drive safari scendono leggermente rispetto alla Tanzania e Kenya (volendo si riesce a stare sui 150-180 Euro/g a testa) perché l’ accesso ai parchi e i pernottamenti al loro interno hanno un costo inferiore, mentre i safari organizzati costano di più che in Africa dell’ Est. Tra l’ altro per periodi di affitto prolungati le grosse compagnie dell’ Africa meridionale, non presenti invece in Tanzania e Kenya, riducono leggermente progressivamente la quota giornaliera. Andando via con un mezzo in 4 i costi si riducono apprezzabilmente. Si passa per esempio dai 180/200 Euro al giorno a testa a 140/150. Namibia, Zimbabwe e Zambia hanno costi leggermente inferiori rispetto al Botswana, paese che vuole mantenere uno status di turismo elitario nella sua forma più tradizionale (safari organizzati) per limitare quanto più possibile le presenze all’ interno dei parchi. Ngorongoro, Serengeti e Masai Mara sono luoghi di una bellezza incredibile, ma confesso che l’ aria che si respira in certi luoghi dell’ Africa meridionale come in Botswana ti fanno sentire quasi un moderno Livingstone in forma ridotta. In Africa meridionale sono stato in posti dove non passa essere umano che ogni non meno di 2 settimane e provato sensazioni veramente primordiali.
I miei self drive safari durano in genere almeno 3 settimane e sono stato via anche un mese. Nella quasi totalità siamo andati in due. Capisco che probabilmente l’ idea di stare un mese quasi sempre nel bush possa sembrare pura follia, ma per me è un piacere tanto quanto farmi un bel GT di pura vacanza nei luoghi abituali da me regolarmente frequentati, GTs che comunque anche negli anni di safari faccio sempre, avendo la fortuna di potermi permettere mediamente almeno 3 mesi di vacanza ogni anno e 3-4 GTs. Negli anni nei quali pianifico un safari salto magari un GT, ma posso assicurare che non me ne sono mai pentito.
In conclusione vorrei raccomandare un self drive safari anche a chi si vuole limitare a safari di pochi giorni. Si può ad esempio partire da Arusha e visitare il parco del Lago Manyara, famoso per i leoni che riposano durante il giorno sui caratteristici alberi pare per proteggersi dai fastidiosissimi insetti che infestano l’ area, e/o il parco del Tarangire con i suoi animali che durante la stagione secca si concentrano lungo le sponde del fiume, per poi tornare indietro, entrare nella Ngorongoro Conservation Area (NGA) e fare una discesa nel Cratere di Ngorongoro, uno dei posti più incredibili che esistono sul nostro pianeta e che mantiene una densità di animali altissima durante tutto l’ anno essendo un ecosistema praticamente chiuso. Un itinerario di questo tipo non richiede grandissime pianificazioni e abilità di guida off road, ma senz’ altro occorre sapere come comportarsi soprattutto con gli animali. Diverso il discorso per il Serengeti. Andandoci fra luglio e agosto bisogna spingersi molto a nord (oltre Seronera) cogliendo possibilmente in tempo gli attraversamenti del Grumeti prima che la grande migrazione arrivi nel Masai Mara (purtroppo volutamente non accessibile dal Serengeti e viceversa) non prima di aver dato vita ancora ad altri incredibili spettacoli con gli attraversamenti del Mara (visibili però solo dal parco Masai Mara in Kenya). La stagione delle piogge è ovviamente da evitare causa piste da difficilissime a impossibili. Andandoci dopo le grandi piogge il mese migliore è febbraio. In questo periodo basta rimanere nella NGA e nel Serengeti meridionale per poter assistere a spettacoli unici in quanto le grandi mandrie sono concentrate nelle grandi praterie della parte meridionale dell’ ecosistema Serengeti e le femmine partoriscono i piccoli facendo confluire in massa nella zona i grandi predatori attratti dalle facili prede. La NGA e Il Serengeti meridionale sono relativamente vicine ad Arusha e consentono anche in un safari di pochi giorni possibili ricchissime soddisfazioni.
Arrivando a Dar es Salaam e volendo fare un safari di non oltre una settimana, si potrebbe valutare di non andare nel circuito dei parchi del nord (Serengeti, Ngorongoro, Lago Manyara, Tarangire, Arusha e Monte Kilimanjaro) e visitare invece la relativamente vicina parte settentrionale di Selous, quella riservata al turismo fotografico e non alla caccia grossa, ed eventualmente anche Ruaha se si ha più tempo. Queste aree hanno un maggior fascino di remoto, ma la densità di animali non è paragonabile a quella del Ngorongoro e delle aree del Serengeti e Mara invase dalla grande migrazione. Inoltre soprattutto Selous richiede esperienza e molto sangue freddo per una serie di motivi sui quali non mi sto a dilungare, per cui non mi sentirei di consigliare self drive safari in quell’ area a non esperti e di limitarsi invece solo a quelli organizzati.
WaveRider
Mitomarcomane
23/12/2013 | 00:03
Newbie
@waverider
pure io inizialmente volevo fare un selfdrive, ma la ragione per cui alla fine ho optato per un giro con "driver", anche se tailor made, cioè organizzato da me e con me e il mio amico come unici ospiti del Defender, è proprio il fatto che in realtà il selfdrive safari costa di più!
Il noleggio vettura costava un 20 o 30 dollari in meno al giorno, con l'autista e comprendeva pure la benzina, oltre che ovviamente il zero responsabilità in caso di danni.
Quindi alla fine abbiamo rinunciato ad un pizzico di avventura e preferito adeguarci.
In ogni caso ci siamo goduti in 2 lo stesso mezzo su cui le altre comitive stavano stretti in 6 come sardine e dettato ritmi e percorsi senza problemi, come fosse un selfdrive.
Non so altrove, ma nel nord della Tanzania ho visto poca propensione dei noleggiatori a darti auto per il selfdrive. Ho avuto la sensazione che preferiscano darti il driver, tanto sicuramente a loro costa pochissimo.
"Las putas no me dejaron tiempo para ser casado" --- Gabriel Garcia Marquez in Memorias de mis putas tristes...
ilDiplomatico
25/12/2013 | 15:23
Newbie
@mitomarcomane
Grazie per la bella rece.
Io vado a Znz dal 28 dic al 5 genn
Per favore mi puoi scrivere in privato i contatti degli alberghi a kiwengwa?
Grazie e a buon rendere
IlDpl
INCONTRA DONNE VOGLIOSElabellavita69
29/07/2015 | 22:29
Newbie
ciao @Mitomarcomane ho letto la tua recensione è devo farti i complimenti!!! davvero utile, io dovrei andare a zanzibar da metà ottobre a inizio novembre, vorrei sistemarmi dalle parti di kiwenga, mi potresti dare gentilmente il nome della sistemazione dove hai alloggiato tu, gestito da italiani? grazie mille, al rientro spero di pubblicare una mia recensione!!!